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Live Report SOMMARIO

MARK BOALS & The Holy Divers, Pistoia, 22/02/19 – Ronnie James Dio Night!

Venerdì 22 Febbraio 2019 la notte pistoiese ha assistito all’arrivo in Italia di Mark Boals, uno dei membri del Valhalla del Metal, in concerto per una sera con i The Holy Divers (Ronnie James Dio tribute band) per un tributo ad uno che nel Valhalla c’era già di diritto anche solo per il nome: Ronnie James Dio!
A lui è dedicata tutta la vita artistica dei The Holy Divers, band nata nel 2016 per riproporre i successi – solisti e non – del grande cantante Metal di origini italiane, con membri attivi in altri gruppi della scena underground già da una ventina d’anni: Leon Slade (voce); Andrea Ammannati (batteria); Simone Lapucci (basso); Samuele Morrocchi e Damiano Ammannati (chitarre).

Proprio a quest’ultimo si deve il merito d’aver portato una personalità del livello di Boals a credere nel suo progetto, realizzato grazie alla fiducia di Tony De Angelis e Giuliana Monti del Santomato Live Club. Damiano non l’ha convinto solo ad attraversare l’Atlantico per questa singola uscita, ma anche a prestare la sua voce ad un suo nuovo progetto (insieme al fratello Andrea ed a Simone): gli Stillflames, dei quali è da poco uscito il singolo «End of a Dream». A completare la line-up della serata, pronto a salire sotto le luci al momento del bis, c’è Dario Calamai, tastierista degli Anvil Therapy, anche loro freschi di una nuova pubblicazione, l’album «Duality».

La serata si apre con la tribute band italiana dei Thin Lizzy, i Bad Habits, che aggrediscono il pubblico sin dalle prime ore di buio, per poi lasciarli a quello che per molti – sopra e sotto il palco – è un sogno da realizzare: il concerto con Mark Boals.

La serata è esplosiva sin dalle prime canzoni: Kill The King dei RainbowStand Up and Shout, l’alchimia e’ quella giusta.

Children Of The Sea va ad impegnare a fondo le corde vocali di Mark, che per la successiva Caught in The Middle lascia la ribalta a Leon, il quale non è certo lì solo per fare i cori, anzi, si divide praticamente alla pari i cantati degli altri pezzi in scaletta! Il pezzo si chiude con un duello di assoli tra le due chitarre di Damiano e Samuele, una sfida tra gli avatar di Vivian Campbell e Zakk Wylde.

Arriva poi Holy Diver, uno degli acuti della serata, com’è giusto che sia per uno dei pezzi più noti di R. J. Dio da solista. Alla voce rimane solo Mark e la band, che ha avuto una sola prova a disposizione per testare l’armonia col suo “convitato di metallo”, dimostra di avere grande solidità. Si passa subito a ruota ad uno dei capolavori del periodo Black SabbathDie Young, e già così la serata sembrerebbe un tributo più che sufficiente al grande artista.

Mark Boals vuol però ringraziare il paese che lo ha accolto e omaggia la tradizione musicale italiana classica con l’aria pucciniana Nessun Dorma. Non siamo all’opera e tutti erano già in piedi a saltare e scapocciare, persino l’unico che era rimasto a sedere, il fonico Tiziano Betti, impegnato al mixer, si alza e applaude per restituire all’americano l’affetto che lo aveva spinto fuori dalle sue abituali frequentazioni sonore.

Con Neon Knights le due voci tornano nelle loro corde, continuando ad offrire al pubblico siparietti in cui i due, a gesti o con ammiccamenti, si invitano reciprocamente a prendersi una strofa od un ritornello. Sarà anche una conseguenza dell’unica prova con cui hanno potuto sistemare i dettagli, ma l’effetto è anche quello di far vedere quale sia la sintonia nata in così poco tempo tra gli artisti sul palco.

La batteria rocciosissima di Andrea introduce e rimarca un altro dei superclassici del periodo RainbowLong Live Rock’n’Roll, a cui fa seguito Heaven and Hell, la cui resa è stata una delle più gradite dal pubblico della serata. La parte principale del concerto si conclude con l’emblematica We Rock. L’istrionico Mark ha gioco facile nel sfruttare l’occasione per ringraziare la platea rivolgendogli un “YOU ROCK!” prima di ritirarsi, in attesa del bis.

Dario Calamai sale sul palco a ricordare (se mai ce ne fosse stato bisogno) che non è ancora finita e si produce in un assolo di piano, ma in breve i suoni della tastiera diventano quelli più aspri e laceranti del metal, strappando al pubblico l’applauso che accompagna il rientro degli altri sulla scena. È tempo della doverosa eccezione al tema della serata: You Don’t Remember, I’ll Never Forget, una (auto)celebrazione della collaborazione più famosa di Mark con Yngwie Malmsteen, nei cui panni si cala Damiano Ammannati.

Il tastierista degli Anvil Therapy, elogiato già in sala prove da Boals, rende possibile anche il rientro sul repertorio “divino”, con la maestosa Rainbow In The Dark. La serata è ormai al suo climax, e non può che sciogliersi con Don’t Talk To Strangers, ad esaltare ancora una volta la versatilità del cantante americano e l’affiatamento col resto del roster. Sulle sue ultime note Simone, bassista della band, completamente ispirato a Steve Harris (il Fender, il look, la “cavalcata”) si produce col suo basso nella classica “mitragliata” verso il pubblico.

Il tempo di ringraziare di nuovo tutti i membri della band e lo staff che ha reso possibile la serata ed è finita: Mark Boals concede ai presenti un meet & greet, con autografi e foto per tutti. Il sapore della serata è quello di un leggero rammarico poiché la serata è durata troppo poco e chi sa quando capiterà di avere un altro ospite di questo calibro a disposizione, in un locale così intimo (a meno che Damiano e lo staff del Santomato Live Club non abbiano in serbo nuove sorprese).
Non ci resta che aspettare (e sperare che nella prossima scaletta ci sia anche Gates of Babylon!)

Mark Boals & The Holy Divers setlist:
“Kill The King” (Rainbow cover)“Stand Up and Shout” (R.J. Dio cover)“Children Of The Sea” (Black Sabbath cover)“Caught In The Middle” (R.J. Dio cover)“Holy Diver” (R.J. Dio cover)“Die Young” (Black Sabbath cover)“Nessun Dorma” (Giacomo Puccini cover)“Neon Knights” (Black Sabbath cover)“Long Live Rock’n’Roll (Rainbow cover)“Heaven and Hell” (Black Sabbath cover)“We Rock” (R.J. Dio cover)
Encore:
“Keyboard solo”“You Don’t Remember, I’ll Never Forget” (Y. J. Malmsteen cover)“Rainbow In The Dark” (R.J. Dio cover)“Don’t Talk To Strangers” (R.J. Dio cover)

https://youtu.be/eRhL6EN0Pqshttp://www.theholydivers.comhttp://www.markboalsofficial.comhttp://www.stillflames.comhttp://www.santomatolive.it

Fonte: Report: Daniele Giusti – Foto: Biancalisa Nannini

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