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Interviste SOMMARIO

GENUS ORDINIS DEI: ‘illuminazioni metalliche’ tra sogno e realtà!

Quando si è di fronte al perdurare di un periodo incerto se non addirittura buio e alquanto nefasto, soprattutto per lo spirito di ciascuno di noi, è quanto mai necessario ricercare quella “luce” che ci aiuta, giorno dopo giorno, a farci uscire da un lungo tunnel senza via d’uscita. Trasponendo queste riflessioni nell’ambito musicale, possiamo ben riferirci a questa “illuminazione” (da “glare”, ovvero “abbaglio” – n. d. r.) parlando del nuovo lavoro in studio, il terzo della loro carriera, dei Genus Ordinis Dei, una realtà nostrana che, nel corso di quasi dieci anni di militanza e di lunga gavetta, è riuscita ad emergere appunto dalle tenebre e dall’aimè fin troppo saturo sottobosco metal underground!

Finalmente, siamo riusciti a parlare con la band del loro nuovo ‘Glare Of Deliverance’, uscito a fine 2020 per la Eclipse Records di Chris Poland (ex chitarrista dei Megadeth – n. d. r.), nonchè di molteplici argomenti e temi ad esso riferito ma anche, più in generale, all’attuale situazione che stiamo tutti vivendo, nella speranza di una prossima ripartenza anche in sede live! Abbiamo quindi analizzato assieme a Nick, Tommy, Steve e Richard i principali punti di forza e le peculiarità che contraddistinguono questo pregevole concept album, oltre ad approfondire tematiche inerenti sia l’aspetto visuale (visti i 10 video a corredo delle 10 tracce che compongono questo full lenght – n. d. r.) che quello compositivo e degli arrangiamenti in studio e on stage! Questo e molto altro in questa fantastica intervista: mettetevi comodi e lasciatevi trasportare da un “abbaglio liberatorio”!

Per la prima volta sulle pagine di VeroRock Italia ci faranno compagnia i Genus Ordinis Dei, benvenuti ragazzi! Grazie a tutto lo staff di VeroRock.it e a te naturalmente Rocco, onorati di essere qui, un saluto a tutti!

Raccontateci un po’ di voi, e di come nasce la band! La band nasce a cavallo tra il 2011 e il 2012. Quattro ragazzi di Crema con lo stesso sogno e lo stesso obbiettivo: scrivere le pagine dell’Heavy Metal. Ci presentiamo, siamo Nick (voce e chitarra), Tommy (chitarra), Steven (basso) e Richard (batteria).

Quale è stata la scintilla che ha dato vita, per la prima volta nelle vostre menti, alla genesi del vostro nuovo album ‘Glare Of Deliverance’? ‘Glare of Deliverance’ è un’opera che avevamo in mente da più di due anni e sulla quale ragionavamo ormai da molto tempo. Volevamo fare qualcosa di originale, quanto meno di diverso e così è nata l’idea di uscire un po dal classico schema di album musicale (ormai purtroppo sempre più bistrattato) e di fondere il concept della serie tv con la nostra musica. Volevamo raccontare una storia con questo nuovo “formato”, una Metal Music Serie:, 10 episodi narrativi, 10 video, 10 canzoni. Qualcosa di ambizioso insomma.

Quante e quali aspettative avete nei confronti della vostra opera? Aspettative?! Mai farsi aspettative! Troppo dolore…ahaha! Siamo consapevoli di aver dato vita a qualcosa di ambizioso e di bello. Un lavoro che ci ha fatto vivere un’avventura pazzesca, un viaggio incredibile. Un progetto che ha fatto crescere la band da tutti i punti di vista e che ci sta riempiendo di orgoglio ogni giorno che passa. Raggiungere la meta in questo lungo e tortuoso viaggio e ricevere così tanto sostegno dai nostri fan è già una grande vittoria, quello che verrà in più sarà un extra ben accetto!

Raccontateci quale è la storia che narrate tra i solchi di questo disco, e del perché di questa scelta! ‘Glare of Deliverance’ racconta le vicissitudini di Eleanor, una ragazza che cade nelle grinfie della Santa Inquisizione. La storia inizia con un rituale interrotto, poi la cattura, l‘interrogatorio e la tortura, per poi passare alle fasi del giudizio, l’abiura e l’esorcismo. Alla fine… bè, la fine ce la teniamo ancora un po per noi Ahaha! Non c’è un vero e proprio motivo del perché questa scelta, ci piaceva l’ambientazione che per altro si collegava magnificamente al main concept di tutti i nostri lavori, la nostra saga insomma. L’obiettivo è quello di raccontare una storia che sviscerasse un particolare episodio del nostro principale racconto. Stile Rogue One per la saga di Star Wars.

Dopo aver recensito la vostra ultima opera, posso dire che oltre ad essere molto bella è anche molto particolare: come avete approcciato e miscelato i vostri e testi e la vostra musica con le orchestrazioni classiche presenti nel disco? Grazie mille intanto. Da sempre componiamo ed arrangiamo l’orchestra e i cori all’interno della nostra musica, sono elementi che fanno parte del nostro sound. Non pensiamo mai che siano cose separate che devono essere congiunte. Anzi, succede qualche volta che scriviamo prima il testo che poi faremo fare al coro , oppure partiamo dall’idea di una sezione orchestrale per poi dare vita al resto del brano. Pensiamo tutte queste sezioni come pensiamo la batteria, la chitarra e il basso.

Chi fra di voi si è occupato della stesura dei testi? E chi della composizione musicale? C’è stato lavoro di squadra? Nick si occupa della stesura dei testi e Tommy si occupa della stesura della musica, poi tutti insieme discutiamo e cerchiamo di migliorare il tutto. Le idee possono arrivare un po da tutti ma principalmente questo è il nostro “setup” per quanto riguarda il songwriting. Il lavoro di squadra per questo tipo di progetto è stato fondamentale. Organizzare il lavoro dividendo chiaramente i ruoli e le responsabilità di tutti è indispensabile per poter raggiungere la meta. In questo caso poi abbiamo costruito un vero e proprio team di lavoro che portasse a compimento la produzione di tutta l’opera. Dal regista, agli attori, i costumisti, e tutti gli addetti ai lavori. E’ stato un lavoro di squadra costante e bellissimo!

Oltre all’aspetto puramente musicale, ‘Glare Of Deliverance’ è corredato da ben 10 video a corredo delle 10 tracce da voi composte: come è nata questa idea? L’idea è nata proprio dal fatto che cercavamo qualcosa di fresco e nuovo che potesse rappresentare appieno la storia che volevamo raccontare. Inoltre, volevamo dar vita ad un nuovo formato che seguisse e valorizzasse in maniera vincente il cambiamento del business musicale. L’utilizzo ormai indispensabile dei social, l’efficacia del videoclip e il venir meno (malinconicamente purtroppo) del formato CD / Album. Così è nata l’ambiziosa idea dalla prima Metal Music Series.

Nel lavoro che avete fatto c’è un testo, un video oppure un riff, e perché no anche un aneddoto, che vi lega particolarmente a ‘Glare Of Deliverance’? L’opera ‘Glare of Deliverance’ rimarrà per sempre, nella sua interezza, nei nostri cuori. ‘Glare’ è una gemma preziosa che darà il la alle prossime idee e ai i prossimi lavori. Ogni singolo momento di ‘Glare’ è qualcosa che ci tocca nel profondo e che ci rimarrà dentro per sempre (Parliamo al passato ma molte cose devono ancora venire! Aahah!). Crediamo che il fatto di essere usciti dagli schemi, di essere usciti da una certa comfort zone sia la cosa più preziosa.

Quando si potrà di nuovo usare la parola “live”, potrete eseguire dal vivo i nuovi brani: quale è, secondo voi, il loro potenziale sul palco? Vista anche la ricchezza di orchestrazioni presenti, cosa farete per riprodurli al meglio? Tutta la musica di ‘Glare’ è stata pensata anche in ottica live e saremo onorati di portare l’intero lavoro on stage! Sarà uno show pazzesco, siamo proprio in questi giorni al
lavoro per tutto quello che concerne il nuovo setting live. Ne vedrete delle belle! Per l’orchestra naturalmente (non potendo andare in giro con 40 persone al seguito, eheh!) Useremo le cosiddette e benedette “basi”. Le abbiamo sempre usate e le useremo ancora.

Si legge da più parti, e anche io ho sottolineato questa caratteristica, che i Genus Ordinis Dei sono padroni di un sound ben definito: cosa lo rende definito e quali sono i suoi connotati principali? Onorati di questo complimento! Sono anni che provano a categorizzarci (comprensibilmente) citando decine di band e di correnti. Forse è il caso di realizzare che i GOD hanno una loro forma e un loro colore, sempre in movimento, ma ben caratterizzato da alcuni concetti difficili da descrivere. Siamo una band che vive di visioni e sogni fanciulleschi, progetti ed ambizioni lontane che stanno prendendo
forma. E’ difficile descrivere tutte queste infinite sfumature e contaminazioni. Noi siamo i Genus Ordinis Dei e certe cose si possono solo percepire e sentire ma non descrivere. Il cambiamento, il constante tentativo di evolversi è il nostro segreto.

‘Glare Of Deliverance’ secondo me è la rappresentazione di qualcosa di molto importante e impegnativo, ma sullo sfondo aleggia purtroppo e ovviamente la brutta e pesante situazione odierna causata da questa pandemia a livello mondiale. Voi cosa riuscite a prevedere per il futuro? Siamo d’accordo, ‘Glare’ è qualcosa di importante ed impegnativo. Quando abbiamo annunciato al mondo il progetto, e la campagna di crowdfunding, non sono passati dieci giorni che l’Italia ha scoperto il primo caso di covid 19 a Codogno (zona per altro vicinissima alla nostra città Crema). A quel punto noi ci siamo trovati con una grossa scelta d fare: da una parte, una promessa a tutti i nostri fan e, dall’altra, una pandemia mondiale imminente che avrebbe scombussolato tutto e tutti per sempre, aumentando esponenzialmente il rischio di fallire! Ci siamo presi un po di tempo e alla fine abbiamo scelto di continuare e cercare a modo nostro di distrarre il mondo da quello che stava succedendo.
Ovviamente, vi lasciamo solo immaginare i disastri organizzativi che questa cosa ha creato al nostro progetto, ribaltando tutte le scadenze, i calendari e gli impegni presi con le location. Poi però, ci siamo resi conto di una cosa importante: la pandemia stava dandoci anche un grande vantaggio che all’inizio non vedevamo, il fattore tempo! Tutti si erano fermati con il proprio lavoro, la propria routine e questo ci ha dato la possibilità di vedere oltre il velo della monotonia e dell’abitudine. Abbiamo capito che, mentre il mondo si fermava, noi stavamo producendo 10 video che sarebbero andati
sull’unica piattaforma che non aveva interrotto la sua marcia: il web. 10 episodi che avrebbero occupato circa un anno di release e di lavoro successivo già pronto.

Inoltre gli addetti ai lavori non avevano altro da fare che dedicarsi al nostro progetto, Ahaha! Da marzo 2020, abbiamo lavorato online su tutta la parte digitale e poi, d’estate, appena liberati, eravamo pronti per produrre tuti gli episodi che sono finiti di essere girati il 3 settembre 2020, appena prima del secondo lockdown. Noi intanto però avevamo già tutto pronto per poter esaudire la promessa data. Alla fine dell’estate, durante le riprese dell’ultimo ambizioso episodio, ci siamo resi conto che ce l’avevamo fatta: un percorso duro, incerto, durato 2 anni. Una meta che non abbiamo mai smesso
di sognare e rincorrere fino a quando ce la siamo ritrovata tra le nostre braccia. Siamo
orgogliosi di questo ‘Glare of Deliverance’! Questo per dire che non sappiamo prevedere i futuro ma una cosa possiamo dirla: l’imprevisto è sacro! Cercate sempre di guardare il positivo delle cose anche in quei momenti dove vi sembra di vedere solo buio. Il buoi è fondamentale, perché solo quando si cade in momenti di crisi e di difficoltà si può davvero combattere per emergere e migliorarsi. Nessuno migliora in tempi di quiete.

Ad oggi, secondo il mio parere, non siete da considerare più una band emergente, bensì una band che sta piano piano affermando la sua personalità, cosa ampiamente dimostrata nel disco: ma come sono cambiate le cose nel tempo? Quali sono stati i vostri punti di forza e in cosa siete migliorati? Cosa ha cambiato o fatto maturare il sound che proponete? Concordiamo, non ci sentiamo neanche noi una band emergente. Le cose cambiano in continuazione (per fortuna): come band non siamo di certo a favore della routine e della monotonia. Il cambiamento è spesso difficile e spesso turbolento ma è l’unico vero modo di migliorarsi e di crescere (artisticamente e non solo). I nostri punti di forza sono un grande gruppo di lavoro, una grande leadership, una grande curiosità e una grande volontà di potenza. Viviamo ancora un grande sogno tipico dei più giovani e ne
andiamo fieri. ‘Glare of Deliverance’ poi è stato molto utile anche per migliorare tanto e in poco tempo l’aspetto più organizzativo, dandoci grandi e nuovi ispirazioni per il futuro, portando in noi una grande consapevolezza di forza. Abbiamo buttato giù il nostro limite portando l’asticella ancora più in là!

Nel corso degli anni, la vostra bravura è stata riconosciuta e ricompensata da una vasta serie di consensi e, come ciliegina sulla torta, due di voi, nello specifico Richard e Steve, sono entrati a far parte dei Lacuna Coil! Questo riconoscimento, nel tempo, potrebbe influire/rallentare il vostro personale cammino? Siamo orgogliosi che una band importante come i Lacuna Coil sia venuta a raccogliere nel nostro “umile” orticello alcuni dei nostri componenti e alcune delle nostre risorse e
conoscenze. Questo per noi è indice che stiamo lavorando bene, diremmo noi: molto bene! E’ indubbio che questo però possa creare cambiamenti, mutazioni che per noi però vengono sempre viste come stimolo per migliorarsi. Qualunque cosa accada, abbiamo sempre ben in mente il bene supremo dei Genus Ordinis Dei che va sempre messo sopra alle nostre proprie individualità. Tutto quello che ha provato a rallentarci e a fermarci l’abbiamo sempre trasformato in nuova energia, utile a spingerci sempre più in avanti.

Nick, Tommy, Steve e Richard, oltre la figura Genus Ordinis Dei avete altri progetti lavorativi in essere come singoli con e senza musica? A parte Richard che è anche il batterista dei Lacuna Coil, i Genus Ordinis Dei hanno la massima priorità su tutto, nessun piano B. L’unica cosa che ci sentiamo di aggiungere è la struttura di Tommy, il nostro studio personale, il Sonitus Studio: questo è il luogo dove
abbiamo interamente prodotto la musica di ‘Glare’ e sarà di vitale importanza per il futuro dei GOD!

Bene ragazzi, siamo arrivati ai titoli di coda di questa intervista, e nel ringraziarvi personalmente per la vostra gentilezza e disponibilità, lasciate un saluto a modo vostro e in maniera molto Rock ai lettori di VeroRock Italia! Grazie a voi ragazzi di VeroRock! Salutiamo tutti i lettori e i nostri fan con una breve frase nella quale crediamo molto: “Lavorate sul circondarvi di persone che hanno il
vostro stesso obiettivo, il vostro stesso sogno”. Stay Metal!

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