Il brano “Procession”, breve intro dalle atmosfere simboliche, apre il 20° attesissimo disco a marchio Saxon, “Sacrifice”. Subito dopo ci troviamo improvvisamente scaraventati tra ritmiche scatenate con la potente title-track, che detta le linee guida di questo album, ovvero “heavy & loud”. Da questo siamo già in grado di affermare che i Saxon sono tornati e hanno ancora parecchie cose da dire.
La prima impressione è che venga ripreso il puro stile della band, elettrizzato da diversi elementi che lo rendono più duro ma anche vario, come per esempio il sound irlandese che si respira proseguendo nell´ascolto, su “Made in Belfast”. Un considerazione successiva, quella più naturale, è sulla voce di Biff: grinta e potenza sembrano volerla accompagnare per sempre e questo non solo in studio ma anche live, è lui che carica il suo pubblico, come sanno tutti quelli che hanno assistito ai loro concerti.
Sgommate, batteria incalzante e schitarrata grezza introducono “Warriors of the road”, canzone dedicata al leggendario Ayrton Senna; anche qui gli elementi ci sono tutti, come ad esempio il ritornello orecchiabile accompagnato da un ritmo molto speed che caratterizza il brano in questione…ma le cose cambiano subito con la bellissima “Guardians of the tomb”, introdotta da una breve melodia orientale e come detto da Carter in un momento di chiacchiera durante l´ultima intervista realizzata per Verorock, questa canzone è ispirata a quei guardiani di terracotta ritrovati nel mausoleo dell´imperatore cinese Qin, posti lì per proteggerlo nell´aldilà, secondo le credenze di quei tempi.
E´ sempre molto interessante trovare un album che prende spunto da moltissimi argomenti, alleggerendo la recente moda dei concept, che parlano tutto il tempo dello stesso soggetto, estendendo a volte la storia a più di un album. Non che questa sia una cosa negativa ma ha decisamente preso troppo piede e ogni tanto è bene cambiare. Anche perché ogni canzone qui è un piccolo concept e contiene in sé gli elementi giusti per essere caratterizzata in maniera estremamente originale, riuscendo a non cambiare sotto il profilo stilistico e perciò l´insieme dell´album non fa altro che aprire un nuovo capitolo Saxon con la stessa formula vincente ma con sonorità rinnovate, che danno freschezza all´intero lavoro senza tradire le origini.
“Stand up and fight” e “Walking the steel” sono due pezzi che rimarcano il classico, nudo e puro, alla base della loro musica sia per ritmi che per tematiche.
“Night of the wolf” invece torna nei ranghi dell´album, regalando anche diverse alternanze ritmiche e un assolo corto ma niente male che ridà vigore alla canzone.
In conclusione troviamo “Wheels of terror” e “Standing in a queue”; il primo molto energico e l´ultimo che essenzialmente fornisce una chiusura appropriata al tutto, dimostrando che quest´album intende spaccare dall´inizio alla fine, senza pause.
Le bonus track sono una chicca messa apposta per deliziare i fan vecchi e nuovi, riproponenti 5 pezzi di grande successo e abbastanza noti al pubblico, rivisitati sotto diversi aspetti; sicuramente ascoltare la mitica “Crusader” tra tutte le altre, da forse un´emozione in più.
Che altro dire allora, quest´album è una grande prova, non sempre facile per chi ormai ha già tanti grandissimi lavori alle spalle, che merita davvero. E allora non aspettate, compratelo!
Voto: 9
Tracklist
1. Procession
2. Sacrifice
3. Made in Belfast
4. Warriors of the road
5. Guardians of the tomb
6. Stand up and fight
7. Walking the steel
8. Night of the wolf
9. Wheels of terror
10. Standing in a queue
Bonus track:
1. Crusader (orchestral version)
2. Just let me rock (re-recorded)
3. Requiem (acoustic)
4. Frozen rainbow (acoustic)
5. Forever free (re-recorded)
Line-up:
Biff Byford – Voce
Paul Quinn – Chitarra
Nigel Glockler – Batteria
Nibbs Carter – Basso
Doug Scarratt – Chitarra
Fonte: Sabrina Agasucci