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Interviste SOMMARIO

MAX WEINBERG: The Architect of Drums! Lo storico batterista della E Street Band in esclusiva per VeroRock.it

Come poter rinunciare ad un’occasione così ghiotta, quando hai l’opportunità di intervistare un musicista poliedrico e di fama internazionale del calibro di Max Weinberg? La risposta è ovviamente scontata, ed è stato per noi di VeroRock.it un piacere immenso contattare lo storico batterista della E Street Band di Bruce Springsteen, impegnato attualmente in un mini tour europeo, che lo vedrà protagonista in ben quattro date (si parte Giovedì 18 presso il Paradiso di Amsterdam, per proseguire Venerdì 19 al Castello Sforzesco di Milano, Sabato 20 al Reggio Live Fest di Reggio Calabria ed infine Martedì 23 Luglio presso la Casa del Jazz di Roma – n. d. r.), di cui tre imperdibili appuntamenti italiani, con il suo live Jukebox in cui reinterpreterà, assieme ad altri quattro musicisti, i grandi classici del rock’n’roll! Più che un concerto, il suo show è una vera e propria festa collettiva, in cui tutti sono parte dello spettacolo: il pubblico potrà interagire con Max, scegliendo i brani preferiti da una lista di oltre duecento brani, che verranno eseguiti in tempo reale! E’ stato un vero piacere dunque parlare con il celebre musicista statunitense – noto anche per le sue storiche collaborazioni con i Meat Loaf, Bonnie Tyler, Gary U.S. Bond, Ian Hunter e Ringo Starr – a cui abbiamo avuto modo di chiedere tante curiosità sia sulla sua carriera musicale, che lo ha visto protagonista a partire dalla metà degli anni ’70 alla corte del Boss (per la precisione dal suo capolavoro ‘Born To Run’ del 1975 – n. d. r.), sui ricordi di alcuni storici membri storici del combo del New Jersey, sia sulla sua vita privata e familiare (il figlio Jay è l’attuale batterista dal 2014 degli Slipknot – n. d. r.), ed infine anche sulle sue passioni come l’amore per l’arte e l’architettura moderna (in particolare per l’opera di F. L. Wright)! Non ci resta come sempre che augurarvi una buona lettura e invitarvi a prendere parte a questi imperdibili appuntamenti con il Max Weinberg’s Jukebox!

Un ringraziamento particolare va alla Barley Arts di Claudio Trotta, ed in particolare a Marilena Carbone per la sua cortesia, supporto e disponibilità sempre riservateci, soprattutto per aver fatto da tramite con l’artista!

Ciao Max, sono Raffaele di VeroRock.it, innanzitutto vorrei ringraziarti veramente per la tua disponibilità e il prezioso tempo che ci stai riservando, benvenuto! Com’è nata questa inusuale idea di proporre un Jukebox live set? Quali sono le tue aspettative da queste date europee e cosa dobbiamo invece noi aspettarci da questa esperienza?
(Max Weinberg): “ciao Raffaele, grazie a voi! Il mio Jukebox può essere definito come un’esperienza totalmente immersiva da parte del pubblico – più un “party” e non un vero e proprio concerto come viene generalmente concepito. Gli spettatori semplicemente richiedono i loro brani preferiti da un’elenco a video: queste selezioni proposte pescano tra i miei pezzi preferiti degli anni ’60 e ’70!”

Parlando ora delle tue principali influenze musicali, hai sempre menzionato batteristi del calibro di Ringo Starr, Buddy Rich, D. J. Fontana (storico batterista di Elvis Presley – n. d. r.) ed altri ancora. Ci sono altri musicisti o artisti che hanno profondamente ispirato il tuo modo di suonare e il tuo stile?
(Max Weinberg): “sono stato influenzato da ogni batterista che mi è capitato di conoscere e di vedere dal vivo: anche quelli non proprio migliori! Se ti poni in modo costruttivo, aperto ad ogni ascolto, è fantastica la “lezione” che puoi ricevere. In generale mi sono sempre riferito al celebre batterista jazz Buddy Rich, per la sua padronanza, la sua precisione ed intensità. Un altro musicista che mi ha colpito in particolare è stato l’immenso Frank Sinatra, per la sua voce ovviamente ma anche per il suo carisma e la sua estrosa personalità!”

Riguardo agli anni più recenti, ci sono giovani artisti/batteristi o band che ti piacciono o che ti hanno colpito in modo particolare?
(Max Weinberg): “sembrerà scontato ma non posso non citarti mio figlio Jay, attuale batterista degli Slipknot. E’ semplicemente fantastico, sia come figlio e sia soprattutto professionalmente come batterista. Penso che nel campo metal ad oggi sia un leader, tra i migliori certamente!”

Tornando ai tuoi esordi, hai qualche ricordo particolare del tuo debutto con la E Street Band? Com’è stato il tuo primo incontro con Bruce, Stevie e il resto del gruppo?
(Max Weinberg): “quando incontrai i ragazzi nell’Agosto del 1974, Stevie (Van Zandt, storico membro del gruppo e collaboratore del Boss – n. d. r.) non era presente in quel periodo nel gruppo e sarebbe tornato circa un anno dopo, così c’erano solo Bruce, Clarence, Garry e Danny. Feci l’audizione per loro e fu instantaneamente impressionante non solo per il ben noto talento di Bruce ma per il modo con cui i ragazzi si muovevano e per l’empatia collettiva: ciascuno spingeva nella stessa direzione, veramente raro!”

Ho avuto l’occasione di intervistare personalmente, per ben due volte negli ultimi due anni, il tuo amico di lungo corso Stevie Van Zandt, durante il suo tour solista con i Disciples Of Soul, in supporto al suo nuovo disco ‘Soulfire’. Recentemente ho letto che ha detto su di te “Quello che nessuno capisce è che Max non è solo un grande batterista, Max legge la mente di Bruce. Non puoi imparare una cosa del genere”. Quindi la mia domanda è: cosa diresti su di lui (Stevie – n. d. r.) in poche parole come lui ha fatto con te?
(Max Weinberg): “Stevie è il più grande artista impegnato e dedicato che io abbia mai conosciuto. Che sia attraverso la sua musica, il suo attivismo politico o il suo mestiere di attore: si sforza sempre per qualcosa di speciale ed unico!”

E se dovessi descrivere con pochi aggettivi il Boss Bruce Springsteen, come potresti descriverlo sia come persona che come musicista?
(Max Weinberg): “Bruce è il nostro leader senza paura! Il mio connubio con lui per i passati 45 anni è stato profondamente gratificante. Far parte della E Street Band è più di un semplice fare musica e suonare assieme. Hai l’opportunità di imparare delle lezioni di vita ogni singolo giorno!”

Restando sul tema della E Street Band, sfortunatamente nell’ultima decade sono venuti a mancare due pilastri del gruppo, l’organista Danny Federici e il sassofonista Clarence Clemons. Quali sono i primi ricordi che hai quando ripensi a loro? Come vorresti ricordarli in poche parole?
(Max Weinberg): “la più grande cosa che mi viene da pensare riguardo Clarence Clemons era il suo cuore: era veramente una persona piena di amore – è lo visse al massimo – grande e audace! Danny Federici, come puoi facilmente riscontrare da tutti i suoi lavori, si è dimostrato un elemento unico e fondamentale nelle composizioni di Bruce: era dotato di un talento estremo nel suo approccio alle tastiere. Era un autentico “maestro del suono” molto prima che esso diventasse una consuetudine, grazie al suo caratteristico “ululato” sull’Hammond B-3.”

L’ultimo immenso tour a cui hai preso parte con Bruce e gli altri ragazzi è stato il The River Tour 2016, durante il quale vi siete esibiti in un memorabile concerto qui a Roma, al Circo Massimo. Che ricordi hai di quella sera?
(Max Weinberg): “il nostro show al Circo Massimo è stato fantastico e non solo un grande onore per esserci potuti esibire in un luogo sacro e antico! Il clima che si respirava era perfetto per le performance di Bruce Springsteen – un leggero venticello durante una notte di luna piena. Ricordo l’indimenticabile performance degli archi dell’’Orchestra Roma Sinfonietta di Ennio Morricone su “New York City Serenade”. C’era tantissima gente tra il pubblico li nel parterre che a momenti non riuscivi a vederli tutti, un mare di gente. Magia pura!”

E’ stato divertente scoprire, alcuni anni fa, che il nuovo batterista degli Slipknot era tuo figlio Jay Weinberg, che ti ha anche sostituito nella E Street Band durante il Working On a Dream Tour del 2009. Come descriveresti il suo modo di suonare la batteria? Quali sono le sue qualità secondo te? Ti piacciono gli Slipknot?
(Max Weinberg): “Jay Weinberg è completamente autodidatta alla batteria e si è fatto strada nel mondo della musica. E’ uno dei giovani più esperti e intelligenti che io conosca – e lo dico non solo come suo padre ma come musicista. Ha vinto diversi premi e sondaggi di batteria e dimostra di essere degno dei riconoscimenti ogni sera sul palco. E’ estremamente difficile suonare musica con la batteria, per non parlare delle parti tecniche. Parlando da batterista, il suo approccio è così complesso che molto spesso non riesco nemmeno a capire come stia suonando! Jay è veramente appassionato, dedicato, meticoloso e ovviamente è il mio migliore amico!”

Sono rimasto assai colpito quando ho letto della tua passione per l’architettura moderna, e in particolar modo per l’opera di F. L. Wright e R. Meier. Così ti pongo una domanda ironica e divertente: cosa ti piacerebbe fare da grande? Forse l’architetto o l’avvocato?
(Max Weinberg): “è vero, ho una grande passione per l’architettura. Pensa che un giornalista una volta descrisse il mio modo di suonare la batteria come “architettonico”! Penso che si riferisse al mio approccio, particolarmente, come sono diventato più esperto dello strumento, il mio stile è risultato più composto e mai casuale. Riferendomi invece all’architettura in senso lato, Frank Lloyd Wright parla di essa come di “musica congelata”, e penso che tale descrizione calzi veramente a pennello!”

Grazie veramente per il prezioso tempo che ci hai dedicato Max ed eccoci con l’ultima domanda: qual è il miglior consiglio che vorresti mandare ad un giovane musicista?
(Max Weinberg): “esercitarsi tanto, suonare spesso e soprattutto non mollare mai!”

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ENGLISH VERSION

Hi Max, I’m Raffaele from the webzine VeroRock.it, first of all thank You so much for the precious time You’re dedicating us and welcome onboard! How was born this unusual idea to propose a Jukebox live set? Which are Your expectations from this upcoming European gigs? And what We could expect from this experience?
(Max Weinberg): “Hi Raffaele, thank You for this opportunity. My Jukebox is a fully immersive audience participation “party” – not so much a concert. The audience simply calls out their favorite songs from our video list. These selections are among my favorites from the 1960’s and 1970’s!”

Talking about Your main musical influences, You’ve always mentioned Ringo Starr, Buddy Rich, D. J. Fontana and other great drummers. Is there any other musician or artist that deeply inspired Your way to play and Your style?
(Max Weinberg): “I’ve been influenced by every drummer I ever seen. Even the not so good ones! If you keep your ears open it’s amazing the “instruction” you’ll receive. I always point to the great jazz drummer, Buddy Rich, for his drive, precision, and intensity. Frank Sinatra as well, for his voce of course but also the projection of his personality.”

And about the recent years which are the young artist/drummer or band that You prefer or that have impressed You in particular way?
(Max Weinberg): “I’d have to say my son, Jay, who drums with Slipknot. He’s amazing, as a son but professionally as a drummer. In the metal field today I think he’s leader!”

Back in the early years, have You any particular memories about your debut with the E Street Band? How was your first relation with Bruce, Stevie and the rest of the band?
(Max Weinberg): “when I met the guys in August of 1974 Steve was a year away from doing the group so it was Bruce, Clarence, Garry, and Danny. I auditioned for them and was instantly impressed-not only with Bruce’s obvious talents but they way the guys focused on his every move. Everyone pushing in the same direction, rare!”

I’ve got the chance to interview personally your longtime bandmate Stevie Van Zandt twice in the last 2 years, during his solo tour with his Disciples Of Soul, sup-porting his release ‘Soulfire’. Recently I read that he said about you “What nobody understands is that not only is Max a great drummer, Max reads Bruce’s mind. You can’t learn that.”. So my question is: what could You say about him in few words as He did about You?
(Max Weinberg): “Steve is the most dedicated individual I’ve ever known. Whether it’s his music, his political activism, his stage craft; he’s always striving for something special!”

And If You have to describe with few adjectives The Boss Bruce Springsteen, how could You say about him as a human being and as a musician?
(Max Weinberg): “Bruce is our fearless leader! My association with him for the past 45 years as been deeply rewarding. Being in the E Street Band is more than simply making music and performing together. You have the opportunity to learn life lessons every day!”

Remaining on the topic about the E Street Band, unfortunately in the last decade We’ve lost two pillars of the band, Danny Federici and Clarence Clemons. Which are your first thoughts when You think about them? How You want to remind them in few words?
(Max Weinberg): “the biggest thing about Clarence Clemons was his heart. He truly was all about love – and he lived it – big and bold. Danny Federici as you can tell from all the recordings provided a unique element to Bruce’s songs. He was extremely talented in his approach to keyboards. He was a “sound master” long before it became a thing production and he made the B-3Hammond organ howl.”

The last great tour You’ve taken part with Bruce and the guys was The River Tour 2016, where You’ve played also an unforgettable show here in Rome at Circus Maximus. Have You any memories about that gig and tour? Are You planning a new tour and album with them for the next year 2020?
(Max Weinberg): “the show at Circus Maximus was not only a great honor to perform in what is a sacred place, so it was a great show. Perfect Bruce Springsteen weather – a soft wind blowing through a moonlit night. Ennio Morricone’s strings were unbelievable on New York City Serenade. There were people in the crowd as far as you could see. Magic!”

It was so funny when I’ve discovered, few years ago, that the new Slipknot drum-mer was your son Jay Weinberg, that replaced You in the E Street Band during the 2009’s Working on a Dream Tour. How could You describe his way of playing drums? Which are his peculiarities in your opinion? Do You like Slipknot music?

(Max Weinberg): “Jay Weinberg is completely self-taught on the drums and worked his way up in the music business. He’s one of the savviest young people I know – and I say that not only as his Dad but as a musician. He’s won the drumming polls and proves he’s worthy of the accolades each night onstage. It’s difficult music to play on the drums, let alone conceive the drums parts. Speaking a drummer, his approach is so complex very often I can’t even figure out how he’s doing it. Jay is passionate, dedicated, and my best friend!”

I was so impressed when I read about Your passion for Modern Architecture, and in particular way the works of F. L. Wright and R. Meier. So an ironic and funny ques-tion: what do You want to be in your adult life? Maybe an Architect or a Lawyer?
(Max Weinberg): “It’s true I have a passion for architecture. A writer once described my drumming as “architectural”. I think he meant my approach, particularly as I became more adept, was composed and not random. Frank Lloyd Wright referred to architecture as “frozen music”, I think that pretty well describes it.”

Thank You so much for the precious time You’re dedicating us once again Max and here we are with the last question: Which is the best advice You could send to a young rock musician?
(Max Weinberg): “Practice hard, play often, never give up!”

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Raffaele Sestito

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