MILANO, Forum Assago, 21/10/11 – Cosa rende I Porcupine Tree cosi speciali? Abbiamo assistito a tre ore di musica e di shock visivi, fra suoni psichedelici, derive metal e nostalgie prog, ma procediamo con ordine. Il pubblico italiano si è riversato al Forum Assago, unica data italiana della band, sfiorando il sold out. C’era molta attesa per la band di Barbieri, Harrison e Wilson ,assente da 12 anni dalla scena musicale ed orfana del bassista Colin Edwin, e che ora si presenta compatta sulla scena con due ottimi turnisti: Nate Navarro al basso e Randy McStine alla seconda chitarra.
L’attacco non potrebbe essere dei migliori: “Blackest Eyes” tratto dall’album “In Absentia” del 2004. Nel corso del concerto viene presentato integralmente l’ultimo lavoro: ‘Closure/Continuation’, album che preso singolarmente appare quasi un corpo estraneo nella discografia dei porcospini, ma che qui trova un suo equilibrio amalgamandosi perfettamente con il resto. Si comprende appieno, in questa nuova avventura live, il lavoro di Richard Barbieri alle tastiere, dove il concetto di sound design si concretizza diventando elemento prevalente e non tappeto di sottofondo. La violenta “Herd Culling” ci è sembrata una delle più convincenti del lotto , dove troviamo Steven Wilson alle prese con una delle sue prove vocali più impegnative di sempre.
La parte del leone è per l’album “Fear of the Blank Planet” del 2007 da cui vengono estratti quattro brani fra cui la suite “Anesthetize”, forse il pezzo più significativo del prog metal sviluppato dai Porcupine Tree dall’ingresso del batterista Gavin Harrison in poi. Arrivati ai consueti bis, Barbieri e Wilson c’incantano con una versione intima di “ Collapse The Light Into Earth “ mentre il pubblico risponde creando l’effetto “mare di lucciole” con i telefonini. “Halo” e soprattutto la amatissima “Trains” chiudono una serata memorabile. Wilson coglie l’occasione per ringraziare L’Italia , fra i primi paesi che hanno scoperto e sostenuto il suo progetto, ed in risposta il calore di noi italiani si è fatto sentire ancora una volta. Un matrimonio di tre ore con una musica senza frontiere, con cinque musicisti provenienti dal pianeta terra che ci hanno ammaliati, ipnotizzati e fatti innamorare della loro musica. Cosa rende dunque I Porcupine Tree cosi speciali? Ditecelo voi…
Setlist: Blackest Eyes Harridan Of the New Day, Rats Return, Even Less, Drown With Me, Dignity, The Sound of Muzak, Last Chance to Evacuate, Planet Earth Before It Is, Recycled, Chimera’s Wreck, Fear of a Blank Planet, Buying New Soul, Walk the Plank, Sentimental, Herd Culling, Anesthetize, Sleep Together, Collapse The Light Into Earth, Halo, Trains,