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Interviste SOMMARIO

PINO SCOTTO: ‘Dall’amore per il blues a Lemmy, la giusta energia per ripartire’!

E’ sempre un piacere cogliere l’occasione di conversare con una leggenda dell’heavy rock italiano, la storia di Pino la conosciamo tutti ma attraverso i suoi racconti ed i richiestissimi aneddoti riceviamo ogni qual volta la possibilità di arricchire il bagaglio della nostra conoscenza sugli usi e costumi, spesso malsani, della società in cui viviamo, ma la forza di Pino Scotto è quella di ricondurci alla presa di consapevolezza degli errori commessi onde trarre quel giusto insegnamento che porti ognuno di noi, nel proprio piccolo, a contribuire alla realizzazione di un mondo migliore, il tutto con umiltà e senza presunzione.

Ciao Pino, come stai? Sono passati dodici anni dall’ultima intervista al Siddharta a Prato, su Wikipedia ti definiscono ‘cantautore’, ti riconosci in questa definizione o magari sarebbe stato piu’ appropriato ‘musicista blues? Ciao Marcello, in effetti ricordo che il Siddharta era quel locale dove si scendeva giù, sono passati troppi anni, per fortuna poi in seguito ho fatto tantissimi concerti in giro per l’Italia …. Mah, cantautore, forse intendono che mi scrivo io i brani ma va bene tutto, cantautore rock forse, difficile dare una definizione precisa, a tal proposito per esempio l’unica cosa con cui andavo d’accordo con Lemmy è che anche a lui non gli ho mai sentito menzionare il termine trash o metal, entrambi usavamo solo la parola ‘blues’ e rock’n’roll, sempre, ed io preferisco definirmi un rocker che viene dal blues, ma in fondo chi se ne fotte …

Ma la tuo bio su Wikipedia forse l’ha scritta chi non ti conosce veramente bene … Ma guarda io non vado a leggere mai niente, io penso al domani e poco al passato, in questo periodo l’unico disco che sto ascoltando è ‘Dog Eat Dog’, cioè l’ultimo prodotto di una grande discografia dove ci sono ventuno album di cui tre raccolte che in pratica sono compilation dove i pezzi sono stati letti e risuonati e dove ci sono sempre due inediti, in genere quando un album è terminato ed esce in cd di solito mi ascolto l’album anche per verificarne il risultato, la masterizzazione, che non ci siano errori, ecc.. e poi non l’ascolto più se non ogni morte di papa, dopo che i pezzi li scrivi e li registri c’hai già le palle piene … poi li devi portare in giro, figurati, fortunatamente lo sai che faccio un sacco di date, tu pensa che l’ultimo tour di ‘Eye For An Eye’ l’abbiam chiuso a Torino a fine ottobre 2019, toccando ben 148 posti, pensa un po’ … invece ‘Dog eat Dog’ da quando è uscito continuo a sentirmelo in macchina e mi piace veramente, non so cos’abbia dentro quest’album ma se ci pensi c’è un piccolo mondo in ognuno dei brani, poi sai che c’è ‘Don’t Be Look Back‘ dei Vanadium, in undici brani ho voluto fare un Bignami del rock di tutto quello che piace a me, dentro c’è il blues, l’heavy metal, il rock, addirittura cenni di prog ed un brano è tracciato anche da riff in stile thrash”, sembra davvero che la formula abbia funzionato, visto che è piaciuto moltissimo. Tornando a ‘Wikipedia’, guarda, secondo me, per cantautore loro intendono uno che si scrive i brani, mi sembra una cosa normale anche se non è una caratteristica proprio italiana, però ci sta alla fine, ci son cose peggiori dai, su Wiki ci vado quando ho bisogno di qualche informazione su qualche band storica, sai che io lavoro (per passione non per soldi perché non ho mai visto una lira) su tre radio, ed anch’io, nonostante abbia visto una montagna di band a cominciare da Jimi Hendrix nel ’68 a Roma, ho di tanto in tanto bisogno di qualche informazione, comunque è come quando fai i programmi e ci sono quelli nascosti dietro al computer che ti devono offendere o devono scrivere stronzate, ed anche su Wikipedia è la stessa cosa, a Milano c’è un detto che dice: ‘a certa gente si fa prima a mettergliela nel culo che nel cervello” …amen!

Ma secondo te perché su Wikipedia ti hanno tirato delle frecciatine? Non mi è sembrata una cosa corretta, dovrebbero offrire un giudizio imparziale, per esempio c’è scritto che siccome nelle tue trasmissioni parli sempre dei gruppi che fanno cover, ti rinfacciano che le hai fatte anche tu … Ma lo sai che non hanno un cazzo da fare, io le cover le ho fatte quando ero giovanissimo, ed in quel caso rappresentavano una grande scuola, poi se si riferiscono all’album ‘Vuoti di Memoria’, io lì sono andato a recuperare ed a rivisitare addirittura pezzi di novant’anni fa che parlavano del fascismo, andassero a sentire il lavoro di riarrangiamento che è stato fatto per ogni brano, in quel caso sarebbe stato più facile scrivere pezzi completamente nuovi, ma tu lo sai che a certa gente si fa prima a metterglielo nel culo che nel cervello …

Da tempo sei lavorativamente in pensione, ma non è paradossale che in Italia per diventare musicisti professionisti, bisogna aspettare di andare in pensione? Guarda, ad oggi sono quindici anni che sono in pensione dopo 35 di lavoro in fabbrica, ho iniziato a lavorare a 17 anni, figurati, in quel lungo periodo di duro lavoro non ho mai dormito, ma a parte la musica la notte ero sempre in giro a fare puttanate ed a tentare di bermi la distilleria della Jack Daniel’s intera, senza parlare di tutto il resto poi, non so come faccia ad essere ancora vivo, altro che libro dei Motley Crue o quello dei Motörhead comunque dalla morte del mio amico Lemmy ormai sono più di cinque anni che ho smesso con gli eccessi, basta, ho già fatto il giro di boa venti volte, mi sono rotto il cazzo pure di quella roba li!

Ma vista la qualità dei tuoi lavori, chi magari non ti conosceva personalmente non si sarebbe certo immaginato che tu potessi nello stesso tempo aver svolto un lavoro ‘normale’ … anzi, noi da profani pensavamo che tu fossi un musicista h24 … Guarda, nel periodo dei Vanadium quando vendevamo circa 50.000 copie solo in Italia, io avrei potuto sfruttare l’occasione anche grazie all’offerta negli anni ’90 di due grandi band (di cui una delle tue parti) che mi avevano fatto un’offerta dove io avrei potuto smettere di lavorare subito. In Italia è così, a parte qualche fortunato, e sto parlando dell’uno per cento, se non vuoi venderti in qualche modo e fare solo quel che cazzo piace fare a te come ho fatto io in tutti questi anni, devi avere un altro lavoro che ti dia da vivere, io conosco gente che suonava con me che adesso si divide in tre/quattro tribute e cover band per poter portare a casa un piccolo stipendio, per questo dico ai ragazzi: fatevi il culo con un lavoro che vi permetta anche di dedicarvi alla musica e poi suonate e fate quello che piace a voi, la libertà almeno nella musica e nell’arte come in ogni passione è una cosa importantissima che ti salva la vita.

Forse pero’ per altri tipi di musica, la strada, pur essendo sempre difficile, è forse meno irta di difficoltà‘ Si ma non crediate, oggi tutti ambiscono alla musica commerciale, alla trap ed a questa merda, una roba proprio allucinante, queste gente andrebbe fatta curare, questi se si fossero rivolti a qualche casa discografica fino a qualche anno fa, sai cosa avrebbe fatto il discografico? Avrebbe chiamato i genitori dicendogli: ‘fate curare vostro figlio che non sta bene‘ … ed invece i ragazzini oggi ascoltano solo questa merda, io non capisco proprio come cazzo si fa ad ascoltare certe cose, si dice che la musica è la fotografia dei tempi che viviamo e non solo da adesso che c’è la pandemia, viviamo in momenti bui e poi gli esempi che riceviamo non sono dei migliori, sia da questi inetti della politica che da tutte quelle mignotte che vanno in televisione ad aprire il culo credendo che andare lì dentro per dieci minuti basti per diventare ricchi e famosi, i messaggi che escono da queste trasmissioni sono completamente sbagliati, i ragazzi non hanno più sogni ma se ce li hanno, sono sogni malati secondo me, non parlo di tutti ovviamente ma queste generazioni non hanno più eroi né rispetto e nemmeno voglia di lavorare e di farsi il culo, io mi sono guadagnato ogni centimetro della mia vita, per tutte le cose belle che ho fatto devo ringraziare Pino e tutte le cose sbagliate sono solo per colpa di Pino, nonostante le tante cazzate che ho fatto fortunatamente sono ancora vivo, dagli errori s’impara tanto, prendi l’educazione che ci davano i nostri vecchi genitori, da mio padre ho imparato molto ricevendo quattro schiaffi un paio di volte ma solo perché avevo fatto cose pesanti, infatti tutti dicono che gli schiaffi te li ricordi mentre le carezze no … credimi, sono soprattutto i ceffoni che t’insegnano!

Ora son quasi i figli che picchiano i genitori … Si guarda, allucinante davvero, allucinante …

Pino with Fire Trails, Ministry, Firenze, 23/10/05 – Pic by Marcello Dubla

Dal 2010 pubblichi un album ogni due anni, quindi il prossimo ce lo dovremo aspettare già l’anno prossimo? Ma anche prima del 2010, molto prima, comunque non lo so, qui viviamo giorno per giorno, io comunque sto continuando a scrivere, anche perchè non c’abbiamo un cazzo da fare proprio, tu pensa che l’album è uscito a fine marzo e poi ho fatto una cosa che non l’ho mai vista fare a nessuno, a parte una volta che si potevano scaricare gratis, appena è scattata la pandemia ho preso l’album e l’ho messo sul mio canale you tube pinoscottoofficial dove chiunque può fare quello che vuole confidando poi che se a uno piace se lo va a comprare magari, effettivamente su amazon l’album ha venduto parecchio e poi tu sai che bene o male, e tu lo sai visto che sei venuto parecchie volte a sentirmi, io la maggior parte dei miei cd li vendo ai miei live visto che ne faccio tanti, anche se purtroppo a causa di questa pandemia mi sono saltate moltissime date.

Sperando che si riparta quanto prima, questo album qui devi ancora proporlo dal vivo, quindi se ne fai un altro poi ne dovrai portare due ‘on stage’ …. Ma magari, abbiamo talmente tanta voglia io e la band di suonare questo album dal vivo che sicuramente lo porteremo in tour, anche perché fino ad ora non lo abbiamo mai fatto!

E’ quasi un anno che è stato pubblicato ‘Dog Eat Dog’ (almeno in versione digitale), uscito proprio in concomitanza dell’esplosione della pandemia, viste le difficoltà come stanno andando le vendite? Stanno andando molto bene, tanta gente lo ha già preso su Amazon, però come ti dicevo prima la cosa più pesante di questo aspetto è la mancanza dei live, pensa, ho un sacco di amici che lavorano nel settore, tecnici delle luci, fonici, quelli che smontano i palchi, quelli che scaricano, ci sono migliaia di persone che lavorano e son tutti disperati anche perché in Italia l’operato di chi lavora con la musica non lo hanno mai considerato un vero lavoro, in Italia il musicista non esiste, se tu dici che come mestiere fai il musicista ti rispondono: ‘si ma di vero lavoro cosa fai?’ Ed effettivamente io ho fatto l’operaio!

Si ma poi pensano che la musica sia solo un divertimento ma sappiamo che dietro c’è l’impegno di tante persone che gestiscono i locali o che mandano avanti altre attività, pensiamo ai circoli live per esempio che sono in grave difficoltà e che devono pagare lo stesso gli affitti e che in mancanza di ricavi rischiano di chiudere … A Milano hanno già chiuso 4/5 locali e sicuramente forse non riapriranno più anche se non erano spazi grossi, riaprirà forse l’Alcatraz perché dietro c’è una società, probabilmente il Fabrique e poi abbiamo i locali piccoli tipo il Rock’n’ Roll che sono tutti in attesa, intanto però lo stato dovrebbe bloccare gli affitti almeno per i locali.

Ma pare che i proprietari di fondi non vogliano sentire ragioni, non si rendono conto che se tirano troppo la corda … son tutti dei gran signori, col culo degli altri però, ma non preoccuparti, in ‘Vuoti di Memoria’ del 2014 ho scritto un brano in italiano che si chiamava ‘La Resa dei Conti’, quando ho scritto quel testo ho pensato ‘Ci sarà una resa dei conti per tutti prima o poi, si chiama anche Karma si chiama, quello che semini raccogli’.

A parte Amazon, in quali altre piattaforme è possibile acquistare ‘Dog Eat Dog’? Qualcuno lo ha preso anche da Feltrinelli.

I tuoi testi si occupano molto del sociale e mai di banalità, ma è mai possibile che su alcune piattaforme venga avvertito l’utente del pericolo di ‘testi espliciti’? Ma chi dice qualche cosa di costruttivo dev’essere per forza additato come pericoloso’? Non credi che sia un paradosso? Si, per questa società sei pericoloso, come lo ero io in fabbrica, tu pensa, nel posto di lavoro di solito entri con una categoria, poi piano piano hai dei passaggi di livello, bene, io sono entrato con quella categoria e sono andato in pensione con la stessa, non mi hanno mai cacciato solo perché allora non si poteva a meno che non ti beccavano a rubare o fare a botte, queste erano le motivazioni per cui ti potevano licenziare, comunque io il mio lavoro l’ho sempre fatto alla grande, ero sempre lì ai consigli di fabbrica o lottando con i sindacati, ma quando i sindacati erano qualcosa di serio, non quelli di oggi, quando c’era da scioperare per guadagnare qualche cosa di più di stipendio, ti sto parlando degli anni ’70, tutti scioperavano, quando però chiudevano un altra fabbrica da un’altra parte e dovevamo essere tutti solidali, la maggior parte faceva finta di niente, vigeva la teoria del ‘chi se ne fotte’, allora, sei un uomo di merda, perché quelle persone che lavorano in quella fabbrica sono come te, a casa hanno figli, un mutuo ed una vita da mantenere, secondo sei pure un coglione perché non hai capito che se stanno chiudendo quella fabbrica domani potrebbero chiudere anche la tua, testa di cazzo, hai capito, e non per niente siamo il paese più ignorante d’Europa tant’è che l’audience che fanno Barbara D’Urso o la De Filippi, è mille volte superiore a quella che ricevono i programmi seri, questa è l’Italia, che vuoi fare … poi a proposito di reality, io in questi tour ho incontrato un sacco di ragazzi che hanno partecipato, a X Factor, No Factor insomma queste cagate, ora son tutti in analisi perché lì dentro li fanno sentire delle rockstar, poi escono e si accorgono che di star c’era solo il culo … ma a parte qualcuno di questi partecipanti che è stato bravo a leccarsi le persone giuste, tu li vedi ancora in giro dopo qualche anno? Ma te la vorrei farei io una domanda, tu li hai mai guardati quei programmi?

Sinceramente, no, solo qualche spezzone giusto se mi capita accidentalmente cambiando canale perché proprio non ce la faccio … Ma la mia domanda è questa: visto che sono più di 15 anni che fanno di questi programmi, più o meno, vorrei il nome di un partecipante che valga qualcosa che sia uscito da lì dentro … uno, se io ti prendo il primo cantante di cover band che suona nei pub stai sicuro che gli fa un culo grosso così a questi qua …

Basta vedere tutti quei cantanti usciti da Amici che hanno partecipato a Sanremo e che poi son spariti … Ma sicuramente, una volta gli album, i gruppi, le band, i cantanti duravano trent’anni, facevano grandi album, adesso dopo che ne hanno fatto uno al secondo già non ci sono piu’ … poi sono tutti uguali, sono una fotocopia della fotocopia, sembra un karaoke, allucinante proprio, tutto è iniziato da quando si è persa la base, quella vera, del rock, cioè il blues, come diceva anche Lemmy, fino alla meta degli anni ’80 poi c’è stato quel fenomeno grunge che ha dato un attimo di respiro che è durato però pochissimo, si è persa la radice della pianta ed anche nel metal si è cominciato a fare delle cose allucinanti, non si è curata più la scrittura, il canto, si è persa la bellezza e la bravura nell’esecuzione di un riff, di un assolo, di una melodia, l’alienazione della musica che va bene per questi tempi, è degenerata sotto questi aspetti …

Pur non vedendo queste trasmissioni, comunque ogni tanto qualche artista bravo ci passa, tipo Roberto Tiranti ma la cosa strana è vedere chi ti giudica, nuotatrici o comici che devono giudicare dei musicisti, a che titolo non si sa … Si ma guarda che anche i cantanti stessi, e parlo di quelli che vendono, vanno lì a fare i giudici e si beccano una montagna di soldi, a me mi avevano chiamato tantissimi anni fa, i primi tempi, tu non immagini nemmeno quanti soldi ballano, ci sono persone che dovrebbero loro per primi imparare a cantare eppure vanno a giudicare, ma cosa cazzo vai a giudicare, non si capisce perché un musicista o aspirante tale debba essere giudicato da una nuotatrice come la Pellegrini, ma dov’è la professionalità … ormai è diventato un puttanaio, Sanremo stesso, ricordo quando venivano fuori i grandi cantanti tipo Modugno, capaci di scrivere grandi canzoni anche se non erano quelle che ascoltavamo noi, erano davvero l’orgoglio italiano, era quello il vero festival, poi è diventato un troiaio inguardabile.

Diciamo che lo stile musicale di questo tuo ultimo album racchiude un po’ un sunto del tuo percorso artistico e stilistico, hard rock, blues ed un accenno di prog che si esprime soprattutto attraverso le tue tastiere dal timbro prettamente settantiano ma mai troppo invasive come per esempio in ‘Dust To Dust’, sembrerebbe che tu abbia voluto fare il punto della tua carriera come dire ‘ok, io sino ad oggi ho fatto questo, ascoltatevelo bene che ora si riparte‘ … Esatto, in effetti è stato un grande omaggio al prog degli anni ’70, compreso quello italiano, considerazione giustissima, in effetti questo album rappresenta quello che sono io oggi, anche se sto pensando di mettermi a fare la trap metal (giocando sulla parola rap-trap, ride),

Una sorta di rap allora, in stile primi Anthrax … Si ma guarda che anch’io ho cercato di fare delle contaminazioni con il rap, per esempio con J’Aix, Club Dogo e Caparezza ma purtroppo in Italia non puoi cambiare, devi fare sempre la stessa cosa, non puoi sperimentare purtroppo, però come dicono a Napoli: ‘a me non me ne futt manc pu’ cazz’ … e la gente non saprà mai cosa vuol dire essere liberi liberi almeno nell’arte e nella musica, liberi di poter fare quello che cazzo che vuoi.

Come è stato registrato ‘Dog eat Dog’? Tu sei tra la categoria come i Def Leppard che stavano chiusi 3/4 anni a scrivere, toccare e ritoccare o tra quelli che si ritrovano in studio di registrazione ed in un mese massimo due registrano tutto? Guarda, il tutto sarà durato dieci giorni, ma vorrei soffermarmi sui musicisti perché tu sai che a parte ‘Eye for an Eye’ uscito tre anni fa ormai dove c’era la mia band dentro, questo è il mio primo album che faccio con la stessa band di allora, in quest’album c’è Leo Conte dei Trick or Treat al basso, Federico Paulovich dei Destrage alla batteria, c’è Steve che è ormai il mio chitarrista fisso visto che suona con me da tanti anni, oh tutti Steve si chiamano, il mio amico da tantissimi anni Mauri Belluzzo che è direttore d’orchestra e suona di tutto anche se più che altro è un tastierista che alla fine delle registrazioni si è rotto i coglioni di Milano dove abitava ed è andato a vivere in un lago vicino Varese, un posto bellissimo dove ha il suo studio di registrazione, pensa che l’ultimo tour lo ha fatto con Graham Bonnett, il cantante di Michael Schenker ed ex Rainbow e praticamente con la sua donna, Francesca, sta li e vive lì, si registrano i loro dischi ogni tanto, si diverte, grande Mauri, veramente una grande persona, un musicista immenso; quando le registrazioni dell’album eran finite un giorno son andato a trovarlo con Steve e gli abbiamo fatto mettere dentro un po’ di tastiere, successivamente sono andato a mixarlo a Genova alla Nadir, l’etichetta dei Sadist, studi che sono gestiti dal chitarrista Tommy Talamanca che oltre ad essere un grande chitarrista e compositore è anche un grande tecnico del suono oltreché un fonico, grande Tommy, questo è il terzo album che faccio con loro, poi con i Sadist e con Trevor mi conosco da una vita, ancor prima di conoscere la sua band, in poche parole, per me è come un fratello, un fratello di quelli veri.

A proposito, con Trevor hai anche girato un film: abbiamo fatto il film con due giovani registri di Genova, una sorta di ‘Rock Horror’ che si chiama ‘Extreme Ju Box’.

A me è piaciuto e la cosa particolare che ti vediamo nelle parti di un prete saggio … Don Zappa. E’ vero, è un prete del tutto speciale, sono queste le cose che mi divertono, le follie proprio, le cose strane come continuare a contaminare nel rock, nel metal e nel blues, mi piace sempre mischiare le carte se no non mi diverto, le cose che faccio prima devono piacere a me, troppo spesso vedo gente che si scrive i pezzi a tavolino, immaginandosi i brani apposta per il festival di Sanremo e preoccupandosi più di fare le indagini di mercato per riuscire a scoprire se alla gente piace pulirsi il culo con la carta bianca o con quella rossa, vedono quello che vende di più, ciò che attira di più i ragazzini, e solo dopo aver saputo tutte queste cose fanno i dischi, i cd o l’anim di chilleomuert’, sai come dicono a Napoli …

Pino Scotto, ‘Datevi Fuoco Tour’, Siddharta, Prato, 25/05/08 – Pic by Marcello Dubla

Cosa ne pensi del fatto che esistono alcune piattaforme dove mettono in vendita brani già composti? Avevo letto di un ragazzo che doveva andare a Sanremo Giovani e che lo avevano squalificato perché questa canzone esisteva già e lui si è giustificato dicendo che l’aveva comprata legalmente … Si è perso il lume della ragione, ormai la musica non viene più considerata, è pazzesco, come l’arte in generale, sembra quasi un gioco scritto, è un genocidio culturale quello che sta avvenendo da un bel po’ di anni, tu sai che l’arte ti fa riflettere, ti fa gioire, ti emoziona, ti fa piangere anche, loro invece vogliono delle nuove generazioni di robot, hai capito, senza emozioni, senza sogni, senza aspettative di quelle importanti, vogliono delle macchinette e ci stanno riuscendo alla grande se non ci sono già riusciti, fortunatamente c’è sempre un piccolo grande tacco duro di persone vere che vogliono un altro paese, guarda la politica, ora hanno fatto il peggior governo della storia ma lasciamo perdere, quello più sano ha la rogna, vogliono proprio questo, ed il titolo dell’album dice proprio questo, ‘Dog eat Dog, Cane mangia cane‘, il potere ha sempre fatto in modo di mettere noi poveri, quelli che il potere non lo hanno, gli contro gli altri, come quelle band che vanno nei locali a vedere i colleghi che suonano solo per dire “quello fa cagare, io son più bravo“, a parte che sei un coglione, uno che va ad ascoltare una band in un locale ci va per imparare qualcosa non per criticare, la razza umana è questa purtroppo.

Si ha sempre da imparare …. c’è un pezzo nel mio album intitolato ‘Talking Trash‘ che parla dei leoni da tastiera, vigliacchi che si mettono lì che creando profili falsi e non mettendo neanche il nome offendono in continuazione solo perché nella loro vita devono odiare qualcuno, sempre, ma sai perché, solo per giustificare a loro stessi la vita inutile di merda che fanno, per questo a me ‘non me ne fotte manco pu cazz proprio‘, perché ormai ho fatto il giro di boa e queste merde le conosco da secoli ormai, oppure come diceva mio nonno ‘quelli che ti offendono non è che vogliono offendere te ma ce l’hanno con loro stessi perché vorrebbero essere come te‘, è questo il discorso.

In effetti hanno bisogno di qualcuno da denigrare per dare un senso a se stessi altrimenti non riescono a trovarlo … esatto, altrimenti come fanno a vivere la loro vita di merda!

Sono sempre stato un amante dei tuoi pezzi piu’ hard blues che hai infilato in quasi ogni tuo album ed anche in questo ultimo lavoro non ti smentisci con la sofferta ‘Before it’s Time to Go’ in cui fa da contr’altare la bellissima voce femminile di Akira Santjago, come nasce questo pezzo e  questa collaborazione? Serviva una voce, è una ragazza di una cover band che canta ma sinceramente abitando molto lontano non ho avuto l’opportunità di conoscerla di persona, è una conoscente di Steve che l’ha coinvolta a distanza, in questo brano ho voluto fare un mea culpa per tutti i miei eccessi e sbagli, quelli di cui ti parlavo prima, perciò anche se come ti dicevo son cinque anni che ho detto basta, nel ritornello dico che ho molta strada da percorrere e molte promesse da mantenere, specialmente a me stesso, perciò il bicchiere è sempre mezzo pieno.

Secondo me, chi fa del male solo a se stesso, non è che debba chiedere troppe scuse, non mi sembra che tu abbia danneggiato altre persone … sicuramente, anche se non è che vado fiero di quello che facevo, per carità, però è stato anche un percorso che mi ha insegnato tanto, tutto li, però credimi mi son divertito come un pazzo ma ragazzi, parlo alle nuove generazioni, state lontano dalle droghe e da tutta quella merda lì, è solo fumo ed un illusione che vi fotte il cervello, una ciukkettina ogni tanto con gli amici ci sta anche, però quando lo fate non mettetevi al volante, fate guidare uno sano … seguite il consiglio di uno che ne ha fatti tre d’incidenti, anche se non guidavo mai io!

Cosa ti fa decidere che un brano debba essere cantato in inglese o in italiano? Dipende dal genere, per esempio tre anni fa ho inciso ‘A Life For A Dream’, un live studio con un inedito e tutti pezzi riarrangiati della mia carriera, per fare questo ho chiamando un sacco di vecchi amici; ho iniziato scegliendo addirittura un brano dei Pulsar, mia prima band quando ero proprio giovanissimo, e pensa che il Ritmo Tribale, band milanese che conoscono tutti, per venire in studio da me si sono riformati apposta dopo undici anni e da quella volta si sono piano piano riuniti dopo di che hanno anche inciso un album uscito poco tempo fa, sono veramente degli amici, anzi dei fratelli proprio, specialmente Fabrizio Rioda; in questo lavoro dicevo, per ogni brano ho scelto una band ad accompagnarmi, in poche parole c’è la Strana Officina, i Distrage, c’è Steve Burns, AmbraMarie, il Ritmo Tribale, c’è Trevor, Roberto Tiranti, Fabio Lione, Fabio Treves, Olly Riva & The Soulrockets con con cui abbiamo fatto un po’ di blues con i fiati, e non è mancata neanche l’occasione per risuonare dei brani dei Fire Trails e dei Vanadium, da qui mi è tornata poi questa voglia di riscrivere un po’ di sano hard rock tant’è che è venuto fuori prima ‘Eyes For an Eyes’, e dopo ancora ‘Dog Eat Dog’.

In questo dvd c’è anche Alex Del Vecchio con il suo hammond … Grande Alex, immenso tastierista, compositore e cantante, ogni volta che l’ho chiamato è sempre venuto, un ragazzo stupendo proprio.

Nel video mi ha sorpreso il fatto che tu non volevi che portasse l’hammond perchè era faticoso scaricarlo e lui ti ha detto, o porto l’hammond o non vengo … In studio c’erano già della tastiere con il suono hammond, mi dispiaceva fargli fare questa fatica immane ma lui ce l’ha sempre dietro e non ne può fare a meno.

Secondo me questa è la musica che dovrebbero dovrebbero far vedere ed ascoltare su qualche tv nazionale perché questa è la musica italiana … Ma non solo questo, adesso io non voglio fare l’arrogante ma secondo te io ho forse registrato qualche album che non sia stato un bel disco sino ad oggi? Purtroppo io sono scomodo, non fingo mai e tutto quello che penso lo tiro fuori, non ho mai indossato maschere , neanche ad Halloween, e neanche a Carnevale, mi stanno sul cazzo pure quelle di maschere, le gente falsa che ti sorride per mettertela nel culo sempre, io quello che dico sono, sono limpido e mi lavo una faccia sola al mattino ma questo è scomodo, la gente non vuole che tu gli dica le cose in faccia, devi fare come tutti quegli artisti che vanno negli stadi, non dicono mai un cazzo, non si espongono mai politicamente né socialmente e non dicono mai niente di quello che pensano così la gente comune pensa che son tutti uguali a loro, le persone come me fanno invece paura. Io non cambio per vendere quattro dischi in più, non me ne fotte un cazzo, io devo dar conto a tutto quello che mi ha insegnato mio nonno e mio padre, conservando sempre una grande dignità.

Pino Scotto, ‘Datevi Fuoco Tour’, Siddharta, Prato, 25/05/08 – Pic by Marcello Dubla

Da un punto di vista professionale Pino Scotto produce sempre musica di qualità, perché quindi non t’invitano mai nelle tv nazionali ? Ma in quei posti ci vai solo se ti attieni ad un certo tipo di paracullagine, dove sei invitato solo se sei amico degli amici e dove comanda il dio denaro, purtroppo in tutti i programmi così come in tutti i giornali, dove c’è odore di soldi arriva la merda purtroppo, poi guarda, è come un gatto che si morde la coda, è un disastro, io la mia scelta l’ho già fatta tantissimi anni fa quando già con i Vanadium vendevamo 50.000 copie solo in Italia, figurati, mi accorsi del marcio già quando ci invitavano nei vari programmi Rai o all’Arena di Verona, impossibile non accorgersi di tutta la merda che c’è dietro o dei vari leccamenti di culo visto che della musica non gliene fotteva un cazzo a nessuno, in quel momento li’ son scappato, ho detto no no, a me questo mondo non m’interessa, io mi faccio tutto da solo, mi autoproduco e poi trovo un’etichetta che mi stampi i miei album, ho fatto così proprio in modo da essere libero, da allora ho sempre agito così, io stesso decido anche le copertine anche se ovviamente non le disegno io, però ne curo i soggetti, decido in prima persona la direzione dei video e come hai già potuto constatare dai tempi dei Vanadium non ho mai messo una che sculetta perché per noi è un’offesa alle donne, per molti potrebbe essere un divertimento per carità però se tu magari vuoi farti una sega o vai su You Porn o ti vai a vedere un film porno, se invece vuoi vedere un video musicale ascolti la musica, se vuoi ascoltarla.

Allora diciamo che sta a noi canali in qualche maniera alternativi far emergere quanto c’è di buono … Sicuramente, alla fine meglio pochi ma buoni!

Nel 2008 quanto t’intervistai per la prima volta in video, era appena uscito l’album ‘Datevi Fuoco’ e tu eri un po’ amareggiato perché ti accorgesti che fino a quel giorno lo avevano già scaricato in 10mila (pezzi di merda li definisti), il chè t’impedì di entrare nelle classifiche ufficiali penalizzandoti ultieriolmente per ovvi motivi … Pensi che la situazione oggi sia cambiata o sia rimasta sempre la stessa? E’ tutto uguale, non è cambiato niente, purtroppo in Italia usa il detto ‘se posso prendere senza pagare perchè devo pagare’?, Purtroppo la realtà è questa e chi scarica illegalmente non va a pensare che dietro ad un disco ci sono molti soldi spesi in studio e mesi e mesi di altro lavoro dietro, tempo che impieghi per scrivere, suonare, registrare, stampare e tutte le spese per la stampa e per il booklet, a loro non gliene fotte un cazzo, una volta a Pescara ho visto gente ad un concerto di una band della vecchia guardia, che piuttosto che spendere 5 euro per vedersi lo show hanno aspettato che uscissero fuori per farsi firmare l’album, salvo poi recarsi nel bar di fronte a consumarsi venti birre spendendo chissà quanto, come ti ho detto prima, a Milano si dice “fa prima a mètagal in dul cü che mètagal in dul cö”, cioè ‘fai prima a metterglielo in culo che in testa‘!

Fire Trails, Tradate (Va), 03/06/05 – Pic by Marcello Dubla

Voi musicisti professionisti in questo periodo state riscuotendo ristori per compensare questo stop lavorativo? Come andate avanti? Si, sai come si dice a Napoli? ‘Na mano ‘nnanze e n’ata areto‘, la nostra categoria non esiste in Italia e mai nessuno ha pensato di fare qualcosa, figurati, mai mai, a parte i soliti paraculati che prendono milioni per dei giornali che poi stampano e buttano pure via visto che non li vendono, si danno quattrini per i quotidiani o per i teatri ma solo per quelli che risultano come teatri impegnati ma che d’impegnato hanno solo i soldi che si fottono, hai capito, è un ladrocinio dappertutto, come diceva mia madre “quello piu’ sano c’ha la rogna”.

E’ dibattito di questi giorni la teoria secondo cui il rock è morto, una frase che sento dire dagli anni ’80, Gene Simmons ha affermato che non prevede che i giovani del futuro possano godere di queste grandi band di cui noi ancor oggi usufruiamo come Kiss appunto, Aerosmith, AC/DC o altre. Ma purtroppo già da un po’ di anni è così, io lo sapevo benissimo, non c’era bisogno che lo diceva Gene Simmons, è tutto un usa e getta ormai, pensa alle grandi band che sono durate 30/40 anni e che hanno fatto grandi dischi, cacchio, io prendevo sia la cassetta che l’LP, il long playing me lo tenevo lì tutto imbustato mentre la cassetta la consumavo in macchina, c’erano album che tenevo su per due tre mesi e non riuscivo a levarli dal lettore, adesso se in un cd trovi uno-due brani buoni è già tanto, poi dopo che l’hai già sentito tre volte ti sei rotto i coglioni, purtroppo.

Steven Wilson ha ribadito che le chitarre non rappresentano piu’ un suono che interessa ai giovani (infatti il suo album è piu’ orientato verso la dance-pop quasi) ma è veramente cosi’? Si si, è assolutamente vero, alla massa non interessa piu’, tu pensa che nella trap fanno tutto con un computer, come nell’hip hop, nel rap o quelle robe lì, non solo, ma anche nel metal si è arrivati ad usare batterie elettroniche o triggherate, e aspetta, tu lo sai che ora c’è una cosa che si chiama auto-tune che ti sistema anche la voce? Una volta, se in un assolo di chitarra in studio sbagliavi una nota poi la dovevi rifare mille volte, adesso c’è l’apparecchietto che t’intona le note, e poi da quando è arrivato il digitale si è persa l’anima della musica, bisognerebbe tornare all’analogico, ma la cosa più importante sarebbe tornare alla dignità umana per prima e poi da quella tornare a sperare in qualcosa altrimenti la vedo dura, molto dura, prendi un paese come il nostro, già i casini che hanno combinato con i vaccini, milioni buttati nel cesso, ordini sbagliati, chissà dietro che magna magna, il racket delle mascherine, rubano sulla morte della gente, ma muori tu, bastardo … speculano sulla vita delle persone … come quando nella terra dei fuochi intercettarono due malavitosi che si dicevano “Pasqua’, ma noi siamo arrivati alle falde acquifere” … e gli risposero: “ma a nu checeneffotte, nu bvimm l’acqua minerale”, … allucinante, un degrado umano senza precedenti, e mio nonno già quando avevo 12 anni in campagna mi diceva spesso una frase che mi è rimasta qua: ‘ma sta gennt emmerd usanno che hann muri’, siamo tutti di passaggio … quella è l’unica giustizia vera, che dobbiamo morire tutti, l’unica, ci sono bambini dall’altra parte del mondo che muoiono di malattie portate dagli insetti ma tutti se ne fottono, allucinante, tu sai sai che io ho quel progetto con la Dottoressa Caterina Vetro in Guatemala dove abbiam costruito una piccola clinica in un posto dove ci sono i bambini che giocano nell’immondizia, tu vedessi come son conciati, è una roba allucinante ragazzi, è un mondo di merda, i soldi ci sono, basterebbe che non ce la mettessimo nel culo gli uni con gli altri, parlo di stati, di nazioni, basterebbe che tutti pensassero al bene comune, e si potrebbe vivere questo viaggio, perché la vita è una passeggiata che potrebbe durare sino a 90 anni come invece finire presto, perciò cerchiamo di vivere una vita dignitosa e se possiamo aiutare qualcuno che ha bisogno, soprattutto i bambini, facciamolo, perché fa più bene far del bene agli altri che riceverlo, credetemi.

Pino ed il suo pubblico, Ministry, Firenze, 23/10/05 – Pic by Marcello Dubla

Dopo le tue biografia ‘Fottetevi tutti’ e ‘Datevi Fuoco Lo Scotto da Pagare’ hai in mente di scrivere qualcos’altro magari approfittando del riposo forzato? Nooo credimi, sono già su Rock Tv tutti i martedì alle 14, poi tutti i lunedì sera su Rock’n’Roll Radio, il giovedì, anche se ora è un po’ di mesi che non vado, sono su Radio Freccia da mezzanotte alle due, ci sono talmente tante cose della mia vita che racconto che non c’è più bisogno che dica altro, la gente ormai c’avrà pure le palle piene di sentirmi dire sempre le stesse cose, ma purtroppo io non sono capace di tenermi niente e non ce la faccio a star zitto, mi sento qui sul coppino tutto il male del mondo e mia mamma che poverina è morta ormai da tre anni mi diceva sempre: ‘ma chi cazzo tu o fa fa’, quello piu’ sano c’ha la rogna‘, tu la sai la storia della rana e dello scorpione? Te la racconto: lo scorpione doveva attraversare questo piccolo fiume e chiede alla rana: ‘dai mi fai salire sopra di te, mi aiuti ad attraversare’ e la rana risponde: ‘no no, io lo so, tu poi mi pungi e mi ammazzi’‘no no, ti prometto che non lo faccio‘, risponde lo scorpione, tanto che fa che sale, la rana a nuoto attraversa il fiume ed appena arriva di là lo scorpione la morde, al che la rana gli fa: ‘ma mi avevi promesso che non lo avresti fatto‘, ‘è la mia natura‘, risponde lo scorpione, purtroppo è cosi che nasci, ‘o nasci quadro o nasci tunn, o nasci homme o nasci hommemmerd’.

I tuoi testi nascevano in fabbrica? Se si, si potrebbe dire che le cose migliori nascono dal sudore e/o dalla sofferenza? Diciamo che in fabbrica sono nate tante idee ma non solo lì, qualcuna addirittura sulla tazza del cesso, durante il giorno ero al lavoro, ucciso dalla fatica, dopo, a casa, mi facevo un’oretta di sonno, mangiavo e poi tutte le sere fuori, prima in sala prove a suonare e poi da mezzanotte fino all’alba in giro a divertirmi, figurati quindi, non avevo mai tempo, anche se ogni attimo era buono, mi riempivo di foglietti e fogliettini che poi usavo quando era il momento, Comunque è vero, le cose più belle nascono sempre da un percorso di ricerca e sofferenza, penso a coloro che cantavano blues con la chitarra ad una corda sola perché non avevano neanche i soldi per acquistare le altre.

Cosa ricordi dei tuoi inizi con i Vanadium? Ricordo che quando uscì il nostro primo 45 giri contemporaneamente suonavo con Jo Vescovi, il batterista dei The Trip, gruppo degli anni ’70 e tutti i fine settimana insieme ad altri quattro ragazzi andavo da lui a provare a Salsomaggiore, pensa, invece di venire lui a Milano, ma lì da lui c’era una cascina dove dormivamo e passavamo il week end perché lavoravamo tutti, e ad un certo punto mi arriva una telefonata dal produttore dell’agenzia che mi dice: ‘Pino, la Durium vuol fare l’album’, a quel punto ho detto agli altri: ‘ragazzi, chi è che viene con me a Milano?‘. Siccome loro erano anche impegnati con Umberto Tozzi non non mi hanno seguito quindi al ritorno a Milano ho dovuto mettere su una band al volo, andare in studio di corsa e scrivere i testi in studio mentre registravamo, in quell’album li’ (Metal Rock, del 1982) ci sono forse almeno tre batteristi e quattro chitarristi ma non Tessarin perchè era militare più tanta altra gente di cui non ricordo, è un disco di cui vado fiero perché è stato un album ripreso proprio per i capelli, come si suol dire, e sono convinto che se non fosse uscito forse dopo non sarebbero esistiti neanche i Vanadium, probabilmente.

Nel 2005 partecipasti al festival di Tradate, una manifestazione bellissima con finalmente nomi nuovi che non erano mai stati in Italia tipo Pink Cream 69, Gotthard ed Axel Ruddi Pell che suonarono con te quella giornata, che ricordi hai di quel giorno? Si ricordo, il festival di Ronny James Dio (che si esibì il giorno dopo ndr), io ci suonai con i Fire Trails, ma in quel festival ci fu un casino e vari problemi che è meglio non rinvangare, ed è per quello che non è stato più rifatto, però come sai io d’estate magari suono anche in dei festival della festa della birra ma che hanno dei palchi della madonna, dei service incredibili come se fossero dei grandi festival, ragazzi che mettono insieme un gruppo ed organizzano feste, concerti, poi senza parlare delle band straniere che ogni anno passano dall’Italia, lasciamo stare quest’anno, dimentichiamolo e speriamo che sia solo uno anche se mi sto toccando … io ho sentito la mia agenzia ‘Mani in Alto’ di Bologna che mi ha riferito che sino a quest’estate non se ne parla proprio, io ti dico questo, se fossi già convinto di cominciare a fare un concerto già da luglio sarei felice ma la vedo dura, unplugged od elettrico che sia … vediamo, vediamo … effettivamente con Steve, il mio chitarrista stiamo mettendo su un repertorio unplugged, in due, io e lui, per fare un po’ di brani miei ed un po’ di cover storiche di gruppi con cui sono stato in giro tipo Ac/Dc, Black Sabbath, ZZ Top, Deep Purple, Iron Maiden e Motorhead, ed altri ancora dove oltre a suonare, proviamo a raccontare un po’ di storie, un po’ così, tentiamo di fare una cosa un po’ diversa, è una cosa che mi chiedono in tanti … magari sarebbe bello rifare qualche serata in qualche club, speriamo al più presto insomma … l’importante è non star fermi.

Fire Trails, Tradate (Va), 03/06/05 – Pic by Marcello Dubla

Parlando di club, all’auspicata riapertura non potrai certo non ripartire anche dal Circus ovviamente … Ovvio, da Dario ci vado sicuramente, grande Dario, per tenere aperto quel locale si è fatto in quattro, sempre!

In effetti è forse uno dei pochi locali in cui propongono ancora un certo tipo di musica … Io ho spesso suonato al Bordeline di Pisa ma anche li è un po’ di tempo che facevano solo tribute e cover band, parlo della Toscana … anche se in passato al Bordeline, locale storico, ci sono stati diversi gruppi importanti!

Pino Scotto, Circus, Scandicci (Fi), 24/02/19 – Pic. by Marcello Dubla

Tu come Ozzy hai avuto sempre grandi chitarristi che spesso hai lanciato (ma anche batteristi e bassisti), per fortuna nei tuoi pezzi gli assoli son sempre ben presenti, vorrei che tu mi regalassi una breve definizione, un aggettivo per ognuno di loro, personale o tecnico: Si ma ti do’ un giudizio come piace a me (ride) …

STEFANO TESSARIN: Stefano Tessarin è un genio, ma è un genio che non si è saputo vendere, non parlo di vendere il buco del culo o l’anima, di svendersi, ecco è il termine giusto, non ha saputo svendersi perché è un chitarrista immenso ma grande lo è anche come compositore, poi sai che lui non fa come tutti i mancini che si fa fare la chitarra apposta, lui pensa che ha anche suonato la batteria con me nei Pulsar, tant’è che oggi dà lezioni di chitarra e di batteria, e come dire, lui ha preso una chitarra normale, l’ha girata e l’ha suonata così al contrario, in poche parole il Mi cantino è sopra e non sotto, lui è uno del popolo che si è sempre fatto il mazzo.

ANDREA BRAIDO: Andrea è come dire un genio anche lui, immenso, ma ha fatto uno sbaglio all’inizio, io capisco il vantaggio di suonare con gente come Ramazzotti, la Pausini e non mi ricordo chi altri chi, però dopo che si era fatto conoscere doveva pensare a dei progetti suoi, trovare un cantante o una cantante con i cotrocazzi, perché ce n’è a bizzeffe, ed andare avanti con i suoi progetti senza dover per forza suonare con chiunque.

LUIGI SCHIAVONE: Ahhh Luigi è prorpio un fratello, pensa che lui a Milano è quello da cui ha imparato Tessarin, lui è nato proprio come chitarrista metal, anzi hard rock, perché a quei tempi non esisteva neanche il metal ed è veramente un grande chitarrista ed una persona stupenda.

MAURIZIO SOLIERI: Maurizio è anche lui rimasto un po’ troppo legato agli anni ’70, che è comunque una grande cosa e piace anche a me, pero’ ha perso un po’ di vista secondo me gli anni ’80 ma resta un grande chitarrista, ce ne fossero ..

STEVE BURN: Steve Burn è di una gentilezza, di una educazione e di una umiltà imbarazzante proprio, e poi cosa c’è da dire su di lui come chitarrista …

STEVE ANGHERTAL: è un chitarrista che potrebbe suonare con qualsiasi band nel mondo, grande compositore, anche lui ha il suo studio in casa, è come me, ha avuto un sacco di offerte ma giustamente vuol fare quello che piace a lui.

STEVE VOLTA: Molto simile ad Anghertal, uguale, se no non sarebbero persone che suonano con me.

Pino with Steve Anghertal, Fire Trails, Ministry, Firenze, 23/10/05 – Pic by Marcello Dubla

Dopo lo scioglimento dei Vanadium avevi voglia di intraprendere una carriera solista e di tornare al blues, ora dopo tanti anni faresti il corso inverso? Entreresti in una band magari anche di personalità alla pari con cui dividere le responsabilità, un po’ come ha fatto Glenn Hughes entrando nei The Dead Daisies di Doug Aldrich? Ragazzi, ma secondo voi questa band si chiama ancora ‘The Dead Daisies’? Io la chiamerei Glenn Hughes Band, non puoi far entrare uno come Glenn, con la sua grande personalità, con la sua voce immensa e farlo diventare un membro della band, non esiste, si poteva fare ai tempi dei Deep Purple ma questa è diventata la Glenn Hughes Band, non esiste, probabilmente lo hanno fatto per un motivo economico, lui è uno che suona con tutti e non sta mai fermo, comunque è una persona gentilissima, io ci ho suonato insieme nel periodo Hughes/Turner ed è un ragazzo eccezionale, educatissimo, lui è un altro che s’è fatto tutto il mondo e di più, tempo fa mi disse: ‘Pino, io ci ho provato per anni (a smettere) poi ho trovato questa donna stupenda che è mia moglie e grazie a lei son riuscito a smettere ed a venirne fuori’ …

A volte bisogna aver fortuna nel trovare le persone giuste che ti accompagnino e ti aiutino nel percorso della vita perché da soli è difficile ed a volte non ce la si fa, lui ha sempre una voce incredibile … In effetti, a tal proposito la cosa che più mi ha schoccato è stata la morte di Lemmy, l’ultima volta che l’ho incontrato a Milano poco tempo prima che morisse l’ho visto scendere dal tour bus con la bombola d’ossigeno e col bastone, fu per me come ricevere una mazzata di quelle tremende, prima per lui perché faceva male vederlo così, e poi, come dire, anche per il sottoscritto visto che anch io facevo le stesse cose.

Cosa pensi che serva alla scena metal per riacquistare il respiro degli anni passati? Pensi che il cambio generazionale porterà alla morte della realtà del rock e dell’heavy? Io sono anni che lo dico, a tutti i ragazzi che vogliono prendere il microfono o uno strumento in mano, fatevi un anno di blues, fatevi un periodo suonando solo blues classico e tradizionale, il blues v’insegna il groove, il feeling, vi spiega la quadratura, il timing dopo di ché torniamo al mood del blues per riscrivere la storia del rock daccapo, lo possiamo fare anche noi italiani che abbiamo dei cantanti, delle cantanti e dei musicisti eccezionali, se non facciamo così ci avvieremo sempre più verso un degrado culturale.

Per concludere questa lunga chiacchierata, ci dici se Pino Scotto ha un sogno nel cassetto? Il sogno nel cassetto sarebbe quello di avere tanti di quei soldi da poter fare un giro del mondo ed aiutare i milioni di bambini che soffrono e guarda che non lo sto dicendo per fare l’eroe, è veramente una cosa che farei, però è un sogno.

Sei stato esaustivo e gentile come sempre, un abbraccio e speriamo di vederci presto. Sicuramente, quando vengo giù ci vediamo … Un bacione a Firenze … a presto!

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