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Interviste SOMMARIO

ERIC MARTIN: piacevole chiacchierata con il simpatico leader dei Mr. Big in esclusiva per VeroRock

In occasione della sua recente venuta in Italia per una serie di tre concerti in acustico lo scorso mese di Ottobre, il 14 al Cult Cafè di Giulianova (Te), il 15 al Planet di Roma ed infine il 23 al Rock´n´Roll Arena di Romagnano Sesia (No), non potevamo di certo esimerci dall´incontrare di persona il noto e socievole frontman dei Mr. Big, l´apprezzatissima band che tra la fine degli anni ´80 e i primi anni ´90 scalò le classifiche mondiali portando alla ribalta autentiche hit del calibro di “Just Take My Heart”“To Be With You” o la famigerata reinterpretazione del classico di Cat Stevens “Wild World”! Poco dopo la sua travolgente esibizione al Planet Live Club di Roma, quasi casualmente, capita di scontrarci frontalmente e inaspettatamente col vocalist statunitense, e da questa simpatica e inattesa gag è nata questa divertente intervista: quasi sbalordito gli dico “Oh, mi scusi signor Martin, si è fatto male?” e lui ridendo risponde “No, tutto ok man, nessun problema”, al che speranzoso gli faccio “Ti andrebbe di fare una breve intervista insieme?” e lui sorridendo “Oh, certo che si, perché no?”. In questa breve, ma intensa, chiacchierata, Eric ci racconta la situazione attuale della sua band, i progetti futuri per il prossimo anno, alcune sue celebri collaborazioni passate, il suo rapporto con alcuni ex compagni di avventura, alcune “opinabili” ma sempre interessanti considerazioni sul mondo della musica internazionale ed italiana e tanto altro ancora!

Ciao Eric, grazie innanzitutto per la tua disponibilità per averci concesso questa intervista. Quale è attualmente la situazione con i Mr. Big? State lavorando a qualcosa di nuovo? Avete in preparazione un prossimo album?
Ciao Raffaele, sino ad oggi, fino a pochi mesi fa, la band ha intrapreso un tour mondiale, dopo l´uscita discografica di “…The Stories We Could Tell” (2014): è durato sfortunatamente solo quattro mesi, speravo fosse molto più lungo ma purtroppo ciascuno dei membri era fortemente impegnato in altri progetti. Sai bene che Billy Sheehan (basso), insieme al nostro ex chitarrista, Richie Kotzen, hanno formato i The Winery Dogs, che adesso stanno uscendo col loro secondo disco “Hot Streak”: sai, li adoro veramente, hanno tutte le capacità per poter fare grandi cose insieme. Alla fine potrebbero sempre tornare alla “casa madre” (i Mr. Big appunto –n. d. r.) ma, sai, non posso starli ad aspettare in eterno, perché ho anche io tante altre cose da fare (ride): sto portando avanti lunghi tour in acustico da diversi anni, ma sicuramente la mia priorità assoluta rimangono i Mr. Big e so che i fan si aspettano ancora molto in futuro da essi. Si, sicuramente sarà possibile anche un nuovo album in futuro, ma tra le priorità della band c´è la futura esibizione il prossimo Ottobre 2016 al Monsters Of Rock Cruise come headliner!

Immagino sarà una novità anche per voi suonare su una “crociera rock”: mi confermi quindi che la line up sarà sempre quella storica con Paul Gilbert alla chitarra?
Oh, certo, naturalmente la formazione sarà quella originale, con me alla voce/chitarra, Paul ovviamente alla sei corde, Billy al basso e Pat Torpey alla batteria.

Sai pensavo magari che, visto che si esibiranno anche i The Winery Dogs nella stessa manifestazione, magari poteva esserci Richie Kotzen ad accompagnarvi temporaneamente. In Che rapporti siete rimasti dopo la sua dipartita dalla band nel 2002?
Con Richie sono in ottimi rapporti, è un artista ma soprattutto una persona fantastica, e pensa che solo pochi minuti fa gli ho scritto dal cellulare che avrei suonato questa sera con Rich Robinson (il chitarrista fondatore dei The Black Crowes – n. d. r.) perché lui adora i Crowes. Sai, mentre abbiamo lavorato insieme all´album “Actual Size” nel 2001, spesso abbiamo parlato con lui di quanto amiamo entrambi la stessa musica: gli confidai che anche io adoro i fratelli Chris e Rich Robinson, e concordammo che probabilmente, visti gli stessi gusti musicali, è come se fossimo nati da una stessa madre (sorride). Come ti dicevo, infatti sono felicissimo per i The Winery Dogs, perché sono sicuro che, se faranno ottimi dischi, allora ci sarà ancora speranza per tutta la comunità del rock di poter godere di tanta buona musica: stessa cosa vale anche per tanti altri artisti, forse meno conosciuti, e appassionati che ogni giorno contribuiscono a rendere magico questo fantastico mondo del rock´n´roll. Soprattutto voi che ci sostenete in ogni momento: tu suoni qualche strumento in particolare?

Beh, diciamo che, sempre per passione e a livello amatoriale, ho provato a suonare le tastiere fino a poco tempo fa! Perché?
Ah, sei stato un tastierista? Ho un mio carissimo amico italiano, un tastierista e cantante che stimo tantissimo, Michele Luppi, lo conosci? E´ entrato da poco a far parte dei Whitesnake (ridiamo entrambi): sono molto felice per lui, se lo merita veramente per le ottime capacità che ha dimostrato in questi anni. Ad ogni modo, la cosa principale è che io lascio sempre la porta aperta nei Mr. Big, quindi sono fiducioso che prossimamente ci potrà essere un nuovo disco. Sai, anche io sono stato molto in tour negli ultimi periodi come ti dicevo, ho in programma circa 80 show quest´anno, alcuni in acustico con altri musicisti, in varie parti del mondo, soprattutto in Giappone, e abbiamo registrato il tutto per un eventuale dvd di prossima uscita. Perciò da parte mia pubblicherò probabilmente questo disco, dove ho suonato sia brani del mio repertorio solista che altri della mia carriera con la band storica: adoro reinterpretare tutti questi pezzi perché avendoli scritti quasi tutti io, provo una sensazione unica ogni volta che li ripropongo dal vivo. Ma nonostante i vari impegni, miei, dei The Winery Dogs e di Paul Gilbert, credo che ci riuniremo per lavorare ad un nuovo album!

Quali sono state le tue principali influenze musicali: le band e gli artisti con cui sei cresciuto musicalmente?
Sono cresciuto ascoltando molto gli Aerosmith degli anni ´70, mi piacevano molto anche Rod Stewart e i suoi Faces: sai non mi dispiacevano anche i Beatles, che invece erano i preferiti dei miei tre compagni nei Mr. Big, ma io adoro gli Stones (ride): Mick Jagger e Keith Richards erano autentici “pirati”, con tutto il loro sex appeal. Ero un appassionato anche di musica soul degli anni ´60: Otis Redding, Wilson Pickett, Solomon Burke, ecc. E sempre di quel periodo, vari gruppi Motown come i The Temptations, ma soprattutto i Four Tops, il cui ex leader, Levi Stubbs, è da sempre uno dei miei artisti preferiti! Sai, poi se sei un cantante devi per forza conoscere un interprete come Levi: lo dico sempre a tutti, che per imparare a cantare in un certo modo bisogna sentire molta musica soul, e da li poi si passa al rock´n´roll, con i Rolling Stones, i Led Zeppelin, gli americani Grand Funk Railroad! E anche da diverse band italiane si può trarre ispirazione per il cantato: ad esempio a me piace Vasco Rossi, e, puoi credermi o meno, anche Ligabue (ride) e ovviamente Zucchero! Adoro molte di queste canzoni, soprattutto per la loro melodia, che riescono an-cora ad appassionare le persone.

Riguardo ad alcune tue collaborazioni passate, so che hai contribuito alla composizione di “All Or Nothing” degli Europe, per il loro album “Prisoners In Paradise” nel 1991. Puoi raccontarci brevemente come è nata questa idea e se sei ancora in rapporti con Joey Tempest, Kee Marcello e gli altri componenti?
Oh, beh vedo che siamo tornati abbastanza indietro nel tempo (ride)! Ho conosciuto Kee per un po´ di tempo personalmente, non tantissimo, ma l´idea venne sostanzialmente al mio ex manager dell´epoca, Walter “Herbie” Herbert, che oramai non lavora più con me perché si è ritirato dalle scene, ma col quale ho lavorato per circa venti anni: durante la sua carriera è stato anche manager di Santana, dei Journey, degli Europe, dei Roxette, ecc. Lavorando per entrambi, quindi, mi chiese se volevo collaborare alla stesura di un brano con Joey Tempest: io e Joey però non ci siamo mai incontrati personalmente per lavorare assieme nella stessa stanza. Sostanzialmente Joey compose la musica del brano, e mi inviò la base su cui scrissi il testo di “All Or Nothing”.

E´ uno dei miei brani preferiti di quell´album, ed è un vero peccato che non l´abbiano riproposto live nei tour recenti, perché ha un´energia e una melodia molto accattivanti!
Grazie per il complimento! Sai cosa ho sempre pensato a riguardo? Forse se avessi scritto questo brano, oppure un altro magari su un album come il loro “The Final Countdown” bè credo che le cose sarebbero andate assai diversamente da tanti punti di vista, soprattutto economicamente: sai tutti lavoriamo sodo per guadagnarci da vivere nella vita, io ho una moglie e due figli, e viviamo agiatamente a San Francisco, ma se avessi scritto un solo brano di “The Final Countdown”, credo avrei potuto vivere anche sulla luna (ridiamo entrambi)! Perciò, a prescindere da ciò, adoro tutti i ragazzi degli Europe, anche se non ci conoscemmo personalmente con Joey all´epoca. Ovviamente nel corso degli anni è capitato di condividere lo stesso palco nella stessa giornata: al Gods Of Metal 2011 suonarono sia loro che noi dei Mr. Big, ma non posso dire di conoscere Joey veramente. In quella collaborazione che facemmo nel 1991, abbiamo usato le mail per inviarci il materiale su cui lavorare, ma non ci siamo mai visti di persona come ti dicevo. Ma nutro un grande rispetto per gli Europe, una gran bella rock´n´roll band: cosa si può dire di brani stupendi come “Cherokee”?

Quale è stato, nel corso della tua lunga carriera, il momento o l´episodio più divertente che vuoi ricordare e condividere insieme a noi?
La cosa più divertente che mi è successa, di cui tutti ridono, è quando suonammo all´ L.A. Forum con i Mr. Big e stavamo per iniziare “Addicted To That Rush”: devi sapere che durante quel periodo eravamo in tournée con i Rush e noi eravamo il loro gruppo di supporto. Ovviamente il termine “rush” era riferito al sesso, alle macchine veloci, e alle donne facili e non al gruppo per il quale aprivamo le serate (ride). Ricordo il momento in cui chiedevo al pubblico “Are You Addicted To That Rush?” (“Siete dipendenti da quella accellerazione?” – n. d. r.) e tutti in coro “Yeah!”, erano circa 15000 persone, ed ero alquanto nervoso, perchè era la città di origine di Billy Sheehan e Pat Torpey! Mi dimenticai tutte le parole del testo in quel momento e ai “Whoooooo” dell´audience, ai quali dovevo rispondere con “Watch it touch me deep inside”, urlavo parole a caso, sfortunatamente il mio microfono funzionava benissimo, e io continuavo ad urlare, pur non ricordando le parole esatte, ero veramente eccitato, ma anche molto nervoso perché mi ero dimenticato tutto sul più bello. Quindi non è un episodio divertente per me, ma lo è stato per i 15.000 spettatori che increduli, scoppiarono a ridermi in faccia platealmente!

Eric, siamo giunti infine all´ultima domanda! Grazie ancora per la disponibilità e per la tua spumeggiante simpatia. Vuoi lasciare un messaggio o un consiglio a tutti i giovani musicisti?
Grazie a te per lo spazio concessomi. Principalmente, molti di noi, soprattutto per i problemi con le case discografiche, i download illegali, iTunes, e tutte queste tristi e subdole vie si lasciano attanagliare dalla disperazione e perdiamo fiducia in ciò che facciamo. Cari ragazzi, fregatevene totalmente di tutte queste stupidaggini, perché la cosa principale è avere una vera passione per la musica, e non preoccuparsi di come raggiungere altri traguardi. Personalmente penso che, quanto meno te le aspetti, le cose arrivano all´improvviso, basta lavorarci tanto e avere tanta voglia e passione, qualsiasi sia lo strumento che suoni, dalla chitarra, al basso, alla batteria, ecc.

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