SCANDICCI (Fi), Circus, 09/07/16 – Che fosse un evento speciale lo si è capito fin dall´ingresso scorgendo alla cassa la coda di ammiratori giunti da ogni parte d´Italia; i Sabotage, uno dei gruppi che maggiormente ha dato vigore e lustro alla scena metal italiana e non sin dagli albori degli anni ´80 insieme a band come Vanadium, Strana Officina, Crying Steel e White Skull (solo per citarne alcune tra le piu´ importanti), riescono da sempre a catalizzare l´attenzione dei fans soprattutto grazie a concerti evento come quello di stasera dove ad esibirsi sarà una line up maggiormente costituita da quei musicisti che diedero vita a brani leggendari che segnarono il solco per una carriera a divenire costellata, seppure da un percorso leggermente diverso, da varie opportunità di crescita artistica e commerciale che, sebbene colme di soddisfazioni, forse, con un pizzico di fortuna in più, avrebbero potuto essere ancora maggiori ma questa è un´altra storia che potrete approfondire nella splendida biografia “The Acts of Sabotage´ di Nico Parente.
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Ma veniamo al concerto vero e proprio, la formazione stasera è composta oltre che dagli storici fondatori nonchè fratelli Dario ed Enrico Caroli, dal frontman Giancarlo Fontani, da Leonardo Milani e da Danilo Bacherini a cui poi si è aggiunto anche Popi, un mix di musicisti quindi che fluttua tra presente, passato e ci auguriamo futuro, laddove per motivi di causa maggiore, in questa magica notte, non è stato possibile deliziarci della presenza alla chitarra del virtuoso membro storico Andrea Fois, cosi´ come accadde nel 2013, ultimo show celebrativo della formazione storica.
´Rumore nel Vento Reunion´ ed eccoci allora la scaletta attenersi al mitico ´demo´ del 1984, unico caso nel panorama musicale italiano e non in cui un demo diventerà una reliquia da culto molto più che un vinile dell´epoca o di un futuro cd, chi ce l´ha oggi farebbe bene a tenerselo stretto poiché il valore artistico di quest´ opera è incommensurabile, brani che hanno segnato la storia dell´heavy rock italiano, tutt´ora ancora molto in auge grazie anche al prezioso lavoro della Jolly Roger Records che nel 2008 ne ha riproposto una nuova versione in compact disc e vinile lavorando solo in fase di rimasterizzazione sui brani originali dell´epoca.
Sono le 23,00 circa e la sala è piena come non mai quando i Sabotage irrompono sul palco quasi come delle ´Ombre´, s´inizia con un tono quasi blues (strumentale) prima di stendere i fans con l´anathemica ´Fai la Guerra´, la gente sembra impazzita, canta ogni strofa a memoria creando un effetto bombastico spaventoso tanto che il buon Giancarlo Fontani è costretto a ´lottare´ gomito a gomito con i fans delle prime file per prendersi la scena visto che il proprio microfono d´ordinanza sembra non bastare, i ritmi sono gia´ altissimi e la furia sonora sembra non placarsi durante l´esecuzione dei classici seguenti (ma ogni canzone stasera risulterà essere un classico) ´War Machine´ e ´Signore della Morte´, gli assoli del duo Milani-Bacherini sono fantastici, l´intesa sembra perfetta nonostante i due guitar heroes abbiano suonato nei Sabotage in epoche diverse ma stasera si rilegge la storia, la band ci regala emozioni intense e trae spunto ed ispirazione dalla cover dei New Trolls ´Corro da Te´ per regalarci momenti intensi e psichedelici che omaggiano addirittura i grandi Led Zeppelin, semplicemente da brividi, chi manca stasera non sa cosa si sta perdendo.
Uno dei pregi della band toscana è senza dubbio quello di non essersi mai adagiata sui propri successi, sebbene i brani siano molto conosciuti i Sabotage decidono di r´inventarsi improvvisando jam, diluendo assoli e invogliando la già calda e partecipativa audience ad interagire con loro, come nella più consuete delle tradizioni dei gruppi rock dei settanta, spaziando dal più classico hard rock come Indios e ´La Musica Strana´ al più giocoso ´hair metal´ o´ rock´n´roll style´ come ´Capriccio´ e ´Bella di Notte´ per concludere con due sferzate tipicamente di matrice heavy metal come l´inno ´Rumore nel Vento´ (con il locale che per poco non veniva giù) e la conclusiva ´Killer della Notte´ con tanto di saxoniana appendice volta a far cantare il pubblico prima della conclusione, con il pubblico quasi piangente che avrebbe voluto che non se ne andassero mai.
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Che dire se non oltre al piacere di aver assistito ad un grandissimo concerto (di quelli che tanto ti fanno amare questa musica) rimarcare di contro l´emozione di aver rivisto tanti amici con cui in passato (anche molto lontano) si è condiviso tante storie, amici veri, di quelli che rimangono tali anche se i corsi della vita ti hanno parzialmente allontanato ma che magicamente si ritrovano come se tutto questo lasso di tempo non fosse mai trascorso, ed è per queste che serate così vanno così vissute e mai dimenticate !
Fonte: Testo, Video & frame immagine by Marcello Dubla, foto by Leonardo Lorenzi