COMUNICATO STAMPA
VONDATTYEsce oggi “Nemico Pubblico”Con ospiti:DELLERA – LARA MARTELLI – LUCIO LEONi GIORGIO BALDI – DJ MYKE
domani sabato 16 gennaio ore 21:00
showcase all’interno del Vrec Music Virtual Festival
“Nemico pubblico” è il quarto lavoro del cantautore e compositore romano VonDatty disponibile incd e vinile per Vrec / Audioglobe LINK. Un album co-prodotto insieme a Pierfrancesco Aliotta e che vanta numerosi ospiti tra i quali RobertoDell’Era inarte Dellera (Afterhours, The Winstons), GiorgioBaldi (chitarrista e produttore di MaxGazzè), LucioLeoni, LaraMartelli e Dj Myke.
Domani sabato 16 gennaio ore 21:00 l’artista terrà uno showcase piano e voce in streaming all’interno del Vrec Music Virtual Festival sulle pagine ufficiali dell’etichetta. Link evento.
IL DISCO – Dieci brani più un remix che sudano di noir e pulp, un cantautorato atipico da film: i richiami alle colonne sonore degli anni Settanta sono continui ma, a differenza di progetti sonoramente affini come i Calibro 35, rimangono le strutture delle canzoni costruite su testi incisivi. All’intro declamata da Lucio Leoni (che saltuariamente interviene in diverse tracce), passando per la collaborazione con Roberto Dell’Era (in arte Dellera) in “Maledetti giorni” fino alla ballad intensa con Lara Martelli “Hanno bendato il mio cuore”, il disco è un continuo alternarsi di emozioni e suggestioni sottolineate dalla VertigoOrchestra, la nuova band che accompagna il songwriter tiburtino e che con lui ha curato gli arrangiamenti, e formata da Pierfrancesco Aliotta (basso), Vieri Baiocchi (batteria) e Gabriele “Lolla” Proietti (chitarre).
01. Intro (feat. Lucio Leoni); 02. Gli aspetti generali; 03.Spleen ; 04. Maledetti giorni (feat. Roberto Dell’era); 05. Latte; 06. Hanno bendato il mio cuore (feat. Lara Martelli); 07. Nervi; 08. Due animali feroci; 09. Spy Story; 10. Nemico pubblico; 11. Maledetti Giorni (DJ Myke Remix).
La tracklist raccontata dall’artista:
Intro – Gli Aspetti Generali: Volevo un intro che richiamasse la voce fuori campo dei film noir e che in qualche modo fungesse da collante tra tutti i vari “racconti” del disco, senza appesantire, anzi, rendendo in qualche modo più “leggero” il susseguirsi dell’album. Lucio è stato perfetto sia nel confrontarsi con me nella scrittura dei suoi interventi, sia ovviamente nell’interpretazione, da vero “storyteller” quale è. Gli Aspetti Generali è a tutti gli effetti la vera overture di Nemico Pubblico e ho fatto in modo che richiamasse l’atmosfera operistico-disneyana (strizzando anche un po’ l’occhio a Modugno e a quel tipo di canzone lì) anche nell’arrangiamento (zeppo di mellotron). È l’ultimo testo che ho scritto, uno sfogo vero e proprio verso il songwriting, la scrittura, il fare dischi in un certo modo. Una porta sul disco.
Spleen: Il primo brano che ho scritto, partendo (come mai è successo in questo disco) proprio dal testo. Ci sono dentro tutta la rabbia e le perplessità di chi sta per scrivere un disco complesso in un periodo di musica usa e getta. C’è dentro il trasloco che ha fatto da sfondo alla scrittura, un trasloco che è stato allo stesso tempo una partenza e un vero e proprio viaggio di ritorno, anche verso la musica e le canzoni. L’arrangiamento richiama un certo funk, enfatizzato dalla chitarra “very Chic” di Giorgio Baldi e da un riff che richiama certa library music, vera eccellenza italiana degli anni Settanta.
Maledetti Giorni: Puntualizzerei subito che non è un brano riferito al lockdown, poiché è stato scritto quasi due anni prima, è un brano sui ricordi che vorremmo cancellare e sull’ansia, forse la vera “regina” di tutto il mio repertorio. Forse è il brano in cui il fantasma di Serge Gainsbourg si avverte di più, dati gli archi sintetici e il recitato, il ritornello l’ho scritto pensando alla voce, al carisma e ai colori che solo Roberto Dell’Era avrebbe potuto dare al brano e non posso negare l’emozione che ho provato nel sentirlo intonare quelle parole su quella melodia. È molto probabilmente il mio brano preferito dell’intero concept.
Hanno Bendato Il Mio Cuore: Se non avessi realizzato l’album probabilmente avrei regalato il brano a Lara, perché avrei sempre desiderato sentirla cantare un tango o qualcosa che come questo brano gli si avvicina. Esistono due versioni, una con un testo interamente mio, che non è altro che una chiara dichiarazione di insoddisfazione, una visione forse pessimistica delle cose che vedevo nel momento in cui scrivevo ed un’altra, questa, in cui la strofa uscita fuori dalla penna (raffinatissima) di Lara porta ad un confronto tra due persone, due solitudini, due vite, due diversi gradi di rabbia che si sfiorano, si passano accanto, forse si conoscono, forse sono una la causa dell’altra…ma è proprio questa incertezza a rendere tutto dannatamente più affascinante.
Latte: Il brano preferito dei miei musicisti. Forse il brano più pop, nonostante una struttura poco convenzionale e prima di un vero e proprio ritornello. Mellotron, pianoforte, un basso permanente ed ipnotico a caratterizzare il tutto, cori e un sax allucinato a soffiare fortissimo sulla coda. Un testo che si concentra su uno degli argomenti che di più volevo trattare, le occasioni mancate, raccontate attraverso una sequenza di immagini forti e forse velatamente vintage. Il riferimento più importante, perdonate lo spoiler, è quello al finale inventato. Siamo proprio sicuri che tutto ciò che ascoltiamo nelle canzoni, leggiamo nei libri o vediamo nei film abbia una vena autobiografica? Abbiamo davvero così poca fiducia nella fantasia degli autori?
Nervi: Groove puro, funk serratissimo per la vera essenza “pulp” del disco. Sognavo da tempo di scrivere una canzone con questo titolo, una di quelle canzoni che (come “Dalla Carne” dal disco precedente) definisco, scherzosamente “anatomiche”. C’è tutto l’immaginario dell’album dentro, c’è un uomo che non ha paura di mostrare la propria stravaganza e il proprio anticonformismo, ci sono “i mostri” che solo noi stessi sappiamo crearci, quelli che secondo Gaber “abbiamo dentro”, c’è una femme fatale che non ha assolutamente intenzione di mostrarsi innocente e indifesa, c’è dell’alcool. Un brano che forse definirei “enigmistico”.
Due Animali Feroci: Due persone si conoscono, si annusano, parlano, si sentono addosso, si conoscono definitivamente. Forse si innamorano e a mio parere non esiste nulla di più torbido ed eccitante di quel momento. Non poteva che essere un blues, sporco e indemoniato, chitarre malate, due organi e una ritmica pressante. Il corpo, la mente, le parole in quella che forse è l’unica canzone d’amore dell’album e una delle più autentiche di tutto il mio repertorio.
Spy Story: Uno sguardo vagamente “noir” sull’epoca dei social network, che uso e non giudico assolutamente come il male assoluto dei nostri tempi. La storia di due persone, o forse solo di una che passa il suo tempo a “spiare” tutto ciò che fa una donna, la quale non lascia però nessun particolare al caso e lascia che sia il suo Instagram a parlare per lei e a scandire il suo tempo. Cori “crimsoniani” di mellotron, archi e il miglior drumming di Vieri che dialoga con il miglior solo di chitarra tirato fuori da Lolla in tutte le registrazioni. Uno dei brani più particolari dell’intera tracklist.
Nemico Pubblico: Tutto quello che avete letto nelle righe precedenti prende vita e viene miscelato in questo ultimo brano, una vera e propria parata “felliniana” in cui tutte le tematiche affrontate prendono vita e si scontrano inevitabilmente con chi le ha messe nero su bianco, io. Sgembo, estremo e surreale, rappresenta in qualche modo il manifesto di questo disco. Storie di sconfitte ancora pulsanti di rancore, di solitudini e di sentimenti che non si nascondono e non lasciano spazio alla “poesia”. Il riferimento al “tabacco e al bicchiere” è un personalissimo omaggio alla memoria di Andrea G.Pinketts, una delle penne migliori che abbiamo avuto, una di quelle persone che rimpiango di non aver mai incontrato, magari ad un bancone per parlare di Scerbanenco, di Buscaglione o magari delle cose che capitano e di cui puntualmente ci ritroviamo a scrivere…
Maledetti Giorni RMX: Da tempo sognavo di collaborare con Myke, amo molto l’hip hop e soprattutto il suo modo di viverlo e suonarlo. Mi ha regalato i migliori titoli di coda possibili, per il mio piccolo “film musicale”, scuro, disturbante e vagamente horror, il remix di Maledetti Giorni dona un’altra faccia al brano e probabilmente apre una porta importante verso il futuro di questo progetto.
Cenni biografici / Roberto Datti in arte VonDatty è compositore, cantautore e musicista romano (di Tivoli). Dopo varie esperienze con band intraprende il suo percorso solista nel 2012 con l’EP “Diavolerie”, primo capitolo della “Trilogia della notte” a cui seguirà “Madrigali” (2014) e “Ninnananne” (2016). Apre i concerti di moltissimi musicisti come Edda, Dellera, Filippo Gatti, Riccardo Sinigallia, Giacomo Toni, Cassandra Raffaele, Le Mura, Chiara Vidonis, LucioLeoni, Tommaso Di Giulio, Francesco Motta e l’artista svedese Cajsa Siik, della quale apre la data romana. Successivamente lavora a “Nemico publico” un nuovo album con sonorità testi diversi, dove la forma canzone si amalgama a sonorità tipiche delle colonne sonore degli anni Settanta, che esce ufficialmente il 15 gennaio 2021 (Vrec / Audioglobe).
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