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Live Report SOMMARIO

THE WATCH: plays GENESIS presenting “SECONDS OUT”!

ROMA, CROSSROADS LIVE CLUB, 06/05/2023 – L’Italia è storicamente il paese che per primo ha apprezzato talento e creatività dei Genesis. La passione e l’affetto nei confronti del gruppo inglese ha ispirato schiere di musicisti tra i quali va annoverato un quintetto milanese attivo sulla scena musicale fin dagli anni novanta con il nome The Night Watch (successivamente semplificato in The Watch). Pur avendo subito negli anni una profonda metamorfosi, il gruppo milanese ha mantenuto fede al credo progressista, ampliando considerevolmente il proprio seguito grazie alla pubblicazione di album di pregevole fattura (ben nove in studio, da Twilight a The Art of Bleeding, più tre live) ma soprattutto grazie alla meticolosa riproposizione dal vivo del repertorio dei Genesis degli anni settanta.

La formazione annovera tra le proprie fila Simone Rossetti (voce principale, flauto e tamburello, unico membro fondatore rimasto), Valerio De Vittorio (tastiere, chitarra e voce), Mattia Rossetti (basso, pedali bassi, chitarre e voce), Francesco Vaccarezza (batteria, percussioni e voce, ultimo innesto in ordine temporale in sostituzione del dimissionario Marco Fabbri) e Giorgio Gabriel (chitarra solista) il quale, ironia della sorte, porta lo stesso cognome dell’ex frontman dei Genesis, Peter Gabriel.

Lo “European Tour 2022/2023” del gruppo fa tappa al Crossroads Live Club di Osteria Nuova, nella campagna romana. Il locale è un importante crocevia di artisti nazionali e internazionali: New Trolls, Creedence Clearwater Revived, The Aristocrats, IQ e Steve Lukather dei Toto, tanto per citarne alcuni, si sono esibiti in questa accogliente struttura polifunzionale che prevede una diversa modulazione dei posti a seconda della tipologia di evento. La visibilità e l’acustica poi, sono ottime qualsiasi sia la sistemazione all’interno della sala. A noi viene assegnato uno dei posti centrali, per cui, meglio di così!

La locandina dell’evento

Il concerto di questa sera è incentrato sull’esecuzione di Seconds Out, doppio album dal vivo pubblicato nel 1977 che immortala i Genesis all’apice creativo e tecnico. Alle 22.30 in punto, l’attesa dei numerosi presenti viene ripagata con una magistrale Watcher of the skies, classico pezzo con cui nei primi anni settanta i Genesis aprivano i concerti. Bene, anzi benissimo la prima: i The Watch ci hanno abituato a impeccabili esecuzioni di brani del periodo Gabriel. E per quanto riguarda il periodo Collins, come se la caveranno?

Hi there, Steve Hackett here. I’m just remembering when I was in Genesis I had a lot of fun doing Seconds Out and I want to wish The Watch great success in doing their version of it. Have a great time and all the best!” Il messaggio preregistrato dell’ex chitarrista dei Genesis lascia intendere che Seconds Out verrà eseguito con qualche variazione tematica. D’altronde, lo stesso Hackett, nel tour celebrativo “Genesis Revisited Live: Seconds Out & More” ha in parte ritoccato scaletta, arrangiamenti e struttura dei brani del live album.

Parole profetiche le sue. I The Watch ripristinano, saggiamente, l’intro cantato su The Carpet Crawlers e quello strumentale su Firth of Fifth, entrambi cassati dai Genesis per ragioni di natura squisitamente tecnica. Nel primo brano, la ritmica è un pò più incalzante rispetto all’originale, nel secondo invece, viene preservata la bellezza totalizzante dell’assolo di chitarra.

Il gruppo replica fedelmente sia Squonk che la successiva Robbery, Assault and Battery ma sposta il baricentro temporale in avanti estromettendo dalla scaletta due brani del periodo precedente, ossia I know what I like e The lamb lies down on Broadway. Al loro posto, una coppia di assi che innalza emotivamente lo spessore del concerto: la malinconica Ripples (mai eseguita dai Genesis nei due tour post-Gabriel) e la spettacolare In that quiet earth (sempre suonata nel Wind & Wuthering tour ma assente ingiustificata su Seconds Out). Quest’ultima diventa altresì l’anello di congiunzione tra la monumentale The Cinema Show e la crepuscolare Afterglow, formando così una trilogia da brividi che rievoca, seppure in parte, uno dei due medley del Mama tour.

Ma la vetta emotiva della serata viene raggiunta con i venti e passa minuti di Supper’s Ready, imprescindibile punto di riferimento del progressive rock mondiale, che Simone Rossetti interpreta con timbrica più gabrieliana che collinsiana.

Segue la malinconica Howl the stars down, meritato omaggio alla bravura di Nick Magnus, tastierista, compositore ed ex collaboratore di Steve Hackett a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Le emozioni non terminano qui. Il finale thrilling vede, in successione, un medley classico del periodo Collins, Dance on a Volcano (in versione integrale!) e la strumentale Los Endos, unite da un energico bridge batteristico e, ciliegina sulla torta, The Musical Box, in cui Giorgio Gabriel emula, con disarmante naturalezza, le spettacolari scivolate chitarristiche e il finger tapping che Steve Hackett ha lasciato in dote all’umanità.

Che dire di questa stupenda serata? Innanzitutto, ringraziare i The Watch per averci fatto riassaporare sonorità, armonie e melodie di una fase prodigiosa della cinquantennale carriera dei Genesis (conclusasi trionfalmente con il The Last Domino? tour), che molti di noi non hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona. In secondo luogo, elogiare il gruppo per il livello tecnico e l’affiatamento raggiunto, fattori, questi, che in futuro potrebbero schiudergli molte porte. Non è un’eresia affermare che per lunghi tratti del concerto, chiusi gli occhi, sembrava di ascoltare i Genesis!

L’auspicio, per il futuro, è che il crescente successo di pubblico e di critica li spinga ad esplorare altre fasi dell’epopea genesisiana, ripescando dalla vasta discografia dei precursori britannici alcune perle rimaste inspiegabilmente sepolte dal trascorrere del tempo.

Scaletta:

  1. Watcher of the skies
  2. Squonk
  3. Robbery, assault and battery
  4. The carpet crawlers
  5. Firth of fifth
  6. The cinema show
  7. In that quiet earth
  8. Afterglow
  9. Supper’s ready
  10. Howl the stars down (Nick Magnus cover)
  11. Ripples
  12. Dance on a volcano
  13. Drum solo
  14. Los endos

Bis:

15. The musical box

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Marcello Dubla

2 comments

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Paolo 19 Maggio 2023 at 11:26

Grazie a Raffaele per tutte le sue preziose recensioni e per farci condividere le sue belle emozioni musicali.

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Raffaele Sestito
Raffaele Sestito 19 Maggio 2023 at 11:32

Grazie a te Paolo per il tuo prezioso feedback!

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