Si resta a casa, si resta davanti al pc, e allora si sfrutta l’occasione per ascoltare la musica che ci piace di più per rilassarci e far si che i pensieri negativi per un momento siano il più lontano possibile dai nostri pensieri. A mia discolpa devo dire che è la prima volta che sento il nome degli ALOGIA, poichè in realtà il combo è attivo dal 2000, ed oggi questi ragazzi sono giunti al loro sesto album in studio che vedrà la luce (per fine maggio 2020) anche grazie alla Elevate Records. Il platter prende il nome di “Semendria” che altri non è che una città Iugoslava bagnata dal piccolo fiume Sezava, in essa oltre alla presenza di un centro di navigazione fluviale, vi è anche un fiorente commercio di uve e vini e un pittoresco castello triangolare con ben 24 torri. Insomma c’è di che far lavorare la fantasia. Il risultato finale, secondo me, ci regala un disco pregevole e luminoso in cui si concentrano, potenza, velocità e sinfonia. Un album che si rende protagonista annoverando come ospiti Mark Boals (ex Yngwee Malmsteen, Ring Of fire, ecc.), Tim ‘Ripper’ Owens (ex Judas Priest, Yngwee Malmsteen, Iced Earth) e il nostro Fabio Lione che attraverso le loro ugole d’acciaio, renderanno “diversi” ben tre brani di questo nuovo lavoro! Quindi stay rock, stay safe e stay at home!
La partenza è fulminea, veloce e tiratissima, con “Semendria” traccia omonima del disco, abbiamo subito l’opportunità di ammirare come venga arricchita dall’ugola d’acciaio di mister Mark Boals (già noto per aver collaborato con Y. J. Malmsteen, Royal Hunt, ecc.). Il risultato finale dona al brano quell’alone musicale a tratti sinfonico degno delle atmosfere tanto care ai sopra citati Royal Hunt. Il piede resta ben piantato sull’acceleratore così che i giri non diminuiscano, ed è ora il turno del secondo super ospite che risponde al nome di Tim”Ripper” Owens che compare nella seconda traccia dal nome “Eternal Fight” che si addice totalmente al carattere di questo singer. Anche qui potenza, forza e carattere escono fuori dalle corde vocali che il tempo non sembra avere minimamente scalfito. Musicalmente la band fa un grande lavoro a sostegno di due grandi artisti senza sfigurare minimamente.
“Raise Your Fist” parte, e influenze neoclassiche in stile Malmsteen, permeano dall’inizio alla fine il brano ben eseguito dal combo, in tutta la sua durata e la voce di Nikola Mijic, pulita ed epica, sale verso vette altissime. Epicità targata anni 80 (fine decennio) che si dipana in “Like A Fire” dove escono fuori ancora echi molto forti in stile Royal Hunt e il finale ci riserva una bella sorpresa strumentale dove un bel tappeto pianistico disegnato da Nevena Brankovic, coadiuvata in studio da Mladen Gosic, viene accarezzato da un violino, ed insieme liberano nell’aria una sognante melodia. I brani successivi continuano sempre alla massima velocità, e sempre all’insegna di sonorità in cui è presente quella vena neoclassico/metallica che lascia intatti i tratti somatici dei solchi musicali ascoltati fino a questo istante. “Can’t Bring You Down” un pezzo dove le chitarre di Miroslav Brankovic e Sdrjan Brankovic (che è anche bassista) meritano un grande plauso poiché fanno un lavoro veramente eccellente, creando un tappeto sonoro che unito al drumming di Marko Milojevic, si adatta perfettamente al lieve cambio di rotta che assume dei tratti leggermente più metallici in senso stretto ma sempre ad alto livello di epicità.
Arriva ora il momento del terzo ed ultimo ospite dell’album, che risponde al nome di Fabio Lione. Un bel flauto ci catapulta in mondi più eterei per poi iniziare a cavalcare su territori power tout-court, questa è “Visantia” dove…“dal buio mi ergevo all’immenso aspiravo”…Power veloce e furioso si dipana anche in “Beyond Belief”, che posso definire il mio pezzo preferito, dove musicalmente ogni nota è perfetta ed al posto giusto, con bei soli chitarristici a cesellare un brano veramente perfetto, a completamento di ciò la cosa più bella ed esaltante è la voce di Nikola che a chi scrive ricorda moltissimo l’espressività vocale di mister Bruce Dickinson in “The Book Of Souls” (traccia omonima del disco). E si arriva alla fine dell’ascolto, una fine strumentale e diversa da tutto quello ascoltato fino a questo istante. Le mura in costruzione di questa città sono state erette definitivamente, all’interno di queste mura troviamo un atmosfera arabeggiante con un pianoforte che riporta alla mente vaghi sapori alla Nightwish e un po’ di folk quà e là, insomma il sogno è diventato realtà, SEMENDRIA è nata. Un lavoro veramente degno di nota che merita ben più di un ascolto, un disco che personalmente girerà spesso nel mio lettore cd, consigliato a tutti anche perchè è veramente ben fatto e pieno di passione. Rock On ragazzi!!!
…stone by stone for the will of despina they built the walls of Semendria one by one…
Tracklist:
1. Semendria (feat. Mark Boals)
2. Eternal Fight (feat. Tim “Ripper” Owens)
3. Raise Your Fist (for metal unity)
4. Like A Fire (electrified)
5. Can’t Bring You Down
6. The Calling
7. Visantia (feat. Fabio Lione)
8. Beyon Belief
9. From East To West
Bonus tracks:
10. The Spirit Carries On (Dream Theather cover)
11. Forever And One (Helloween cover)
Line-up:
Nikola Mijic (Voce)Sdrjan Brankovic (Chitarra e Basso)Miroslav Brankovic (Chitarra)Marko Milojevic (Batteria)Mladen Gosic (Tastiera)
Nevena Brankovic (Tastiera e Piano)
Genere: Progressive Metal, Power Metal, Hard Rock
Data di pubblicazione: Maggio 2020
Etichetta: Elevate Records / Spiritual Beast Japan