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PETER GABRIEL: ‘Esperienza totale’ al Forum di Assago!

MILANO, Forum Assago, 21/05/2023 – Mi ci vorrà un po’ di tempo per assimilare tutto ciò a cui ho assistito Domenica 23 Maggio al Forum di Assago. Non lo definirei uno spettacolo musicale ma piuttosto un’esperienza totale alla cui onda emotiva ed intellettuale è difficile resistere. Certo conosco l’artista e le sue opere sin da quando ero giovanissimo. Ricordo che all’età di 15 anni acquistai l’album denominato “Melt” e già d’allora vidi quello sguardo anticipatore che rifiutava la comoda ritualità supportata da quelli che oggi definiamo “nostalgici”.

Picture by Maria Paola Messina
Picture by Maria Paola Messina

Il richiamo di Gabriel per l’Italia è irresistibile, due date che hanno visto accorrere appassionati di ogni età, padri accompagnati dai figli, “boomer” incalliti che non perdono una data e giovani che hanno appena fatto la loro scoperta ma che hanno ben presto imparato i testi a memoria. Peter appare come un uomo qualunque sul palco e potresti scambiarlo per uno dello staff tecnico, finché non prende il microfono ed introduce con un “buonasera” il suo breve monologo in italiano. È il Gabriel reale quello che parla o un suo avatar invecchiato mentre l’artista si gode il sole delle Maldive a migliaia di chilometri? L’artista sin dall’inizio s’interroga e c’interroga sull’uso della tecnologia, è l’uomo del presente che dialoga con un futuro in cui bisogna scegliere se essa può diventare una grande alleata dell’umanità o una nuova fonte di pericolo. Presto raggiunto dai suoi musicisti che formano un cerchio e cominciano a suonare in versione semi acustica e minimalista “Washing of the water” e “Growing up”.

Picture by Maria Paola Messina

Il cerchio si rompe con “Panopticon” dove tutti prendono i propri posti. La band presentata da Gabriel è composta da membri storici e volti nuovi: Tony Levin (basso), Manu Katchè (batteria), David Rhodes (chitarra, voce), Don McLean (tastiere, voce), Richard Evans (chitarra, flauto, voce), Ayanna Witter-Johnson (violoncello, tastiere, voce), Marina Moore (violino, viola, voce), Josh Shpak (tromba, corno, tastiere, voce). Il dialogo fra musica ed immagini è serrato ed alla fine si crea un vero spettacolo multimediale dove il suono e l’immagine diventano un tutt’uno per dare un messaggio forte, chiaro, esplicativo. Due schermi laterali ed una sorta di schermo rotondo mobile che sovrasta i musicisti, come un occhio che controlla i movimenti e le azioni degli “umani” sul palco oppure una sorta di portale dove nei momenti salienti è lo stesso Gabriel ad apparire, talvolta munito di un pennello virtuale con il quale crea schizzi color sangue che si sciolgono su una tavolozza con colori cangianti e psichedelici. Brani vecchi e nuovi, richiamo ad un rito antico ed evocazione di un tribalismo digitale in cui anche le figure umane diventano spettri bianchi in dissolvenza come nell’intensa “Four Kind of Horses”.

Picture by Maria Paola Messina

Ma Gabriel è anche un ragazzo che gioca, come nei classici “Digging in the dirt” e “Sledgehammer” , in cui sembra sfidare il suo stesso mito offrendosi al pubblico e donando quelle parole, quei suoni e quei ritmi che tutti attendevano. Non sorprenda quindi la proposta di brani inediti che andranno a completare “I/O” il nuovo album che tutti i fan, me compreso, attendono da anni e che l’artista sta rivelando con la cadenza di un brano al mese, in sintonia con le fasi lunari. Ed ancora non sorprenda la proposizione di brani intensi come “And Still” dedicato all propria madre e “What lies ahead” dedicata al padre accanto alla delicata nuova versione di “Love can heal”, in un interpretazione quasi sussurrata in cui gli strumenti creano una sottile tela minimale. I classici “Red Rain”, “Big Time” e “Don’t give up” toccano i ricordi ed i cuori, soprattutto quest’ultima in cui la voce di Kate Bush è sostituita dignitosamente da Ayanna Witter-Johnson. La conclusiva “Solsbury Hill” mette d’accordo tutti e diventa un coro antemico che rimbalza dal palco alla platea. Ma i bis sono attesi, come da programma,ed ancora si canta insieme “In your eyes” che è un esplosione di melodie e di colori in cui si respira l’Africa, ed il concerto diventa un rito a cui tutti sono invitati a partecipare.

E se di rito si tratta, riemerga dal passato anche il ritmo ferale che accompagna Biko, perché se è vero che bisogna avere uno sguardo fisso sul presente, c’è un passato che non bisogna dimenticare. Mai. Grazie di cuore Mr.Peter Gabriel.

SETLIST PARTE 1

Washing of the Water (acustica)

Growing Up

Panopticom

Four Kinds of Horses

i/o

Digging in the Dirt

Playing for Time

Olive Tree

This is Home

Sledgehammer

SETLIST PARTE 2

Darkness

Love Can Heal

Road to Joy

Don’t Give Up

The Court

Red Rain

And Still

What Lies Ahead

Big Time

Live and Let Live

Solsbury Hill

Bis: In Your Eyes

Bis #2

Biko

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