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Interviste SOMMARIO

ALESSANDRO CONTI: il nostro artista multi-tasking nazionale ci parla dei suoi progetti

Oggi vi riporto con piacere la chiacchierata avuta giorni fa con Alessandro Conti, cantante in forza dei Trick Or Treat e dei Twilight Force, voce che a livello Power Metal ha militato anche in ulteriori progetti di spicco, inclusi i Luca Turilli’s Rhapsody. Seguendo spesso Alle sui social con le sue mille attività, ho voluto curiosare un po’ più a fondo su dettagli di progetti che possono darci la sua visione personale.

Ciao Alle, come stai?  Che cosa fai di bello al momento, sei in partenza per qualche data? (Alessandro): Sono appena rientrato dall’ultimo weekend di festival, che erano Summer Breeze e Rock Castle; ultimamente sono stato via ogni fine settimana e mi sento un po’ stanco. Tornato già anche operativo nel tatuare, fino a metà settembre sarò a casa, per poi ripartire con la crociera in nord Europa, la Full Metal Cruise che mi vedrà impegnato con i Twilight Force, in un bill dove tra gli altri ci saranno anche Amaranthe e Glory Hammer.

Ad ottobre con i Trick Or Treat partirete per un tour in Sudamerica, cosa ti aspetti per questa band in quella realtà specifica? (Alessandro): Nell’ultimo anno ci sono stato due volte in Sudamerica, una volta è andata molto bene, l’altra molto male* (ride – *https://verorock.it/2023/03/09/timo-tolkki-cancellato-improvvisamente-il-tour-sudamericano/ ). Lì l’appoggio dei fan è solido, l’ho visto bene anche quando anni fa ci sono andato in tour con i Luca Turilli’s Rhapsody. La fanbase sudamericana è molto affezionata; coi Trick anni fa dovevamo già andare in Messico, ma un mese prima ci fu un grande terremoto ed il Circo Volador che doveva ospitare lo show divenne un punto di raccolta, stile rifugio, per la gente rimasta senza casa ed il concerto fu annullato. Stavolta sarà una cosa molto più strutturata, faremo 6 date in Messico più altre date fuori, come Colombia e Argentina… è la prima volta che andiamo, vediamo! L’obiettivo è sopravvivere!

Non te l’ho mai chiesto in tutti questi anni, né l’ho guardato in giro, ma come mai avete scelto questo nome per la band? (Alessandro): Abbiamo iniziato come tribute band degli Helloween, ma non volevamo usare un nome che riprendesse una delle loro canzoni come facevano molti altri; era il 2002 e ce n’erano una miriade di tribute band ed i locali facevano suonare solo loro, periodo pessimo per le band originali. Volevamo una cosa che richiamasse questa band senza essere scontati e Trick Or Treat ci piaceva!

Passiamo ai Twilight Force! Anche loro molto attivi a livello di live… come sono andati i concerti in Giappone di fine giugno? Come definiresti i fan giapponesi? (Alessandro): Il Giappone in genere è il mio posto preferito dove suonare. I giapponesi sembrano freddi, ma in realtà sono super calorosi, supportano la scena e sono generosissimi, ci riempiono di regali! Credo sia una tradizione dimostrare il loro affetto con lettere scritte a mano, disegni e tanto altro ancora; infatti ho una collezione di fan-art mie, che sono molto più fighe dell’originale, haha! Ho bamboline che mi rappresentano fatte da loro in casa, dappertutto. Torni da un tour quindi con l’umore alle stelle. Ricordo qualche anni fa quando era un periodo down per vari motivi, ho suonato in Giappone ed è stata come una terapia. Ci ho suonato in totale 4 volte, spero di tornarci presto; l’ultima con i Twilight Force per 4 date, 2 sold-out e 2 ci sono andate vicino. Durante il concerto partecipano, cantano tanto, addirittura ti dico questa: l’ultima volta che ci siamo andati con i Trick era per l’album “Re-Animated” il disco cover dei cartoni animati…  pezzi tutti in italiano, a parte l’unico in giapponese (Pegasus’ Fantasy) ma ci chiamarono lo stesso perché essenzialmente era un tributo alla cultura giapponese. Quando siamo arrivati, c’erano delle persone che avevano il pass di One, fatto con un calzino, ricostruito (perché One è anche in copertina in modalità zombie) e loro non potevano sapere chi fosse e cantavano le sigle in italiano (non so quanto corretto, ma nemmeno io ricordavo i testi, quindi siamo pari).

Dopo ben 5 anni di militanza in questa band, come ci racconteresti l’evolversi delle cose ed anche del tuo ruolo? Intendo dire ad esempio, il songwriting è gestito da tutti o no, sono previste delle novità in merito alla composizione, allo stile, etc. (Alessandro): Guarda, per questo ti devo dire che la situazione è simile a quella dei Luca Turilli’s Rhapsody, dove c’era Luca che scriveva tutto e la mia era un’esecuzione. In fase di registrazione potevo portare qualche modifica, ma in genere ricevevo pezzi totalmente finiti. Nei Twilight, scrive tutto il chitarrista solista insieme al tastierista e si registra in Svezia. A livello di songwriting avrei delle idee, ma quando nella band c’è già un equilibrio stabile e rodato, con una struttura che funziona e direi anche molto bene, dallo stile identificato ed identificabile non c’è bisogno di fare per forza qualcosa solo per metterci la firma.

Ricordo i tempi del loro provino, penso che tu sia stato scelto davvero bene se andiamo a guardare quella che è sempre stata l’immagine della band. (Alessandro): Sì, c’è stato un accavallarsi fortuito di coincidenze. Luca Turilli a suo tempo mi disse di voler fare la reunion con Fabio Lione, mentre nei TF, Christian se ne stava andando. L’etichetta era la stessa, la Nuclear Blast, che aveva investito su entrambe le band. È ovvio che se c’è una reunion importante, l’etichetta un po’ predilige ciò, ma questo ha anche creato la connessione (tramite Markus di Nuclear Blast ed ora in Atomic Fire) tra me e loro, band a quei tempi in super crescita, subito dopo aver fatto il tour con Sabaton ed Accept. L’essere riuscito ad entrare subito come Lead Singer è servito a non vanificare tutta la promozione che era stata fatta quando ero ancora nei Rhapsody. Oltre a ciò, anni prima (2015) li avevo già incontrati, perché ero andato a trovare i Sonata Arctica all’Estragon a Bologna… non li conoscevo ancora, ma il chitarrista Lynd mi vide e mi disse: “Alessandro Conti, tu sei il mio cantante preferito!”(giusto davanti all’ancora vocalist Christian) e quindi la fine il tutto si è svolto in maniera abbastanza naturale. Poi si sa che quando ci sono cambi di line-up c’è sempre qualcuno che si lamenta, ma dopo 2 album insieme, si è creata una fanbase molto figa ed oramai affezionata. Io mi trovo bene perché lo stile è un po’ differente dai Trick, più diretto e spontaneo.

Dopo aver militato nei Luca Turilli’s Rhapsody, col risultato di 2 album di valore, hai registrato insieme a Fabio l’album Lione/Conti. Com’è stata questa collaborazione? Immagino ci siano tante cose apprese l’uno dall’altro… (Alessandro): Il progetto era a marchio Frontiers, ma in realtà pur avendo registrato nello stesso studio, non ci siamo mai incontrati! E quindi abbiamo registrato in periodi diversi, ma il video lo abbiamo fatto insieme. La musica è stata tutta scritta da Mularoni, appositamente per le caratteristiche dei nostri due timbri e noi ci siamo trovati tutto già pronto da cantare. Disco interessante che sarebbe stato anche carino da portare live, ma gli impegni di Fabio non ci hanno permesso di fare date. Era nata anche l’idea di proseguire inizialmente, anche con qualcosa scritto da noi, ma alla fine per varie ragioni non siamo riusciti a fare più nulla.

Hai mai pensato di far parte di un progetto che uscisse un po’ dal puro Power? Non dico ovviamente Death Metal, ma qualcosa di differente? (Alessandro): Sinceramente no, perché non mi ci rivedrei molto. Ho sempre cantato lo stesso tipo di musica, al massimo con Luca sono andato anche un po’ nel campo dell’opera. Pop non lo canterò mai perché è uno stile che a me non piace e dove non penso di rendere. Magari qualcosa di acustico… diciamo che quando divento più vecchio e la voce non sarà più come adesso, farò un album acustico!

Uscendo dall’ambito musicale e parlando delle tue differenti attività che vediamo spesso sui Social, com’è nato il progetto delle tavole illustrate (Inhuman Anatomy)? Immagino che gli amanti del Fantasy saranno impazziti, perché l’idea è molto originale. (Alessandro): E’ qualcosa che ho iniziato a fare 20 anni fa: durante l’università facevo disegno chirurgico e mi occupavo di illustrare gli atlanti medici (sono laureato come illustratore scientifico). Non ho mai lavorato in questo, ma ho sempre avuto una passione per l’anatomia. Già negli anni degli studi ho iniziato a fare queste tavole e molti dei miei lavori sono in vendita sul mio negozio online. L’idea sarebbe quella di stampare un atlante medico anatomico su questi personaggi ed in più ho una nuova serie già pronta, che lancerò nel momento giusto e che mi piacerebbe anche esporre fisicamente, probabilmente prossimo anno. Sempre personaggi dello stesso tipo, ma ancora più nerd!

E da bravo artista a tutto tondo, come prosegue l’attività di tatuatore? È stata una scelta consequenziale alla carriera di disegnatore immagino; infatti vedo uno stile improntato sempre su fumetti, fantasy e simili, con un grande focus sui mitici Cavalieri Dello Zodiaco! (Alessandro): Quest’anno è il mio decimo anno di attività e sta andando molto bene, di sicuro non mi annoio! Mi piace molto usare i colori rispetto al B&W ed ultimamente sono più sintonizzato sullo stile manga, su loghi di band o su temi ispirati da film. Mi capita anche di fare cose totalmente diverse, ma magari per indirizzare meglio il mio stile pubblicizzo quello che più mi piace, come i Cavalieri dello Zodiaco ad esempio! Se volete, potete guardare alcuni dei tatuaggi da me realizzati sul mio Instagram!

Raccontaci qualcosa su di te che ancora nessuno sa! Che si possa dire o meno! (Alessandro): Domanda difficile! Posso raccontarti di essere stato lasciato in una città in Sudamerica, poco tempo fa hahahahah! Ti posso dire che sono permaloso nella vita, tranne quando mi fanno critiche sul canto… E’ sufficiente? Mmm… Picchio le vecchiette per strada!

Ok domanda difficile, oppure siccome ci troviamo in fascia protetta, non vuoi raccontarmi tutto, hahah! In ogni caso siamo arrivati alla fine dell’intervista e come al solito c’è la solita frase di congedo, che per me è qualcosa non da poco, perché veicola un messaggio di affetto verso i fan! Quindi lo spazio è tutto tuo per lasciare un saluto, parlare delle prossime news e tutto quello che vuoi! (Alessandro): Saluto sicuramente tutti i lettori che leggeranno quest’intervista. Ricordo anche di aver letto quella precedente con Alessandro Del Vecchio, durante la quale avete fatto un punto sui Social Media e volevo dire la mia in proposito. Per me dipende anche da come li usi: per la promo delle mie attività sono molto importanti e per quanto riguarda la mia vita privata, non amo pubblicare quasi nulla. Instagram per i tatuaggi è una bomba! Mi permette di raggiungere molto più pubblico e di crearmi una frequenza in armonia con quello che mi sento di fare, ovvero in media un tatuaggio grande al giorno, eseguito davvero con tanta cura.

Avevamo parlato un po’ anche di Patreon, che personalmente non amo, perché lo trovo troppo adatto a fan che vogliono sapere tutto in maniera maniacale sulle band, ma questa è la mia impressione. (Alessandro): Per me invece è ottimo per chi lo usa bene e riesce a generare un reddito vero, magari di poche centinaia di euro al mese che magari fanno la differenza per la sopravvivenza della band stessa. Anche con le etichette, devi essere un minimo conosciuto per andarci in pari. È diventato tutto talmente complicato e non lo trovo giusto, quindi ben venga questo sistema se le band stesse sono in grado di generare contenuti interessanti. Coi Trick pensavano di fare un profilo su OnlyFans ad esempio (ride)! Tornando seri, in passato non era Patreon, ma c’era Music Raiser col quale ci finanziammo “Re-Animated” e anche la prima edizione di “The Legend of the XII Saints”, licenziata solo in seguito con Scarlet Records, ottenendo 18.000 € con la campagna del primo disco e 20.000 € con la seconda. È vero che poi devi stamparti tutto da solo, preparare mille cose, ma venivamo da una situazione economica pesante e quest’opzione ci ha salvato la carriera, grazie soprattutto ai nostri fan. Quindi questa è una cosa davvero positiva!

Grazie Alle per averci raccontato qualcosa in più sulle tue opinioni e punti di vista. Alla prossima!

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