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Motorhead – Aftershock

I fan saranno entusiasti per questa nuova uscita targata Motorhead: dopo ben 3 anni dall´ultimo lavoro e diversi problemi di salute del leader Lemmy, finalmente esce questo Aftershock, quando ormai si sta per raggiungere il 40esimo anniversario della nascita della band.

Registrato ad Hollywood, agli NRG studios e contenente ben 14 tracce, arriva con tempismo perfetto, proprio per dimostrare che i Motorhead possono imporre ancora la loro massiccia presenza tra i baluardi dell´hard rock, senza che l´età rappresenti un peso o determini un rammollimento.

Passiamo dunque ad esaminare l´album. Parte la prima canzone, “Heartbreaker”: stampo inconfondibile, siamo entrati nel mood dell´hard rock puro, come ultimamente non se ne sente. Possiamo già notare una linea che riesce a dare un´essenza diversa a ciascuna canzone, Lemmy con quel timbro stile Jack Daniel´s man singing, ci regala addirittura due pezzoni blues, ovvero “Lost Woman Blues” e “Dust and Glass”. “End of time” invece è il pezzo aggressivo dell´album, veloce e potente con i suoi riff esagerati. E´ anche vero che ogni tanto spunta fuori qualche schitarrata alla “Ace of Spades”, ma i fan già lo sanno e li adorano anche per questo. Si va avanti seguendo appunto questa via e nel frattempo la mente vola riportata agli anni d´oro di un periodo fatto di tight pants e giubbetti con le toppe.

“Going to Mexico” è un bel pezzo speed, dove la batteria di Mikkey Dee guida la squadra; si aggiunge verso la fine della canzone un breve assolo di Campbell che sarebbe stato migliore se più lungo, per spezzare la ritmica già nota.

Servono proprio due pezzi per cambiare un po´ le cose e li troviamo in fondo alla tracklist, sono “Knife” e “Keep your powder dry”: definiscono finalmente un contrasto e si rendono anche degni di essere considerati i migliori di questo lavoro. “Paralyzed” ci serve il finale ritornando ovviamente sullo stile originario, chiudendo un album che eccelle per produzione ma non del tutto riguardo l´originalità dei brani proposti.

I fan però apprezzeranno sicuramente questo grande ritorno e magari ci sarà la possibilità di veder recuperata la data italiana, saltata proprio per problemi di salute di Lemmy.

Voto: 7

Tracklist:

• Heartbreaker
• Coup de Grace
• Lost Woman Blues
• End Of Time
• Do You Believe
• Death Machine
• Dust And Glass
• Going To Mexico
• Silence When You Speak To Me
• Crying Shame
• Queen Of The Damned
• Knife
• Keep Your Powder Dry
• Paralyzed

Line-up:

• Ian “Lemmy” Kilmister – lead vocals, bass guitar
• Phil “Wizzö” Campbell – guitar, backing vocals
• Mikkey Dee – drums

Fonte: CrystalNight

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