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Live Report

BLIND GOLEM + LOGOS al The Factory Verona

BLIND GOLEM + LOGOS

The Factory-S.Martino B.A. (VR)

Venerdì 15/10/2021

Quando le sinergie entrano in gioco prepotentemente, normalmente, accade sempre qualcosa di buono e di ben coeso, specie in un settore quale è la musica live ai tempi del Covid in cui viviamo, dove serve davvero uno sforzo sempre più grande per organizzare eventi per i promoter e le etichette, ma anche per i gestori dei locali per poter sopravvivere e non affogare nella crisi economica che ci attanaglia da qualche tempo. Ecco quindi, che al The Factory di S.Martino B.A. (situato a due passi dal capoluogo scaligero Veronese), va in scena una serata a base di prog/rock e hard-prog/rock d’alta scuola e per palati fini, da cultori della musica con la M maiuscola! E visto il pienone raggiunto in questa occasione speciale al The Factory e l’attenzione del pubblico rivolta alle due bands protagoniste sul palco , i Logos e i Blind Golem (entrambe di Verona), non è difficile intuirne un successo clamoroso, forse anche oltre le attese. D’altra parte, quando c’è di mezzo lo zampino di Gianni Della Cioppa, sommo e storico giornalista rock/metal , produttore e distributore dei dischi delle sopracitate bands attraverso la sua personale etichetta, l’Andromeda Relix, non può esserci alcun margine d’errore, ma semmai al contrario, solo tanta di qualità, professionalità ed alto profilo artistico. Ed è in effetti tutto ciò che Blind Golem e Logos hanno messo in campo stasera, sfidandosi e alternandosi sul palco, con colpi di talento e tecnica sopraffina, ribadendo, e dimostrando coi fatti che non temono alcuna concorrenza estera in materia. Un sentito grazie infine a Massimo dell’Associazione Altaquota, organizzatore dell’evento, che ci ha gentilmente ospitati in questa specialissima occasione!

LOGOS

Prima di stasera non avevo mai sentito neppure nominare questo monicker, perciò ho assistito alla loro esibizione a classici “fari spenti”, senza cognizione di causa e ignorandone completamento i contenuti della loro proposta musicale. Dopo pochi minuti di attento ascolto, non mi è stato difficile intuire che i Logos sono influenzati dai grandi maestri del prog-rock anni 70, quali PFM, Le Orme, Il Balletto Di Bronzo, Banco Del Mutuo Soccorso e dei primordiali Pooh di “Parsifal”. La maestria in cui intersecano note alla velocità della luce e senza alcun margine di errore, e con certosina precisione, è a dir poco disarmante, anche per chi come il sottoscritto, non è molto predisposto a questo genere. Ma, innanzi a due tastieristi cantanti come Luca Zerman e Claudio Antolini, ad un batterista ipertecnico quale Alessandro Perbellini, e ad un bassista cantante mostruoso che risponde al nome di Fabio Gaspari, non si può restare impassibili, ma solo inchinarsi, togliersi il cappello ed applaudire a scena aperta! Verranno proposti otto brani, tratti dai quattro album in studio finora pubblicati, ripercorrendo così la carriera dei Logos a grandi linee, dove con il prog -rock fondono anche l’impegno sociale, come lo testimonia il disco “Sadako e Le Mille Gru Di Carta”, uscito il 6 agosto 2020, esattamente settantacinque anni dopo lo scoppio della bomba atomica che ha raso al suolo la città Giapponese. Il disco è stato tributato e premiato dalla città del Sol Levante, esponendolo nel museo della città, dando una soddisfazione non certo indifferente ai ragazzi veronesi. Particolarmente efficaci sono apparse “Un Lieto Inquietarsi”, “Il Sarto” e la lunga suite finale di “Sadako e Le Mille Gru Di Carta”, di ben ventidue minuti , che ripercorre per l’appunto le tematiche sopracitate. Una bella scoperta, una grande realtà del panorama italiano attuale e futuro questi Logos, che, ne sono certo, sapranno sempre più imporsi e distinguersi anche su scenari internazionali di primo livello.

Setlist

In Quale Luogo Si Femo’ il Tempo

Venivo Ma Un Lungo Sonno

Origami in Sol

Passaggi D’Insonnia

-Un Lieto Inquietarsi

-Il Sarto

-Zaini Di Elio

-Sadako E Le Mille Gru Di Carta”

BLIND GOLEM

HEEP! HEEP! HEPP! Ah cavolo… non sono gli URIAH HEEP, ma gli italianissimi veronesi Blind Golem! Eppure, se si ascolta il loro cd a occhi chiusi o si assiste ad un loro show, il paragone non è così improbabile e non sembra neppure una grossa “bestemmia” l’accostamento con la celebre band inglese anni 70, a cui sono debitori in tutto e per tutto! Attenzione però… i Blind Golem non fanno un plagio o uno scimmiottamento dei loro idoli, ma creano una loro musica ben definita e strutturata, tracciando un loro percorso artistico personale, e dopo anni di gavetta a tributarli con i Forever Heep, sono cresciuti, si sono evoluti e maturati in modo esponenziale, cosa che li ha portati a comporre e partorire un capolavoro come “A Dream Of Fantasy”, che non sfigurerebbe tra la discografia ufficiale degli Uriah Heep stessi! Di questo (ad ora) unico album a disposizione dei Blind Golem (uscito a gennaio di quest’anno), verranno proposti ben dieci pezzi più tre extra bonus degli Uriah Heep.

Quello che sorprende appena partono le note che introducono “Devil In A Dream”, è che siamo al cospetto di una super band, dove tutti i singoli elementi sono eccellenze nei loro ruoli e che l’impatto e la freschezza compositiva dei brani, sia ancor migliore ed efficace in sede live che su supporto. Andrea Vilardo è un signor cantante, capace di dosare la tonalità vocale a proprio piacimento, con sfumature calde ed incalzanti, senza tuttavia dare mai la sensazione di volere strafare. Simone Bistaffa alle tastiere, organo, piano e synth, tesse vere e proprie melodie, dove si sviluppa ed orchestra il piano di lavoro dei Blind Golem, conferendo quel tocco dal retrogusto hammond di scuola Deep Purple ,tanto caro a noi attempati cultori del passato. In effetti, non c’è solo Uriah Heep nella musica dei Blind Golem; ci sono i Deep Purple, i Magnum, gli Asia, e tutta la piu’ influente corrente anglosassone seventhies. E poi ci sono loro.. Francesco Dalla Riva, e il mitico Silvano Zago, menti creative dei Bullfrog e fondatori della band. Su di loro ho speso tante buone parole in passato, ma ho sempre grande piacere nel farlo, anche in questa occasione; Dalla Riva è un talentuoso bassista con una voce straordinaria, che anche stasera nei tre/quattro brani da lui interpretati, ha dato saggio di tutta la sua bravura… su Silvano Zago, c’è poco da dire, se non che sia uno dei migliori chitarristi rock in circolazione attualmente, sia a livello nazionale che internazionale, e dopo averlo rivisto in questa sua ultima esibizione, sfido chiunque ad affermare il contrario! Sontuoso, raffinato, perfetto, poliedrico e fantasioso: in sintesi tutto ciò su cui eccelle chi suona una sei corde (non sono stato pagato da Zago premetto).

Menzione particolare anche per la brava ed affascinate corista Daniela Pase, elegante presenza scenica e vocalmente dotata di un estensione non indifferente, che ha agevolato il compito di Vilardo, impreziosendo e conferendo maggior dinamicità ai pezzi . “The Day Is Gone” e’ la mia preferita (scritta con il compianto Ken Hensley -R.I.P) di “A Dream Of Fantasy “, ma ho goduto molto anche con “Screaming To The Stars” , “Bright Light” e “Pegasus”. Gran finale con il trittico degli Uriah Heep “One Way Or Another”, “Time To Live” e “Circle Of Hands”. Concerto straordinario ed impeccabile , di una band stratosferica quali sono i Blind Golem, che ci hanno deliziato i timpani con quasi due ore di musica di altissimo profilo, dandoci una reale sensazine di aver visto al The Factory stasera la reale risposta italiana agli Uriah Heep! In fondo.. come recita il titolo del loro disco , sognare e fantasticare non costa niente …. E credo che ci siano riusciti alla grande!

Setlist

DEVIL IN A DREAM

SUNBREAKER

STAR OF THE DARKEST NIGHT

SCREAMiNG TO THE STARS

The Day Is Gone

Bright Light

Living And Dying

Intro: Ghost Of Eveline

Pegasus

Scarlet Eyes

One Way Or Another (Uriah Heep Cover)

Time To Live (Uriah Heep Cover)

Circle Of Hands (Uriah Heep Cover)

Testo Alessandro Masetto

Foto Rose Profeta

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