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Album 2023 Recensioni SOMMARIO

PETER GABRIEL – I/O

PETER GABRIEL – I/O
Anno 2023 – Voto: 9/10 *

Finalmente, dopo un attesa durata 21 anni dall’ultimo album di inediti, la coda del 2023 vede la pubblicazione del nuovo lavoro di Peter Gabriel, cantante e compositore inglese che credo non abbia bisogno di presentazioni, dal titolo I/O, un titolo tanto sintetico quanto emblematico. Una lunga gestazione di quello che è diventato un vero e proprio guru della musica senza frontiere, dell’”Art Pop” ed anche di un easy progressive ricco di soluzioni sonore d’avanguardia. L’attesa è stata ripagata? Vediamo di scoprirlo.

Quest’album non ci è stato presentato in un piatto già cotto e pronto, bensì proposto con un brano al mese dal Gennaio 2023, in corrispondenza delle fasi lunari, 12 lune piene per dodici canzoni, per darci il tempo di fare crescere questa musica dentro di noi. Nel contempo Gabriel ha portato un tour in giro che ha toccato anche il nostro paese (leggi la recensione qui) nel quale ha inserito, coraggiosamente, undici brani nuovi sui dodici che compongono questo nuovo album. Il team di musicisti che ha partecipato all’album è di quanto più rodato e rassicurante possa esserci, fra questi i fedelissimi David Rhodes (chitarre), Tony Levin (basso), Manu Katchè (batteria). Ma anche Brian Eno che interviene con le sue manipolazioni sonore, la figlia Melanie Gabriel ai Backing Vocals ed anche la partecipazione del nostro Paolo Fresu alla tromba in un brano.

Ma il numero dei musicisti, orchestrali e coristi che ha lavorato a quest’opera è davvero molto nutrito ed una citazione speciale va a “The Soweto Gospel Choir”, perché c’è sempre una grande vicinanza di Gabriel all’Africa. Composto da ben tre missaggi differenti (Bright-Side Mix, Dark-Side Mix ed In-Side Mix) diviso per altrettanti album, “I/O” alterna momenti dalle sonorità di facile presa con coloriture pop ad altri di grande intimità ed essenzialità minimalista. Certamente il brano di apertura “Panopticom” appartiene alla prima categoria: un ritornello accattivante che in realtà porta un messaggio riguardante il nostro futuro dove ogni azione umana potrà essere vista e giudicata da chiunque. Ma nel secondo brano “The court” Gabriel scatena il suo armamentario da conoscitore e divulgatore di “world music”, con ritmi e percussioni di altri continenti mescolati a suoni trattati dalla sapiente mano di Brian Eno.

Poi ci sono i momenti di puro raccoglimento come la struggente “Play For Time” o quella “So Much” che per ci richiama alle pagine più intime di Roger Waters. L’esplosione pop della title track ci trascina in quelle esperienze già vissute del suono di Gabriel : motivetto accattivante, una voce che ti trascina e che t’incanta. Certo, potremmo dire che non c’è nulla di nuovo in un brano come questo, ma è notevole la capacità di mantenere una freschezza, anche narrativa nonostante il peso di un glorioso passato che potrebbe diventare un termine di paragone scivoloso. Bisogna dire che non sempre l’obiettivo è al cento per cento a fuoco in brani come “Olive Tree” e “Road To Joy” dove l’elemento catchy risulta troppo già esperito e forse consumato. Ma momenti di altissimo livello mettono in secondo piano questi elementi minori, “Love Can Heal” è per concezione e realizzazione una delle più belle pagine sonore della carriera di Peter Gabriel, un etereo minimalismo dove gli strumenti sembrano quasi sussurrare ritmi e melodia mentre la voce di Gabriel ci ricorda la tragica vicenda della parlamentare Jo Cox uccisa per mano di un estremista pro brexit. In “and still” Gabriel offre uno spaccato del suo mondo più intimo dedicando questa canzone struggente alla mamma (scomparsa nel 2016). così come “This is home” indica nella parola casa un luogo di protezione anche nei suoi significati più profondi e simbolici Un altro momento altissimo, che ha qualcosa di mistico è “Four Kinds Of Horses” , dove il canto di Gabriel è pura magia ed in coda al brano sembra fondersi con la musica ed il riverbero di un lontano coro angelico. Gabriel ci congeda con la ottima “ Live And Let Live” tutta giocata su un simpatico ritmo in levare ed interventi non invasivi di archi orchestrali, una degna conclusione di una lavoro veramente convincente.

Nonostante sia stato pubblicato con una modalità inusuale (il che non ci meraviglia conoscendo l’originalità dell’autore) I/O appare all’ascolto completo un lavoro coeso, che raccoglie ed un unisce i mondi del cantante e compositore inglese. E visto che il panorama musicale odierno appare sempre di più come un arido deserto, questa musica rappresenta l’improvviso arrivo di una pioggia fresca che forse porterà sollievo anche a chi attendeva con sospetto le nuove mosse dell’autore. Dunque rispondiamo alla nostra domanda, cioè se è valsa la pena attendere 21 anni per avere questo lavoro. La mia risposta personale è sicuramente si, un album di un artista maturo che ha saputo sviluppare le proprie potenzialità e che non ha più la necessità di esprimere il nuovo, bensì di scavare a fondo e cercare di rispondere ai propri interrogativi da essere umano. È ciò di cui abbiamo bisogno di fare disperatamente tutti noi, oggi.

SCHEDA *

ARTISTA: Peter Gabriel

TITOLO: I/O

ANNO: 2023

ETICHETTA: Real Wold Music

GENERE: Progressive Rock, Art pop

VOTO: 9/10

PAESE: Inghilterra

TRACK-LIST:

01 Panopticom

02 Playing For Time

03 The Court

04 Four Kinds Of Horses

05 i/o

06 Love Can Heal

07 Road To Joy

08 So Much

09 Olive Tree

10 This Is Home

11 And Still

12 Live And Let Live

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