Sono passati ben due anni dall’ultima volta che li avevo visti in occasione della XXIII edizione dell’Agglutination Metal Festival, svoltosi il 19 Agosto 2017 in quel di Chiaromonte (PZ), e non potevamo noi di VeroRock.it certo esimerci dal documentare lo show celebrativo dei trent’anni di attività di una delle band più rinomate e rappresentative della storia del metallo italico: i White Skull, sulle scene appunto da più di un quarto di secolo, nonostante i vari cambi di formazione di volta in volta avvicendatosi, il combo nordico è da sempre un punto di riferimento per tutti i metalheads old school di tutta la penisola! Anche in questa occasione, Venerdì 15 Febbraio 2019, i fan capitolini più accaniti non hanno certamente fatto mancare il dovuto sostegno ai loro beniamini, grazie anche all’apertura di due ottime giovani band di supporto: i giovani e frizzanti Your Next Mistake e i marchigiani Devious Mine!
Your Next Mistake
Purtroppo, per motivi logistici, non ci è possibile assistere alla loro performance nella sua interezza, limitandoci solo ad un ultimo scampolo di concerto: il giovane quintetto dimostra certamente di avere buone capacità tecniche, sin dalle prime battute dove su “Intro / We Die Alone”, “Grenade” e la successiva “Your Next Mistake” svettano le granitiche asce di Francesco Cocco (chitarra) e Flavio Salcuni (chitarra), mancando però a parere del sottoscritto di un pizzico di originalità ma soprattutto di omogeneità nella loro proposta sonora: nessuna critica di sorta intendiamoci, ma semplicemente un consiglio amichevole, visto che le capacità alla base ci sono per poter risultare in futuro una band certamente da tenere d’occhio! “Don’t Belong” e “Fury Of The Storm” mostrano anche una buona prova della sezione ritmicha composta da Raffaele Ventura Costa (basso) e Damiano Fidati (batteria), oltre ovviamente ad un Simone Ruggeri (voce) anche lui decisamente ispirato: è normale, avendo ancora poca esperienza in sede live, che dovranno maturare piano piano, ma certamente i presupposti ci sono tutti! L’outro finale preceduta da “Fire”, altro pezzo tirato, chiudono la loro esibizione che riceve il giusto plauso dal pubblico, ancora poco folto in sala.
Your Next Mistake setlist:
“Intro / We Die Alone”
“Grenade”
“Your Next Mistake”
“Don’t Belong”
“Fury Of The Storm”
“Fire / Outro”
Devious Mine
Giusto il tempo di deliziarsi con una bella bionda (la birra intendo, ma cosa avete capito brutti zozzoni, magari 😀 – n. d. r.) ed eccoci pronti ad assistere ad un altro interessantissimo live act di questa serata: proposta alquanto differente da quella dei colleghi che li hanno preceduti, i nostri power metallers provenienti da Pesaro, dimostrano una maggiore sicurezza ed esperienza live, maturata comunque in tempi recenti. Freschi del loro ultimo album ‘Exilium’ (uscito a Luglio 2018 per la Thy Bare Tree – n. d. r.), i nostri ci propongono infatti una setlist quasi totalmente incentrata sui brani dell’ultimo full length, risultando sin da subito coinvolgenti ed energici al punto giusto: dopo la breve intro “Lux Primo Die”, “Queen Of Superbia” mette in mostra tutto il loro sound, debitore certamente a mostri sacri del genere quali Helloween, Stratovarius et similia, ma comunque ben articolato e soprattutto ben eseguito, con pregevoli arrangiamenti anche senza un tastierista di ruolo in formazione: la non recentissima “Fulgor” e “The Last Hope” mettono subito in mostra la potenza vocale di Alberto Ambrogiani (voce) che mi ricorda in più occasioni la timbrica di un certo Michele Luppi nel suo periodo Vision Divine, mentre su “Struggle Of Hope” e “Soldier Of The Noble War” è un piacere assistere ai duelli dell’accoppiata Luca Biccari (chitarra) e del suo alter ego Filippo Sorci (chitarra), pronti a sciorinare riff e soli da capogiro, che ricordano a più riprese quelli di Weikath/Hansen delle Zucche di Amburgo! “Beyond The Darkness” ci delizia tra melodie intense e giri di facile appeal grazie a ritornelli veramente azzeccati, oltre alla prova sicura di Luca (Led) Lucertini (basso) e del silenzioso quanto incisivo Lorenzo (Black) Aliventi (batteria). La loro esibizione si chiude tra gli applausi generali con l’avvolgente “Love Keep Us Together”, altro brano dell’ultimo lavoro in studio, che ci fa ancor di più apprezzare la loro attitudine musicale: nulla di non già sentito, intendiamoci, ma certamente una proposta interessante che reinterpreta gli epigoni di un genere immortale!
Devious Mine setlist:
“Lux Primo Die” (Intro)
“Queen Of Superbia”
“Fulgor”
“The Last Hope”
“Struggle Of Hope”
“Soldier Of The Noble War”
“Beyond The Darkness”
“Love Keep Us Together”
White Skull
Per chi, come il sottoscritto, aveva avuto già modo di apprezzare la grinta e l’audacia espressa in sede live da questa storica band del metal tricolore, non poteva che essere un imperativo esserci anche questa sera per onorare degnamente assieme a loro i trent’anni di glorie metalliche: il palco è pronto per l’occasione con tanto di teschio bianco, simbolo da sempre del gruppo in riferimento al loro altisonante moniker. Il locale si inizia a riempire, nonostante la concomitanza quest’oggi con altri eventi nel circuito concertistico capitolino, quando i nostri entrano in scena accolti dagli applausi dei fan di vecchia data sulle note di “Embittered” e “The Killing Queen”: ed è subito un giubilo per le orecchie di tutti noi appassionati”, fomentati dalla magica e graffiante voce di Federica Sister (voce), sempre oscura ed energica, mentre il Capitano Tony Mad Fontò (chitarra ritmica) è come sempre un’istituzione di tutta la scena hard’n’heavy dello Stivale, emanando un carisma ed una simpatia unici, oltre ovviamente a riff catartici come quelli profusi su “Holy Warrior” o sulla seguente “Cleopathra”, basi metalliche atte a supportare l’egregio lavoro chitarristico dell’axe man Danilo Bar (chitarra solista), capace di sciorinare assoli veloci ma sempre di classe, da lasciare a bocca aperta tutti quanti i presenti. Nonostante alcuni problemi tecnici e imprevisti sulle sequenze di tastiere, che hanno “costretto” gli spettatori a godersi una breve pausa alcolica su invito degli stessi musicisti, si ritorna subito a far festa assieme a loro con “High Treason” e “Tales From The North”, su cui si aprono simpatici e goliardici siparietti tra Tony e il vichingo Jo Raddi (basso), quest’ultimo festeggiato da tutti per l’imminente compleanno: è bello anche assistere al ringraziamento dei nostri verso alcuni fedelissimi followers che salgono sul palco per salutarci, mentre tra le prime file si scatena a più riprese un headbangin’ micidiale, quasi una sorta di uragano metallico sull’onda di “I Am Your Queen” o della magnifica “Sacrifice”! Alex Mantiro (batteria) si rivela un altro musicista di grande esperienza, capace sia di suonare pezzi più tirati, come su ”Under This Flag”, sia su parti più lente e soffuse; “Will Of The Strong” e “Kriemhild Story” fanno da apripista alla piratesca “Red Devil”, altro pezzo immancabile nel repertorio della band, capace di equilibrare bene brani storici ad altri di più recente produzione. Siamo giunti quasi alla fine dello show ma non poteva ovviamente mancare il doveroso tributo verso la città che li ospita e verso tutti i loro supporters capitolini, con la monumentale “The Roman Empire”, cantata da tutti in coro, nessuno escluso! Il bis è tutto riservato alla semi-ballad “Lady Of Hope”, su cui svetta finalmente anche il tappeto sonoro dell’italo-ellenico Alexandros Muscio (tastiere), con un arrangiamento di pianoforte veramente notevole! Tra gli applausi tornano in scena Federica, Tony e Jo, salutandoci con il loro manifesto metallico “Asgard” accolto da un autentico terremoto di ovazioni e ringraziamenti del pubblico nei loro confronti, al termine di una serata intensa e genuina, proprio così come lo spirito di questa band che continua a stupirci a distanza di trent’anni: alla prossima teschi metallici!
White Skull setlist:
“Embittered”
“The Killing Queen”
“”Holy Warrior”
“Cleopathra”
“High Treason”
“Tales From The North”
“I Am Your Queen”
“Sacrifice”
”Under This Flag”
“Will Of The Strong”
“Kriemhild Story”
“Red Devil”
“The Roman Empire”
Encore:
“Lady Of Hope”
“Asgard”
Un ringraziamento va come sempre alla Soundsrock Agency che ha creduto fortemente in questo evento, in collaborazione con la Eagle Booking, e che ha visto il Defrag ancora una volta protagonista di un’altra serata in compagnia di un nome storico del panorama metal tricolore, dopo la fantastica esibizione dei Secret Sphere apprezzata e recensita lo scorso mese di Novembre! Con l’augurio di altre serate come questa all’insegna di live act che hanno fatto la storia metallica della nostra penisola, vi salutiamo augurandovi un buon inizio di settimana!