A distanza di ventuno anni anni, dopo le note vicissitudini ma anche dopo tre ottimi album in studio, i Gotthard ripropongono un proprio show in chiave semi acustica centrando in pieno l’obiettivo e producendo un disco sfavillante curato nei minimi dettagli.
L’album è composto da ventiquattro song (di cui due brani nuovi di zecca) completamente riarrangiate dove a farla da padrone sono non solo le chitarre acustiche (che ovviamente dettano la linea guida) ma anche l’hammond e l’electric guitar che insieme alle percussioni donano ad ogni pezzo quel feeling e quel sound che fan si che ogni singolo brano risulti come se si ascoltasse per la prima volta, operazione non facile per quei pezzi già ovviamente conosciutissimi dai fan del grande gruppo elevetico.
L’intero lavoro, uscito in digipack e vinile in una lussuosissima confezione con un book ricchissimo, risulta molto omogeneo e non presenta cali di tensione, ogni song, propria o coverizzata, evoca scenari festaioli e mette al centro dell’attenzione i musicisti attorno ai quali il pubblico piu’ che assistere, partecipa tanto è l’intimità ed il grado di aggregazione che queste nuove fantastiche versioni ci offrono, come se ci si trovasse in spiaggia attorno a quattro rocker che, chitarre a tracolla, suonano una dopo l’altra le piu’ belle canzoni del proprio repertorio e non solo.
Se poi ci aggiungiamo ospitate d’eccezione come le due cantanti Maram El Dsoki e Barbara Comi che arricchiscono e piacevolmente stravolgono brani come ‘Smoke on The Water’ (in una versione da urlo) ed altre, il risultato non puo’ che essere sorprendente!
Nelle quasi due ore di musica, i Gotthard non tralasciano nessun periodo della propria carriera passando dai grandi classici dell’era Steve Lee ai brani piu’ rappresentativi degli ultimi tre album con Nic Maeder dietro il microfono regalandoci anche due brani inediti in chiave acustica, una bellissima ballad “What I Wouldn‘t Give” e la piu’ veloce “Bye Bye Caroline”, scritta in collaborazione con il mitico Francis Rossi dei celebri Status Quo.
‘Defrostred 2′ quindi si colloca senz’altro tra i piu’ grandi album ‘semiunplugged’ di sempre accanto a pietre miliari del genere partorite da gruppi come Tesla, Dokken, Europe ecc … ed ora non ci resterà che aspettare il prossimo ‘Defrostred 3’ !!