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Live Report

ROAD TO LUPPOLO: il resoconto del day 2, con Epica, Elvenking e Moonlight Haze!

Road To Luppolo

Parco Ex Colonie Padanie – Cremona

Sabato 28 Agosto 2021

Ci voleva davvero tanto fegato, coraggio e passione pura, per rischiare di organizzare un festival metal in questo travagliato momento storico che stiamo ancora vivendo, dove la morsa del Covid-19 non sembra volerne di saperne di allentare la presa. Nonostante questo ostacolo, talvolta, la determinazione e la voglia di riuscire negli intenti, prevalgono su logica e ragione, ed è ciò che ne e’ uscito fuori da questa edizione 2021 del Luppolo in Rock: un clamoroso successo, oltre ogni più rosea aspettativa! Certo, qualche disagio creato per le disposizioni sanitarie pandemiche in atto c’è stato rispetto alle passate edizioni che si sono svolte nella normalità, ma al cospetto del momento storico in cui viviamo, pensare solo lontanamente di avere la possibilità di ammirare live una band capostipite del symphonic Metal come gli Olandesi EPICA, è stato qualcosa di pazzesco, difficilmente immaginabile e pronosticabile fino a qualche tempo fa. In questa prima giornata, delle due in programma del Luppolo In Rock (a cui abbiamo assistito e nel quale questo report sarà privo di foto per motivi non dipendenti dalla nostra volontà), tutta dedicata alle sonorità power/symphonic/goth metal, oltre ai già citati Epica, hanno fatto da cornice ed apripista, due tra le maggiori realtà italiane consolidate del panorama europeo, ovvero i nostri italianissimi MOONLIGHT HAZE seguiti dagli ELVENKING.

MOONLIGHT HAZE

I Moonlight Haze, fautori di un power -symphonic metal dirompente, orecchiabile e molto personale, sono capitanati dalla bella e brava Chiara Tricarico, sempre elegante ed affascinante nelle movenze, oltre che spiccare ovviamente per le indubbie qualità vocali, in cui anche stasera ha dato dimostrazione di tutta la tecnica ed estensione . Ma una band metal attuale, per essere ai vertici della scena internazionale non può basarsi solo su un singolo elemento, ed ecco infatti emergere prepotentemente anche la sezione ritmica, composta da duo Jacobi- Giulio Capone (anche tastierista e fondatore), che non sbagliano una sola nota per tutta la durata del concerto (composta di soli otto pezzi in scaletta), incalzati dal duo chitarristico altrettanto consolidato, formato da Marco Falanga e Alberto Melinato. E’ ancora alto il sole a Cremona quando partono le note di “To The Moon And Back”, e nonostante un avvio scoppiettante i suoni non sembrano ancora perfettamente ben calibrati, ma già dalla successiva “Odi Et Amo”, si sistema tutto al meglio e “Till The End”apre la strada ad un crescendo continuo senza intoppi, che trova il suo apice in “Enigma”, un pezzo piacevolissimo e cantato completamente in italiano. Suggestiva l’esecuzione di “Time”, dove contemporaneamente sul palco la Tricarico, assieme al soprano Laura Macri’ e al chitarrista degli Epica, Mark Jansen (suo attuale compagno). “The Rabbit Of The Moon”, chiude il sipario e congeda i Moonlight Haze alla grande, tra fan in estasi che li premiano con tanti meritatissimi applausi.

Setlist

To the Moon and Back , Odi et Amo, Till the End , The Butterfly Effect Ad Astra, Time, Enigma , The Rabbit of the Moon

ELVENKING

Quando i friulani Elvenking (di Sacile) salgono sul palco del Luppolo, si intravede il tramonto del sole, e anche se ancora il buio della notte non ha preso il sopravvento, l’atmosfera è certamente più consona per questo tipo di esibizioni. Il genere proposto dagli Elvenking richiama sicuramente più il folk e il celtic metal rispetto a Moonlight Haze, con divagazioni progressive mescolate con l’hard’n’heavy classico. Del resto, l’innesto del bravo violinista Lethien, che anche in questa circostanza ha dato sfoggio del suo carisma da vero leader con i suoi assoli, lascia ben pochi dubbi sugli intenti che la loro musica vuole trasmettere. Anche oggi (come in tutte le occasioni in cui li ho visti in azione), sono stati tecnicamente e visivamente ineccepibili, dove tra tutti eccelle il mitico Davide Damna ,che con la maestria tipica di chi sa valorizzare al meglio la voce, riesce modellarla e cambiarla con apparente semplicità, e a proprio piacimento. Aydan (uno dei due fondatori degli Evelking) con Raphael formano una coppia d’asce da battaglia di rara solidità, mentre Jakob (bassista anche dei Moonlight Haze ) e Simohn alla batteria, chiudono il cerchio perfetto alzando lo scudo di battaglia contro ogni attacco esterno. Una setlist variegata, che pesca un po’ dal passato e dal presente, senza trascurare alcun periodo della storia degli Elvenking, che nel corso degli anni hanno sempre avuto molti problemi di line-up, dovendo giocoforza adattare i dischi anche a queste situazioni e cambiamenti. Particolarmente riuscite coinvolgenti l’iniziale “Trows Kind” e “Pagan Revolution”, e nella seconda parte del concerto invece “Pagan Purity” e “White Williams”, pezzi estratti dal loro primissimo album “Heathenrell”, sono stati molto graditi e riusciti. “The Dividied Heart” e il loro cavallo di battaglia “Elvenlegions”, sanciscono la parola fine. Complimenti agli Elvenking, sempre più convincenti ed affermati ai vertici, e in continua ascesa verso i piani alti internazionali della scena symphonic /folk.

Setlist

Perthro, Trows Kind, Draugen’s Maelstrom, The Wanderer , Pagan Revolution , Silverseal, To Oak Woods , Bestowed , Pagan Purity , White Willow (First time since 2012), Sic Semper Tyrannis , The One We Shall Follow , The Divided Heart , Elvenlegions , I WAS THERE

EPICA

Quando gli EPICA magicamente appaiono (con qualche minuto di ritardo rispetto all’orario previsto), la luce diurna lascia spazio completamente al buio. A fare da cornice perfetta pre concerto (allentando così l’attesa spasmodica dei molti fans giunti per l’occasione da ogni parte d’Italia), ci sono due giganteschi cobra, posizionati dai lati opposti del palco, con occhi rossi rubino inquietanti illuminati, capaci anche di sputare fuori fumo velenoso. Oserei quasi dire che il numero dei partecipanti sia sensibilmente aumentato a questo punto della serata, e dopo un veloce colpo d’occhio si fa’ quasi fatica scorgere spazi liberi. La symphonic -power metal band olandese, fondata dal chitarrista Mark Jansen, erge la sua struttura attorno alla figura della bella e carismatica Simone Simons, una delle migliori performer attualmente in circolazione al mondo, capace di alzare, abbassare, e cambiare più tonalità vocali nella stessa canzone a proprio piacimento, senza alcun problema è con una semplicità disarmante, tipica delle fuoriclasse a cui appartiene la Simons. Un vero talento naturale, una voce straordinaria, che anche in questa estiva serata del Luppolo In Rock ha messo in atto in modo impeccabile, deliziando per circa un ora e mezza la platea composta e seduta, che nonostante questa “limitazioni”, non ha mai perso l’entusiasmo, non smettendo mai di fare sentire il loro supporto e calore, incitando, cantando, e applaudendo in modo convincente al termine di ogni brano proposto. Di contro, gli EPICA, hanno ricambiato tanto affetto non solo interagendo con il pubblico ,(in cui si e’ distinto il simpaticissimo tastierista Coen Janseen, sceso dal palco per passare in mezzo ai fans) . Abbiamo giustamente menzionato e tributato la grande protagonista Simone Simons, ma gli EPICA sono anche e soprattutto una creazione del chitarrista Mark Jensen, mente creativa e musicista eccelso, che con il batterista Arien Van Weesenbeeck sono stati il fiore all’occhiello di un concerto impeccabile , privo di sbavature e di stancanti pause in inutili assoli, a favore di più pezzi in scaletta. Si parte forte con “Abyss Of Time, seguita da “Freedom” dal nuovo album “Omega”uscito proprio quest’anno, per fare poi un salto nel passato con le sempreverdi “Victims Of Contigency”e “Unchain Utopia”, particolarmente apprezzate. “The Skeleton Key”, sempre estrapolato dal nuovo disco, ha un po’ meno convinto delle altre, ed è scivolata via in modo più anonimo. Gran finale con “Beyond The Matrix” e “Design Your Universe”, che riconferma gli EPICA nel podio più alto del mondo, che in compagnia dei Nightwish , restano gli Dei incontrastati dell’Olimpo del symphonic Metal!

Alessandro Masetto

Setlist

Alpha, Anteludium, Abyss of Time , Countdown to Singularity , Freedom. The Wolves Within , Sensorium, Victims of Contingency, Storm the Sorrow , Unchain Utopia, Kingdom of Heaven Part 3, The Antediluvian Universe, The Skeleton Key Play, Omega, Sovereign of the Sun Spheres,

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