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Live Report SOMMARIO

DRUNKEN ROLLERS, Prato, 15/08/17 – Caldo Rock di ferragosto!

PRATO, Chiosco della Strega, 15/08/17 – Chi ha detto che rimanere in città a ferragosto, come da immaginario collettivo, sia sinonimo di tristezza e solitudine? Nel piacevolissimo spazio verde all´interno del Circolo 29 Martiri di Figline (Prato), i gestori del rinomato Chiosco della Strega han pensato bene di organizzare un delizioso ed abbondante buffet per gli intervenuti al concerto dei fiorentini Drunken Rollers, gruppo in ascesa che già avevamo avuto modo di vedere ed apprezzare appena due mesi or sono a Calenzano in occasione del festival con i Tygers Of Pan Tang. Al piacevole fresco della serata ed all´assaggio dei gustosi piatti preparati dalle prelibate mani di Chiara e Tamara, gestrici del chiosco, si è potuto unire in sottofondo il piacere dell´ascolto di un´ottima selezione musicale di derivazione heavy anni ´80 (Ozzy, Black Sabbath ecc…), il tutto conversando amichevolmente con fans e musicisti in un clima di socievole familiarita´, insomma, un cocktail perfetto (in tutti i sensi, liquida e metaforica) per una serata di ferragosto come meglio non si poteva auspicare.

Verso le 22,15 ecco salire sul palco il quartetto fiorentino che senza troppi preamboli inizia a rocckkare presentando uno dietro l´altro i brani dell´unico lavoro pubblicato nel 2015, quel ´Boogie Generation´ che include veri e propri cavalli di battaglia come ´Wisky and Gasoline´, ´Rolling Down The Highway´, l´omonima ´Boogie Generation´ ma dovremmo stare qui a nominarle tutte visto il potenziale di ogni singola song contenuta nell´album; il piacere di ascoltare un gruppo come i Drunken è come quello di percorrere un viaggio attraverso i grandi della musica, dal boogie rock di nomi come Blackfoot o Ted Nugent a mostri sacri come Gary Moore o AC/dC, il tutto filtrato attraverso uno stile molto personale che rende il gruppo toscano un´entita´ unica e non classificabile in un solo contesto musicale, nonostante le varie influenze.

Ciò che colpisce di piu´ a chi si avvicina al gruppo, è la magia che pervade i musicisti che jammano e diluiscono ad arte i pezzi come facevano i grandi artisti dei magnifici seventies, bellissimi i lunghi duelli chitarristici tra Lorenzo e Giulio, così come, dagli eighties non mancano quelle armonizzazioni chitarristiche (la magia delle twin guitar) qui omaggiate anche attraverso l´esecuzione di pezzi come ´Emerald´ e di ´The Boys are Back in Town´ dei grandi Thin Lizzy, per la gioia immensa dei presenti, dove a primeggiare è anche il ridondante basso di Roberto Lapucci, bravo nel cimentarsi nei panni di Phil Lynnot, ricordiamolo, un bassista ai tempi molto innovativo che ha poi ispirato altri grandi artisti dello stesso strumento come Steve Harris o Billy Sheehan. Una menzione particolare questa sera va all´eroico batterista Lorenzo Innocenti, gia´ costretto nelle retrovie a pestare le pelli quasi al buio e da un certo punto in poi privato anche dello sgabello rottosi ma poi prontamente sostituito, ´The show must go on´ !!

Qui si parla di grande musica e ci si stupisce ancora di più se a veicolarla sono quattro artisti ancora giovani che costituiscono un barlume di speranza all´interno di una scena musicale, soprattutto italiana, dove ad emergere maggiormente sono modelli sbagliati e precostituiti a tavolino, ad uso e consumo delle masse, soprattutto quelle di fascia più adolescenziale, le più propense a certificare ricavi danarosi per famelici discografici che prediligono il profitto facile ed immediato ad una ricerca musicale più di qualità che dia magari i suoi frutti nel tempo, come avveniva in passato, impedendo in tal modo quella crescita musicale che sembra essersi arrestata dagli anni novanta in su´, anche se non mancano delle bellissime eccezioni, ed il contesto in cui ci troviamo stasera ne è lo splendido esempio.

Richiesti a gran voce dal pubblico anche dopo il previsto orario di chiusura, il combo fiorentino è stato piacevolmente costretto a dilungare lo show reinterpretando alla propria maniera splendidi pezzi dei già citati Thin Lizzy, dei Bue Oyester Cult, degli Steppenwolf (che a loro volta avevano coverizzato ´Born To Be Wild´) e dei Rolling Stones, un finale da urlo e beato chi c´era.

Dopo lo show, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con i due chitarristi Lorenzo Braus e Giulio Puio Peretti, il primo dei quali ci ha anticipato alcune succose novita: “Per quest´anno abbiamo intenzione di rallentare un po´ la nostra attività live per concentrarci maggiormente sulla preparazione del nostro secondo album, attualmente la gran parte dei pezzi è stata già scritta ma occorrerà un grande lavoro di studio per armonizzare le chitarre e per la stesura dei testi oltrechè a dover provare e riprovare tutte le song che, come succede in questi casi, potrebbero essere soggetto di ulteriori modifiche atte al miglioramento degli stessi pezzi già scritti. Quando usciremo col nuovo album? Penso che nella seconda metà del 2018 ci potrebbe essere la buona notizia …”
Bene, nel frattempo, visto che l´attività live della band, per i motivi poc´anzi elencati, non potrà essere intensa, non perdetevi le prossime (probabili) date invernali di cui ovviamente VeroRock vi terrà prontamente informati !

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