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Live Report SOMMARIO

THE DEAD DAISIES + SANDNESS: un uragano rock travolge il Fabrique!

Live @ Fabrique – Milano

sabato 2 luglio 2022

Gran ritorno dei The Dead Daisies in Italia durante il loro primo tour europeo post pandemia, nonché primo anche con la nuova line up della all-star band. In apertura i trentini Sandness , in questa serata che ha luogo al Fabrique di Milano, nel primo caldissimo weekend di Luglio. Le alte temperature non scoraggiano i fan che già prima dell’apertura delle porte aspettano in fila fuori al locale, pronti per quello che sarà un live carico di cori trascinanti, virtuosismi e rock n’ roll di vecchia scuola. Buona lettura!

SANDNESS

A scaldare il palco e il pubblico i nostrani Sandness, che poco prima della pandemia avevamo visto in apertura a Lita Ford, sempre in quel di Milano. Un power trio di tutto rispetto, che parte con grande energia fin dalle prime note della prima canzone “High Tide”. I tre giovani musicisti calcano e “riempiono” il palco con molta sicurezza, Mark e Robby si alternano e si completano a vicenda come frontmen muovendosi da un lato all’altro ed è impossibile non notare anche la cura del look con tanto di lustrini applicati sul viso, che danno quel tocco glam ma senza strafare e senza distrarre. Il focus rimane sulle canzoni, dai riff e cori molto catchy e coinvolgenti seppur con un impatto molto fresco e per nulla stucchevole, nonostante i chiari spunti presi classico sound 80s. Il pubblico, già abbastanza consistente, risponde molto positivamente al trio e si lascia trasportare nel mood eccitato da concerto hard rock. Inizio perfetto di una serata molto promettente.

Setlist:

  1. High Tide
  2. Today Tonight
  3. Supernova
  4. London
  5. Bad Company
  6. Alive & Kickin’
  7. Tyger Bite
  8. Radio Show

Sandness line up:

  • Mark Denkley – bass,vocals
  • Robby Luckets – guitars, vocals
  • Metyuo Tomeatyou – drums

DEAD DAISIES

A pochi minuti dall’inizio, l’energia tra il pubblico è palpabile, sia tra i fan della all-star band sia quelli che sfoggiano orgogliosamente maglia – o addirittura vinile – dei Deep Purple e non vedono l’ora di vedere il mostro sacro Glenn Hughes in questa nuova formazione.  Formazione che purtroppo in questa data si esibisce come trio, poco prima del concerto infatti la band aveva annunciato sui social che il chitarrista e fondatore David Lowy è stato purtroppo costretto a tornare a casa per motivi personali per qualche giorno. Ma quando i tuoi compagni di band sono musicisti del calibro di Doug Aldrich, Brian Tichy e Glenn Hughes, puoi star tranquillo che lo show andrà avanti lo stesso. Eccome. Appena fatti i primi passi sul palco, la band è già in fiamme e il pubblico in visibilio.  Si parte con un pezzo amato e conosciuto “Long Way to go”, riarrangiato nello stile che più si addice alla voce e allo stile di Mr. Hughes, che – ça  va sans dire  – domina il palco e ammalia il pubblico con una naturalezza incredibile. Ma nonostante una presenza così forte, non passano inosservati i virtuosismi di chitarra e batteria. Aldrich e Tichy, (già compagni di palco precedentemente con i Whitesnake) vantano una grande sintonia e lo danno a vedere.  La scaletta continua alternando pezzi dei precedenti album fino all’ultimo singolo “Radiance”, dal prossimo omonimo disco in uscita. La tecnica e il calibro di un chitarrista come Aldrich non fanno affatto sentire la mancanza della seconda chitarra e il buon Doug appare in gran forma mentre tra assoli e riff, corre e salta sul palco.  La cover di “Fortunate Son”, immancabile in ogni set dei Dead Daisies, segna la prima metà dello show e fa partire un incredibile solo di batteria di Brian Tichy, che mantiene gli occhi e i cellulari del pubblico fissi su di lui che con destrezza lancia e riprende le bacchette senza mai perdere velocità. Il set procede con una attesissima cover di “Mistreated” , dove i vocalizzi di Glenn Hughes sono i protagonisti indiscussi, in una canzone che è un viaggio nel tempo.  Segue il nuovo brano “Shine On”, eseguito live per la primissima volta proprio durante questa data italiana.  Dopo aver eseguito alcuni brani tratti dal precedente disco “Holy Ground”, ci avviciniamo alla fine del concerto con un encore che prevede l’inno della all-star band “Midnight Moses” e per chiudere in bellezza una cover della celeberrima “Burn” che fa letteralmente impazzire tutti i presenti. Ancora una volta, la conferma e la garanzia che a prescindere dai cambi di line-up , il progetto Dead Daisies funzionerà sempre, la formula vincente di unire musicisti di talento in nome del rock n’roll farà sempre centro al primo colpo.

Setlist:

  1. Long way to go
  2. Unspoken
  3. Rise up
  4. Dead and gone
  5. Radiance
  6. Mexico
  7. Bustle & Flow
  8. Fortunate Son (Creedence Clearwater Revial cover)
  9. Brian Tichy drum solo
  10. Mistreated (Deep Purple cover)
  11. Shine on
  12. My Fate
  13. Like no other
  14. Holy ground
  15. Midnight Moses
  16.  Burn (Deep Purple cover)

The Dead Daisies line up:

  • Glenn Hughes – bass, vocals
  • Doug Aldrich – guitar, vocals
  • Brian Tichy – drums , vocals

Report in collaborazione con METALFORCE

Pics by Dario De Marco

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Raffaele Pontrandolfi

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