Cari lettori, oggi ci troviamo in compagnia di una band nostrana, precisamente di Roma, che è sulle scene da molto tempo e che potrei dire si è vissuta forse l’epoca migliore del Metal e dell’Hard-Rock.
Conosciamoli meglio!
- Ciao ragazzi! Siete una band che può essere definita storica, perché le vostre origini se non sbaglio si rifanno agli anni ’80. Potreste ripercorrerle per noi?
I TIR, insieme ad altre stimate band dei primi anni 80, sono tra i portabandiera del metal targato Italia. Ci fa piacere comunque essere ancora in buona numerosa compagnia 😊 Le nostre radici affondano nel 1980, periodo in cui le chitarre distorte iniziano ad invadere il bel paese, affiancandosi al già presente hard rock, in evoluzione. I TIR in quel periodo oltre a suonar molto, hanno prodotto un demo (primo ufficiale nel 1984) e partecipato alla celebre compilation Metallo Italia (che ha permesso di far conoscere la band al grande pubblico attraverso promozione e videoclip). C’è stato anche un significativo passaggio sul palco dell’Ariston a Sanremo. Poi ancora concerti e tanto heavy metal. Cambi di formazione, uscite e rientri e finalmente nel 2011, primo full length “Heavy Metal” per la Jolly Roger Records. Live, clip, ed arriva l’altro album “Metal Shock” nel 2019 per la Gates of Hell Records. Promo tour, qualche breve sosta. I lavori discografici sono andati bene, ben registrati e distribuiti (anche oltre confine). Con qualche “aggiustamento” di cui parleremo più avanti, eccoci in questo 2023, carichi a pallettoni! Oltre ad un live in estate dove abbiamo esordito con la nuova formazione, lo scorso settembre siamo saliti sul palco del Rock Beer Fest a Tivoli (Roma), in una fantastica due giorni di fuoco con Pino Scotto, Lost Reflection, Bad Bones, Red Bertoldini ed altre validissime band.
- Quali sono le band che vi hanno influenzato prima e quali si sono aggiunte oggi?
Su tutte, i Judas Priest, ma direi un po tutta l’ondata NWOBHM, senza dimenticare le grandi band hard rock. Oggi ci sono formazioni incredibili, soprattutto a livello tecnico, il metal è vivo e vegeto. Interessanti anche gli esperimenti dei supergroup (The Dead Daisies, BCC, Sons of Apollo).
- Come mai la scelta di cantare in italiano? E’ molto più difficile in questo modo avere visibilità estera…
I TIR nascono proprio cantando brani in lingua inglese. Così come nella compilation Metallo Italia, dove eravamo presenti con “Amsterdam”. Poi la scelta di proporre il nostro coriaceo heavy metal in italiano. E’ stata una scelta felice. I commenti sui nostri album ci hanno incoraggiato a continuare su questa strada. Abbiamo un discreto seguito all’estero, più che altro dovuto alle sonorità originali della band e questo ci riempie d’orgoglio. Brani come Crazy Mama o Metal Shock si prestano al mercato internazionale, nonostante il testo in italiano. Andiamo avanti cosi.
- Trovate una parte d’ispirazione per i vostri testi anche da ciò che fa parte della cultura e storia del nostro paese?
I testi dei TIR affondano le radici nella storia, soprattutto nel periodo dell’impero romano. Alcuni brani come “Roma” ne sono un classico esempio. Si racconta molto di battaglie, scontri epici e si aleggia piacevolmente nel fantastico. Non mancano comunque momenti di riflessione, pensieri profondi, singoli stati d’animo.
- Quali sono le sfide dell’essere una band metal in Italia e più nello specifico, in una città come Roma?
Sinceramente, il problema non è legato al genere metal. Da tempo sosteniamo che in Italia risiedono band di assoluto valore. Oltre quelle magari più conosciute (DGM, Lacuna Coil, Rhapsody of Fire, Labyrinth, Flashgod Apocalypse) ce ne sono tante altre che non hanno nulla da invidiare ad altisonanti nomi internazionali. In particolare qui a Roma, da sempre grande fucina sia di musicisti che ottime band storiche (anche nei primi anni 80, come i Raff o i Fingernails). Rispetto al passato ci sono più spazi e diversi club hanno aperto alle serate hard&heavy nella loro programmazione. E’ forse più un problema di cultura generale. Insistere maggiormente su festival di settore, promozione, sponsor… insomma sdoganare maggiormente il metal!
- Di solito ogni band possiede un aspetto grafico/iconico distintivo della stessa. Voi che tipo di riferimento avete?
I TIR li riconosci subito dall’immancabile aquila. E’ il simbolo che accompagna la band sin dagli esordi. Sinonimo di assoluta libertà, ma anche di abilità e potenza.
- Avete sempre avuto una line-up variabile, siete riusciti a diventare più “fissi” ora?
Yes! Questo 2023 è partito sotto i migliori auspici. Siamo finalmente a postissimo con gli elementi e vi assicuro, non è stato affatto facile, dopo mesi di assidua ricerca. I precedenti album erano stati realizzati con la collaborazione del cantante e batterista dei Rosae Crucis, amici e compagni di etichetta. C’è da dire che i TIR hanno avuto sempre pregevoli collaboratori (David Folchitto e Andrea De Carolis alla batteria, Edoardo Taddei alla chitarra, i citati Giuseppe Cialone e Piero Aironi dei RC ed altri bravi musicisti). La formazione attuale dei TIR è composta dal poliedrico vocalist Enzo Sisma (anche autore), i granitici Sergio Bonelli e Danilo Antonini alle chitarre, l’inossidabile Dino Gubinelli al basso ed il giovane talento Gioele Sozzi, assoluta incredibile sorpresa alla batteria.
- Quali saranno le vostre prossime mosse?
Abbiamo sperimentato con soddisfazione la band dal vivo. Siamo entrati recentemente nel roster della RockOnAgency per una fattiva collaborazione. Inoltre, siamo già al lavoro in studio per comporre ulteriori brani da inserire nel prossimo album. Vogliamo realizzare il prossimo lavoro avvalendoci della collaborazione allargata di tutta la band, anche nella stesura dei testi. Un forte lavoro sinergico; il nuovo imperterrito spirito dei TIR!
- Qual è stato il concerto più bello che ricordate, nella storia della band e perché?
A questa domanda rispondono Sergio e Danilo: concerto negli anni 80 al mitico Piper di Roma, credo proprio insieme ai grandi RAF. Esibizione che sembrava dover saltare all’ultimo momento ma che fu invece portata a termine con immensa soddisfazione di tutta la band!
- Volete lasciare un saluto ai lettori di Verorock?
Ringraziamo la redazione di VeroRock per lo spazio concesso ai TIR. E’ fondamentale per noi continuare a interagire con chi lavora intensamente per la diffusione della musica e cultura Rock. E sappiamo benissimo che i lettori di Vero Rock non sono certamente da meno! Un saluto a tutti dai TIR e un invito a visitate la nostra pagina Facebook TIR Heavy Metal. Rock On!