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Album 2020 Recensioni SOMMARIO

ORIANTHI – ‘O’

Orianthi Panagaris, chitarrista australiana di origine greca e residente da anni a Los Angeles, come ogni enfant prodige, ha talmente bruciato le tappe che oggi, a soli 35 anni, inanella nella sua collezione il suo quarto album solista dopo aver consumato collaborazioni illustri come quelle con Steve Vai, Alice Cooper, Richie Sambora, Prince, Michael Jackson, Eric Clapton e soprattutto con il suo mentore Carlos Santana che di fatto ha rappresentato la sua principale fonte d’ispirazione soprattutto all’alba del suo percorso artistico.

A tredici anni dal suo debutto come solista, Orianthi giunge oggi al suo piu’ completo e variegato lavoro, dopo un percorso altalenante di stili e di influenze che in verità ha sempre riversato piu’ in studio che dal vivo dove è sempre rimasta fedele ad un sound piu’ rock blues o prettamente hard rock come testimoniano le sue folgoranti esibizioni con Alice Cooper. Dotata anche di una voce non indifferente, Orianthi sembra ora volgere le sue mire maggiormente ad un mercato piu’ rock pop orientated ma non vi è alcun dubbio che il suo dna resta e rimane intriso nel piu’ bollente e incorruttibile spirito rock (e blues) nonostante qua e la’ affiorino ammiccamenti verso un pubblico non esclusivamente dedito a tali sonorità.

Ma quasi a volerci smentire, l’inizio di questo ‘O’ è contraddistinto da un trittico di sferzanti brani in cui la melodia possente e carica di energia la fa da padrone e dove i synth e l’armonica si sposano in un cocktail micidiale ad alto tasso di adrenalina, impossibile non lasciarsi trascinare in questo vortice di allucinante climax.

Stessa musica per la seguente ‘Blow’ dove però un andamento quasi danzereccio impedisce di rilassarsi, l’elettronica inizia a far capolinea in ‘Sorry’ che si sviluppa tra ritmi ‘leppardiani’ ed attraversata da una linea melodica vincente che fa si che si possa pensare ad una possibile hit, “Crawling Out Of The Dark’ è una splendida ballata che sembra esser stata scritta per Lady Gaga per il suo pluripremiato ‘A Star Is Born’ se non fosse un’entità differente per la chitarra inconfondibile di Orianthi che ci regala un solo mozzafiato, in “Impulsive” rimaniamo in territori dal paesaggio losangeleno con la sua melodia solare e festaiola, ‘Streams Of Consciousness’ ci fa battere il piedino continuamente con il suo andamento cadenzato e irrefrenabile mentre in “Company” tornano quei ricami vocali eleganti e sinuosi che immaginiamo farebbero smuovere un intera spiaggia popolata da ragazzi intenti a ballare intorno ad un ju-box.

Con la conclusiva ‘Moonwalker’ Orianthi sembra lanciare la sfida alle grandi del pop, se non altro per l’accostamento vocale che ci ricorda la migliore Christina Aguileira d’inizio carriera se non fosse che il tutto è rivestito attraverso il suo inconfondibile stile guitar-oriented.

Che dire in conclusione se non sottolineare la bellezza di un album che non annoia e non stanca mai e che ha il merito di non dividere ma di mettere d’accordo tutti coloro che amano la buona musica, da qualunque territorio essa provenga.

Tracklist

1) Contagious

2) Sinners Hymn

3) Rescue Me

4) Blow

5) Sorry

6) Crawling Out Of The Dark

7) Impulsive

8) Streams Of Consciousness

9) Company

10) Moonwalke

Line up

Orianthi Panagaris: guitars & vocals

Evan Frederiksen: drums & bass

Marti Frederiksen: percussion

VOTO: 8/10

ANNO: 2020

GENERE: Hard Rock

ETICHETTA: Frontiers Records

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