Photo Credits: Arianna Govoni – Live Music Frames – Oca Nera www.ocanerarock.com
Forse l’unica, o una delle poche modalità musicali che mancava all’Arci Tom di Mantova, era quella circoscritta ad un evento tipicamente “dark/goth”, di caratura internazionale e al tempo stesso se vogliamo, meno “metal” rispetto a quanto viene proposto solitamente dai ragazzi della Tom Hell’s Night, principale organizzatrice di questo evento con Kraken events. Scommessa vinta quindi dal patron Mazzola & Co.??
Ni… Eppure c’era un gruppo blasonato e leader nel loro genere quali gli italo/tedeschi VLAD IN TEARS, supportati in apertura da gli emergenti, ma conosciuti e altrettanto validi P.O.E., che peraltro in questa occasione speciale sfoggiavano una formazione del tutto rinnovata …A tutto ciò, aggiungiamo un fantastico DJ set a tema horror dark goth a cura del bravissimo UBERMENSCH, che ha scaldato le anime dannate degli accolti a inizio serata, e fatto ballare i superstiti alla fine. Mettiamoci anche il fatto che c’erano fans accorse appositamente dalla Svizzera e dalla lontana Ungheria…e quindi …dove sta l’ errore? Semplicemente nel pubblico “Rock medio italiano”, che non riesce a togliere i paraocchi e andare oltre la linea di demarcazione del proprio naso, snobbando colpevolmente e senza giustificazoni serate come questa, premiando sempre i “soliti noti” e restando sempre confinati nella loro linea di demarcazione musicale, senza mai sconfinare!
Per fortuna però, non tutto siamo uguali , e come il sottoscritto e il suo amico giunti dal Veneto a Mantova, c’è stato più di qualcuno/a italiano/a anche, (e non solo stranieri quindi), che è stato disponibile a sciropparsi chilometri per non perdersi questa serata GALATTICA all’ insegna dell’oscurità..
La serata inizia alla grande con il consueto risotto alla mantovana preparato dall’amico Massimo Mazzola (che ringrazio pubblicamente,sempre cortese e cordiale come pochi),e con buona musica dark goth di sottofondo accompagnata da ottima birra alla spina …Tempo di due chiacchiere tra amici vecchi e nuovi, un caffè e una sigaretta (vizio che ho perso da anni fortunatamente) , che i P.O.E. (abbreviativo di Philosophy Of Evil), sono già sul palco dell’Arci Tom e pronti ad iniziare il loro spettacolo! Sempre molto attenti nella cura del dettaglio, con curatissimi look gotici e trucco a tema, la prima cosa che balza agli occhi è questa vera e propria rivoluzione della formazione, che vede ben due nuovi innesti, due figure femminili rispettivamente nel ruolo di batterista e vocalist, mentre il chitarrista e il bassista sono rimasti gli stessi della formazione originale, che era tutta al maschile! Se da un lato la cosa mi ha lasciato un po’ perplesso inizialmente, dall’altro ha stimolato la mia curiosità, con un inevitabile paragone alla fine tra le due realtà: preferisco questa nuova incarnazione musicale degli incubi malvagi, malati, perversi ed introspettivi di Edgar Allan Poe, ovvero il grande scrittore americano di libri horror dell’ottocento, a cui si ispira la musica dei P.o.E! Carolina, la nuova vocalist, dimostra non solo di possedere spiccate qualità vocali indispensabili alla causa, ma anche grandi doti recitative, dove davvero prende le movenze a tratti di una inspiritata, in preda alla follia e al delirio! Senza tuttavia, nulla togliere a tutti gli altri ottimi interpreti nei rispettivi compiti, che grazie alla loro bravura mettono in evidenza e a disposizione questo nuovo potenziale. Da “Of Humanity” vengono eseguite “Puppet Show” e “ Shipwreck” in apertura, prima della simpatica riproposizione della cover tratta da “Night Before Christmas” di “ Il Rapimento di Babbo Natale”.
Non sarà l’ unica in scaletta…”Bury A Pink Elephant” cover di Billie Eilish (Rosa Elefanti), dove a mio parere si denota anche una certa strizzata d’occhio alle pellicole di Tim Burton e a quell’immaginario horror-film a fumetti sulla scia de “La Sposa Cadavere”, dove si mescola magia, fantasia e macabro, con tanto di fanciulle com maschere da elefante sul palco. Altri tre brani del nuovo album, sui quali si distingue su tutte “Waltz Of Apathy”, e in chiusura una schizofrenica “A Strange Case” che chiude il sipario del teatrino dei P.O.E., che hanno saputo intrattenere e convincere appieno, creando il giusto preludio prima del piatto forte della serata, in arrivo a breve ..una bella riconferma!
VLAD IN TEARS
Ammetto senza tanti giri di parole che fino a qualche settimana fa, non conoscevo minimamente i VLAD IN TEARS, sia livello strettamente e squisitamente musicale, ma anche più semplicemente come monicker… devo quindi ringraziare di cuore gli amici dell’Arci Tom se oggi ho arricchito il mio bagaglio culturale con questa nuova scoperta, peraltro quasi tutta Italiana , ad eccezione del batterista Petro (ucraino). I ragazzi sono tutti di Roma, ma per tentare la fortuna e riuscire ad emergere in questo genere particolare qual è il dark/goth, hanno dovuto lasciare il Belpaese d’origine, e spostare la loro base operativa a Berlino, in Germania, dove certamente questa tipologia di sound è maggiormente supportata e seguita rispetto che da noi in Italia, genere purtroppo relegato tra la nicchia di pochi intimi. La musica dei Vlad In Tears trae linfa e si ispira sia agli anni 80, dove i rimandi elettronici ai Depeche Mode si sprecano, ma anche e soprattutto ai finlandesi The 69 Eyes (con i quali hanno fatto un tour europeo in passato che purtroppo non ho visto), e agli HIM… Si nota chiaramente che Villie Valo per Kris Vlad (il leader carismatico della band) è stato molto più che una fonte d’ispirazione , ma semmai un vero e proprio idolo adolescenziale! Tuttavia non mancano rimandi vaghi anche all’ industrial metal rozzo dei Rammstein e neppure quelli ai più attuali e raffinati Lord Of The Lost (per restare in terra teutonica amica). Un bel mix insomma, dove però affiora di contro, anche molta personalità, ben evidenziata soprattutto nel recente album “Porpora”, forse il più riuscito, completo e maturo dei fin qua otto album prodotti. Oltre al già citato figo, bello e bravo vocalist Kris Vlad e del batterista ucraino Petro, la formazione si completa con Dario al basso (fratello di Kris) e da Alessio alla chitarra. A questo punto della serata, gli ormoni delle giovani fanciulle assiepate sotto il palco sono già in ebollizione e surriscaldati a mille, e Kris oltre che cantare e dimenarsi, avrà poi nel post concerto il suo bel da fare per contenere l’esuberanza (al limite del fanatismo) di talune! Detto ciò, al sottoscritto interessa la sostanza, e credetemi..nei Vlad In Tears non c’è solo immagine, ma anche tanto talento, abnegazione e modestia: ci sono gruppi che valgono uno sputo di loro che se la tirano a manetta, mentre loro, al contrario, appaiono talvolta fin troppo modesti al cospetto del loro livello raggiunto!
Si parte forte con “Right Now” dal nuovo “Porpora”, alla quale seguono “Lies” e “Kiss My Soul” e “Bleed Me Dry”. “ The Devil “ e “One Last Chance” e Down” sono stati altri momenti molto divertenti ed ispirati, ma l’apoteosi è stata raggiunta con “Here Comes The Rain” , “One Last Chance” e “Feed On Me”, tratta dal disco omonimo! Una terremotante “Wasted Lives” pone fine a questo live molto intenso, spettacolare e perfettamente riuscito! Peccato solo per la scarsa affluenza, perché una band come i Vlad In Tears meritano di suonare in locali straboccanti di gente (come fanno del resto sempre in Germania e nell’est Europa). Poco male… noi c’eravamo, e “ci dispiace per gli altri”(anche no) assenti ingiustificati, che si sono persi qualcosa di fantastico e di unico! Ma noi ci saremo ancora in futuro a loro supporto, rispondendo sempre presente ogni volta che i Vampiri” tedeschi” faranno ritorno a casa ! FAVOLOSI!!!
Un sentito grazie a Massimo Mazzola per avermi come sempre gentilmente ospitato in sede di cronista e alla prossima! Ah… suoni e luci perfetti! Grazie a tutti.
Vlad In Tears Setlist:
- Right Now
- Lies
- Kiss My Soul
- Bleed Me Dry
- Running Up That Hill
- Be Now
- The Devil
- Here Comes The Rain
- One Last Chance
- Down
- Feed On Me
- Wasted Lives