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Live Report

MORTAL MASS FESTIVAL 2019, Verona, 19/04/19 – Nel segno del death metal!

MORTAL MASS FESTIVAL
ENTOMBED A.D. + Distruzione+Ulvedharr+Hobos+ Membrance+Strorm Of Particles@ Pika Future Club,Verona -Venerdì 19 Aprile 2019

Un vero e proprio festival Death Metal, una vera “Messa Mortale”, è quanto messo in atto per celebrare questo “Venerdì Santo”, 19 Aprile 2019, di resurrezione per tutti i Cristiani credenti, ma dai connotati decisamente e ironicamente più “blasfemi” in chiave puramente Metal. Ai capostipiti del genere, i death metallers svedesi ENTOMBED A.D. (quelli capitanati e formati nel 2014 dallo storico L-G Petrov – n. d. r.), vengono affiancate ben altre quattro bands in apertura di serata che, a causa di un gravissimo e bruttissimo incidente che ci tenuto bloccato in autostrada a lungo tempo, non abbiamo potuto apprezzarne le gesta, eccezion fatta per gli Ulvedharr, di cui abbiamo assistito parzialmente alla loro esibizione (ultime due-tre canzoni in scaletta) e ai coheadlinear Distruzione, che hanno preparato la tavola e incendiato al meglio il palco prima dell’esibizione degli Entombed A.D.! Una serata quindi imperdibile per ogni amanti delle sonorità più estreme ed aggressive del metal, che non ha certo deluso le attese dei presenti, accorsi per l’occasione in discreto numero, anche se si poteva e si doveva fare di meglio: ma sono vecchi discorsi questi, triti e ritriti, che non cambiano certamente la prospettiva o le sorti della scena italiana contemporanea attuale. Come sempre un’ottimo lavoro a livello organizzativo e logistico dello staff del Pika Future Club di Verona, anche se si sono sforati leggermente gli orari rispetto alla tabella di marcia iniziale in programma.

Ulvedharr
La band Bergamasca in questione, gli Ulvedharr (attiva dal 2011) sono fautori di un death metal old school classico, molto diretto e senza fronzoli, che pesca tanto dagli Obituary, Dismember quanto dai Vomitory o dagli Entombed stessi, con cui stasera dividono il prestigioso palco. Per quanto visto quest’oggi della loro esibizione (parziale per i motivi sopracitati – n. d. r.), devo dire che pur non essendo un cultore del genere death metal, mi hanno piacevolmente sorpreso, dimostrando ottima personalità e buona tecnica individuale. Particolarmente incisiva e cavernosa la voce rocciosa del vocalist/ chitarrista Ark, capace di conferire una struttura personale e convincente ai pezzi sentiti, seguendo i dettami più classici del genere. Una band davvero molto interessante, che vanta già nel suo curriculum molte partecipazioni a prestigiosi festival europei, che speriamo di potere rivedere in un’esibizione futura integrale e non solo parziale come in questa sfortunata occasione, per potere esprimere anche un giudizio più ampio, completo ed esauriente sul loro valore effettivo.

Setlist:

“War Is In The Eyes Of Berseker”
“Cold War”
“Legion”
“Death Stare”“Wrath Of Brenn”“Onward To Valhalla”

DistruzioneL’onore di essere i coheadlinear di questo prestigioso festival di musical estrema, spetta ai veterani Distruzione, band Parmense, attiva dal lontano 1990 e con ben cinque album all’attivo, più un live di recente uscita per l’attivissima Jolly Records, intitolato “Inumana”, di cui peraltro stasera sentiremo due riproposizioni devastanti live dei due pezzi in esso contenuto, ovvero “Uomini Contro Uomini” e “La Torre Delle Muda”. La caratteristica principale dei Distruzione è sempre stata quella di proporre un metal estremo, a forte tinte death, ma in madrelingua italiana, come hanno da sempre fatto anche i loro colleghi connazionali thrashers IN.SI.DIA del resto.. Scelta coraggiosa, ma che personalmente appoggio, perché ogni forma di espressione musicale che esalta la nostra cultura italiana e che la rappresenta al meglio, anche in questo contesto “estremo” non può che non riscontrare il mio consenso. Si parte forte con “Pianeta Dissolvenza”, dove David Roncai mette in mostra tutta la sua grinta di frontman consumato, sputando rabbia con il suo growling urlato da ogni nota che esce dalla potente ugola! Devastanti pure Manu Collato Dimitri Corradini al basso, distruttivi (per usare un’accostamento a tema) Massimiliano Falleri e Michele Chiari alle chitarre! “Ossessioni Funebri” “Senza Futuro” (estratti da ‘Endogena’ del ’96 – n. d. r.), posta quasi in chiusura di set regalano sempre forti emozioni. Molto convincenti sono apparse in sede live pure “Stultifera Navis” e “Nel Tuo Nome”, dal disco omonimo ‘Distruzione’ del 2015. In chiusura “Neoplasma”, pezzo estrapolato da ‘Olocausto Celebrale’, che ci riporta a ritroso nel tempo, da dove i Distruzione hanno iniziato quest’avventura molti anni or sono, che ha generato agitazione e scompiglio nei fans più attempati, disposti in prima fila sottopalco. Ottimo live, privo di sbavature, convincenti in ogni frangente, tributati giustamente da molti meritati applausi del pubblico alla fine: Distruzione, una garanzia assoluta!

Setlist:

“Pianeta Dissovelza”
“Stultifera Navis”
“Cornice De’ Supremi”
“Ossessioni Funebri”
“Uomini Contro Uomini”
“Lo Scultore”
“La Torre Delle Muda”
“Senza Futuro”
“Nel Tuo Nome”
“Neoplasma”

ENTOMBED A.D.
Gli Entombed A.D. rappresentano il meglio (o quasi) di ciò che può fornire ancor oggi il death metal europeo, capostipiti di un genere che ha fatto scuola e che, partendo dalla Svezia (paese di origine degli Entombed – n. d. r.) hanno influenzato inevitabilmente la stragrande maggioranza delle bands europee dedite a tali sonorità. Gli Entombed A.D., di scena stasera sul palco del Pika Future Club, altro non sono che la scissione e la prosecuzione di quelli Entombed originali, dopo che il leader Lars Goran Petrov (L-G Petrov più comunemente definito) nel 2014 fu estromesso dalla band, continuando il suo personale progetto, aggiungendo per differenziarsi dagli ex compagni di ventura la dicitura A.D. finale, che lo porterà con questa denominazione a produrre due dischi (di cui sentiremo 3-4 estratti) più uno split coi Voivod (ad ora). Il set proposto sarà però infarcito, e giustamente incentrato su molti classici dei vecchi Entombed, gli album di maggior successo in cui lo stesso Petrov fu protagonista in passato.” Midas In Reverse” (estratto di‘Dead Dawn’ – n. d. r.) apre il sipario nel migliore dei modi con un Petrov in gran spolvero che, dimenandosi come un ossesso, inizia a vomitarci addosso la sua rabbia con la sua cavernosa voce growl, che farebbe risvegliare un morto dalla tomba (per stare sempre a tema). Ma chiaramente sono i classici degli Entombed che più mandano il pubblico su di giri, come “Stranger Aeons”, “Eyemaster”, “Living Death”“Chaos Breed” dal capolavoro ‘Clandestin’. Personalmente ho goduto molto con “Revel In Flesh” e “Left And Path”, entrambe ripescate dal disco omonimo. “Wolverine Blues”, immancabile, risulta essere sempre trascinante e sempreverde, pezzo su cui i nostri amici possono puntare fish vincenti! Peccato che la seconda parte del concerto abbia registrato un piccolo calo della band rispetto all’inizio scoppiettante: probabilmente un po’ di stanchezza e qualche birra di troppo sul palco hanno sortito effetto sulla lunga distanza, ma tutto sommato è stata una cosa di poco conto, ininfluente sul giudizio finale complessivo, direi più che buono. In chiusura la corrosiva “Fit For a King” (nuovo e ultimo singolo uscito nel 2018 – n. d. r.) e “Supposed To Rot”, che conferma gli Entombed A.D. e L-G Petrov leader assoluti, indiscutibilmente efficaci e letali! Perfetto anche il supporto individuale di ogni singolo musicista, che certamente ha agevolato ad alzare il livello complessivo dello show dei deathsters svedesi per eccellenza …gli Entombed A.D.!

Setlist:

“Midas In Reverse”
“Stranger Aeons”
“Second To None”
“Eyemaster”
“Dead Dawn”
“Living Dead”
“Out Of Hand”
“Chaos Breed”
“Night Of The Vampire”
“Revel In Flesh”
“Wolverine Blues”
“Left And Path”
“Chief Rebel Angel” (long Intro)
“Fit For A King”
“Supposed To Rot”

Un ringraziamento speciale a Matteo Baroni e allo staff del Pika Future Club di Verona per l’ospitalità e cordialità ricevuta al nostro arrivo, fino ai saluti finali. Un Mortal Mass Festival riuscitissimo e di memorabile memoria futura, senza alcun dubbio!

Fonte: Alessandro Masetto

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