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Interviste SOMMARIO

NEXUS OPERA: un ponte musicale tra presente, passato e futuro!

Entrati recentemente nel ricco e variegato roster della Rock On Agency, i capitolini Nexus Opera tornano in pista, dopo la quasi recente pubblicazione dell’ultimo disco in studio ‘La Guera Granda (The Great Call to Arms)’ (Revalve Records, aprile 2020), uscito a ben sei anni di distanza dal loro debutto discografico, ‘Tales from WWII’ (2014), il quale, a sua volta, è stato pubblicato a nove anni dalla fondazione effettiva della band. I Nexus Opera nascono a Roma nel lontano 2003 ad opera di Marco e Alessandro, due chitarristi entrambi accomunati dalla passione per il metal a tinte power. Le prime canzoni ed esibizioni live risalgono a questo periodo ma, tra pause forzate e cambi di formazione, si dovrà aspettare appunto fino al 2014 per l’album di debutto. Insomma, un rapporto alquanto intrigante che i nostri hanno con il fattore “tempo”, non soltanto per le lunghe gestazioni dovute a molteplici cambi di lineup e svariate ragioni logistiche, bensì anche in riferimento alle tematiche trattate nei loro due full lenght sin qui prodotti. I temi bellici, cari al frontman del gruppo Davide Aricò, sono la colonna portante dei concept sviluppati dall’attuale sestetto, il cui sound è un connubio di epic/power di matrice teutonica, frammisto a spunti progressivi e sinfonici, a tinte quasi psichedeliche in alcuni passaggi! Insomma, una proposta alquanto interessante sia in termini lirici che musicali, come ci spiegano appunto qui di seguito tre dei sei protagonisti che hanno cordialmente risposto alle nostre numerose domande: diamo quindi la parola a Davide Aricò (voce), Marco Giordanella (chitarra) e Alessandro Pinna (chitarra)!

Salve ragazzi, grazie innanzitutto per il tempo prezioso che ci state dedicando e benvenuti sulle pagine di VeroRock.it. Raccontateci brevemente la vostra storia, dalle origini del gruppo ad oggi! (Marco): ciao a tutti. Il gruppo nasce nel 2002 da un’idea mia (Marco) , Alessandro e Gianfrancesco , alla ricerca di una evoluzione musicale abbiamo prima incontrato il batterista Andrea Prò e poi subito dopo invitato Davide alla voce e il nostro primo bassista Enrico. La formazione ha poi subito qualche cambio di line up in primis dal batterista lasciando spazio ad Alessandro e successivamente al basso, ruolo attualmente preso in pianta stabile da Natale.

A partire dal vostro moniker, la parola latina “Nexus” indica quindi un collegamento, una sorta di connessione, di ponte musicale tra passato, presente e futuro. Com’è nata la scelta di questo termine, dal significato assai arcaico ma profondo? (Marco): e’ passato un po di tempo da quel giorno… eravamo alla ricerca di un nome , avevamo già in mente di scrivere un album a tema da li il termine OPERA, qualcuno poi propose anche Nexus. Ci piacque  e abbiamo sommato entrambe le idee.

A livello lirico, il vostro progetto musicale si basa da sempre su tematiche inerenti vicende riguardanti le due Guerre Mondiali. Da cosa nasce questa esigenza? Avete pensato magari in futuro di estendere tali tematiche belliche anche ad altri avvenimenti storici antecedenti o successivi a questi già trattati nei vostri due album? (Marco): tutto nasce dalla passione del nostro cantate per la storia e principalmente sulle storie delle due guerre. Raccontare fatti e avvenimenti con le canzoni ci ha sin da subito coinvolto. Il futuro? Non sappiamo, stiamo ancora valutando se portare lo sguardo verso altre storiche situazioni o se invece e aggiungere nuove storie sulle due guerre. Seguiteci e lo scoprirete!

Dalla vostra fondazione nel 2003 fino all’uscita del primo full lenght, ‘Tales from WWII’ (2014), sono trascorsi ben nove anni. Come mai un così ampio lasso di tempo? Come si è evoluta la vostra proposta musicale, sia dal punto di vista stilistico che lirico, in questa prima fase di gestazione? (Marco): si e’ vero, nove anni. Abbiamo iniziato bene i primi anni scrivendo un terzo dell’album poi il batterista dovette lasciare il gruppo rallentando il tutto quasi fino a fermare il progetto. La ripartenza nel 2008 con Alessandro ha poi portato a finalizzare il progetto, includendo anche i tempi di produzione l’album ha avuto vita nel 2014. Credo sia evidente la differenza compositiva  nella stesura dei brani; passa quasi un decennio da quando abbiamo scritto RETURN OF A HERO a quando abbiamo scritto THE END OF WAR. 

Il vostro secondo disco in studio, l’ultimo ‘La Guera Granda (The Great Call to Arms)’ (Revalve Records, aprile 2020) è uscito a distanza di quasi sei anni dal debutto. Come mai, anche in questo caso, si è dovuto attendere un periodo così lungo? Quali i principali cambiamenti e le linee di continuità intercorse? (Marco): questa volta la colpa non e’ del cambio di line up! Abbiamo concentrato gli sforzi il primo anno per la promozione di TALES FROM WWII  ed iniziato a scrivere la Guerra Granda dal 2016. l’album era pronto a fine 2019 , ma la pandemia ha rallentato di molto la produzione e slittato tutto ad aprile 2021. C’e’ da dire che il tempo in piu’ ha aiutato a farci ragionare su alcune scelte di produzione ed a lavorare sugli accompagnamenti corali che rafforzano l’intero album.

Sempre in riferimento ai vostri due album ad oggi pubblicati, quali sono secondo voi i principali elementi evolutivi a livello di sound e di composizione dei brani presenti in entrambi i dischi? Quali le principali differenze secondo voi riscontrabili, sia a livello di tematiche che di approccio musicale? (Marco): quello che si sente e nota di più sono come detto poco fa l’aggiunta dei cori e della linea vocale femminile, benché presente nel primo album ma molto velata e’ stato scelto di portarla in risalto. I cori maschili invece erano molto desiderati e abbiamo lavorato molto anche con la produzione per ottenere il meglio dalle voci. ci tengo a dire che salvo un caso sono esclusivamente voci dei componenti del gruppo.

Ascoltando entrambi i lavori, nonostante la vostra proposta possa essere inquadrata nell’ambito musicale dell’epic/power metal di matrice europea (Stratovarius, Royal Hunt, Helloween, ma anche White Skull ed Arthemis, solo per citarne alcuni), si percepiscono diversi spunti anche affini al progressive rock/metal, così come ad altre influenze psichedeliche o sinfoniche. Quali sono i vostri ascolti principali e gli artisti di riferimento? (Marco): amiamo il metal ma tutti sappiamo come il metal ha varie sfaccettature. Beh, ogni componente del gruppo ha le sue facce preferite, quindi anche quando scriviamo questo ne risente. Perché fino ad adesso tutti i brani sono stati scritti insieme. Aggiungiamo un po di “noi” in tutte le canzoni!

Il vostro ultimo disco, ‘La Guera Granda (The Great Call to Arms)’, era previsto in uscito già prima della pandemia ma purtroppo, a causa delle vicende che ben conosciamo, è stato successivamente posticipato. Qual è stato ad oggi il responso da parte della critica e del pubblico? Avete per caso avuto modo di promuoverlo in qualche modo, con eventi o live performance in streaming? (Marco): sappiamo tutti le difficoltà che abbiamo affrontato. Abbiamo scelto di uscire ad aprile 2021 per cercare poi di promuoverlo live. Per adesso siamo riusciti ad ottenere una sola data, ma confidiamo di continuare presto.

Sempre riguardo l’ultima recente uscita discografica, vista anche l’attuale situazione pandemica e le imminenti riaperture dei live club e festival (seppur in maniera limitata e a scaglioni), avete già avuto occasione di promuovere il nuovo album dal vivo, o comunque avete già alcune date in programma da qui alla fine dell’anno corrente? Qualche data estiva per caso? (Marco): da settembre sicuramente, intanto una data da segnare sul calendario sara’ il 9 ottobre prossimo!

Se non erro, mentre nel primo disco si narrano le principali vicende della Seconda Guerra Mondiale, nell’ultimo invece avete trattato alcuni episodi della Grande Guerra Austro-italiana. Come mai questa non corrispondenza temporale nella successione delle vicende storiche affrontate? La scelta del tema per questo secondo disco è da ascriversi alle celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale? (Marco): esattamente come hai scritto. Abbiamo composto il disco proprio in occasione del centenario, ma parecchie vicissitudini hanno portato a posticipare l’uscita fino ad aprile 2021.

Come già il precedente disco d’esordio, anche quest’ultimo è un vero e proprio concept album incentrato sulle vicende belliche che coinvolsero il Regno d’Italia dal suo ingresso in guerra del 24 maggio 1915 fino alla vittoria del 4 novembre 1918 attraverso battaglie, imprese eroiche, ritirate, tragedie. Come mai avete scelto proprio questo evento in particolare? Raccontateci più in dettaglio come è strutturato l’album sia dal punto di vista lirico che degli arrangiamenti! (Davide): l’idea di fare un disco sulla Prima Guerra Mondiale venne, praticamente, subito dopo l’uscita del nostro primo album ‘Tales from WWII’ sia come ideale prosecuzione di un percorso all’indietro nel tempo sia perché tanti ci facevano questa domanda e cioè se avevamo intenzione di fare un capitolo dedicata alla Grande Guerra. Questa idea si rafforzò di li a poco nel 2015 in occasione del centenario dell’ingresso in Guerra da parte del Regno d’Italia. Qui l’idea trovò la sua maturazione definitiva con la presa di coscienza da parte nostra che sarebbe stato bello fare il nostro secondo disco sì sulla Prima Guerra ma interamente dedicato ad eventi del Fronte Italiano. Il desiderio era di completare tutti i lavori in tempo utile a far uscire il disco per il centenario della vittoria, nel novembre 2018 ma non ci siamo riusciti e questo nostro ritardo si è dovuto aggiungere tutto quanto avvenuto negli ultimi tempi e pertanto ‘La Guera Granda’ ha potuto vedere la luce solo nell’aprile di quest’anno. Per quanto riguarda l’aspetto lirico, nonostante sia un concept, le canzoni non seguono per forza un ordine cronologico preciso e, ovviamente, non possono coprire tutti gli avvenimenti. I fatti e i personaggi narrati sono quelli che più ci hanno colpito/interessato per averne letto libri o articoli (Baracca e la squadriglia degli Assi oppure la vita di trincea) o visitato i luoghi (ad es il Monte Cimone con il suo sacrario e il Vittoriale degli Italiani). In altri casi si è trattato di pura e genuina ammirazione come quella per l’Affondatore, Luigi Rizzo, protagonista della canzone Memento Audere Semper.

Rispetto al primo disco, ho notato una maggiore presenza di parti sinfoniche ma anche di digressioni pianistiche e di assoli di tastiera, ad opera di Gianfrancesco Araneo. Quanto è stato fondamentale il suo apporto nel rendere maggiormente variegato quest’ultimo prodotto? Ha avuto un ruolo importante anche dal punto di vista compositivo? (Marco): abbiamo sempre dato alle parti sinfoniche una grande rilevanza. in questo album abbiamo però’ lavorato molto sugli assoli di tastiera. Gianfrancesco e’ parte fondamentale nella composizione  anche se capita anche ad altri del gruppo di comporre con il suo strumento. Cito ad esempio “Ignoto Militi” il cui riff iniziale e’ stato creato da Natale.

Nell’ultimo album è presente anche una voce femminile e, se non erro, anche delle parti in growl/scream di matrice death metal. Chi sono gli ospiti che hanno preso parte alle registrazioni? (Marco): la voce growl/scream sono ad opera di Andrea Toro e la voce femminile e’ del soprano Madi Borma. Un grande ringraziamento a loro è dovuto!

Sempre in tema ‘La Guera Granda (The Great Call to Arms)’, ho apprezzato molto anche la copertina del disco, quasi un dipinto neorealista, pur essendo invece riferito alla Grande Guerra. Chi è l’artista che ha realizzato l’opera? (Marco): siamo contenti che e’ stata apprezzata. L’artista e’ Simone Gabrielli ha realizzato il quadro su nostra richiesta rappresenta le due realtà’ dell’ingresso in guerra da un lato l’orgoglio della partenza dall’altro la certa fine dei militi.

Recentemente siete entrati a far parte della scuderia Rock On Agency! Com’è nata questa importante partnership? Quali le vostre aspettative in merito? (Marco): sì abbiamo scelto di investire sulla promozione. In questo periodo in cui i live sono ridotti all’osso puntiamo un po di più alla promozione sui social/riviste. Cosa ci aspettiamo??? Sicuramente un ottimo lavoro!

Essendo sulle scene da quasi vent’anni, avrete certamente condiviso il palco con numerose altre band della scena rock e metal italiana ed internazionale. Quali i ricordi più belli? Avete per caso un legame particolare di amicizia con alcuni gruppi? (Marco): c’e ‘una banda italiana / romana con cui abbiamo condiviso il palco 4 volte, sono gli IVORY MOON, per altro hanno lanciato anche loro da poco il loro ultimo lavoro, con loro ci sentiamo spesso. Ricordo particolarmente il RELEASE PARTY di ‘Tales From WWII’, nel periodo natalizio: qualche foto sul nostro profilo FB c’e’. 😀

Sempre in tema di esperienze live, in passato avete aperto per Edu Falaschi (ex vocalist degli Angra) in occasione del Metal 4 Kids United, organizzato dall’amico Fabrizio “Faber Tory” Troiano. Che ricordi avete di quella serata? (Marco): meravigliosa! il palco l’organizzazione e soprattutto gli artisti presenti. e’ stata una bellissima serata. siamo amici di Fabrizio da tempo e siamo stati felicissimi di aver partecipato!

In previsione di future date live e tour, con chi vi piacerebbe esibirvi dal vivo, tra i nomi della scena italiana ed internazionale? (Alessandro): ognuno di noiha i suoi idoli ed i suoi gruppi preferiti, sognando un po’ ti elenco alcune band alle quali ci piacerebbe fare apertura ad un live: (Dream Theater, Sabaton, Stratovarius, Iron Maiden).

Rispetto sempre ai vostri progetti musicali paralleli ai Nexus Opera, in quali band o gruppi siete attualmente coinvolti rispettivamente? (Marco): nessun altro gruppo. Non c’è’ un accordo formale ma siamo una famiglia ormai!

Avete invece pensato di coinvolgere in particolare qualche artista che conoscete come special guest in futuro? Con quale musicista vi piacerebbe collaborare, italiano o della scena internazionale? (Alessandro): molti componenti delle band del panorama italiano, specialmente quello romano, sono ormai nostri amici;  con molte di queste band emergenti, ne cito alcune: (Yattafunk, Ivory Moon, Khali, Gigantomachia, All Little lies, New Disorder, Stilema), cerchiamo di sostenerci a vicenda, condividendo con ognuno di loro i nostri pezzi e le nostre idee. Sicuramente avremo l’occasione di coinvolgere qualcuno di loro nei nostri prossimi lavori come già avvenuto in alcune parti  growl di Andrea Toro degli Sweetest Crime, in un paio dei nostri pezzi.

Adesso vorrei un vostro personale giudizio sulla scena rock e metal tricolore, avendo acquisito oramai da anni un’esperienza longeva esibendovi anche con act internazionali. Quali sono secondo voi le difficoltà che avete riscontrato rispetto ad altri paesi stranieri? In quale ambito, secondo voi, si potrebbe migliorare? (Marco): credo che la difficoltà’ maggiore sia nel trovare locale e pubblico.
Molte band sono ottime, bravissime ma pochi i locali dedicati ai live e poco spazio a band che portano brani originali.

Riguardo i festival e i live club, sia italiani che internazionali, in quale paese o manifestazione vorreste un giorno esibirvi e perché? (Marco): in Europa ci sono molti festival a cui vorremmo partecipare. Sicuramente l’Europa del nord ha più manifestazioni e pubblico. Naturalmenteci piacerebbe fare qualche festival, abbiamo avuto proposte in passato, e sicuramente valuteremo le prossime proposte.

Ragazzi, vi ringrazio come sempre per la vostra disponibilità ed è stato per me un vero piacere incontrarvi nuovamente, seppur a distanza! Avete un ultimo messaggio per i vostri followers ed i lettori di VeroRock.it? (Marco): grazie a voi per l’occasione ed invitiamo tutti a seguirci sui social ed ad ascoltare i nostri brani sulle piattaforme di streaming, soprattutto fateci sapere cosa ne pensate vorremmo avere molti piu’ feedback da parte del pubblico.




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