AIRBAG - Dysphoria (Live in the Netherlands)

Con “Dysphoria (Live in the Netherlands)”, fuori dal 21 novembre per Karisma Records, gli Airbag ci portano ad uno dei loro concerti, più precisamente al Poppodium Boerderij di Zoetermeer che ha ospitato la band norvegese nel 2024.

La dimensione live, che possiamo apprezzare in qualità eccellente attraverso un sopraffino lavoro di registrazione, riesce persino a esaltare il sound dei brani che si sviluppano su diverse tonalità di psichedelia stratificandosi ed ampliandosi sino a coinvolgere tutti gli strumenti in una musicalità figlia di qualche reminiscenza floydiana, della scena di Canterbury e di sparse fantasie space rock, regalando un viaggio irresistibile dominato da straordinarie metamorfosi.

Nei nove brani che delineano la set list si dilata una magia di un’ora e mezza, in cui la platea presente al concerto viene trascinata dal magnetismo della musica risvegliandosi solo ad ogni passaggio di brano, contraddistinto da scroscianti applausi. “Dysphoria” è il pezzo che, oltre a dare il titolo a questo disco, inaugura l’esibizione con l’arpeggio ipnotico che avevamo conosciuto anche in apertura dell’ultimo album “The Century of the Self”, iniziando poi a crescere con il passare dei minuti sotto la spinta dalle chitarre elettriche che si inseriscono a dialogare con la voce di Asle Tostrup e le potenti linee di basso.

La formazione tipica del combo, un trio che ricorda le tradizioni dei ’70, è pronta all’occorrenza dei concerti a trasformarsi in un quintetto, supportata al basso elettrico da Øisten Sootholtet e alle tastiere da Simen Valldal Johannessen (entrambi membri degli Oak, altra band rivelazione del prog nordico). Una buona parte del live è dedicata proprio ai brani dell’ultimo lavoro, che uscì pochi mesi prima del concerto, presentando al pubblico una narrazione cruda sui conflitti della modernità, tradotti in suono dall’alchimia perfetta tra sezioni più lineari, intimismo e frequenti agganci virtuosistici; dal vigore di “Tyrants and Kings” alla ballata introspettiva di “Awakening”, che sembra delinearsi su una struttura semplice di chitarra pronta però ad accogliere una serie incredibile di preziosismi con qualche nuance di Steven Wilson.

Le chitarre di Bjørn Riis non si risparmiano, alternando per tutta la durata del concerto sessioni di vibranti riff a travolgenti assoli, mentre la batteria di Bergan Fossum intreccia incessantemente fantastici groove, sino ad arrivare al gioiello di “Tear it Down”, emblema del talento di tutti gli interpreti che esaltano il pubblico olandese con quindici minuti di variazioni sonore, sprigionando una cascata di melodie e spunti sinfonici.

Il disco valorizza soprattutto le performance magistrali della band, impeccabile dal vivo anche nei brani più lunghi, come quest’ultimo e la conclusiva “Homesick” (dal loro primo album del 2011 “All Rights Removed”), a dimostrazione di un grande stato di forma e di intesa tra i componenti di questo gruppo dall’enorme caratura artistica che non a caso sono protagonisti di fortunate esperienze soliste (ricordiamo ad esempio l’eccezionale “Fimbulvinter” di Bjørn Riis uscito lo scorso aprile).

“Dysphoria (Live in the Netherlands)” ci offre sostanzialmente un’esperienza. Un’occasione semplicemente incredibile per assaporare ogni singola vibrazione di questo concerto sensazionale, dove più stili sono stati chiamati a incontrarsi e a brillare di un’insolita energia che solo un genere come il prog è capace di unire in un unico flusso di musica con molte storie da raccontare.

Line up – Asle Tostrup: voce, tastiere; Henrik Bergan Fossum: batteria, percussioni; Bjørn Riis: chitarre, cori. Musicisti ospiti: Simen Valldal Johannessen: tastiere; Øystein Sootholtet: basso.