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Album 2023 Recensioni SOMMARIO

STEVEN WILSON – The Harmony Codex

THE HARMONY CODEX

Anno 2023 – Voto: 9/10 *

Mi sono sempre chiesto quali limiti possono essere posti ad un artista della portata di Steven Wilson, compositore e polistrumentista inglese dal trentennale curriculum , celebre soprattutto per i suoi Porcupine Tree, per non parlare della sua carriera solista giunta qui al traguardo del settimo full length. A parte il fattore economico che non può mai essere eluso esistono i limiti dettati dall’immagine, cosa preponderante nella società attuale dominata dai social.

Il limite posto, a mio parere, all’attività creativa di Steven Wilson si può riassumere nella definizione che spesso gli viene attribuita di “genio” , epiteto tanto lusinghiero quanto scivoloso. Il sistema di attese creatosi attorno al musicista inglese si è consolidato forse fino al punto da diventare asfissiante. Perché questo preambolo? Perché ho l’impressione che la produzione del nostro sia, soprattutto negli ultimi anni, fortemente influenzata da tutto ciò e che molte delle sue opere recenti siano un tentativo di rompere il cerchio incantato e non essere costantemente incasellato. Con “To The Bone” quinto album solista del 2017 ha cercato di allontanarsi dall’immagine di nuovo re del prog nata soprattutto dai due album che lo hanno preceduto: “The Raven That Refused to Sing” (2013) ed “Hand.Cannot.Erase.” (2015), lavori eccellenti che ne hanno alimentato la notorietà . Invece brani pop dance come “Permanating”, inseriti appunto in “To The Bone”, sono stati uno schiaffo in faccia a chi ne aveva fatto un icona ed il recente album “Future Bites” (2021) ha rincarato la dose offrendo al pubblico un breve e gelido lavoro fatto di un elettronica di facile ascolto, con cori e falsetti, al fine di veicolare un messaggio di critica feroce verso la società attuale.

Detto questo andiamo ad analizzare “The Harmony Codex”. La copertina dell’album ci appare molto fredda e geometrica , un cubo di Rubik scomposto in dieci quadrati colorati disposti a scala. La lista dei musicisti che collaborano all’album è davvero lunga e variegata, a sottolineare le intenzioni di Wilson di offrire un lavoro in cui c’è un cambio di genere musicale e di atmosfera ad ogni traccia. L’ apertura è affidata ad “Inclination” dove una marcetta elettronica vagamente industrial su una scala orientaleggiante introduce il brano. Fra gli strumenti sentiamo una tromba che richiama fortemente alla memoria i primi lavori solisti di David Sylvian. La voce di Steven emerge dal vuoto e dopo un po’ sentiamo entrare gli altri strumenti che si aggiungono passaggio dopo passaggio. Il tipo di soluzione sonora sembra raccordarsi all’universo di “The Future Bites” ma con un tono più cupo e meno accattivante . Il brano termina senza lasciare particolare traccia ed il dubbio di trovarci di fronte al proseguo del controverso album precedente viene per fortuna dissipato dal brano successivo “What Life Brings” , a mio parere una delle tracce più belle dell’album. Un atmosfera molto anni ‘70 con una melodia ariosa che sembra riallacciarsi ai Porcupine Tree pre anni 2000 e se vogliamo anche un po’ a certe soluzioni care agli Oasis. L’arrangiamento, molto raffinato con un bel solo di chitarra, ha quella delicatezza che mi ricorda, ancora una volta, il David Sylvian dei primi album solisti. “Economies of scale” invece è stato il primo singolo ad anticipare la pubblicazione dell’album dove ancora una volta torna l’elettronica con un ritmo scomposto ed un atmosfera sospesa a dimostrazione che “The Harmony Codex” è un album mutante che cambia pelle ad ogni traccia. Ma subito dopo viene sganciata la bomba, “Impossibile Tightrope” è uno strumentale di quasi 11 minuti in cui si alternano ritmi in levare, voci angeliche e funambolici assoli di piano elettrico a cura di Adam Holzman, fedele tastierista che collabora con Wilson da oltre dieci anni, per non parlare del sassofono infuocato di Theo Travis . Il virtuosismo jazz rock che irrompe in questo brano è una boccata di ossigeno per i fan di vecchia data del nostro compositore.

L’atmosfera cambia nuovamente con “Rock Bottom” dove vediamo Wilson impegnato in un duetto con Ninet Tayeb , autrice anche del brano. Qui non si raggiunge la vetta emotiva che i due hanno toccato con “Pariah” nell’album “To the bone”, ma Ninet spinge al massimo la sua voce, forse pensando ad una nuova “The great gig in the sky”, se sia riuscita nel suo intento solo il tempo può dirlo. Gli altri brani scorrono veloci, come la suggestiva “Beautiful Scarecrow” che sembra uscita dalle sessions di “Insurgentes” (il primo album solista del 2008) , l’interlocutoria “Time is running out “ e prima di questa il secondo, lungo strumentale: la titletrack “The Harmony Codex”, una traccia molto atmosferica ed affascinante che si sviluppa su scale armoniche ascendenti e discendenti. Si arriva così ai due brani finali, che considero il clou di questo nuovo lavoro di Wilson. Nel primo “Actual Brutal Fact” si respira un’atmosfera claustrofobica cara ad artisti trip hop come Tricky o Robert Del Naja e tutto sembra trasmettere uno stato d’ansia o di tragedia imminente. Il gran finale è dato da “Staircase” dove troviamo l’arte tutta di Steven Wilson, capace di ammaliare con la sua cantabilità, con i suoi innesti ritmici e con la bravura dei suoi numerosi collaboratori , come nel caso di Nick Beggs il cui assolo di basso diventerà leggendario .

In conclusione “The Harmony Codex” è un lavoro ricco di sfaccettature che riesce ad essere in equilibrio nonostante la diversità delle proposte musicali contenute. È la singolarità dell’artista ad emergere dal mare delle note, dalle intuizioni giuste o sbagliate, dal divario fra creatività e mestiere. È un album che ha bisogno del responso del tempo per essere giudicato appieno e forse capito. Probabilmente in futuro rivedrò quanto ho scritto oggi di quest’album, ma nel frattempo non posso fare a meno di amarlo.

SCHEDA

ARTISTA: Steven Wilson

TITOLO: The Harmony Codex

ANNO: 2023

ETICHETTA: Virgin Music

GENERE: Art Rock, Elettronica Prog Rock

VOTO: 9/10

PAESE: Regno Unito

Tracklist:

1 Inclination

2 What Life Brings

3 Economies of Scale

4 Impossible Tightrope

5 Rock Bottom

6 Beautiful Scarecrow

7 The Harmony Codex

8 Time Is Running Out

Actual Brutal Facts

10 Staircase

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