GRUPPO: No Names
TITOLO: Piano 21
ANNO: 2021
ETICHETTA: Nadir Music
GENERE: Hard Rock
VOTO: 7
PAESE: Italy
Masterizzazione presso gli studi DMI in quel di Las Vegas, la registrazione invece è stata fatta a ‘Studio 21’ di Genova e la pubblicazione finale è ad opera della Nadir Music. Alla luce di queste considerazioni posso dire che i nostrani NO NAMES hanno dato alle stampe un bel lavoro, degno di nota e che va ascoltato in maniera molto semplice, cioè con un bel paio di cuffie così da far ballare a dovere i timpani. In giro si dice che in sede live questi ragazzi sanno il fatto loro, e sono capaci di essere elettrizzanti quanto basta per trascinare gli astanti nelle spire della loro musica. Dal vivo non ho avuto occasione per apprezzarli, però posso dire la mia visto che ho indosso le cuffie di cui sopra.
La prima domanda che mi è sorta spontanea è in che anno ci troviamo? Le vibrazioni sono molto attigue alla decade 70’s, poiché ho sentito una promiscuità sonora che risulta colorata di Led Zeppelin, Aerosmith, Alice Cooper. A questo si aggiunge il graffio abrasivo del grunge, ma anche una buona dose di sano e semplice rock’n’roll. Insomma i primi due brani con cui parte il disco vanno che è un piacere, abbiamo “Hurricane” che ci si arruffiana i timpani, mettendo così in evidenza una bella identità blueseggiante e grintosa con tanto di riff base che ti si stampa in testa senza uscirne più. “Sunday” e più diretta in faccia, il suo incedere, grunge/rock, selvaggio e sporco arriva allo stomaco, e al minuto 1:54 arriva un bel solo dove le note hanno un mood tipico che va a pescare nei tardi 80’s.
“The Neverending Rock’n’roll Show” gode di una intro consona ai primi anni 90, ma con tanto blues e hard rock ad apparecchiare il baccanale sonoro che stiamo ascoltando. In essa fuoriesce il flirt con un ruvido grunge sound che non stona per niente ma arricchisce la proposta musicale di questi ragazzi. Il pezzo si compone di un altro bel solo chitarristico (poco prima del minuto 3:00) che sfocia in un bell’intermezzo strumentale, a cui si aggiunge la voce ammiccante e sensuale di Eu più qualche bella nota al pianoforte.
La voce di Eu poi và a catturarmi ancora di più in questa “No Name”, pezzo omonimo, il pezzo si fregia di colori di beatlesiana memoria, mentre la sua ugola vira verso un cantato che mi ricorda Blacky Lawless (hold on to my heart). La questione sonora quì ha i contorni di una ballad (tipo Great White o Bon Jovi), e come ogni lentone che si rispetti ti porta nostalgicamente indietro nel tempo. Insomma un brano che graffia con l’eleganza del blues, sempre molto presente fra i solchi di questo
brano. Potenza, anima, spontaneità e impeto. Questi sono gli aggettivi più consoni per un infuocato trittico di canzoni quali ” Days Of Fire” una bella e schioccante frustata hard rock’n’roll, melodica, spontanea e sincera come stati finora questi ragazzacci, il solo di chitarra poi scalda il sangue nelle vene. “My Little Puppet” assume secondo me, un profilo più intimo, come un racconto che ti brucia la pelle e ti porta via i pensieri lontano; ed infine “Rocktober” pezzo di indubbio valore e secondo me adattissimo alla riproposizione live, un rock grezzo al punto giusto e anche molto trascinante, grazie ad un timing roccioso e quadrato. Trittico da ascoltare tutto d’un fiato. Siamo in dirittura d’arrivo, e “21st” ci regala un bellissimo arpeggio iniziale, che si và a poggiare sull’ugola graffiante ed acida di Eu, c’è anche tanta melodia in codesto brano che difficilmente si scorda o non si apprezza. Il disco si completa in maniera tosta e granitica, “Drop My Deed” é semplice senza essere troppo contorta, hard rock e grunge si fondono a meraviglia e ne risulta un bel groove pomposo. Il tutto si conclude nella maniera migliore con “The Remaining Song”, che si lascia andare ad un rock emozionale ed introspettivo.
In conclusione posso dire che i ragazzacci dei No Names sono riusciti ad essere personali, potenti, non per forza ruffiani. Forse qualcuno potrebbe dire che come proposta musicale non c’è niente di nuovo sotto il sole………. io invece dico semplicemente che sotto il sole c’è un gran bel lavoro, e da parte mia non posso fare altro che dire bravi a questi musicisti. Timpani e cuore ringraziano!
Line up:
Eu – Voce e Chitarra
Zuppe – Chitarra solista
Dave – Basso
Ginger – Batteria
Setlist:
1 Hurricane
2 Sunday
3 The Neverending Rock’n’roll Show
4 No names
5 Days Of Fire
6 My Little Puppet
7 Rocktober
8 21st
9 Drop My Deed
10 The Remaining Song