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HELL IN THE CLUB – Hell Of Fame

I quattro rockers  piemontesi Hell In The Club, quasi per scherzo e senza neppure troppo farci caso del tempo intercorso, e cioè tra la pubblicazione del loro primo album ”Let The Games Begin” datato 2011 e il disco  nuovo di zecca “Hell Of Fame” uscito nella seconda metà del  2020, arrivano al prestigioso e  ragguardevole traguardo della pubblicazione del quinto album in studio. Le differenze però tra i primi lavori e gli ultimi è evidente e tangibile sotto ogni punto di vista direi. Se la formula usata dagli Hell In The Club e’ sempre pressoché identica, e cioè un hard rock a venature glam’n’roll con una sana spruzzata di punk’n’roll qua e là, il livello compositivo e strutturale dei pezzi  è cresciuto in modo esponenziale, soprattutto rispetto allo standard medio.

Tale evoluzione e maturità compositiva ha trovato il suo picco in particolare da quando in sostanza Dave, Picco, Andy e Marc (ovvero dal precedente “See You On The Dark Side” del 2017) hanno sottoscritto il contratto con la prestigiosa label Frontiers Records, da sempre specializzata in produzioni specifiche per quanto concerne questa sezione più melodica del metal , con distribuzione di  carattere mondiale,  e dove da anni sono parcheggiate  nella sua “scuderia”, le auto di lusso delle firme  più prestigiose  della scena internazionale. “Hell Of Fame”, sin dal primo ascolto raccoglie tutto il meglio di questo, nonché tutti i benefici  che band ed etichetta possano trasmettere all’ascoltatore di turno. Si viene travolti subito  da un mix di note e ritornelli che sprizzano melodia ed armonia da tutti i pori, con punte di esaltazione e goduria assoluta, raggiungibili con il classico ed immancabile lentone strappamutande (e non solo), “Lullaby For An Angel”,  dove la voce di Dave fa la differenza in modo inequivocabile, e non esagero minimamente nell’affermare  che oggi come oggi, se la gioca con qualsiasi vocalist professionista al mondo, sia in estensione vocale  che in  espressività della stessa. E diciamocelo anche francamente, e fuori dai denti, volevate una risposta italiana allo strapotere scandinavo? Volevate un alternativa seria e credibile ai The Poodles mescolati con i Reckless Love? Ok, andate ad ascoltare  subito e poi acquistare in un formato fisico a vostra scelta originale  (NON scaricare) “Hell Of Fame”, il nuovo disco degli Hell In The Club! Perché, non mi stancherò mai di dirlo, chi AMA LA MUSICA  veramente e supporta la scena,  compra SOLO ORIGINALE e NON SCARICA!

“We’ll Never Leave The Castle”, parte con un arpeggio apparentemente tranquillo di Picco, ma ben presto il brano esplode  tutto il suo carisma melodico, dando l’idea di avere in mano un prodotto altamente professionale e curato maniacalmente  in ogni  dettaglio! Ovviamente per rendere scorrevole ed armonioso un disco, serve anche una sezione ritmica eccellente, e quindi direi che Andy al basso e Marc alla batteria svolgono un ruolo chiave per quanto riguarda la struttura dei brani di tutto il disco, dove si sorregge la qualità vocale e  chitarristica dei già citati Andy e  Pico (molto bravo anche negli assoli). Peraltro, Andy (Andrea Buratto), svolge anche  un duplice  ruolo chiave in fase di produzione, non solo come bassista, ma anche come  tecnico del suono e come supervisore/organizzatore per quanto riguarda la parte live della band . “Here Today, Gone Tomorrow“,  e’ “ruffiana” nel suo incedere e sporca quanto basta, mentre “Joker” sembra uscire direttamente da un disco degli ultimi Reckless Love, perfetta per andare in spiaggia, sognando Baywatch e Pamela Anderson (dei bei tempi), con un cocktail in mano e due prestanti giovani bellezze femminili in costume da bagno accanto magari, come da copione recita in questi casi (possibilmente)!

Del resto, gli Hell In The Club non hanno certo voglia di stupire l’ascoltatore con soluzioni musicali virtuose o  complesse ma, al contrario, propongono qualcosa di semplice, leggero, distensivo e perfetto per feste tra amici e party in piscina, e senza voler mai strafare dimostrano al tempo stesso di saperci fare, di avere assoluta padronanza tecnica degli strumenti, rivisitando sicuramente molto gli anni 80, senza tuttavia mai scadere nel banale, o nel gia’ fatto da altri, in un comodo rubato e “riciclato”. “Nostalgia” e’ il mio brano preferito, dove l’amore per i The Poodles esce in modo esponenziale, quelli degli esordi però, capaci di tre grandi dischi (fino a “Clash of Titans” – n. d. r.), prima di perdersi per strada e scadere nell’anonimato. Al contrario, gli Hell In The Club hanno sagacemente saputo prendere il meglio del loro passato artistico, per ricrearlo e personalizzarlo in qualcosa di dannatamente vintage ma attuale ed originale al tempo stesso! “No Room In Hell” e “Tokyo Lights” , contengono scosse e vibrazioni che farebbero saltare in aria  anche i morti viventi, ma l’adrenalina che trasmette “MR.Grouch” e’ difficilmente descrivibile per essere accostata e paragonata a un brano storico! Impossibile restare fermi, non saltare e pogare. Chiude la partita, calando  un pokerissimo  finale sua maestà, il demone “Lucifer’S Magic”, dando un tocco finale di “satanica goliardia” a un album dannatamente infernale e surreale, di vera “Fama all’Inferno” , quella che gli Hell In The Club hanno saputo  prepotentemente conquistarsi, salendo i vertici  alti dell’hard’n’heavy internazionale.

Tracklist:

1) We’ll Never Leave The Castle

2) Horst Case Scenario

3) Here Today, Gone Tomorrow

4) Joker

5) Last Of An Undying Kind

6. Nostalgia

7) Lullaby For An Angel

8) Mr.Grouch

9) No Room In Hell

10) Tokyo Lights

11) Lucifer’S Magic

Line up:

Dave: lead vocals

Picco: guitars

Mark: drums

Andy: bass

VOTO: 9/10

ANNO: 2020

GENERE: Hard Rock/Glam Metal

ETICHETTA: Frontiers Records

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