Eivør Pálsdóttir , nota semplicemente come Èivør, è una cantautrice originaria delle Isole Faroe, arcipelago autonomo del regno di Danimarca situato fra Norvegia ed Islanda Anche se da noi questo nome è poco conosciuto, Eivør ha un suo seguito nei paesi scandinavi ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti in patria. “Enn” è l’undicesimo album in studio dell’artista faroese che debutta con l’etichetta discografica francese “Season of mist” , nota soprattutto per pubblicazioni metal.
Questo lavoro presenta tutte le caratteristiche alla quale l’artista ci ha abituato fin dal suo debutto omonimo del duemila: una miscela raffinata di suoni e canti della sua terra con elementi tratti da altre culture e generi musicali, con derive gothic di estremo interesse. I testi sono scritti in collaborazione con il poeta Marjun Syderbø Kjelnæs, che ha dato maggiore intensità ai significati di ogni singola canzone. “Ein Klóta” è il primo degli otto brani proposti in questa full length, e si apre con le note di un pianoforte presto raggiunte dal canto etero dell’artista faroese. Si crea un clima intimo, sospeso, che ricorda le dilatazioni della musica ambient. I riverberi vengono poi raggiunti da una sezione di archi che rendono il brano ancora più celestiale. La capacità che ha Eivør di cambiare registro ad ogni brano si conferma nella successiva “Jardartra” (Dust To Dust) dove ad una base elettronica non distante da certe sonorità trip hop si aggiunge un canto liturgico. È quasi come se lo spirito volesse fondersi con la macchina per mandare un messaggio attraverso il tempo. “Hugsi Bert Um Teg” (Still Just You) è a tutti gli effetti una pop song, un battito elettronico ed una melodia avvincente con l’aggiunta singolare della lingua faroese, il tutto mescolato sapientemente.
Invece “Purpurhjarta” stringe il cuore, con quelle note di pianoforte e quel canto che ci trasportano direttamente in un altra dimensione. “Enn”, la titletrack, si apre con un chiaro omaggio a “O Euchari in leta vita” di Hildegard Von Bingen, qui il canto antico viene raggiunto da un tappeto sonoro, un battito sommesso diventa una culla elettronica dove soggiace una cantilena medievale. È l’unione del sacro e del profano, uno sguardo spalancato verso i misteri più profondi dello spirito. La piacevole “Lívsandin” che ripropone ancora la collaudata miscela di elettronica e canto dal sapore antico lascia poi lo spazio a quello che è il brano più emblematico di quest’ultima fatica di Eivør: “Upp Úr Øskuni” dove veniamo catapultati in una sorta di rituale sciamanico, condotto da una serie di tecniche vocali come il ringhio beatboxing ed altri suoni prodotti dalla gola. La voce di Eivør diventa una sorta di psicopompo che accompagna le nostre anime verso regni sovrannaturali, apre le porte ad una percezione non ordinaria. Un incantesimo che continua per tutta la durata della traccia per poi lasciarci nella bocca un sapore di sconosciuto.
La traccia finale, “Gaia”, suona come una sorta di preghiera volta al nostro mondo, fra un oceano di archi e tanti suoni misteriosi. Un ritorno alla madre terra, colei che ci ha generato ed alla quale voltiamo troppo spesso le spalle senza ascoltare le sue sofferenze. Una giusta conclusione per un viaggio ancestrale che questa meravigliosa artista ci ha donato…ancora una volta.
The band – Eivør: Vocals, Guitars; Mattias Kapnas: Piano, Rhodes and Synths; Mikael Blak: Bass & Synths. Guitars on ‘Upp úr øskuni’; Per I Højgaard Petersen: Drums & Soundscaping;
String performed by Lyra: 1st violin: Sigrún Harðardóttir; 2nd violin: Sigrún Kristbjörg Jónsdóttir; Viola: Karl James Pestka; Cello: Unnur Jónsdóttir.
SCHEDA *
ARTISTA: Eivor
TITOLO: Enn
ANNO: 2024
ETICHETTA: Season Of Mist
GENERE: Ethereal, Folk, Gothic
VOTO: 8/10
PAESE: Isole Faroe
Tracklist:
01. Ein Klóta (05:44)
02. Jardartra (04:47)
03. Hugsi Bert Um Teg (03:25)
04. Purpurhjarta (04:27)
05. ENN (07:11)
06. Lívsandin (04:35)
07. Upp Úr Øskuni (05:01)
08. Gaia (05:10)