Può un semplice progetto solista, nato dalla mente di un singolo, il chitarrista Valerio Villa, evolversi e diventare una band corposa, che con l’aiuto delle 7 note dona forma a idee musicali veramente emozionanti? La risposta è assolutamente sì. Questo ennesimo prodotto musicale è di matrice Italiana e anche un po’ Svizzera, e risponde al nome di VIRTUAL SYMMETRY. Dal 2009 ad oggi è stata percorsa molta strada, ma alla fine, anche grazie ad una formazione ormai stabile, sono arrivati al loro quarto lavoro su disco, a corredo anche dei tanti live show come supporto a grandi nomi del panorama musicale quali Dream Theather ed Evergrey. Di conseguenza è anche facile identificare la loro proposta nel filone del Metal Progressivo, arricchita da tante influenze melodiche, orchestrali e classicamente metalliche. Ed ora non ci resta che fare il conto alla rovescia e meno 3…2…1…e via con il track by track di Exoverse.
“Entropia” segna l’apertura del disco, la traccia è degna di una suite strumentale in stile Dream Theather. Si parte subito alla grande con dei suoni praticamente perfetti, e soprattutto con l’ausilio di grandissimi ospiti, infatti il battito possente e preciso che arriva da dietro le pelli è di mister Thomas Lang e si fa sentire. Brano interamente strumentale (come detto) da godere dalla prima all’ultima nota, dove le chitarre di Valerio e i tasti bianchi e neri suonati da mister Jordan Rudess si intrecciano in un finale molto passionale. La parte orchestrale nel brano (e nel prosieguo dell’album) è stata curata da Simone Campete.
Le note basse costanti e sempre presenti di Alessandro Poppale, si mettono subito in evidenza , e “XI” parte subito come una bella rasoiata metallica che prosegue il discorso da dove era iniziato. Parte strumentale (neanche a dirlo) molto coesa che mette in luce una compattezza di suono veramente impressionante, ed ecco la voce di Marco Pastorino, che carica di passione si staglia nelle nostre orecchie con tutta la forza e la bellezza che sono proprie delle corde vocali di questo singer. Una deflagrazione continua in un brano carico di emozionante pathos; emozionalità che a circa metà del pezzo diventa strumentale, dove riff taglienti ci avvolgono ancora di più, fino a lasciare un piccolo spazio dove il protagonista diventa un pianoforte che fa piovere su di noi una splendida melodia malinconica accompagnata dal linee vocali dolci e aggressive, che vanno così a chiudere una canzone nelle canzone.
“Odissey” è una ballad che ci viene introdotta con un mood, dove le note sembrano acqua che scorre, le tastiere di Marco Bravi sono lì ad accompagnare con un tappeto di note senza mai sovrastare la chitarra, ma sostenendo il tutto con la forza della melodia fino ad arrivare ad alzare il sipario sulle linee vocali che donano alla canzone un carattere avvolgente ed etereo. Fanno la comparsa anche gli archi a dare solennità al pezzo grazie alla SINFONIETTA CONSONUS (orchestra sinfonica) che insieme ai cori di sostegno alla voce, ci conduce per mano fino allo splendido e caldo assolo di chitarra che giunge verso una apertura finale che ci catapulta all’interno di “Vortex”.
Questo pezzo si manifesta vorticosamente, Marco Pastorino e le sue corde vocali non finiscono di stupire, le ritmiche sono serrate e quadrate senza troppi fronzoli e gli arrangiamenti generali, sono sempre funzionali al massimo per il pezzo che vanta anche dei cambi di tempo molto belli, come richiede il genere, ma senza essere troppo esagerati così da conferire brillantezza e personalità a questo vorticoso momento musicale. In chiave guitar solo, anche in questo caso si può parlare di bellezza pura, con Valerio sugli scudi sostenuto magistralmente da tutta la band. Insomma 6 minuti piacevolissimi che passano in un attimo. La corsa prosegue e arriviamo alla traccia successiva. “Exodus” è un pezzo dal sapore elettronico e spaziale in cui metal e melodia si fondono ad arte, Marco Bravi sugli scudi e grazie ai suoi tasti neri e bianchi fà un lavoro superlativo, ed ecco di nuovo dietro il microfono il nostro narratore che conduce con maestria in nostri ascolti nei solchi di un disco sempre più top. La narrazione ora è anche coadiuvata da un altro super ospite dall’ugola bollente, che risponde al nome di Tom S. Englund che duetta splendidamente con Marco. Quì i cambi di tempo sono leggermente più accentuati ma sempre gradevoli e accessibili all’ascoltatore. Verso la fine del brano si viene catapultati in un atmosfera degna di un film sci – fi dove tutto sembra sopirsi, e la musica lascia libera l’immaginazione di poter volare via lontano. E così con una serena vena malinconica parte “Remember”, il pianoforte è altamente suggestivo quasi a descrivere la calma dopo la tempesta, una musica che sa di rinascita. Questa canzone sembra andare verso il sole, Thomas Lang e Alessandro Poppale con la loro solidità ritmica non fanno mai mancare il loro apporto, insieme agli stupendi effetti tastieristici di Marco Bravi. Vocalmente dietro al microfono abbiamo un altra narratrice Jennifer Vargas, che aggiunge ancora più qualità al brano arrichendo la tensione emotiva per tutta la sua durata. Ma la sorpresa più bella è quando quasi verso la fine compare Ruben Paganelli che con il suo sax completa uno spettacolare quadro in musica.
Ma non finisce qui. Per i prossimi 9 minuti arriva quello che, secondo chi scrive, è uno dei due pezzi più belli di tutto il platter. “Safe” parte veloce, immediata e potente come un pugno in pieno volto, tutta la band è al massimo dei giri, e il pezzo ne risulta come un intarsio di voce e strumenti che pur cambiando dinamiche, ritmo e colori scatena la potenza delle note nelle orecchie di ognuno di noi. Ma poi come per magia si ferma tutto, le atmosfere si fanno più eteree, intime e segrete, e appare di nuovo così il mago Jordan Rudess che con solenne epicità, dà voce alla parte più nascosta del protagonista del concept, che vaga alla scoperta di se stesso lasciando trasparire anche in questo pianistico frangente freschezza e positività. Siamo arrivati a quella che è la seconda (per chi scrive) traccia più dell’intero lavoro, pezzo che si accinge ad essere la conclusione di questa piccola opera metallico / progressiva, una degna e roboante conclusione che prende la forma di una suite in piena regola. In “Exoverse” (titolo omonimo del disco) ci troviamo tutto ciò che di bello possiamo aspettarci da questa band; si parte con tanta dolcezza acustica, dove per la mente sognare non è proibito, ma poi con la massima semplicità cambiano gli equilibri in favore di una metallicità verace e prorompente. La musica si fa intensa ed incalzante ai massimi livelli, si fregia di intermezzi melodici dove la chitarra di Valerio si staglia verso l’orizzonte dipinto dalla musica, ed ecco che appare Marco che ci regala l’ultima cangiante interpretazione vocale in questo disco, una interpretazione veramente di altissima qualità che tocca picchi sonori altissimi per poi addolcirsi in base ai diversi stati emozionali della canzone. Nel mentre possiamo apprezzare ancora di più il lavoro alle tastiere di Marco Bravi, tastiere superlative in ogni suono emesso e la solidità alle note basse di Alessandro; il risultato è veramente bello e potente da cui ne scaturisce una suite perfetta nelle sue alternanze tra parti cantate e parti strumentali e dove nessuno dei musicisti si risparmia, dando il massimo di loro stessi, la ribalta della conclusione è lasciata a Simone Campete, alla SINFONIETTA CONSONUS e al coro gospel THE NUVOICES PROJECT dove calore e speranza sembrano indicare una strada a lieto fine.
Ad essere sinceri, sono stato fortunato nel recensire il progetto Virtual Symmetry, poichè quando ci si trova tra le mani un disco così ben fatto come EXOVERSE è facile descriverlo senza troppi problemi e siccome potrei andare ancora avanti ed enuciarne i mille pregi…mi fermo qui e mi permetto di consigliare, a tutti gli appassionati del genere e non, di fare proprio un lavoro come questo che sente molto l’influenza di chi, come i Dream Theather, negli anni ha portato alto il vessillo prog / metal, ma che nonostante tutto pulsa di vita propria e la forte passione infusa in ogni solco gli dona un marcato carattere distintivo. Quindi vista la professionalità e maestria con cui è stato concepito l’intero lavoro credo che questi ragazzi siano meritevoli di essere ascoltati oltre che su supporto fisico anche e soprattutto live.
Rock On ragazzi…e anche io non vedo l’ora di essere lì sotto palco ad ascoltarvi.
Tracklist:
1. Entropia
2. XI
3. Odyssey
4. Vortex
5. Exodus
6. Remember
7. Safe
8. Exoverse suite
Line-up:
Marco Pastorino (Voce)Valerio Æsir Villa (Chitarra)Marco ‘Mark’ Bravi (Tastiere)Alessandro Poppale (Basso)
Alfonso Mocerino (Batteria)
Guests:
Thomas Lang (batteria)Jordan Rudess – tastiere (canzoni 1, 8 e “traccia segreta”)
Tom S. Englund – voce (canzone 5)
Simone Campete – orchestra (canzoni 1, 2, 4, 5, 7, 8)
Sinfonietta Consonus – orchestra sinfonica (canzoni 3, 6, 8)
Ruben Paganelli – sax (canzone 6)
Jennifer Vargas – soprano (canzone 6)
The Nuvoices Project – coro gospel (canzone 8)
Genere: Progressive Metal, Power Metal
Data di pubblicazione: 30 Giugno 2020
Etichetta: autoprodotto
Credits: Registrato al Real World Studios di Peter Gabriel a Bath, Regno Unito
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