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Live Report SOMMARIO

EUROPE @ Roma, 30/11/16 – Indimenticabile trentennale del “Countdown Finale”!

ROMA, Atlantico Live, 30/11/16 – Il leggendario quintetto svedese, autore di uno degli album più memorabili e rinomati della storia del rock, The Final Countdown, che ha venduto oltre 20 milioni di copie, nonché del celebre anthem omonimo, torna nel nostro Bel Paese per un tour celebrativo del disco che li ha resi famosi in tutto il mondo esattamente trent´anni fa, nel lontano 1986! Che il combo capitanato dal sempreverde Joey Tempest fosse da sempre amato e ap-prezzato in terra italica è ormai noto a tutti, visto l´ampio seguito che ha da sempre avuto tramite il supporto incessante dei fan club e dei tantissimi appassionati che li hanno seguiti e che li continuano instancabilmente a seguire e apprezzare a distanza di ormai più di tre decadi,

i loro tour italiani, pre e post-reunion hanno infatti registrato un afflusso costante e cospicuo di followers, da sempre legati da un amore genuino per la musica del gruppo di Stoccolma!

Ma nella fattispecie di questa loro ultima venuta, per ben due date, a Roma e Milano, l´attesa era a dir poco spasmodica visto l´inusuale evento che si andava a celebra-re: in occasione dei trent´anni dalla pubblicazione del loro album più di successo, il celeberrimo The Final Countdown (1986), hanno deciso di riproporre per intero e in rigoroso ordine tutte e dieci le tracce che compongono questa autentica pietra miliare della musica!

La loro prima tappa, nella Città Eterna, a cui sono da sempre molto legati, prevista in origine all´Orion ma poi spostata per comprensibili ragioni logistiche relative all´ampia affluenza di spettatori, ha visto dunque la location dell´Atlantico Live, in data Sabato 19 Novembre 2016, registrare un secondo sold out, dopo quello già avvenuto per la data milanese: il richiamo è stato forte e trascinante, come c´era infatti da aspettarselo, e le diverse migliaia di presenti hanno assistito ad un evento unico e memorabile nel suo genere!

TAX THE HEAT
La serata sembra cominciare veramente per il verso giusto, visti i numerosissimi presenti in sala con largo anticipo prima dell´esibizione dei loro beniamini svedesi: l´arduo compito di intrattenere una platea così compatta e copiosa tocca ad un giovane live act britannico, dedito ad un mix sonoro che spazia da suoni più vintage e rockabilly anni ´60, ad altri più moderni, vicini ai lidi dell´alternative con qualche spruzzata di indie rock. Una proposta dunque abbastanza distante da quelli che forse potrebbero essere i gusti degli appassionati di un certo rock più pesante e forse un po´ più stagionato, come quello che contraddistingue da sempre il marchio di fabbrica degli Europe: ma sin dalle prime battute i ragazzi originari di Bristol ci dimostrano che spesso “l´abito non fa il monaco”, e, nonostante il loro look stravagante e un pò retrò, ci ammaliano con il loro energico sound già con l´opener “Stood On The Platform To Leave” e sulla seguente “Animals”!

Si percepisce subito l´inusuale affiatamento tra tutti e cinque i membri, e in particolare sono da apprezzare i pregevoli arrangiamenti di Jp Jacyshyn (chitarra), mai eccessivi ma sempre inerenti la composizione; il possente groove orchestrato dall´anglo-italiano Antonio Angotti (basso) e dal dirompente Jack Taylor (batteria) caratterizza l´apprezzatissima “Under Watchful Eye”, mentre “Learn To Drown (You´re Wrong)” è un´autentica scarica di adrenalina, su cui svetta l´ugola di Alex Veale (voce e chitarra), sicuramente forse un po´ troppo moderna per i gusti di chi scrive, ma sempre intonata ed espressiva. “Your Fool“, aperta da un riff sanguigno, è accolta da applausi, così come la successiva “Hit Me Hard”, entrambe dal gusto più settantiano, tanto negli arrangiamenti quanto nella forma canzone, ma è “Some Sympathy” a far realmente smuovere il nutrito pubblico, soprattutto sul ritornello trascinante e di facile presa! Arriviamo così alla titletrack del loro omonimo album di debutto, “Fed To The Lions”, uscito pochi mesi fa per la Nuclear Blast: altro pezzo di forte impatto, che ben si presta all´esecuzione in sede live! Ma si fa anche apprezzare la bluseggiante “Lost Our Way”, quasi di hendrixiana memoria in particolare per le parti di chitarra, mentre a conclusione di questo intenso set, la band ci saluta con l´ultima “Highway Home”, al termine della quale riceve meritati applausi all´unanimità, viste tutte le buone capacità mostrate in questa loro prima esibizione in terra romana!

Tax The Heat setlist:

“Stood On The Platform To Leave”
“Animals”
“Under Watchful Eye”
“Learn To Drown (You´re Wrong)”
“Your Fool”
“Hit Me Hard”
“Some Sympathy”
“Fed To The Lions”
“Lost Our Way”
“Highway Home”

EUROPE
Le luci si fanno sempre più soffuse, mentre il pubblico inizia ad invocare a gran voce e ripetutamente il nome della band da loro tanto amata, accompagnato da un frenetico e spasmodico battere di mani, in trepidante attesa: come già ricordato in precedenza, il combo svedese è indubbiamente tra le band da sempre più amate nel nostro Paese, e ancora una volta la risposta dei fan alla loro chiamata è stata a dir poco sconvolgente ed entusiasta!

Ecco quindi dopo una breve attesa vedere i cinque musicisti calcare il palco, accompagnati da autentiche urla di giubilo: la lunga serata in loro compagnia sarà suddivisa in due parti, la prima con l´esecuzione di tutti i brani tratti dal loro ultimo lavoro War Of Kings (2015), mentre a seguire sarà riproposto per intero tutto l´immortale The Final Countdown (1986)! “Hole In My Pocket” apre quindi le danze, mostrandoci subito un gruppo in gran forma, coeso e fiero di rappresentare una delle pagine più belle della storia del rock: Joey Tempest (voce) non ha certo bisogno di presentazioni, e con il suo caldo timbro vocale e le sue movenze sensuali è in grado di far impazzire l´intera platea, soprattutto quella femminile, mentre i suoi storici compagni di avventura creano trame sonore sopraffine! John Levén (basso), sempre preciso e puntuale, apre la successiva “The Second Day”, sulla quale il buon Mic Michaeli (tastiere) disegna variopinti tappeti sonori, alternandosi con suoni sinfonici, synth e hammond, mentre il pubblico sembra comprensibilmente rapito in questo vortice sonoro. 

“Praise You”, uno dei brani più pregevoli del loro ultimo disco, è aperto da un riff roccioso di John Norum (chitarra) che ben presto si trasforma in un mid-tempo con un ritornello ammaliante e un assolo da brividi di chiaro stampo blues sul finale, alternato a parti più soft di chitarra/tastiera, mentre con “Nothin´ To Ya” continua il nostro viaggio a ritroso nel tempo, che ci mostra adesso lo stato di grazia del gruppo, nonostante i cinquanta e più anni sul groppone! 

“California 405” è introdotta invece da un sognante hammond che ci conduce verso paesaggi incantati, sui quali è la suadente voce di Tempest a rendere l´atmosfera ancora più incredibile; il momento più rilassato della serata continua con un´altra gemma dell´ultimo full-lenght, la bellissima “Angels (With Broken Hearts)”, cantata per intero da tutte le prime file. Si ritorna ora su versanti più rockeggianti appunto con la settantiana “Days Of Rock ´n´ Roll”, accolta con grande giubilo da tutti noi, così come la monumentale “Children Of The Mind”, dal refrain di facile presa e dagli arrangiamenti eleganti!

Su “Rainbow Bridge” si mostra tutta la classe cristallina del silenzioso ma onnipresente Mic Micaeli, colonna portante di questa fantastica band, sia nelle parti più orientaleggianti che in quelle di matrice più anglofona soprattutto nella seguente strumentale “Vasastan”, dove le sue basi orchestrali sono a supporto dei passionali soli di Norum! “Light It Up”, dal ritmo molto funkeggiante, ci mostra ancora una volta il loro lato più vintage, riscoperto soprattutto negli ultimi dischi, mentre la magniloquente “War Of Kings” ci porta, seguendo i suoi sinistri lidi epici, verso il finale di questo primo set: i suoi cupi e opprimenti delle strofe sfociano in un ritornello intonato da tutti gli appassionati. Al termine di questa prima parte di spettacolo, lo stesso Joey ci ringrazia di tutto l´affetto e il calore che da sempre abbiamo rivolto a lui e al resto della band, in tutti questi lunghi anni, e ci rivela di come dopo la loro reunion del 2003 la band continui ancora oggi a vivere la musica con passione e sentimento: questo preludio è atto ad introdurci nella seconda e attesissima parte del loro show, introdotta da un filmato che ci ripropone a ritroso nel tempo tutti i loro successi, fino al fatidico Anno Domini 1986!

Alle grida di estasi delle migliaia di spettatori risponde Mic Micaeli che con inusuale destrezza ci accompagna sulle celebri noti di “The Final Countdown”, un brano di cui si è detto e scritto tanto, forse troppo, è che continua a rimanere uno degli inni rock ottantiani più conosciuti al mondo: dall´inizio alla fine il brano è scandito dai cori dei presenti, sia durante le strofe che sul famoso ritornello! Anche “Rock The Night” non ha bisogno di presentazioni, risultando la miccia giusta per innescare un´autentica apoteosi sonora: è commovente vedere tantissime persone di età e gusti differenti, o addirittura intere famiglie intonare e ballare un altro brano che ha portato il quintetto di Stoccolma sulla cresta dell´onda!

Nonostante l´ora e le rare pause tra un brano e un altro, i cinque musicisti appaiono veramente in forma smagliante, senza minimamente mostrare alcun segno di stanchezza, rivelandosi ancora una volta degli “eterni Peter Pan”: non poteva così mancare una delle ballad più dolci e rinomate, la cristallina “Carrie”, illuminata dagli accendini e dai cellulari dei tantissimi presenti pronti a cantare a squarciagola un altro brano da brividi! Dopo un trittico di tale portata e importanza per tutta la storia della musica, “Danger On The Track” è il giusto compromesso che ci consente di ammirare tutta la classe invidiabile di questi cinque giovanotti, così come la fantastica “Ninja”, altro brano memorabile della loro vasta discografia; e non è da meno neanche la tanto bramata “Cherokee”, un altro cavallo di battaglia immancabile nei loro concerti!

La simbiosi magica tra il gruppo e il suo pubblico è a dir poco sconvolgente e toccante vista dall´esterno: sembra di vedere un´unica entità, unita dalla passione viscerale per il rock´nroll! “Time Has Come”, scandita dalle dolci tastiere ottantiane, è il giusto antidoto per scaldare il cuore di tutti gli appassionati, pronti a cantare un altro coro conosciuto, mentre la trascinante “On The Loose” ci fa saltare di gioia, grazie anche al drumming preciso e debordante del simpatico Ian Haugland (batteria), altro componente tanto amato dalle tante graziosissime fan, come tutti gli altri quattro del resto! La chiusura di questo indimenticabile viaggio nel tempo è affidata ad un´altra perla come “Love Chaser”, che mancava ormai da troppi anni nelle scalette del gruppo: i battiti di mani accompagnano l´andamento del brano, al termine del quale sono solo migliaia di applausi scroscianti a mettere la parola fine ad uno show di un´intensità unica e di rara bellezza!

La band si congeda ufficialmente con una rapida reprise di “The Final Countdown”, che suggella sicuramente uno dei più bei concerti mai tenutosi nella Capitale: ma il senso di felicità è ulteriormente ampliato dal bellissimo “Thank You” che appare sui megaschermi, sulle dolci note della loro recente “Bring It All Home”, che ci regalano una chiusura tra lacrime e applausi!

Europe setlist:

“Hole In My Pocket”
“The Second Day”
“Praise You”
“Nothin´ To Ya”
“California 405”
“Angels (With Broken Hearts)”
“Days Of Rock ´n´ Roll”
“Children Of The Mind”
“Rainbow Bridge”
“Vasastan”
“Light It Up”
“War Of Kings”
—————————————-
“The Final Countdown”
“Rock The Night”
“Carrie”
“Danger On The Track”
“Ninja”
“Cherokee”
“Time Has Come”
“Heart Of Stone”
“On The Loose”
“Love Chaser”
“The Final Countdown” (reprise)

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