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Interviste SOMMARIO

DESECRATE: la storica band ligure si racconta a VeroRock!

(Rispondono Oscar Morchio, Paolo Serboli e Gabriele Gilodi)

Ciao ragazzi e benvenuti su Verorock! Come state? Spero tutto bene, visto il periodo che ormai tutti conosciamo. (Oscar): il periodo non è stato e non è dei migliori sotto molti aspetti, ma siamo qui a parlare di musica con voi e con chi ci leggerà, quindi bene e grazie!
(Paolo): ciao Sabrina, un saluto a te e a tutti i lettori di VeroRock!
(Gabriele): ciao a tutti e grazie per l’opportunità di poter incontrare voi e i lettori di VeroRock.

Durante quest’ultimo anno di stop totale ai concerti, siete andati avanti con la produzione? (Oscar): avevamo in programma già prima dell’inizio della pandemia di lavorare sul materiale e per un nuovo EP. Giocoforza abbiamo avuto più tempo da investire in questa direzione non potendo suonare live e non potendo quasi mai fare le prove in presenza abitando in regioni e comuni diversi.
Abbiamo ottimizzato le energie in un’unica direzione.
(Gabriele): ci siamo dedicati alla composizione di nuovi brani ed alla loro pre-produzione, non abbiamo intenzione di fermarci! Ipoteticamente da fine 2021 o inizio 2022 ci sono già tanti tour già slittati (speriamo per l’ultima volta); voi come intendete organizzarvi? Avevate qualcosa di già programmato prima di questa situazione?
(Oscar): avevamo alcune cose in programma che non sono state attualmente rischedulate, valuteremo in autunno insieme alle booking con cui collaboriamo come muoverci.
(Paolo): come dice Oscar, verso ottobre cominceremo a guardare come sarà la situazione e, se ci sarà l’opportunità, sicuramente cominceremo a organizzare qualche data. Purtroppo la situazione attuale ci impedisce di fare programmi a lunga scadenza pertanto viviamo un po’ di giorno in giorno come tutti.

So che la band è nata negli anni ’90 per poi sciogliersi per alcuni anni e riformarsi; raccontateci cosa vi ha spinto, nel 2010 a riprovarci. (Paolo): sicuramente la voglia di continuare a fare musica! Quando ci sciogliemmo nel 2001 lo facemmo con l’amaro in bocca. Avevamo ancora tante cose da dire e da fare. Nel 2010 ci fu una serie fortuita di combinazioni che fece in modo, non solo di riunire ¾ della formazione originale quindi Gabriele Giorgi, Francesco Scavo e il sottoscritto, ma anche di integrare altri 3 validi musicisti più giovani e con tanta voglia di fare quali Matteo Campora, Dave Piredda e Alex Reale. Dalla reunion ad oggi sono passati 11 anni e diversi musicisti tutti di alto livello. Di quel periodo siamo rimasti io e Alex che, insieme a Oscar Morchio, Gabriele “Hyde” Gilodi ed Edoardo “Irmin” Iacono, componiamo la line-up attuale da ormai 3 anni.

Il vostro sound è molto interessante; non so se è solo una mia impressione, ma c’è stata una band, sempre italiana, che ha delle sonorità per alcuni versi simili alle vostre, ovvero i Raintime, iniziando qualche anno dopo di voi. Vogliamo un po’ parlare di quant’era bello suonare metal in Italia verso la fine degli anni ’90 fino a inizi 2000? (Oscar): non conosco i Raintime, andrò volentieri ad approfondire, grazie per il suggerimento; per quanto riguarda suonare negli anni 90, lo ricordo con molto entusiasmo e molto fermento, ma sicuramente ero anche più giovane e più entusiasta a prescindere, credo che la voglia di suonare e di vivere questa passione, per chi vive l’underground sia sostanzialmente lo stesso, solo forse in scala ridotta per via del decrescente interesse verso il live da parte delle nuove generazioni cresciute con internet e lo streaming a portata di mano.
(Paolo): fino a 15 anni fa internet non era cosi presente nella nostra vita e, se volevi vedere un concerto, dovevi alzarti dalla sedia e andare nei locali. Il pubblico era sempre presente in gran quantità e le band si supportavano a vicenda mentre i locali nascevano come funghi. Sicuramente un periodo irripetibile per la musica underground.

Qual è il tour o il concerto che ricordate con più soddisfazione? (Paolo): ogni concerto ha qualcosa che vale la pena di ricordare. Per chi vive questa passione con impegno e abnegazione, ogni minuto, ogni chilometro, ogni incontro è ricordato con grande piacere o comunque ha contribuito ad arricchire le nostre personalità. Personalmente non posso non ricordare il tour del 2013 che culminò con il supporto alla data italiana dei Dark Tranquillity, ma anche le successive date fatte all’estero fino allo stop del 2020 in seguito alla pandemia. In ogni caso, se ci mettiamo a raccontare e a ricordare, qualunque data fatta anche sotto casa è stata importante e la ricordiamo con grande piacere.

Con chi vi piacerebbe andare in tour? (Oscar): Rammstein, sia per l’aspetto artistico che per poter vedere da dentro come è organizzato uno spettacolo a tuttotondo.
(Gabriele): sicuramente con i Fleshgod Apocalypse o con i Dark Tranquillity!
(Paolo): con chiunque, basta poter andare in tour.

Cosa ne pensate dei concerti in streaming, che qualche band ha organizzato in quest’ultimo anno ovviamente, per riuscire a mantenere un minimo di contatto con la scena live? (Oscar): in una fase atipica come questa è comprensibile aver cercato di mantenere un contatto con i fan in questa maniera, ma sinceramente la trovo una cosa poco entusiasmante da ambo i lati dello schermo, poco emozionante e poco interessante.
(Gabriele): è sicuramente una modalità per non fermarsi, ma rimane comunque molto diverso da un concerto nel vero senso del termine: manca un fattore fondamentale, l’adrenalina e la carica data dal pubblico!

In cosa vi sentite perfezionati e maturati dagli inizi rispetto ad oggi? (Oscar): a livello musicale negli arrangiamenti, in generale nella gestione manageriale.
(Paolo): sicuramente l’esperienza gioca un ruolo fondamentale sotto tutti gli aspetti. Saper imparare dagli altri, essere piuttosto scaltri nelle scelte, accettare critiche e consigli facendone tesoro, ci ha aiutato e ci aiuta tutt’ora nella nostra crescita personale e professionale. Difficilmente oggi ci facciamo cogliere impreparati o inconsapevoli e questo viene molto apprezzato, sia in Italia che all’estero ma, alla base di tutto deve sempre esserci l’umiltà.

Un falso mito della vita da tour? (Oscar): open Catering!
(Paolo): hotel di lusso, viaggi rilassanti passati a dormire, avere qualcuno che ti monta e smonta gli strumenti, tempi dilatatissimi…niente di tutto questo. In tour ti fai un culo cosi!!!!

Vi ringrazio per il vostro tempo, ci vediamo presto su Verorock! Grazie a voi e a tutti i lettori. Se vi fa piacere vi aspettiamo sui nostri canali social da Facebook a YouTube, Instagram, Bandcamp e Twitter.

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