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Live Report SOMMARIO

PAGAN FEST 2023: Il report della giornata @Bilbao di S. Polo d’Enza

Per la giornata di ferragosto ci troviamo a S.Polo d’Enza sulle rive del fiume Enza dove sorge lo storico Bilbao, pronto ad accoglierci per la sesta edizione del pagan fest che vede come ospiti tre gruppi italiani in apertura ai birtannici Alestorm. Il pubblico è già abbastanza presente nonostante sia una giornata particolare per organizzare un festival metal, ma i fedeli non mancano e ci aspetta una giornata ricca di musica, birra a fiumi e divertimento.

Con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia ecco che fanno il loro ingresso sul palco i veneti Vallorch con il loro folk/death metal volenterosi di intrattenere e far ballare il loro pubblico sotto il sole di ferragosto. Senza troppi fronzoli si presentano e impazienti di iniziare, ci scaldano con il brano strumentale “Cor Ui Vallorch” dove Sara guida le nostre danze con le melodie celtiche del suo flauto. Con “Silence Oblivion” e “Fialar” veniamo trasportati in tempi lontani e luoghi remoti, tempi di leggende narrati dal dualismo della voce pulita di Sara e della voce dura e potente di Leonardo. I Vallorch nei loro album cantano delle loro origini e la lingua Cimbra ne fa parte. È molto presente nei testi dell’ultimo album, “Slèrach” ne è un esempio e con questa energica canzone ci accompagnano verso la fine del loro concerto. “Sylvan Oath” e “Voices of The North” sono invece tratti da “Neverfade” e con questa doppietta arriviamo alla fine della loro performance e ai saluti di rito.

Setlist Vallorch:

– Cor Ui Vallorch

– Silence Oblivion

– Fialar

– Slèrach

– Sylvan Oath

– Voices of North

Dopo pochissimo ecco che fanno il loro ingresso sul palco gli Ulvedharr. Si cambia genere e il loro mix letale di thrash e death tuona nell’aria carico di rabbia radunando sotto il palco i fedeli guerrieri. Si parte con “A Full Reaload of Fear”, un brano tratto dall’ultimo album “Inferno XXXIII” uscito il 21 aprile per Scarlet Records. Purtroppo partiamo con dei piccoli problemi tecnici per il chitarrista Sidewalker durante il primo brano, ma il suo noto entusiasmo sul palco non si è minimamente smorzato. La band nel frattempo ha intrattenuto il pubblico in maniera esemplare con mitragliate di doppia cassa e assoli fulminei proposti dal duo Jack/Mike e in poco tempo ecco tornano in gioco con una virata al primo album sulle note di “War In The Eyes of Berserker”. Le note di questo brano sono pallettoni di rabbia sotto forma di decibel che si scagliano sul pubblico. Si prosegue rapidi passando dalla nuova “Revenge Loop” a brani dei primi album accompagnati da poghi, headbanging e wall of death percorriamo il ponte arcobaleno che ci conduce all’ultimo brano, “The Last Winter” con il quale ci salutano calorosamente lasciando poi il palco alla prossima band della giornata.

Setlist Ulvedharr:

– A Full Reload of Fear

– War In The Eyes of Berserker

– Revenge Loop

– Legion

– Dagon

– Skjaldborg

– Onward To Valhalla

– The Last Winter

Arriviamo ora ad una band Modenese ormai affermata da anni nel panorama power metal italiano ed europeo: I Trick or Treat guidati da Alessandro “Alle” Conti alla voce sono accompagnati oggi in via del tutto eccezionale alla batteria dal vecchio batterista Luca Setti. L’accoglienza non può che essere gigante nelle loro terre e il loro modo di fare festoso e allegro inizia a gettare le fondamenta per il mood della serata. Partono subito con “Creepy Symphonies”, un brano tratto dall’omonimo album uscito l’anno scorso per poi continuare con “Hungarian Hangover”, giusto per alimentare il tema “sbronze e divertimento” che ci accompagnerà fino a fine serata e oltre. È il momento di un tuffo nel passato, toniamo agli esordi della band con l’apprezzatissima “Loser Song” direttamente dal 2009. “Qualcuno qui è dell’acquario?” Presentano così “Aquarius: Diamond Dust” estratta dal pregevole concept album sui Cavalieri Dello Zodiaco. Ed è accompagnati da un lecca-lecca gigante e delle caramelle gonfiabili che rimbalzano da una mano all’altra sul pubblico in estasi, i nostri amici saltano da un album all’altro presentando “Great Escape”, “Evil Needs Candy Too” e la nuova “Crazy”. Lentamente cala il buio sul palco e anche per i Trick or Treat il tempo a disposizione scorre inesorabile . È con l’intro orientaleggiante di “Libra: One Hundred Dragons Force” che ci inoltriamo verso la fine del concerto che si chiude trionfante e goliardico in perfetto tema cartoon con “Like Donald Duck”.

Setlist: Trick or Treat:

– Creepy Symphonies

– Hungarian Hangover

– Loser Song

– Aquarius: Diamond Dust

– Great Escape

– Evil Needs Candy Too

– Crazy

– Libra: One Hundred Dragons Force

– Like Donald Duck

Il palco del Bilbao ormai avvolto delle tenebre, perfette per un’atmosfera piratesca in attesa di issare l’ancora. L’attesa di partire all’arrembaggio è palpabile, specie nelle decine e decine di persone che gironzolano da tutto il giorno in abiti pittoreschi. Ma ecco che ci siamo, suona il classico brevissimo intro techno che sancisce l’inizio del concerto, ci chiama a bordo del loro galeone e con l’esplosione di gioia del pubblico si parte per i sette mari accompagnati dalla fisarmonica di “KeelHauled”. Gli Alestorm sono sempre una garanzia dal vivo, non è possibile annoiarsi e oggi non sono da meno. Con una tripletta epica composta da “No Grave But The Sea”, “ The Skunk’n Norwegian” e “Alestorm” spiegano a chi non li conosce le 4 priorità della nostra ciurma: “Rum, Beer, Quests and Meads”. Entriamo nel vivo delle battaglie navali alzando gli uncini e le nostre spade salpando sotto l’inno di “Under Blackened Banners”. Inevitabile è l’ ”Hangover” dopo i bagordi per una battaglia vinta, ma ci riprendiamo subito. Partiamo veloci per una quest in “Mexico” e senza nessun momento per riposare ecco che gli Alestorm ci chiedono di remare sotto le note di “Nancy The Tavern Wench” e noi fedeli seguaci non possiamo far altro che prestare la nostra forza per la causa. Il Concerto prosegue ininterrotto tra balli, canti a squarciagola e fiumi di birra con una maggiore enfasi sul brano “P.A.R.T.Y.”. Siamo giunti alla fine di questo viaggio denso e pieno di energia e non possono mancare le canzoni più famose e divertenti, quindi calici alzati e facciamo ben capire perché siamo qui: “DRINK” e ai maledetti zombie che hanno mangiato la nostra nave pirata possiamo solo dedicare l’ultima, magnifica e colorita: “Fucked With An Anchor”. Ci si vede a ballare nella folla! ARR!

Setlist Alestorm:

– KeelHauled

– No Grave But The Sea

– The Skunk’n Norwegian

– Alestorm

– Under Blackened Banners

– Hangover

– The Battle of Cape Fear River

– Mexico

– Nancy The Tavern Wench

– Rumpelkombo

– Pirate Metal Drinking Crew

-1741 ( The Battle of Cartagena)

– Magnetic North

– P.A.R.T.Y.

-Captain Morgan’s Revenge

Encore:

– Drink

– Zombies Ate My Pirate Ship

-Fucked With An Anchor

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