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Album 2022 Recensioni SOMMARIO

PORCUPINE TREE – Closure/Continuation

Assenti dalle scene dall’ottobre 2010, dopo il celebre concerto al Royal Albert Hall di Londra e con un ultimo album in studio, “The Incident” pubblicato nel 2009, I Porcupine Tree sono diventati l’oggetto dei desideri di tanti fan in tutto il mondo che avevano ormai perso le speranze di un loro ritorno, visto che il leader e deus ex machina della band, Steven Wilson , sembrava interessato solo alla sua carriera solista , peraltro molto fortunata. L’annuncio di un ritorno del celebre combo inglese ha spiazzato tutti con l’arrivo del singolo “Harridan” nel Novembre dell’anno scorso, ed anche con l’annuncio di un nuovo album e relativo tour. In realtà Wilson in questi anni è restato sempre in contatto con Gavin Harrison, il talentuoso batterista del gruppo, che ha continuato a proporgli spunti musicali su cui lavorare. Inoltre pare che alcune parti del nuovo album siano state registrate già nel 2009 e “dimenticate”.

Con il ritorno del tastierista Richard Barbieri la formazione ha ripreso a lavorare sui brani, specialmente durante il periodo della pandemia , con molto più tempo a disposizione per completare un album. Il risultato è questo Closure/Continuation, che porta già nel titolo un interrogativo sul possibile futuro della band. I Porcupine Tree ora si presentano come trio, orfani del bassista Colin Edwin il quale ha deciso di non partecipare a questo nuovo capitolo del gruppo, lasciando a Wilson il compito di registrare anche tutte le parti di basso con esiti eccellenti. Il risultato è un album compatto, dove i tre musicisti collaborano attivamente anche alla scrittura dei brani. Harridan, il brano posto in apertura all’album, è già una dichiarazione d’intenti, con quelle soluzioni prog metal che sono diventate il marchio di fabbrica della band da “In Absentia” in poi. Le soluzione adottate soddisfano immediatamente i fan del terzetto, cambi di ritmo repentini, inserti melodici incastrati con suoni heavy e le tastiere spaziali di Barbieri che fanno sempre la differenza. “Of The New Day” parte con una melodia malinconica che colpisce subito al cuore e porta emozioni positive e profonde. La canzone evolve in alcune soluzioni ritmiche inaspettate e cela dietro la sua melodia una certa complessità strutturale. “Rats Return” suona fieramente prog , con i suoi incastri e folgorazioni ritmiche che sicuramente entusiasmeranno tutti gli amanti del genere.

Di tutt’altro tono è “Dignity”, brano molto melodico dal tono narrativo. C’è qui un grande uso di suoni evocativi creati con le tastiere da Richard Barbieri . Dopo “Herd Culling” con il suo incedere ostinato ed esplosioni metalliche, giungiamo all’ultima parte dell’album con due brani dal tono un po’ diverso: “Walk The Plank” e “Chimera’s Wreck”. Mentre “Harridan” e “Of the New Day”, posti in apertura dell’album, rappresentano un po’ i Porcupine Tree più classici, quelli che tutti attendevamo, gli ultimi due capitoli di Closure/Continuation potrebbero indicare le direzioni future.

“Walk The Plank” si muove su un tappeto di suoni elettronici un po’ inquietanti e futuristici ed il canto è come sospeso nel nulla, non c’è uno sviluppo prevedibile ed anche la conclusione del brano è abbastanza enigmatica. Una arpeggio di chitarra molto intimista ed emotivo apre “Chimera’s Wreck” una mini suite di oltre nove minuti che nella sua alternanza fra quiete e ritmo è forse il brano più significativo di quest’album, melodicamente lontano da altre soluzioni già adottate dal gruppo. I paragoni ed i riferimenti ad opere dei classici prog e rock del passato si potrebbero sprecare, ma in questo casa direi di spostare di più l’attenzione sul tentativo della band di cercare nuove strade, di rinnovare il proprio sound o, perlomeno, di non renderlo prevedibile.

Molti si chiedono se è valsa l’attesa di circa tredici anni per avere questo Closure/Continuation, il mio parere personale è certamente si. Anche se l’album non segue un filo preciso ma è una raccolta di brani e di emozioni diverse, riesce a colpire nel segno senza essere “vecchio”. Si è partiti da registrazioni e spunti accumulati negli anni per approdare a qualcosa di nuovo. E noi ci auguriamo che non sia la fine di un percorso, ma una nuova partenza, la continuazione di un progetto unico nel suo genere che ha arricchito ed arricchisce tutto il mondo della musica .

Formazione: Richard Barbieri: Tastiere, Sintetizzatori; Gavin Harrison: Batteria, Percussioni; Steven Wilson: Voce, Chitarra, Basso, Piano.

SCHEDA

GRUPPO: Porcupine Tree

TITOLO: Closure/Continuation

ANNO: 2022

ETICHETTA: Music For Nations

GENERE: Progressive

VOTO: 7,5/10

PAESE: Regno Unito

Tracklist

1. Harridan

2. Of The New Day

3. Rats Return

4. Dignity

5. Herd Culling

6. Walk The Plank

7. Chimera’s Wreck.

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