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Live Report SOMMARIO

SERRAVALLE ROCK FESTIVAL: ‘Serata conclusiva dai tratti femminili con Meri Lu Jacket, Strea ed Alteria’.

SERRAVALLE PISTOIESE, 27/07/25  – Si torna sempre con piacere al Rock Festival di Serravalle Pistoiese che dal 25 al 27 luglio ha ospitato, come da consolidata consuetudine, tanta ottima musica internazionale in una location d’eccezione. La Rocca medievale di Castruccio si è accesa per la nona edizione di questa rassegna speciale, illuminandosi delle energie di diversi stili musicali, grazie al talento di tanti bravissimi artisti che hanno sfidato pure qualche avversità climatica durante il primo giorno di kermesse, che non ha comunque compromesso l’ottima riuscita delle serate.

L’appuntamento conclusivo del 27 luglio, porta sul palco una line up dalla forte impronta femminile, presentando a una platea calorosa tre artiste dalle diverse connotazioni musicali, ma accomunate da una vena cantautorale d’eccellenza. In perfetto orario alle 21.00, apre le danze la giovanissima vocalist italo-inglese (residente in Maremma) Meri Lu Jacket, che ha recentemente pubblicato il suo primo full lenght “All In”. La sua impronta sonora abbraccia una miscellanea che spazia tra più stili: alle melodie pop si alternano coloriture rock’n’roll, soul e blues; in versione unplugged, chitarra in spalla, voce avvolgente, l’artista offre un saggio dal quale si evince la sua vasta cultura musicale, nata e cresciuta nel cuore di Lisbona. Il contatto con musicisti brasiliani e africani le ha conferito una molteplicità di influenze che trovano conferma in molteplici sfumature spontanee durante l’esibizione dal vivo. Solarità e fantasia colorano buona parte dello show, imperniata su alcuni brani del suo disco, tra i quali spiccano la deliziosa “She” e “Can’t Control Myself”, mentre si segnala anche il tributo agli U2 con la celeberrima “I Still Haven’t Found What I’m Looking For”, un brano che l’artista racconta di aver registrato tra le pareti domestiche. Anche se Meri Lu si definisce scherzosamente l’antipasto della serata, siamo rimasti tutti piacevolmente colpiti dalla personalità unica di questa artista di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro.

MERI LU JACKET – Foto by Carlo Giorgetti
MERI LU JACKET – Foto by Carlo Giorgetti

Dopo pochi minuti di pausa, è la volta della cantautrice e polistrumentista bresciana Strea (pseudonimo di Irene Ettori). Tra folk, prog, art rock e frammenti di psichedelia, Strea disegna melodie seducenti e trascinanti. L’artista crea un feeling immediato con il pubblico presente grazie al timbro vocale estremamente espressivo, accompagnato dagli arrangiamenti della band che l’accompagna, un combo di quattro bravi strumentisti. È ovviamente il suo album di debutto “Gold And Mess” a spiccare nella set list. Una raffinata performance, con l’artista perfettamente a suo agio nelle atmosfere ricercate di “Ophelia”, una delle perle all’occhiello del suo lavoro, composta in collaborazione con Colin Edwin; Strea racconta brevemente la genesi di questo pezzo, in particolare l’emozione provata nel poter lavorare assieme a un autentico mito vivente del rock. Il motivo è un connubio di folk e prog, una partitura dove Strea spinge agli estremi la sua estensione vocale. Incantano poi le atmosfere sognanti di “Hazel” o le aperture ariose di “Bright Side”, fino a giungere allo splendido tributo a un brano leggendario come “Running Up That Hill” di Kate Bush, interpretata in una versione da brividi accompagnata da un’affascinante gestualità, quasi teatrale, che si ripropone anche per un altro tributo, quello a Tori Amos con “Cornflake Girl”. Emozioni a non finire insomma, per questa giovane promessa del prog nostrano che merita davvero grande attenzione e conclude dedicando alla recente scomparsa di Ozzy “War Pigs” dei Black Sabbath.

STREA – Foto by Carlo Giorgetti
STREA – Foto by Carlo Giorgetti

Le prime due artiste hanno incantato il pubblico per la veste onirica ed elegante delle loro performances; adesso il palco è pronto a essere incendiato musicalmente dal rock sanguigno e adrenalinico di Alteria, headliner dello spettacolo. Un ritorno qui a Serravalle quello dell’artista lombarda, che segue la sua prima apparizione nel 2021, dove si esibì in un set acustico. Durante la sua esibizione Alteria ci ricorda quello show ed i momenti di profondo disagio dovuti al Covid, nei quali, per esempio, una componente come la musica dal vivo subì forzatamente un brusco arresto. Quella esperienza è fortunatamente il passato e Alteria si presenta oggi on stage con la più tipica delle rock band, doppia chitarra, basso e batteria. La VJ e cantautrice, illumina il palcoscenico del Festival con il suo stile grintoso e cangiante, spaziando tra momenti di pura energia e altri introspettivi e delicati, modalità che trovano una equa alternanza anche all’interno delle singole canzoni. Una trama che è un po’ il racconto del suo ultimo disco “Nel Fiore dei Tuoi Danni”, un’opera che domina la sua scaletta, tra alternative, hard rock e ballate. Un album che Alteria ci descrive come un personale viaggio tra le fragilità della vita, ma anche una motivazione nell’affrontare sempre nuove sfide ed avventure. Il piglio della vocalist emerge sino da subito dalle note del brano “Voglio Andare oltre” con cui apre lo show. Spicca nell’ ensemble la carismatica presenza di Max Zanotti, al suo fianco come producer e strumentista negli ultimi tre lavori e con cui Alteria riesce a stabilire ormai una connessione totale di intenti. Stasera Zanotti accompagna Alteria con la chitarra, che brilla tra le sue mani grazie a esecuzioni dinamiche e precise, supportate egregiamente dal basso incontenibile di Elettra Pizzale, dall’altra chitarra, quella dell’abile Thomas Festa ed il metronomo perfetto di Halle (Alessandro Ducoli) dietro le pelli della batteria. Colori e suoni ci investono sotto le mura dell’antica torre e si percepisce nitidamente la passione profusa nelle interpretazioni: il timbro vocale di Alteria dimostra ecletticità sia nelle partiture robuste che in quelle più tenui e la coesione dei suoni coinvolge la platea che partecipa attivamente, muovendosi a tempo e tributando applausi scroscianti al termine di ogni pezzo. Mentre Alteria domina il palco come un vulcano in eruzione, la set list sforna perle assolute come “Camomilla col gin”, nel quale il suo rock abrasivo ha trovato un’ alchimia speciale con qualche atmosfera dark cara a Zanotti, o “Nel fiore dei tuoi danni” dove la melodia accattivante si insinua tra effluvi alt rock e mediterraneità. Eccezionale l’interpretazione struggente di “Wonderful”, dedicata all’amico e collega Massimo Cotto, prematuramente scomparso un anno fa. Alteria ringrazia più volte i partecipanti, prima del finale pirotecnico tra l’entusiasmo del pubblico, con due pezzi super tirati come “Personalissima Rivolta” e “Pixies” (cover del brano “Where Is My Mind” del famoso gruppo statunitense). Affascinante e partecipato, il live di Alteria chiude alla perfezione una serata in cui il rock ci ha mostrato le sue infinite sfumature attraverso una sequenza articolata e ottimamente gestita in modo da tenere sempre alta l’attenzione del pubblico. Due ore e mezzo di musica che hanno nobilitato più che mai l’evento. Oltre agli artisti, un plauso speciale va rivolto agli organizzatori per la dedizione con cui sono stati pianificati coordinamento e programmazione di questa manifestazione speciale dalla ricetta unica e vincente, con un palco talmente vicino da riuscire a creare una simbiosi totale tra artisti e pubblico che viene così travolto da ogni singola vibrazione sonora. Lunga vita a questa splendida festa in musica!

ALTERIA – Foto by Carlo Giorgetti
ALTERIA – Foto by Carlo Giorgetti

ALTERIA – Foto by Carlo Giorgetti
ALTERIA – Foto by Carlo Giorgetti

SET LIST STREA: “Bright Side” / “Hazel”/ “Running Up That Hill” / “Ophelia” / “Cornflake Girl” / “Rise” / “July” / “Gold And Mess” / “War Pigs”

SET LIST ALTERIA: “Voglio andare oltre” / “Colpi Invisibili” / “Nel fiore dei tuoi danni” / “Apnea” / “Camomilla col gin” / “Peccato” / “Nella sete” / “Tangenziale est” / “Wonderful” / “L’ultima” / “Personalissima Rivolta” / “Pixies”

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