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DIEGO PETRINI “La Materia del Suono”

DIEGO PETRINI – La Materia del Suono
Anno 2025 – Voto: 8/10 *

È stato pubblicato il 20 giugno il disco “La Materia del Suono”, esordio solista di Diego Petrini. Già dal titolo si intuisce che l’album, di intensa connotazione cinematica, è una sorta di viaggio attraverso la musica per carpirne essenza, armonie e ritmi, quasi un lavoro nel suo substrato, alla scoperta di ciò che possa insegnare o emozionare. Artista dal notevole retroterra, Petrini è uno dei polistrumentisti più preparati del panorama nostrano.

Membro fondatore e compositore de Il Bacio della Medusa, uno dei gruppi di punta del neo-progressive, ne è anche elemento trainante, suonando tastiere e batteria, uno sdoppiamento cui l’artista riesce egregiamente a sopperire grazie al talento e all’incredibile duttilità. Dopo più di venti anni di appartenenza all’ensemble, suggellati da una ricca discografia, anche per Petrini è nata l’esigenza di cimentarsi in un lavoro one man band, che lo ha portato a esprimere al meglio quella commistione di generi che è un po’ l’essenza del prog e che magari nelle esigenze di un collettivo, talvolta viene inevitabilmente un po’ frenata. “La Materia del Suono” prende forma quindi con le migliori premesse, dando modo a Petrini di manifestare in toto l’estro compositivo di cui è in possesso. Sebbene i riferimenti al prog dei primi ’70 non siano estranei all’opera, l’artista sa coniugare l’aspetto melodico e gli spunti jazz con contaminazioni che abbracciano sia la musica classica che il folk, senza mai dimenticare l’essenza rock nelle sue radici. Ne viene fuori una proposta originale e coinvolgente.

“La Materia del Suono” è un album che richiede più ascolti per essere apprezzato e goderne appieno le preziose sfumature; proprio in questo aspetto, emergono le doti di Petrini nel saper tenere viva ogni attimo, l’attenzione verso un disco di cospicua lunghezza (oltre un’ora). Le tracce, interamente strumentali (con l’eccezione del pezzo conclusivo), riescono sovente a comunicare gli intenti dei titoli e sembrano legate tra loro, tanto da rendere l’album alla stregua di un concept. Il disco è suddiviso, infatti, in due parti: la prima è proiettata verso l’armonia e le trasformazioni del creato; la seconda invece vuole raccontare la genialità dell’intelletto umano nel mutare la materia inerte in qualcosa che trascende dal mondo ordinario, anche se, purtroppo, la tecnologia straripante ha finito per condizionare le vite, e reso l’uomo talvolta incapace di sviluppare un pensiero critico nei confronti della sua stessa esistenza.

Contesti emozionali e proiezioni immaginifiche conducono l’ascoltatore a vivere un viaggio sorprendente. Una musica senza confini, nella quale il piano è il protagonista incontrastato e disegna una ​ gamma infinita di paesaggi. Questo assortimento di sonorità che certe volte ricrea l’efficacia di un’orchestra, viene supportato in alcuni passaggi dai musicisti che accompagnano Diego, arricchendone il suggestivo itinerario in musica: Eva e Andrea Morelli (entrambi componenti de Il Bacio della Medusa) rispettivamente a fiati e chitarre, Giorgio Panico al basso elettrico e Claudio Ridolfi alla fisarmonica. C’è poi una graditissima sorpresa come special guest nel pezzo finale, di cui mi riservo di parlare in seguito. Già dall’incipit “Come in mare le onde” e la successiva “Alla Deriva”, si intuisce che la prima tornata di pezzi denominata “L’armonia della natura” è contrassegnata da suoni che attingono sia al jazz che al pop, alla psichedelia e alla fusion con una componente colorata talora da climi mediterranei ed anche latino-americani. Una miscellanea sonora dalle molteplici sfaccettature: solarità e vena malinconica si alternano in un intrigante connubio. I motivi si susseguono tra repentini cambi ritmici nei quali flauto traverso e sax soprano si innestano con eleganza.

La seconda parte dell’album, “Sull’artificio dell’uomo”, riporta invece alla natura più prog di Petrini, riprendendo anche contesti della band madre. Lo sviluppo delle tracce apre a melodie fluttuanti come “Fragole di Cinabro”, dai climi evocativi e “Antropomorfa”, vero gioiello prog che nei suoni inquietanti riconduce a scenari canterburiani. “Sublimazione” regala connessioni tra rock sinfonico e jazz, mentre “Mimesi” con il suo incedere iniziale epico, in seguito classicheggiante, e gli interventi del flauto traverso, ci trasporta verso atmosfere care al prog nordico. Tastiere e moog si prendono adesso la scena: “La Plastica”, per esempio, è un brano di grande energia, giocato tra sonorità elettroniche e sprazzi emersoniani; il motivo ci conduce a grandi passi all’unico pezzo cantato del disco, “Ciò che Trascende”, la sorpresa a cui avevo accennato in precedenza. L’ interpretazione delle liriche del motivo è affidata al timbro di una delle voci più suggestive del prog italiano, quella di Alvaro Fella, il frontman del gruppo milanese Jumbo, band tra le più eclettiche dei primi ’70. Corroborato da una gamma variegata di suoni e dall’assolo della chitarra di Andrea Morelli, il brano crea pathos; ciò anche grazie a testi che spronano ad essere sempre sé stessi, a mettersi continuamente in gioco con quesiti esistenziali e pensieri filosofici che si contrappongono alla deriva tecnologica incombente, ad un mondo sempre più materialista e insensibile.

Petrini conferma la versatilità che lo contraddistingue, esprimendo il suo modo di fare musica con una innovativa performance, un’opera policroma che stupisce in ogni momento, capace di andare oltre le convenzioni di un genere musicale. Coraggioso e all’avanguardia, “La materia del Suono” è un disco che consiglio vivamente di ascoltare.

Line up Diego Petrini: pianoforte, rhodes piano, mellotron, moog, batteria, percussioni, chitarra classica, glockenspiel, orchestrazioni; Eva Morelli: flauto traverso, sax soprano, sax contralto, theremin; Giorgio Panico: basso elettrico; Andrea Morelli chitarra elettrica in “Ciò che trascende”; Claudio Ridolfi: fisarmonica in “Sublimazione”.

Special guest: Alvaro “Jumbo” Fella voce in “Ciò che trascende”

SCHEDA *

ARTISTA: Diego Petrini

TITOLO: “La Materia del Suono”

ANNO: 2025

ETICHETTA: AMS Records

GENERE: Progressive Rock

VOTO: 8/10

PAESE: Italia

Tracklist

L’ARMONIA DELLA NATURA

1) Come in mare le onde

2) Alla deriva

3) Macchia Verde

4) Immagini al Tramonto

5) Etere

6) Sangue Freddo

SULL’ARTIFICIO DELL’UOMO​

7) Fragole di Cinabro

8) Antropomorfa

9) Sublimazione

10) Mimesi

11) La Plastica

12) Ciò che Trascende

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