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Interviste SOMMARIO

LITTLE STEVEN VAN ZANDT @ Roma, Hard Rock Cafe: Ritorno alle origini!

E´ passato a malapena poco più di un anno da quando, quasi inaspettatamente, ebbi l´incredibile occasione di incontrare e intervistare personalmente all´Hard Rock Cafe di Firenze uno degli artisti più importanti della storia del rock, nonché uno dei miei idoli di infanzia, sia come musicista che come attore/regista: Mr. Stevie Van Zandt (in arte Little Steven o Miami Steve – n. d. r.), noto cofondatore della E Street Band nonché braccio destro del Boss del New Jersey Bruce Springsteen e artista a 360° (dalle sue partecipazioni prima nei The Sopranos nel ruolo di Silvio Dante e poi nella sua serie televisiva Lilyhammer nel ruolo di Frank Tagliano – n. d. r.) oltre che attivista politico (vedasi il suo celebre progetto Sun City – Artists United Against Apartheid di metà anni ´80 – n. d. r.), è tornato nel nostro Bel Paese per ben due date (il 17/07 a Roma, nell´ambito della rassegna Villa Ada Incontra Il Mondo, e il 18/07 al Cortona Mix Festival di Cortona, Arezzo – n. d. r.) a supporto del suo tour mondiale che lo vede coinvolto nel progetto pedagogico di divulgazione della musica nelle scuole, Teach Rock, in concomitanza con l´uscita del suo album dal vivo ´Soulfire Live!´, a distanza di un anno circa dal suo comeback discografico con ´Soulfire´ (2017) assieme ai suoi The Disciples Of Soul, riuniti dopo ben venticinque anni.
In occasione della sua data romana, il buon Stevie ha nuovamente incontrato addetti stampa e fan nell´ambito del suo consueto Underground Garage Dance Party, show che porta oramai in giro per tutti gli Hard Rock Cafe del mondo, suoi sponsor principali, tenutosi per l´appunto all´Hard Rock Cafe Rome in Via Veneto. Tra un brano e l´altro, appositamente selezionati per la serata, il nostro ospite si è felicemente concesso per alcune interviste, ed ovviamente noi di VeroRock Italia abbiamo avuto l´opportunità di reintervistarlo ancora una volta! Durante la lunga chiacchierata abbiamo avuto modo di discutere con Stevie di svariati argomenti e tematiche che lo hanno visto e lo vedono tutt´ora coinvolti da anni: dal recente progetto Teach Rock al suo periodo come attivista politico (Sun City), dalle sue amicizie italiane, suo paese di origine, agli altisonanti ospiti che ha avuto durante il suo ultimo Soulfire Tour, nonché al suo periodo cinematografico e al mondo della musica in generale.

Si ringrazia per la cortesia, disponibilità e il supporto tecnico Fabrizio Galassi (ADNKronos), Gianna Cecchinato (European Manager), Ilaria Melillo e Valerio Torriero dell´ Hard Rock Cafe Rome, oltre a Giovanni Canitano e Paolo Di Pietro per i preziosi scatti: last but not least ci tengo personalmente a ringraziare anche l´amica Cristina Colombera (ADNKronos) senza la quale non avrei potuto realizzare nuovamente questo sogno!

Ciao Stevie, innanzitutto ti ringrazio di cuore per il tempo prezioso che ci stai dedicando e bentornato su VeroRock.it: partiamo con la prima domanda! Come è nato il tuo progetto Teach Rock con l´idea di educare i bambini alla musica? E che responso sta avendo questa lodevole iniziativa?
(Stevie Van Zandt):”Ciao Raffaele e grazie a voi, è un piacere ritrovarti ancora una volta! Relativamente al progetto Teach Rock tutto è nato quando gli insegnanti di musica degli USA vennero da me, dieci anni fa, poiché il governo aveva da poco indetto un disegno di legge chiamato “No Child Left Behind” per incrementare maggiormente lo studio delle materie scientifiche: quindi nelle intenzioni governative, pur non dimostrando molto intelletto in queste scelte scellerate, si dovevano eliminare tutte le classi per lo studio di materie artistiche tra cui appunto la musica. Gli insegnanti di musica mi chiesero se potevo fare qualcosa per aiutarli e io ho provato a fare qualcosa: parlai dunque con Teddy Kennedy (democratico), che sfortunatamente non è più tra noi, e con Mitch McConnell (repubblicano), che sfortunatamente è ancora con noi (ride), invitandoli a riflettere sulla scelta drastica che stava facendo il governo ma non potevano fermarlo. Perciò sono tornato dagli insegnanti e ho proposto loro di fare qualcos´altro: facciamo delle lezioni di storia della musica, divise in vari settori (da quelli più umanistici a quelli più artistici) in modo tale da stimolare l´interesse nei ragazzi, visto che oggi sono letteralmente sommersi dai social media, tv e roba del genere. Quando eravamo giovani ci dicevano “impara adesso per usarlo dopo” ma purtroppo oggi non funziona più così, perché si vuole tutto e subito: allora ho pensato a questa conversazione sulla musica. Abbiamo iniziato a lavorare molto bene, a partire dallo scorso anno (anche se ci abbiamo lavorato da quasi dieci anni): tutti i workshop e i seminari che stiamo facendo sono gratuiti sia per i ragazzi che per i docenti di tutte le scuole e università, nonché tutte le lezione online all´indirizzo Teach Rock.org. Penso che continueremo così perché le cose stanno veramente iniziando molto bene e il responso è stato ad oggi veramente incredibile e vedremo come proseguirà questo esperimento.”

Passiamo adesso ad una domanda relativa al nostro paese, l´Italia: come spesso hai ricordato, sei da sempre molto legato alla nostra cultura non soltanto per le tue origini italiane (i nonni sono di origini calabresi e partenopee – n. d. r.). So che hai una profonda amicizia da molti anni in particolar modo con due italiani: Claudio Trotta (boss della Barley Arts Promotion), che è qui con noi questa sera, e il famoso fotografo Guido Harari. Com´è nata questa forte amicizia e relazione con entrambi?
(Stevie Van Zandt):”Eh ma sai che non ho soltanto loro come amici italiani a cui sono molto legato, ce ne sono anche diversi altri! Ho scelto Claudio come mio promoter prima che iniziasse a collaborare anche con Bruce: lo adoro, e all´epoca la scelta non fu difficile…visto che molti altri suoi colleghi erano in galera (ride) ma il suo lavoro è sempre stato encomiabile, sono molto legato a lui….è qui stasera tra il pubblico? Buona fortuna Claudio (ride)! Guido invece è stato il mio fotografo durante gli anni ´80 per molte pubblicità di magazine e servizi fotografici, così come Fabio Nosotti altro mio amico italiano che non vedo da un po. Insomma sono diventato amico con diverse persone con cui ho collaborato anno dopo anno.”

Due domande adesso relative alla tua carriera cinematografica: partiamo con la prima! Come lo stesso produttore David Chase ha recentemente confermato, probabilmente ci sarà un prequel della serie The Sopranos, intitolato “The Main Saints Of Newark”: cosa ci puoi dire riguardo questo spin-off? Sei coinvolto anche tu assieme alla maggior parte del cast originale?
(Stevie Van Zandt):”No, non sono coinvolto nel cast perché, essendo un prequel, è ambientato circa venti/trent´anni anni prima della storia raccontata nella serie. Ti confermo che qualcosa stanno facendo, sarà un film e non una serie, ma al momento non sono coinvolto.”

La seconda domanda relativa alla tua carriera cinematografica: ho veramente apprezzato la tua serie Lilyhammer, e in particolar modo la scena finale in cui hai voluto tributare tutte le nonne italiane. Hai mai pensato di girare qualche nuova stagione prossimamente? Perché devi sapere che lo adoro e ho costretto mia madre a vedersi tutte e tre le stagioni (assieme prima a tutte le altre sette dei The Sopranos – n. d. r.)!
(Stevie Van Zandt):”Eh mi sarebbe piaciuto anche a me continuare questa serie, mi manca tanto anche a me. Bravo, sei veramente un figlio d´oro ad aver costretto tua madre a vedere tutte le mie serie (ride)! Purtroppo non ci saranno penso altre stagioni di Lilyhammer, solo ventiquattro puntate, ed è un miracolo avercela fatta: è stato uno show veramente difficile da realizzare, ma sono molto fiero del lavoro svolto, soprattutto perché mette in luce il talento della Norvegia ed è l´unica serie al mondo ad essere stata trasmessa ovunque nella versione originale, senza doppiaggio e remake americano, una cosa mai successa prima. E´ stato uno show visto in circa 130 paesi del mondo, venendo premiata come miglior serie comica per circa due anni al Monte Carlo Tv Awards: è stata personalmente un´esperienza rigenerante e al contempo appagante direi.”

Durante alcune recenti interviste, hai dichiarato che quando lasciasti per la prima volta l´E Street Band, molti anni fa, hai dedicato buona parte della tua vita all´attivismo politico. A metà anni ´80 hai ideato il progetto “Artists United Against Apartheid” e registrato la hit “Sun City” contro appunto l´apertheid in Sud Africa. Quanto è stato difficile riunire tantissimi artisti come Bruce, Lou Reed, Bono Vox, Peter Gabriel e tanti altri ancora? Hai mai pensato di lavorare ad altri progetti simili in questi anni o in futuro? Come può (se può) la musica cambiare ancora il mondo d´oggi secondo te?
(Stevie Van Zandt): Mi hai appena posto dieci cavolo di domande tutte assieme (ridiamo tutti)! Com´è nato il progetto? Mah non era organizzato proprio come quelli fatti in quegli anni da Quincy Jones o Bob Geldof, quelli erano sicuramente molto più organizzati e ben fatti (ride): il mio è nato completamente nel chaos e fu una vera mattata in senso buono, non sapevamo chi avrebbe preso realmente parte o quando. Chiamai il ragazzo che lavorò al video, Hart Perry, nel bel mezzo della notte, Miles Davis ha preso parte, portando la sua cinepresa: tutti gli artisti coinvolti sono stati selezionati non per la loro fama ma perché hanno partecipato ad attività politiche o parlato di politica nei loro lavori, particolarmente attenti al problema dell´apertheid. Siamo stati veramente fortunati a fare questo progetto all´epoca ma difficilmente avremmo potuto farlo al giorno d´oggi….ahhh adesso si che possiamo parlare! Vedo un uragano, il vento sta cambiando ora…e in meglio direi (dice scherzando perché gli hanno appena portato un cocktail gigante al tavolo). Ad ogni modo è stato un vero onore lavorare con tutti questi artisti: abbiamo registrato il disco politico più di successo nella storia della musica, oltre soprattutto ad aver contribuito alla caduta del governo dell´epoca in Sud Africa, sono molto orgoglioso di questo ovviamente. Mi chiedi se potrei mai pensare ad un progetto simile adesso? La mia risposta è no, per diverse ragioni: oggi la situazione politica è molto frammentata e il rock´n´roll non è più al top dell´industria musicale come lo era in quel periodo, dovremmo tornare direttamente al 1955 (ride)! Ovviamente per quanto riguarda i concerti è diverso, sono ancora oggi un successo anche se non in termini di ricchezza e di popolarità sui mass media: quindi per tutte queste e molte altre ragioni non penso sia possibile oggi fare una cosa come facemmo a metà anni ´80. Ma per fortuna il rock´n´roll ancora esiste: è una questione di simbiosi che si instaura tra persona e persona, come potrai vedere domani nello show che faremo!

Certo Stevie, immagino, spero sia uno show unico e memorabile come quello che ci regalasti poco più di un anno fa, il 4 Luglio 2017, al Pistoia Blues: è stato uno show incredibile e indimenticabile, con due ospiti d´eccezione, Rick Nielsen dei Cheap Trick e David Bryan dei Bon Jovi!
(Stevie Van Zandt):”Grazie mille amico mio, sono veramente felice che ti sia piaciuto il nostro show a Pistoia. Ah si si adesso ricordo di Rick e David come ospiti, me ne ero quasi dimenticato (ride). Penso che domani però, a differenza di un anno fa a Pistoia, faremo uno show unico solo noi, giusto? Mi confermi?”

Si esatto penso proprio di si, non ci sarà nessun ospite in apertura di serata a quanto so io Stevie!
(Stevie Van Zandt):”Mi sembrava che a Pistoia avessimo fatto un set leggermente più corto ma adesso ho la memoria un po annebbiata (ride): quindi domani sarà comunque diverso da un anno fa, vedrai uno show tutto nostro e ne rimarrai ancor più estasiato, ne sono certo amico mio!”

Non vedo l´ora di vederti sul palco domani assieme ai tuoi inseparabili Disciples Of Soul, caro Stevie! Ok ultime due domande. La prima: la settimana scorsa hai suonato a Madrid e ho visto che avevi come special guest uno degli artisti che prese già parte al progetto “Sun City”, Michael Monroe degli Hanoi Rocks, mentre circa un anno fa hai avuto come opsite sul palco Mr. Paul Mc Cartney a Londra! Li avevi contattati prima dello show? Com´è stato il responso del pubblico?
(Stevie Van Zandt):”Allora, nel caso di Michael è nato tutto perché stava girando la puntata pilota di un nuovo show televisivo, un reality per l´esattezza (ride), che è secondo me una gran bell´idea. In parole povere, Michael va in giro per i concerti e intervista gli artisti sul palco: tutti quanti amano Michael e secondo me è una bell´idea, lui è un performer incredibile, e con me ha filmato la prima puntata del suo show. Per quanto riguarda Paul Mc Cartney, non lo vedevo molto spesso negli ultimi tempi, ma siamo andati per l´occasione a cena fuori con le nostre rispettive mogli, la sua è una persona veramente bella e simpatica: il giorno dopo è venuto al mio concerto, facendomi una sorpresa inaspettata, e ovviamente gli ho detto di rilassarsi e di non sentirsi obbligato per forza a salire sul palco, essendo lui sempre impegnato col lavoro e avendo poche occasioni di uscita e di socializzazione. Gli ripetei di rilassarsi e di godersi lo show, ma alla fine del concerto voleva salire su anche lui nel caso in cui avessi suonato il celebre “I Saw Her Standing There” dei The Beatles nella versione di Little Richards: ed è andata alla grande veramente!”

Ultima domanda Stevie: innanzitutto colgo l´occasione personalmente per ringraziarti ancora una volta della fantastica opportunatà che ci hai dato! Ti andrebbe di lasciare un consiglio o un messaggio speciale a tutti i giovani musicisti in particolar modo?
(Stevie Van Zandt): “Grazie a voi come sempre! Bene, dico sempre le stesse identiche cose ogni volta: tornate alle origini, tornate alla fonte, tornate al Rinascimento Musicale degli anni ´50 e ´60 perché è nata tutta li la musica che ascoltiamo oggi! Se vuoi avere veramente un´identità forte musicalmente parlando, devi tornare alle origini. Sai in ogni decade le origini possono sembrare una delusione, ma lasciate perdere dove si sta andando oggi! Fatemi un favore: tornate alle origini e ripartite da li, e poi sono convinto che ne troverete grande giovamento!”

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