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Live Report SOMMARIO

ANDROMEDA RELIX FEST II

DARK AGES+ NIRNAETH+BLACK REFLEX+FALLEN ANGELS

Venerdì 19 Novembre- The Factory- S.Martino B.A. (Verona)

L’Andromeda Relix Fest, in collaborazione con Associazione Altaquota (giunta alla sua seconda edizione), sceglie per celebrare questa festa, la nobile location del The Factory di Verona, giocando tra le mura amiche di casa una partita apparentemente facile da vincere sulla carta, almeno per quel che concerne il profilo squisitamente organizzativo e logistico. Meno scontato era invece l’esito da un punto di vista dell’affluenza, riscuotendo invece una partecipazione corposa e ben oltre le più rosee aspettative della vigilia, dimostrando che fortunatamente esiste ancora in Italia uno “zoccolo duro” di Rockers che difende il metal underground e supporta le etichette indipendenti come appunto l’Andromeda Relix, da sempre in prima linea e dotata di un anima battagliera, così come lo e’ lo spirito del suo fondatore e direttore artistico Gianni Della Cioppa, nonché noto giornalista musicale. Permettetemi di spendere due parole (prima di addentrarci nel racconto della serata), sull’amico Gianni. Credo di conoscerlo personalmente da almeno quindici anni (forse di più), seguendolo e ammirandolo da sempre sotto io profilo professionale ritenendolo tra i maggiori esperti e critici di metal in Italia, ma anche stringendo negli ultimi quattro- cinque anni un rapporto umano ancor più stretto, di collaborazione e stima reciproca: posso affermare con assoluta certezza, che se oggi siamo ancora qua a parlare di Metal italiano, concerti, memorabilia, e poter assistere a manifestazioni di questa caratura, in buona parte e’ anche merito suo… GRAZIE GIANNI! Per questa speciale occasione, sul palco scaligero si esibiranno a rotazione, ben quattro bands del suo ampio rage, due emergenti gruppi Veneti quali i FALLEN ANGELS e BLACK REFLEX (entrambi freschi di pubblicazione dei loro album), contrapposti ai più navigati bergamaschi NIRNAETH e ai veterani veronesi DARK AGES, headlinear del festival. Per motivi non dipendenti dalla nostra volontà, non abbiamo potuto assistere allo show degli amici FALLEN ANGELS, recentemente tornati sul mercato discografico con l’ottimo secondo album “Otherside” (recensito dal sottoscritto), che invito tutti ad ascoltare attentamente, ma anche e soprattutto ad acquistare sul sito di Andromeda Relix, distributrice del disco.

NIRNAETH

Sono già in azione, e pronti a prenderci a metallate in faccia, i cinque metallers bergamaschi Nirnaeth al nostro ingresso nel locale, e subito la mia attenzione si concentra sul gigantesco vocalist Marco Lippe, dotato di una voce molto potente e coinvolgente. Nonostante sia una band longeva (attiva addirittura dai primi anni 90), e vanti ben tre dischi al suo attivo, non avevo mai sentito circolare questo monicker, ne’ tantomeno ho avuto modo di assistere alle loro esibizioni passate. Era pertanto la mia “priva volta” con loro, e devo dire che tutto sommato mi sono piaciuti abbastanza. Sicuramente si sente una grande preparazione tecnica e molta esperienza alle spalle, tuttavia questa loro proposta di metal dai contorni vagamente di Priestianq memoria, combinato con un velato thrash che sconfina con il progressive a tratti, non mi ha convinto del tutto. C’è da dire, che non è mai semplice giudicare un gruppo di cui non si conosce il repertorio passato e il suo percorso basandosi su un solo live, e quindi sicuramente rivedendoli in futuro, e magari avendo modo di approfondire meglio i loro album , potrei cambiare radicalmente idea. Lo show i stasera e’ stato incentrato praticamente tutto sul nuovo disco “Anthropocene” (del 2020), dove sicuramente emerge anche un lato oscuro, introspettivo e “doom” in alcuni frangenti. Molto bravi i due chitarristi Marco Tombini e Simone Fumagalli, che danno una struttura molto articolata ai brani con i loro riff molto azzeccati e mai banali. . Un ottimo inizio di festival quindi per il sottoscritto, una prova ottima e più che convincente degli orobici Nirnaeth.

Setlist:

01. Anthropocene-Part 1

02. Heavy Metal

03. Those Days Of Our Youth

04. The Slow Creeping Greed

05. Searching For Walhalla

06. Tender Brutality

07. Warriors Of The Rainbow

08. Hammer

09. La Maledizione Dell’Umanità

10. Anthropocene – Part 2

BLACK REFLEX

Torniamo in Veneto, e precisamente a Vicenza per parlare dei Black Reflex, freschi del loro disco d’esordio uscito quest’estate, e intitolato semplicemente come la band stessa “Black Reflex”, contenente nove tracce, di cui stasera ne sentiremo proposte live solo otto (con un taglio quindi in scaletta purtroppo del lento” If You Love Me Demon”), a causa di problemi di salute giunti a ridosso di questa data della singer Francesca Battistini. Mi permetto di fare un grande elogio alla grande professionalità messa in atto da Francesca, costretta ad iniezioni di cortisone per cercare di raggirare una fastidiosissima infezione alla gola, (che avrebbe messo KO anche i più rodati e famosi vocalist del metal), ha deciso di non dare forfait e di presentarsi sul palco del Factory al 50% delle proprie possibilità, invertendo non solo un pronostico sfavorevole alla vigilia, ma esibendo una prestazione tutt’altro che negativa, anzi, direi ottima in relazione anche a quanto sopra specificato, riuscendo oltre che cantare bene, interagire con il pubblico , muoversi con disinvoltura e dimenarsi sul palco, rivelando nascoste ed insospettabili doti di donna bionica! Super! I Black Reflex, si ergono su una struttura musicale metal importante, dove i musicisti non sono certo dei complementari, cosa che ha agevolato non poco a sopperire alle eventuali difficoltà fisiche di Francesca in alcuni frangenti stasera. Giovanni Angiolin (ex H. Kristal /Arthur Falcone), è un esperto e precisissimo batterista, che con precisione e concentrazione massima picchia e percuote le sue pelli e i suoi piatti,c dando il ritmo e il tempo ai fidi amici chitarristi ( ex Crisalide) Diego Trestin e Davide “IAN” Valle, visibilmente emozionati ma sempre all’altezza della situazione, che una volta rotto il ghiaccio, si sono resi protagonisti di fraseggi metallici notevoli e degni di nota, alternandosi anche negli assoli. Davvero su di giri e in palla, e’ apparsa inoltre la prestazione di un talentuoso Alessandro “El Grindo” Pereni, che però non accorgendosi di essere troppo alto e distorto con i volumi, ha leggermente coperto le chitarre nei primi due pezzi prima di correre ai ripari. Ma al di là di questa piccola e quasi irrilevante sciocchezza, i Black Reflex hanno dato prova di grande coesione e sostanza, e di rendere dieci volte di più live se messi nelle condizioni di poterlo fare, con suoni ben fatti e calibrati.. Il loro Metal, un po’ “Old School “ come impronta, ma al tempo stesso anche moderno, influenzato da gruppi come gli In Flames, si amalgama perfettamente musicalmente parlando, mentre l’attitudine vocale più smaccatamente glam di Francesca, conferisce qua e là quella spruzzata di Vince Neil (MOTLEY CRUE) e di Amy Lee (EVANESCENCE). “Never Fold”, e “Rising Force” sono le mie preferite su CD (recensito sempre per VeroRock), e le sono anche in sede live. I tanti applausi convinti ricevuti a fine concerto, sono la testimonianza e la verifica finale di una meritata approvazione, e di una prova riuscita appieno dei Black Reflex, un gruppo formato da musicisti tanto bravi quanto umili, che sapranno ritagliarsi certamente uno spazio sempre più importante nel panorama del metal italiano futuro! Grandissimi!

Setlist:

1 -Fierce

2-More Than A Hero

3-The Real Liar

4-Never Fold

5-I Feel The Pain

6-Rising Force

7-Run Alone

8-You Know The Name

DARK AGES

E ancora una volta, per soli meriti personali, frutto di tanti anni di sacrifici e di grande abnegazione, a chiudere la kermesse, nel punto più alto di questa seconda edizione dell’Andromeda Fest e da headlinear, “ A Ghe I Butei” (espressione tipica veronese-ci sono i ragazzi- tradotto), ovvero i veronesi Dark Ages, attivi sulla scena dal lontano 1986! Di quella storica formazione storica ottantiana a oggi, e’ rimasto il solo fondatore Simone Calciolari che grazie al prezioso contributo della consorte Angela Busato, e’ stato aiutato a sopperire nel tempo al continuo avvicendarsi di cambi nella line-up, fino ad arrivare finalmente ad averne una stabile da un po’ tempo a questa parte, con l’integrazione di Carlo Busato (fratello di Angela) alla batteria, di Roberto Roverselli alla voce e di Gaetano Celotti al basso. Il genere proposto dai Dark Ages non è sicuramente un qualcosa di facilmente fruibile ed immediato, ma richiede impegno e possibilmente una buona conoscenza del prog anni 70, che va dagli Yes agli Uriah Heep, dai King Crimson ai Procol Harum, passando per quello più di matrice metal anni ottanta – primi annni novanta, che va dai Dream Theater e Queensryche. La musica dei Dark Ages, si snoda attorno a tutto questo in sostanza, cioè nel prog/rock e nel metal/prog, non cercando però di farne un tributo alle proprie influenze o gusti personali, ma sviluppando un tessuto artistico ben più ampio, che sfocia nel vero e proprio teatrale, come le testimoniano i due splendidi album capolavoro registrati nel 2011 e 2013, intitolati “Teumman Part.1 e Part.2”, e da cui sentiremo “Battlefield” , “Banquet” e “Oath”, splendida suite posizionata a fine scaletta, in chiusura di set. Dell’album “A Closer Look”, uscito per Andromeda Relix nel 2017, sono state estrapolate le più rappresentative “Yours” e l’opener “A Closer Look”, che da il titolo appunto all’album medesimo. A sorpresa, vengono proposti in anteprima ben tre nuovi brani, “The Villan King”, “Beyond” e “Pristine Eyes”, che andranno a finire nel nuovo album in lavorazione, e in previsione di uscita nel 2022. Di primo impatto, ho avuto la sensazione che questi nuovi brani suonino più “diretti” e meno articolati rispetto a quanto composto in passato dai Dark Ages, e che forse volutamente vogliano dare una direzione leggermente diversa al loro sound abituale, apportando soluzioni diverse e più aggiornate. Tornando alla prestazione di questa serata che dire; Simone e’ un asso della chitarra, consolidato e stimato compositore da tempo, Angela e il fratello Carlo provengono da una famiglia di musicisti ,peculiarità che si nota eccome, impeccabili e distinti nei propri ruoli strumentali rispettivi di tastierista e batterista. Roberto Roverselli e’ elegante sia come cantante che come presenza scenica, mattatore ed intrattenitore, dotato di capacità vocali non indifferenti. Gaetano Celotti, parla poco e lavora tanto, e con il suo quattro corde detta i tempi (e i cambi-tempo), risultando un elemento chiave nell’economia complessiva della band. DARK AGES , un nome, una garanzia …lunga vita “Ai Butei dell’Isola Rock” e del Prog italiano!

Setlist:

The Villan King

Battlefield

Yours

Banquet

Beyond

A Closer Look

Pristine Eyes

Oath

Complimenti a Gianni della Cioppa per aver reso possibile tutto questo e un grazie al The Factory di Verone per averci gentilmente ospitati.

Alessandro Masetto

foto Rose Profeta

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