

Anno 2024 – Voto: 8/10 *
Ci sono album che riescono a entrarti nell’animo, con suoni che cullano e trasportano in mondi paralleli. Tra le novità discografiche del panorama indipendente, “Close Your Eyes And See Your Ghosts”, full lenght d’esordio del gruppo napoletano White Circle Project è, a mio avviso, uno di questi. Realizzato dopo anni di dedizione e lavoro, questo progetto nasce da un’idea del pianista e compositore Paolo Pagnani, già interprete di colonne sonore ed album solisti di valore.
Nonostante non sia classificabile in uno stile ben definito, la musica di questa band deve certamente molto alle componenti più ricercate di prog e psichedelia, concedendosi viaggi in sonorità diverse e conciliando sfumature di pop, musica acustica e classica fuse con le radici gothic /dark (presenti soprattutto nelle liriche). Autentico protagonista della line-up dei White Circle Project è il pianoforte di Pagnani a cui si aggregano con grande efficacia il timbro espressivo della vocalist Claudia Liucci, i suoni evocativi del Maestro Raffaele Sorrentino al violoncello e il drumming del batterista Alfonso Mocerino, noto anche per le sue innumerevoli collaborazioni e la militanza nel gruppo melodic metal Temperance. Il disco è un concept che ruota attorno a affascinanti tematiche di natura introspettiva. Si cerca di indagare i meandri della psiche umana, esplorandone i lati più misteriosi e in particolar modo gli aspetti onirici. L’atto meditativo (o il sogno) diventa così espediente per incontrare i propri fantasmi e i propri alter ego, tutte quelle proiezioni del subconscio che in qualche modo limitano i nostri pensieri e il nostro agire nella vita quotidiana. L’invito è proprio quello di chiudere gli occhi e connettersi con questa realtà nascosta per toglierle potere sulla nostra esistenza, imparando che tutto sommato i nostri incubi non sono altro che effimera tenebra che se ne va al sorgere del sole. Il gruppo canta tutto questo sia in lingua italiana che inglese, con testi scritti dello stesso Pagnani con le sole eccezioni di “Strange Signal”, prodotto in cooperazione con Nicoletta Rosellini e “Tulpa’s Dream”, realizzato invece con Alessandro Pacella.


Otto tracce, 42 minuti di musica che avvolge tra melodia, echi, intimismo e vena malinconica, mentre l’atmosfera magnetica accompagna l’ascoltatore in questo itinerario nell’inconscio. Le note di “Shadows” ci immergono subito in una dimensione carica di percezioni sensoriali: la voce di Claudia Liucci arriva portata dal vento che diffonde effluvi prog riconducibili ai primi VDGG (quelli di “Afterwards” e “Darkness”) o a tratti di Steven Wilson, ma anche a reminiscenze di compositori classici. Una linea tracciata dai fraseggi del piano e dalle estensioni vocali della Liucci, sottolineate dall’elegante accompagnamento del violoncello. Si intuisce fin da subito l’eccezionale sensibilità di questo viaggio che come in un sogno si snoda attraverso immagini di incredibile potenza come nel brano “Cathedral On Fire”, che a dispetto della ritmica incalzante e gli spunti jazz parla di una psiche schizofrenica ormai incendiata dai propri demoni, o in “Strange Signal”, altro pezzo di classe, tratto da una novella di Garcia Marquez , “Occhi di cane azzurro”, con la storia di due amanti che si riescono a incontrare solo in sogno ma impossibilitati a riconoscersi nella vita reale. La special guest di questo brano, Nicoletta Rosellini, molto nota in ambito metal, esibisce qui al canto la sua ecletticità.
Altra sorpresa nella tracklist, un motivo dedicato agli ultimi istanti di vita del pittore Munch, “Tra Il Letto E L’Orologio”, nel quale compare il vocalist Zorama (autore anche per Mina), esponente di un cantautorato d’eccellenza. In un altro racconto toccante, “Tulpa’s Dream”, si racconta del romantico sogno di un’entità incorporea creata con la meditazione, che prende inaspettatamente coscienza rendendosi conto di essere tragicamente destinato a scomparire nel nulla da cui è apparsa. Il brano conclusivo “Romantic Ending Scene” tiene fede alle premesse del titolo, con una performance virtuosa di Pagnani al piano e gli intarsi elargiti dal Circle Coir. Molto efficace la copertina, suggestivo artwork che rappresenta il fantasma evocato dai sogni nella sua fisionomia immateriale, mentre contempla la maestosità del mare. “Close Your Eyes And See Your Ghosts” non è semplicemente musica, ma una vera e propria esperienza immersiva fuori dal tempo necessaria per l’uomo del presente.
Un’opera che non vuole solo essere ascoltata, ma che invita ad una partecipazione attiva attraverso un serie di racconti capaci di risvegliare un movimento nella coscienza, sperando di liberare ciò che è incatenato nel nostro subconscio con la magia di un sogno lucido. Il disco è soprattutto emblema di come la musica non abbia un confine prestabilito: gli artisti coinvolti sondano una pluralità di stili svincolati da convenzioni, manifestando con slancio e raffinatezza la loro creatività che si esprime in un’alchimia di sensazioni che vanno dalla musica classica a elementi di gothic fino al prog più genuino. Un suono prezioso e mutevole che riesce a racchiudere un messaggio potentissimo che spero possa avere sviluppi nelle opere future di questa band dalle ottime qualità.
Line up – Paolo Pagnani: pianoforte; Claudia Liucci: voce; Alfonso Mocerino: batteria, percussioni; Raffaele Sorrentino: violoncello.
Guests: Roberto Giangrande: basso, Nicoletta Rosellini: voce traccia 4; Zorama: voce traccia 3; Alessandro Jacobi: basso traccia 4; Circle Coir: (Marisa Portolano, Claudia Liucci, Eric Mormile, Angela Florio, Paolo Rescigno) cori.
SCHEDA *
ARTISTA: White Circle Project
TITOLO: “Close Your Eyes and See Your Ghosts”
ANNO: 2024
ETICHETTA: IMD – PP – MUSIC
GENERE: Progressive/ Gotico/ Industrial
VOTO: 8/10
PAESE: Italia
Tracklist
1) Shadows
2) Cathedral On Fire
3) Tra Il Letto E L’Orologio
4) Strange Signal
5) Tulpa’s Dream
6) La Maschera
7) Connect With Me
8) Romantic Ending Scene
Online: Facebook: https://www.facebook.com/thewhitecircleproject/