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LARS FREDRIK FRØISLIE – “Quattro Racconti”

LARS FREDRIK FRØISLIE – “Quattro Racconti”
Anno 2025 – Voto: 8/10 *

Lars Fredrik Frøislie è il tastierista del gruppo norvegese Wobbler, una delle eccellenze del prog europeo dal curriculum ventennale, attivo discograficamente almeno fino al 2020 con “Dwellers of the Deep” che rimane ad oggi l’ultima uscita della band. Frøislie ha sfruttato in particolare la parentesi di stasi pandemica per lavorare a un progetto personale che ha preso poi vita nel 2023 con “Fire Fortellinger”, che ha segnato il suo esordio da solista con un viaggio personale tra naturalità, mitologia e fiabesco, creato sui suoni delle più disparate e leggendarie tastiere caratteristiche del genere, dal Moog, al mellotron, passando per il clavinet e l’organo Hammond che sotto le dita di un autentico maestro hanno disegnato mirabili atmosfere intrise di classicismo e poesia.

In un anno assai prolifico che ha già visto la scorsa primavera la pubblicazione di “Gamle Mester”, il percorso artistico di Frøislie si arricchisce anche in autunno di una nuova preziosissima gemma. Dichiarato estimatore del prog italiano, Lars ha da sempre coltivato una particolare ammirazione per il Museo Rosenbach, combo attivo nei primi ’70 (riformatosi successivamente nel 2000) e autore, fra gli altri, del capolavoro “Zarathustra”. A interessare il tastierista è in particolare la peculiarità stilistica del vocalist Stefano “Lupo” Galifi, conosciuto poi di persona in occasione di un’esibizione dei Wobbler al Veruno Prog Festival del 2024. Da questo incontro è nata la collaborazione che porta oggi alla realizzazione di “Quattro Racconti”, una riproposizione di “Fire Fortellinger”, interpretata in lingua italiana e pubblicata dalla label Karisma Records che aveva già curato l’edizione dell’album del 2023 in lingua norvegese. Il risultato è sorprendente. Il ricercato prog di Frøislie, forbito di sinfonico e atmosfere canterburiane, sembra risplendere di una nuova luce grazie al timbro di Galifi che aggiunge alle composizioni un’inedita passione e mediterraneità.

Le partiture di tradizione nordica non risentono infatti del contrasto di latitudini grazie alla loro eleganza che sembra sposarsi perfettamente con le caratteristiche del cantante italiano. Nuove sensazioni attraversano l’album che rivive di questo contrasto inaspettato di stili tra malinconico, epico, caldo e luminoso, creando una bella alchimia dal quale l’album, già notevole nella sua prima versione, riesce a ottenere un’energia speciale. Ripercorrendo una tracklist che conoscevamo già dalla versione norvegese, incontriamo in una nuova veste “Il Cavaliere dell’Apocalisse”, un intensa e elettrica​sonata da cui sgorgano fughe tastieristiche e momenti intimisti grazie ai primi innesti vocali di Galifi; la seconda suite, “Cattedrale della Natura”, racconta con rinnovata passione il ciclico contrasto visivo del paesaggio norvegese tra la stagione fredda e quella secca, volendo creare così un’allegoria tra la rigidità di una società odierna, sempre più rivestita di artificiosità tecnologica, e la nuda semplicità della vita di un tempo a cui bastava evidentemente molto poco per poter essere perfetta. Ma il punto più alto del lavoro è forse “Un posto Sotto il Cielo”, dove i suoni del synth sprigionano una magia semplicemente incredibile frammista ad una vena nostalgica ed effluvi folk in cui si accennano paesaggi dai contorni bucolici, ambientati in un’epoca indefinita ma pieno di grazia, forse immaginando una fuga in un passato mitico in cui trovare pace. Ancora superlativi gli inserimenti vocali di Galifi che riporta alla memoria le performance dei grandissimi come Francesco Di Giacomo. La sua voce non ha perso assolutamente smalto e brilla in tutti i brani.

Lars Fredrik Frøislie e Stefano “Lupo” Galifi

“Presagio” si innesta nel cuore dell’album alternando ritmi disinvolti a momenti evocativi con il cembalo, mentre l’estro di Frøislie è qui coadiuvato dall’unico musicista a supporto presente nel disco, il bassista Nikolai Hænglse. “Quattro Racconti” conferma la bellezza del predecessore da cui proviene, trovando addirittura nuova ricchezza espressiva grazie a una voce unica e fortemente voluta per questo progetto. Questo nuovo album assomiglia al coronamento di un sogno e forse vibra di un’energia speciale proprio grazie al legame emotivo che lega il compositore al suo mito Galifi, che a sua volta ha risposto con grandissima disponibilità e insospettabile vigore a un progetto divergente dagli schemi tradizionali ma che si è dimostrato predisposto al dialogo con linguaggi espressivi lontani. L’incontro tra culture musicali è il grande valore fondativo di questa meravigliosa perla pronta ad aprire nuove strade nel genere e che conferma anche la Karisma come raffinata dimora di progetti musicali di notevole levatura.

Line up: Lars Fredrik Frøislie: Mellotron M400, Minimoog model D, Yamaha CP70, Hammond C3, Rhodes MKII, Hohner Clavinet D6, Arp Synthesizer, Korg VC-10, Solina String Ensemble, Spinetta, Pianoforte, cori; Nikolai Hægsle: Rickembacker 4003, Fender Jazz Bass, Fender Precision, Fender Telecaster Bass; Stefano “Lupo” Galifi: voce, cori.

SCHEDA *

ARTISTA : Lars Fredrik Frøislie

TITOLO : “Quattro Racconti”

ANNO : 2025

​ETICHETTA : Karisma Records

GENERE : Progressive Rock

VOTO : 8/10

PAESE : Norvegia

TRACKLIST

1) Il Cavaliere dell’Apocalisse

2) Un Posto sotto il Cielo

3) Presagio

4) Cattedrale della Natura

Online:

Facebook https://www.facebook.com/larsfredrikfroislie

Instagram https://www.instagram.com/lffstudios/

YouTube https://www.youtube.com/@fredfroi

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