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Interviste SOMMARIO

EPICA: 25/11/2017 Le Moulin (Marseille)

Verorock è un noto supporter degli Epica e proprio oggi mi ritrovo a parlare delle ultime news insieme a Isaac Delahaye, chitarrista della band e persona di gran spirito. Ecco qui com´è andata.

Ciao Isaac, come stai?
Isaac: Sto molto bene e tu?
Sabrina: Oh, bene grazie, anche se fa un po´ freddo fuori.
Isaac: Ma è iniziato il weekend!
Sabrina: Esatto, ci si può rilassare! Come sta andando il tour?
Isaac: Siamo alla seconda parte del nostro tour europeo, che sta andando avanti molto bene, abbiamo già suonato in Spagna, Portogallo, Francia.. manca una settimana alla sua fine.

Vi divertite insieme ai ragazzi di VUUR e Myrath? Che ne pensi dei loro due stili?
Isaac: Ci piacciono molto entrambe le band, le abbiamo scelte proprio per questo, per il loro genere così particolare. I Myrath hanno uno stile bello, con influenze orientali molto interessanti; sono grandi musicisti ed è bello vederli sul palco. Con i VUUR è stato diverso, perché quando li abbiamo scelti per il tour il loro album non era ancora terminato, ma conosciamo molto bene i loro componenti, che provengono tutti da band già note nell´ambito metal: Ed dai Gorefest ed Ayreon, Jord dai ReVamp, Johann dagli Stream Of Passion ed Anneke e Ferry collaborano a diversi progetti da anni.
Sabrina: Non gli poteva andare male!
Isaac: Esattamente!

Come hanno reagito i fan al confronto tra “The Solace System” con “The Holographic Principle”? (leggendo qualche recensione, vedo opinioni molto contrastanti).
Isaac: Avevamo talmente tante canzoni dal principio, che abbiamo deciso di dividerle tra un album ed un EP. Non volevamo nemmeno destinarle a progetti differenti, perché sarebbe stato troppo complicato per alcuni fan; non volevamo di certo fargli spendere una fortuna per collezionare bonus-track giapponese ed altre promo simili! Io vedo HS e TSS come un unico grande album, perché essenzialmente tutte le canzoni sono state prodotte insieme, nello stesso periodo. Penso che abbiamo preso la strada giusta.

Se potessi descrivere gli Epica in fasi, come parleresti di quella odierna?
Isaac: E´ una domanda difficile eh! All´inizio gli Epica erano una band orchestrale, con un po´ di metal… la scena ora si è ribaltata, gli Epica hanno sempre un suono più heavy e sai, sono veramente curioso di sapere quali limiti possiamo raggiungere. E´ un discorso aperto, tutto ancora molto interessante, anche per capire chi siamo. Potremmo mantenere tutto sulla stessa linea adagiandoci come fanno in molti, perché va tutto così bene, ma sarebbe stupido. Vorremmo fare qualcosa sempre più innovativa per i fan, per noi e quindi spostarci su un altro livello.

Sabrina: Sono d´accordo, anch´io noto che la linea guida è sempre quella, ma la band cresce e si rinnova senza stravolgersi, a meno che Simone non inizi a cantare in growl per essere ancora più heavy, haha! State percorrendo tutti gli step che non vi fanno essere ripetitivi.
Isaac: Se arrivi al punto in cui devi fare un nuovo album solo per dovere, non penso sia positivo. E´ bello poi provare nuove cose, mi piace!

Avendo intervistato gli Epica diverse volte, ho già un´idea di come sia basato il vostro processo compositivo. Ognuno di voi ne è parte attiva. Ma vedendo quanto tenete ai testi e ad un concept generale, volevo sapere come e quando scegliete l´argomento principale dell´album.
Isaac: Viene molto naturale! Prima di tutto arriva la musica e poi i testi. Simone e Mark li scrivono. Simone mette molto del personale, mentre Mark è più interessato ad argomenti psicologici e scientifici, si informa sempre sull´attualità o su fatti particolari. Poi le cose arrivano da sole, basta iniziare a scrivere una canzone con un titolo che dia uno spunto iniziale e si segue quella direzione. Non penso che i nostri album siano dei concept, ma seguono un filo preciso su un argomento specifico.
Di solito comunque è Mark che arriva con l´idea del titolo dell´album e noi facciamo un brainstorming su di esso. E´ la magia degli Epica!
Sabrina: Sì, ricordo la magia quando vi ho visto per la prima volta all´idroscalo di Milano sotto la tempesta! Atmosfera veramente surreale!
Isaac: E´ stato però un bel concerto haha!

Stare sempre in tour è bello e divertente, ma alla lunga anche faticoso e ti porta lontano da famiglia ed amici. Ti ci vedi un giorno in una vita completamente diversa, oppure no?
Isaac: Perché no? Sai, ci sono dei sacrifici che devi fare in tutti i lavori. Stando sempre in giro è difficile socializzare, ma per la musica ho sempre avuto questa grande passione, amo sentire l´energia del pubblico! La gente mi dà molto e posso ricambiare. Mi piacerebbe fare questo lavoro per tutta la vita, ma se non sarà possibile, non ho comunque paura di ritrovarmi tra dieci anni solo e depresso.
Scrivo la musica che mi piace ascoltare … ed ogni sera l´ascolto, haha!

Ci sono state così tante interpretazioni del vostro videoclip “The Solace System”/ “Immortal Melancholy”, ma nessuno è veramente sicuro di averne intuito il vero significato. C´è anche qualche richiamo verso “Blade Runner” (per l´intro) o mi sbaglio?
Isaac: C´è un terzo video in uscita, sarà una trilogia. Si vede generalmente una dead squad che prende possesso del mondo; ci sono diversi personaggi, come Simone ad esempio, che si ritrova perduta in un universo parallelo, con un talismano triangolare che ne apre le porte e che lei immagina magnifico, ma poi avviene l´invasione e la paura… insomma è come quando non ti senti bene con la tua vita, il tuo lavoro e cerchi qualcosa di diverso, lo trovi e non sei comunque soddisfatto e vorresti recuperare quello che avevi prima. E´ necessario essere onesti con sé stessi e perseguire quello che si vuole. Quando abbiamo iniziato a suonare, la gente mi chiedeva se questo fosse il mio unico mestiere e quando rispondevo di sì, mi domandavano se riuscivo a viverci! Per fortuna la risposta era positiva e risuonava verso di loro un bel “sì”!
Sabrina: “Modestamente, ci riesco benissimo, haha!”
Isaac: Esatto! E per quanto riguarda Blade Runner, se ti riferisci al suono iniziale del corno… E´ l´inizio dell´album ed in realtà non ci abbiamo fatto caso a questa somiglianza.

E´ stato carino vedere un po´ d´Italia nelle vostre foto promozionali, dove siete tutti su una Vespa. Come mai questa scelta divertente?
Isaac: Sii, è stato bellissimo. Un mio grande amico lavora con un fotografo e voleva aiutarmi per la promozione. Siamo andati a fare un photo-shooting extra e casualmente avevano già pronto uno studio per un lavoro per un negozio Vespa ed il concetto ed il contrasto ci sono piaciuti subito!

In quale nazione ancora non raggiunta ti piacerebbe suonare e perché?
Isaac: Islanda… mi piacerebbe tantissimo. Abbiamo fatto un tour con gli Skalmold che sono islandesi e ci hanno sempre detto che poca gente fa concerti lì e se andassimo, sicuramente ci sarebbe un´affluenza grandiosa. Mi piace la natura islandese, sono stato lì in vacanza, ma credo che un concerto lì sarebbe il top.

La situazione più strana sul palco o dietro le quinte?
Isaac: Mmm…Ci sono cose delle quali non potrei parlare…haha! Ma ho una storia: tempo fa eravamo in tour con i Powerwolf, i quali mi hanno chiesto: “ma ti ricordi dei proiettili?”. Avevo quasi dimenticato questa cosa. Un giorno nel backstage abbiamo trovato dei bossoli di proiettile vuoti un po´ dappertutto. Abbiamo chiesto in giro e nessuno ne sapeva niente. Ci siamo un po´ preoccupati, come se fosse un avvertimento o cose simili. Dopo due giorni ne abbiamo ritrovati altri e quindi ci siamo iniziati a spaventare, pensando che forse qualcosa poteva accadere sul palco (uno sparo?), chiedendoci: “Cosa potrà succedere nel prossimo show?”. Ed è tuttora un mistero! Per un attimo abbiamo temuto di morire tutti hahaha!

Di sicuro un po´ inquietante. L´intervista è finita, aspetto di godermi lo show e grazie mille per il tuo tempo!
Isaac: Grazie a te e a presto!

Fonte: Crystal Night

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