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Live Report SOMMARIO

EDOARDO TADDEI BAND, Roma, 06/03/20 – Nemesi Release Party!

ROMA, Let It Beer, 06/03/20 – Dunque…dove eravamo rimasti?! Ho scelto questa espressione (abbastanza famosa) per iniziare questo report, perchè credo sia lo specchio fedele di quello che è accaduto e delle varie sensazioni che si sono succedute, dopo quel fatidico comunicato. Comunicato che diramato ad inizio marzo 2020, ha spento i motori della nostra macchina preferita, che è quella della musica, dettando di conseguenza un imponente stop forzato (in ogni attività – n. d. r.)per riuscire a gestire nel migliore dei modi la sicurezza sanitaria nazionale. Da quel giorno sono passati, più o meno 4 mesi, e anche se non al 100% i motori del nostro paese si sono accesi di nuovo, e quindi si può (anche timidamente) tornare a parlare di musica live. L’evento di cui andremo a parlare si è svolto in data 6 Marzo 2020, in quel del Let It Beer di Roma, dove si è svolta la release party di “NEMESI” il progetto solista dell’astro nascente della 6 corde che risponde al nome di Edoardo Taddei. Ad aprire questa barocca e neolassica serata, sempre lui con i Black Star – Yngwie Malmsteen Tribute. E allora che si aprano le danze a suon di shred e melodia!

Black Star – Yngwie Malmsteen Tribute

Si parte subito ad altissima velocità con la splendida “Rising Force”, pezzo storico e inconfondibile del maestro. Il pubblico viene subito rapito da queste sonorità e catapultato indietro nel tempo, fino al 1988, dal canto loro i musicisti macinano una quantità impressionante di note (come da copione) senza troppi timori reverenziali verso un artista di questo calibro. Si prosegue a ritroso nel tempo di circa 3 anni, quando nel 1985 vedeva la luce “Marching Out”, e da questo strepitoso disco vengono eseguite, in tutta la loro potenza neoclassica “I’ll See The Light Tonight” e “I Am A Viking” brani che non hanno bisogno di alcun tipo di presentazione. Dal canto suo Edoardo è totalmente a suo agio in questo mare di note, dove da ampio sfoggio delle sue grandissime doti di musicista prendendo così i meritati applausi, dietro di lui però non bisogna dimenticare il gran bel lavoro svolto a supporto da una band veramente valida e coesa. È il momento di “Black Star” direttamente dal 1984 che con il suo incedere allieta i nostri padiglioni auricolari; ma è di nuovo il momento di Andrea che con le sue corde vocali ci regala una tripletta di grande valore, estratta in toto da ‘Odyssey’! Si palesano così “Dejà Vù”, “Dreaming (Tell Me)” e “Heaven Tonight”, anche qui non servono cappelli introduttivi a brani che ad oggi, continuano ad emozionare sia gli amanti del genere che gli amanti della buona musica, regalando brividi ad ogni ascolto. Uno dei pezzi preferiti da chi scrive, di mister Malmsteen, risponde al nome di “Far Beyond The Sun” e appena le mille dita di Edoardo cominciano a suonarla, resto ammirato dalla sua ennesima grande prova di abilità sulla chitarra e poi resto in adorazione di un pezzo che sembra sempre essere la prima volta che lo ascolto. Si corre verso la fine del set, e i musicisti hanno optato per un omaggio a Trilogy dove andranno ad eseguire “Fire” e “Liar”. Tanto sudore, migliaia di note, ottime capacità tecniche e una carica contagiosa, sono le cose che hanno consentito ai Black Star – Yngwie Malmsteen Tribute di eseguire uno show veramente degno di nota mettendo in luce una band composta di musicisti che sanno il fatto loro. Menzione particolare per Andrea, che nonostante un errore (forse l’unico) di intonazione, su un pezzo ha guidato le nostre orecchie in maniera veramente lodevole attraverso un repertorio impegnativo e di non facile interpretazione.

Black Star – Yngwie Malmsteen Tribute – line up:

Andrea Cova – Voce
Edoardo Taddei – Chitarra
Fabrizio Sclano – Basso
Riccardo Piergiovanni – Tastiere
Emiliano Cantiano – Batteria

Black Star – Yngwie Malmsteen Tribute – set list:

“Rising Force”
“I Am A Viking”
“I’ll See The Light Tonight”
“Black Star”
“Dejà Vù”
“Dreaming”
“Heaven Tonight”
“Far Beyond The Sun”
“Fire”
“Liar”

EdoardoTaddei Band

Rapidissimo cambio palco, e si apprestano a salire nuovi musicisti che andranno a formare la Edoardo Taddei Band, e adesso che è tutto pronto passiamo a descrivere quello che è stato il pezzo forte della serata, ovvero la presentazione del primo lavoro solista di Edoardo che risponde al nome di “NEMESI”. Un lavoro breve ma intenso, pochi brani ma strabordanti di personalità, in esso ci si può trovare tutta la personalità e l’emotività di un ragazzo che suona con tutta la forza e passione possibili. Il set di canzone che ci viene presentato in questa seconda parte della serata e anche quì molto ampio, una gran parte è composta dall’esecuzione di alcuni brani di mister Jason Becker (ispirazione massima del nostro Edoardo – n. d. r.). Si comincia con il 1988 anno in cui esce ‘Perpetual Burn’, il primo deflagrante lavoro di Becker da cui vengono eseguiti in tutta la loro magnificenza “Eleven Blue Egyptians”, “Perpetual Burn”, “Altitudes” “Temple Of The Absurd”. Anche questa band, neanche a dirlo non sbaglia un colpo, compattezza e perizia tecnica emergono in ogni singola nota suonata a sostegno di un Edoardo sempre più a suo agio in questo mare di note iper virtuose. Passiamo a “Primal” che è l’ultimo estratto della discografia di Becker, pezzo datato 1996, direttamente dal disco ‘Perspective’, anche qui classe e qualità di esecuzione sono a livelli altissimi per omaggiare uno degli ultimi brani prima che Jason si ammalasse definitivamente.

Ma adesso ci siamo, eccoli i brani che tutti aspettavamo durante la serata, le luci al neon prendono forma, ed ecco che si palesa appunto “Neon Shapes” in cui, ovviamente, le influenze di Becker si sentono chiare e distinte. Un impasto sonoro fatto di atmosfere retrò targate ‘80s, tante armonie e arpeggi a formare un ottovolante di suoni, i passaggi funambolici e virtuosi presenti nel brano rubano l’orecchio anche grazie a cambi di tempo molto azzeccati, rendendo così il tutto bollente come il fuoco e impetuoso come il mare.
Applausi a scena aperta e si corre dritti verso un altro brano, che personalmente apprezzo moltissimo. Un concentrato di velocità folle e neoclassica, sembra come se il vento si è impossessato del brano, sono presenti degli sweep eseguiti in maniera impeccabile a corredo di una pulizia di suono veramente impressionante con note precise e taglienti. Verso il minuto 3:20 si abbassano i giri di questa corsa, e si fa spazio una melodia intrisa di sentimento ed emozioni che vanno a finire in un crescendo da mozzare il fiato; questa è “The Veil”. Dopo avere stravolto l’ordine della scaletta passo a raccontare gli ultimo due brani proposti, lo faccio in questo ordine poichè, circa un anno fà, ebbi già il piacere di scrivere delle gesta del nostro axeman, scrivendo più o meno così: “…eh sì perchè proprio di inedito si tratta, il brano che chiude il set è “Sentimental Bipolarism” scritto da Edoardo in cui si sentono le influenze degli artisti con cui sicuramente è cresciuto e che stasera ha suonato per noi con la sua sei corde. Brano bello, coinvolgente e di ottima fattura tanto che non vedo l’ora (e credo anche il pubblico) di ascoltarne altri…”. Appena lo ascoltai ne rimasi subito affascinato ed infatti a fine serata quando scese dal palco oltre a complimentarmi con lui, gli dissi appunto che aspettavo la sua prima ufficiale uscita discografica da solista. Ed ecco che questa sera ci ha accontentato. “Sentimental Bipolarism” in questo set è stata introdotta da “Wail” un pezzo breve, tecnico e delicato espresso in chiave acustica e arricchito dalle atmosfere melodiche tanto care a Y. J. Malmsteen (altra fonte di ispirazione per Edoardo). Si chiude così una performance veramente superlativa, dove i musicisti hanno dato il loro meglio, David dietro i tamburi ed Enrico alle note scure ha garantito una sezione ritmica potente e precisa, Riccardo ai tasti neri e bianchi ha sostenuto impeccabilmente tutto l’apparato melodico, insomma tutti insieme ci hanno regalato musica di una certa qualità tributata da giusti e meritati applausi.

Edoardo Taddei Band – line up:

Edoardo Taddei – Chitarra
Enrico Sandri – Basso
Riccardo Piergiovanni – Tastiere
David Folchitto – Batteria

Edoardo Taddei Band – set list:

“Eleven Blue Egyptians” (Jason Becker cover)
“Perpetual Burn” (Jason Becker cover)
“Primal” (Jason Becker cover)
“Wail”
“Sentimental Bipolarism”
“Altitudes” (Jason Becker cover)
“Temple Of The Absurd” (Jason Becker cover)
“Neon shapes”
“The Veil”

Per concludere posso dire che, anche se in ritardo, un applauso lo voglio fare anche io personalmente, a tutti i musicisti che si sono alternati in questa splendida serata rendendola viva più che mai, un applause va ad un super Edoardo cui spettavano le luci della ribalta, ed infine come sempre il ringraziamento finale va al Let It Beer (nelle persone di Alessandro e Stefano) che come sempre ha dato vita ad una bella serata con ottima musica dal vivo.

A presto e come sempre…

ROCK ON !!!!!

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