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DELAIN: Report del concerto milanese!

MILANO, Santeria Toscana 31, 30/01/24 – In molti attendevano il ritorno dei Delain, assenti dal nostro paese da ben sette anni, soprattutto dopo la rivoluzione operata dal leader della band olandese, il tastierista e fondatore, Martijn Westerholt, che dopo la separazione con tutti i membri in carica nel 2021 ha dovuto ridisegnare il progetto con due membri storici: il batterista Sander Zoer e il chitarrista Ronald Landa, introducendo a sorpresa due membri nuovi all’insegna del tricolore: Ludovico Cioffi al basso e Diana Leah alla voce, quest’ultima in sostituzione di Charlotte Wessels, figura iconica della band. Anche senza registrare il sold out, una fila abbastanza consistente di fan si è presentata ai cancelli della “Santeria Toscana 31“ fin dal pomeriggio. A rendere più appetibile l’evento è la presenza di ben due band di supporto: gl’italiani Sinheresy e gli svizzeri Illumishade.

Dunque ai triestini Sinheresy il compito di aprire le danze. Con il loro symphonic/power metal guidato dalle voci di Cecilia Petrini e Stefano Sain , la band comincia a scaldare l’ambiente con brani accattivanti ed energetici come la recente “Castaways”. Cambio di scena rapido con gli Illumishade guidati dalla voce di Fabienne Erni e dalla chitarra di Jonas Wolf, entrambi membri della famosa band di pagan metal Eluveitie, qui presenti con un loro progetto musicalmente più ambizioso, dove ritmi prog , potenza metal ed incursioni in accattivanti melodie da pop opera si fondono in un vortice sonoro non senza spunti di originalità. Una carta vincente è data proprio dalla front woman Fabienne Erni , che passa con disinvoltura da un headbanging scatenato a momenti di puro raccoglimento, come nell’esecuzione di “Rise” al piano elettrico e voce, dove si toccano vertici canori ai quali è difficile restare indifferenti. Dei nove brani proposti in scaletta quattro sono estratti dal nuovo album: “Another side of you”, pubblicati come singoli e relativi video, i bellissimi “Elegy”, “Enemy” , “Cloudreader” ed “Here we are”. Il set degli Illumishade è davvero coinvolgente seppur breve e ci lascia con la speranza di rivederli presto in tour come headliner.

Ma la scena già cambia e ci ritroviamo ansiosi di ascoltare i nuovi Delain dal vivo. Il loro disco “Dark Waters” pubblicato l’anno scorso è stato accolto bene anche dai fan di vecchia data e la nuova arrivata Diana Leah non ha fatto rimpiangere la dimissionaria Charlotte Wessels seppure completamente nuova nel circuito metal (leggi la recensione qui). Già dalle prime battute di “The Cold” riconosciamo il classico sound della band orange e con il suo ingresso in scena Diana ci è sembrata subito sicura di se. A seguire “Suckerpunch” è il primo brano da cantare insieme al pubblico con il suo ritornello irresistibile. “The Quest and the Course” invece è un brano forte dell’ultimo album e non manca di coinvolgere fan vecchi e nuovi. Ad uno ad uno vengono snocciolati tutti i pezzi più noti della band “April Rain”, “Invidia” e la classica “The Gathering” che invita tutti a saltare. Ronald Landa è sempre un leone da scena con i suoi contrappunti vocali ed i suoi simpatici siparietti, sempre sostenuto ritmicamente dal bravissimo Sander Zoer. Un ottimo debutto anche per il nostro Ludovico Cioffi, a suo agio in questa incarnazione della band. Martijn Westerholt tesse le sue trame sinfoniche con le tastiere in seconda fila, ed è come se muovesse i fili della band.

Ospite della serata Paolo Ribaldini alla voce, già presente nell’album Dark Waters e nel tour europeo, che da un ulteriore tocco tricolore all’attuale assetto dei Delain. A Ribaldini tocca prendere il posto anche delle parti vocali che sono state di Marco Hietala, ospite fisso della band, in brani come “Control the storm” e “Sing to Me”. Ma che dire di Diana Leah? Davvero bravissima a tenere la scena nonostante abbia cominciato proprio con una band importante e già molto strutturata come quella dei Delain. La sua voce angelica ha davvero diffuso magia in brani come “Moth to a flame” e “ Not Enough” che lei ha presentato come uno dei suoi preferiti. Sul finire da non trascurare il divertente siparietto di Ronald Landa che chiede al pubblico di risparmiare la solita scenetta del bis con entrata ed uscita della band, chiedendo di concludere la scaletta senza altri spostamenti.

Con “We are the others” si conclude quella che ci è sembrata una vera e propria festa, dove il pubblico italiano ha benedetto la nuova formazione con partecipazione ed entusiasmo. Non un suono cupo quello dei Delain ma potente e trascinante, con brani che hanno un forte senso della melodia. Una miscela di ritmi ed emozioni che hanno fatto questa della Santeria Toscana una serata indimenticabile.

Tracklist:

The Cold

Suckerpunch

Burning Bridges

The Quest and the Curse

April Rain

Get the Devil Out of Me

Sleepwalkers Dream

Invidia

Queen of Shadow

Your Body Is a Battleground

The Gathering

Don’t Let Go

Moth to a Flame

Not Enough

Mother Machine

Control the Storm

Sing to Me

We Are the Others

ALL PICTURES BY PAOLO PAGNANI

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