

Anno 2025 – Voto: 8/10 *
Ho sempre amato il movimento musicale delle Heavenly Voices nato nella prima metà degli anni ‘90 ad ispirazione degli album della 4AD che avevano nella propria scuderia band come Dead Can Dance, Cocteau Twins e This Mortal Coil. Il canto celestiale , soprattutto femminile, contenuto in quagli album ha fortemente influenzato l’intera scuola ethereal darkwave giunta ai giorni nostri. Tale tradizione o eredità è stata raccolta dal duo formato da Heike Langhans e Mike Lamb con il loro progetto di cosmic doom denominato “REMINA”.
Il debutto della band risale al Novembre 2022 con l’album “Strata”, seguito dall’EP “Erebus” pubblicato nel 2024. Ora, in occasione di questo secondo full length, dal suggestivo titolo “The Silver Sea”, si è unito ufficialmente al duo il batterista Shayne Roos la cui ritmica molto dinamica e potente ha permesso un ulteriore salto di qualità. A rendere ancora più appetibile questo lavoro ci sono due cantanti ospiti e precisamente Mick Moss degli Antimatter e Tony Dunn degli Sgàile. Descrivere la musica dei Remina non è semplice, tante sono le influenze in gioco, ma va sicuramente ricordata la militanza di Heike nei Draconian , band di Gothic e Doom metal di origine svedese e quella di Mile Lamb nel gruppo di Black Metal atmosferico dei Sojourner .
L’album si apre con “Trust no one”, introdotto da un suono ambient siderale, e già il nostro viaggio oltre le stelle comincia, alla ricerca di nuove dimensioni. La voce di Heike ci arriva come una carezza da un altro mondo fra suoni dilatati, note di pianoforte filtrate nel delay e ritmi precisi e sorprendenti. Un sogno che finisce presto per essere sostituito dal ritmo lento, quasi marziale e potente del secondo brano “Algol”, una traccia oscura che vede la voce di Heike impegnata in un duetto con Mick Moss. Si ha la sensazione di essere inghiottiti molto lentamente in un vortice fatto di nulla. I suoni di sintetizzatore sono gelidi e taglienti: ci troviamo su una luna sconosciuta ai confini dell’universo ed abbiamo perso le speranze di ricevere segnali da qualsiasi forma umana. Il crescente ritmo conclusivo è come una lama che recide tutti i legami con il passato.


Trovo difficile resistere alla terza traccia, specie per chi come me è cresciuto ascoltando la musica dark dei primi anni ‘80, sì perché “Vanta Ray” è decisamente una traccia darlwave coperta da un manto di stelle nere. Il duetto con Tony Dunn è di quanto più coinvolgente io abbia ascoltato da diversi anni in qua e la batteria di Roos è assolutamente perfetta per non parlare del tessuto di chitarrre e tastiere. Siamo letteralmente in un altro universo, ci siamo entrati con il pensiero e le emozioni, e non dimenticheremo mai più il potere della musica e del canto. In “Theia” la voce vellutata di Heike sorge come un soffio lontano, mentre canta l’ineluttabile. Theia, l’ipotetico pianeta che scontrandosi con la terra avrebbe creato la luna, è anche la dea della mitologia greca da cui nascono Elio, il dio del Sole e Selene, la dea della Luna. Un evento cosmico narrato attraverso la mitologia che giunge sino a noi grazie alla magia di questo brano. La solennità di alcune pagine dei Cure incontra la Lisa Gerrard più eterea per narrare di guerre avvenute in antiche ere nella galassia di Andromeda in “House of Suns”. Una memoria ancestrale sembra riaffiorare nei testi di Heike, mentre il muro oscuro del suono creato da Mike Lamb e Shayne Roos avvolge i nostri strumenti di percezione.
Con “Io” ci troviamo su una luna di Giove che forse riflette una parte dell’aurea cosmica che circonda il nastro campo energetico. Perché il micromondo trova sempre corrsipondenza nel macromondo, e l’intero universo è sintetizzato in noi. Ed ancora una volta tornano, in una forma dilatata e liquida, le sonorità della darkwave più esigente a traghettarci verso il capitolo finale : “ Silence and the Silver Sea” dove ci sembra di ascoltare i Clan of Xymox di “Medusa” al rallentatore . Qui siamo giunti su Argo, la mitica nave di Giasone,per solcare gli spazi siderali in cerca di noi stessi, e giungere infine sul mare d’argento dove regna il silenzio. Ascoltando “The Silver Sea”, questo immenso lavoro dei REMINA, potreste sorprendervi a piangere dall’emozione, ed intravedere il riflesso di stelle lontane nelle vostre lacrime …
Line up – Heike Langhans: voce, testi e sintetizzatori; Mike Lamb: chitarra, basso e sintetizzatori; Shayne Roos: batteria. Cantanti ospiti: Mick Moss (Antimatter), Tony Dunn (Sgàile)
* SCHEDA
ARTISTA: Remina
TITOLO: The Silver Sea
ANNO: 2025
ETICHETTA: Avantgarde Music
GENERE: Cosmic Doom Gothic
VOTO: 8,/10
PAESE: Nuova Zelanda
Tracklist
1) Trust no one
2) Algol (feat Mick Moss)
3) Vanta Ray (feat Tony Dunn)
4) Theia
5) House of Suns
6) Io
7) Silence and the Silver Sea
Potete leggere la versione inglese di questo articolo su femmemetalwebzine.net


