FIESOLE, Teatro Romano, 08/07/22 – In questa torrida estate dei grandi festival in cui spesso e sovente si è prestata più attenzione al business rispetto al benessere (fisico e spirituale) degli spettatori, spiccava questo concerto ubicato in una location bellissima, se vogliamo desueta per il giudizio di un certo tipo di opinione pubblica avvezza sovente ad abbinare un particolare tipo di musica a scenari standard ma chi conosce Tarja, sapeva bene cosa aspettarsi visto che non è la prima volta che la cantante finlandese si esibisce in contesti del genere (soprattutto nella madrepatria Finlandia) anche se la magia del teatro romano risulta difficilmente replicabile.
Alle 21,30 in punto, davanti un pubblico di fedeli fans giunti un po’ da tutti Italia e da qualche ‘abbonato’ dell’intera stagione dell’estate fiesolana che probabilmente non sapeva cosa aspettarsi, irrompono sul palco i musicisti della band accompagnati dall’ovazione con cui il pubblico accoglie la prima stella della serata, e chi pensava che questa potesse essere una serata più soft visto il luogo, viene subito smentito visto il forte impatto sonoro con cui la band esordisce con i primi due pezzi della scaletta, ovvero le granitiche ‘Dead Promises’ (dal lungo intro di chitarra) e dalla successiva ‘Demons In You’, brano originariamente duettato con Alisa White-Gluz degli Arch Enemy.
Dopo altri tre brani meno impetuosi in cui Tarja regala allegria e felicità coinvolgendo appieno il pubblico che balla e canta con lei, si arriva al momento in cui l’artista omaggia il suo passato (ovviamente i Nightwish) e dal quale non può prescindere, e mentre le prime note ‘ di ‘Nemo’ echeggiano sui gradoni dell’antico anfiteatro, non si può non notare un diverso approccio timbrico con cui interpreta la celebre song in cui un cantato meno operistico prevale sullo stile originale, una scelta legittima da parte dell’artista che sceglie di rileggere ed interpretare diversamente una pietra miliare del suo repertorio, evidentemente anche al fine di differenziarsi dall’impronta storica ed originaria che la band madre ha sempre esercitato su tutto il repertorio del periodo in cui lei vi militato (e che a quanto pare fa discutere molto i fans equamente divisi tra ‘conservatori’ ed ‘innovativi’).
Un probabile aereo da prendere al volo (il motivo per cui la band ha anticipato la data di un giorno) non lascia spazio al consueto set acustico ma prima di congedarsi la singer nativa della ‘fresca’ Kitee (Finlandia), oltre che a regalarci una leggera brezza che ci rimette al mondo, incanta il pubblico con le acclamatissime ‘Innocence’ e ‘I’autobiografica ‘I Walk Alone’ (ma i fans non la lasceranno mai da sola), per poi proseguire con l’anathemica ‘Over The Hills And Far Away’ celebrata da un ballo collettivo di tutta Fiesole per poi chiudere con ‘Until My Last Breath’, degno epilogo che concentra appieno lo spirito dell’intero concerto, durato appena un’ora e venti ma vissuto tutto di un fiato e quindi ‘fino all’ultimo respiro’.
Quali considerazioni evidenziare se non quella di aver partecipato ad un evento atipico, lontano dai cliché abituali ma che è stato grande proprio per la sua semplicità e sobrietà, dove la musica e l’attenzione per il confort dello spettatore hanno avuto la priorità su tutto; per concludere non resta che ringraziare questa grande artista che ancora una volta ha dimostrato il suo amore sconfinato per l’Italia concedendoci un concerto, è proprio il caso di dirlo, dalle mille e una notte.