A poche settimane di distanza dalla pubblicazione del loro full lenght di debutto, ‘MadHouse Hotel’, uscito lo scorso 29 marzo per la DysFUNCTION Productions, abbiamo colto l’occasione di fare quattro chiacchiere direttamente con la giovane rock band lombarda, i MadHouse, entrata di recente nel roster Rock On Agency, che ci hanno raccontato la loro evoluzione musicale, le loro influenze, il concept album in questione e tantissime altre novità e spunti di riflessione interessanti! Ma bando alle ciance ed eccoci pronti a tu per tu con i nostri ospiti: buona lettura a tutti voi!
Ciao ragazzi, grazie per il tempo concessoci! Partiamo subito con una domanda di rito: brevemente ci raccontate come nasce la band e quali i momenti topici della vostra ancora giovane carriera?
(MadHouse): i MadHouse nascono nel 2012 come cover band anche se Federica (voce) e Filippo (chitarra ritmica) collaborano musicalmente dal 2005. La band ha subito alcuni cambi di line up fino ad arrivare a quella attuale: Federica Tringali (voce), Filippo Anfossi (chitarra ritmica), Daniele Maggi (chitarra solista), Michele Canevari (basso) e Ares Cabrini (batteria). Nel 2015 è stato pubblicato il nostro primo EP di inediti “You Want More” prodotto da Marco Barusso che ha collaborato con diversi artisti tra cui Lacuna Coil, Modà, Thirty Seconds to Mars, Coldplay. Il 29 marzo è stato pubblicato il nostro primo full lenght ‘MadHouse Hotel’ prodotto da DysFUNCTION Productions (Fear Factory, Logan Mader, Dan Korneff, Alteria, Logical Terror, Klogr, Trick or Treat).
Poche settimane fa, esattamente il 29 Marzo scorso, è uscito il vostro primo full lenght ‘MadHouse Hotel’ (dysFUNCTION Productions), un concept album di dieci tracce ciascuna delle quali rappresenta la stanza di un albergo. Come nasce l’idea alla base del concept? Ci raccontate l’evoluzione del disco in dettaglio?
(MadHouse): le idee creative ed artistiche come tutti i testi dei nostri inediti nascono dalla necessità comunicativa ed espressiva di Federica che ha voluto raccontarsi anche questa volta nei nuovi brani.
Il titolo del nuovo disco è formato da due parole in contrapposizione tra loro: “MadHouse” che, oltre ad essere il nome della band, significa “manicomio” e rappresenta un posto in cui si viene rinchiusi contro la propria volontà in antitesi ad “Hotel” dove di solito invece si sceglie di soggiornare.
L’album è un concept composto da 10 brani dove ogni singola track rappresenta una stanza dell’hotel in cui ogni ascoltatore, presa la chiave della propria camera, sceglie di soggiornare per ritrovare o ricercare la propria dimensione. La chiave rappresenta a livello simbolico la capacità di scelta che ognuno di noi possiede per poter vivere al meglio la propria vita. E’ un invito a guardare dentro sé stessi, a volte combattendo le proprie paure ed insicurezze, per capire meglio ciò che ci circonda e per intraprendere realmente il percorso di vita che più ci rappresenta e ci può rendere felici.
Esattamente il giorno stesso dell’uscita del vostro debutto discografico avete tenuto il release party allo Slaughter Club di Paderno Dugnano (MI): com’è andata la serata di Venerdì 29 Marzo?
(MadHouse): dietro questa data c’è stato parecchio lavoro sia da parte nostra che della Rock On che ci ha supportato nella realizzazione dell’evento. La “data zero” è sempre importante ed emozionante perché oltre ad esser l’occasione per presentare sul palco il nuovo album segna l’inizio di una parte di cammino musicale che coinvolge tutta la band. L’aspetto più bello è stato veder partecipare all’evento non solo gli amici ma anche chi segue da sempre il progetto MadHouse.
Sarei veramente curioso di sentirvi dal vivo! Avete già pensato a qualche data anche al centro-sud e a Roma? Un mini tour in vista a supporto del nuovo disco?
(MadHouse): non abbiamo attualmente date in calendario nella capitale ma essendoci venuti a suonare più volte sarà sicuramente una delle tappe immancabili del tour che toccherà non solo diverse città italiane ma anche diverse città europee.
Nel 2015 è uscito il vostro primo EP “You Want More”, prodotto dal noto producer Marco Barusso (Lacuna Coil, Thirty Seconds to Mars, Coldplay): come siete entrati in contatto con lui e com’è stata questa vostra prima esperienza pre-debutto?
(MadHouse): abbiamo incontrato Marco nel 2013 in occasione di un live in cui noi MadHouse abbiamo condiviso il palco con i Cayne band fondata da Barusso e in cui ha suonato diversi anni. Lavorare con Marco è stato molto formativo, lavorare con grandi professionisti è un privilegio che permette di crescere sia sotto il lato umano che sotto quello professionale ed artistico.
Altra domanda un po scontata ma doverosa: siete nati inizialmente come cover band pop-rock, quali le vostre principali influenze e band di riferimento, quali i vostri ascolti principali con cui siete cresciuti?
(MadHouse): il background personale e musicale della band è molto vario ed eterogeneo. Non abbiamo delle band di riferimento precise. Abbiamo messo insieme tutte le nostre inclinazioni fin da subito creando qualcosa di “nostro” sempre e comunque nell’ambito rock / hard rock.
Suonare spesso comporta anche il conoscere e il confrontarsi con altre realtà musicali affini o differenti: ci sono band con le quali avete suonato recentemente che vi hanno colpito in modo particolare?
(MadHouse): uno degli aspetti più belli di fare musica è proprio quello di poter collaborare con tante band. Di progetti interessanti in giro ce ne sono veramente tanti come quello dei Neshamà, degli Althea, dei Materdea, dei The Great Divide, di Trevor and the Wolves.. l’underground è ricco di gradite sorprese ecco perché vale sempre la pena di ascoltare musica inedita e soprattutto di andare nei club a vedere i concerti live.
A Maggio sarete impegnati in un breve ma intenso tour europeo a supporto del vostro disco d’esordio assieme ai vostri colleghi Althea. Quali sono le vostre aspettative? E’ la vostra prima esperienza all’estero o avete già avuto altre occasioni di esibirvi fuori dai confini nazionali?
(MadHouse): non è la nostra prima esperienza all’estero ma è sicuramente la prima volta che partiamo seguendo un tour ben progettato e programmato. Siamo felici di condividere questa prima parte di date europee con gli Althea, che oltre ad essere una bravissima band e ad aver condiviso già con noi il palco dello showcase del nuovo album sono anche delle persone splendide e sicuramente dei perfetti compagni di viaggio.
Come siete entrati in contatto con la Rock On Agency?
(MadHouse): siamo stati contattati a fine 2018 per prendere parte ad una data al Blue Rose Saloon di Bresso (MI) organizzata dall’agenzia e da li è iniziata la collaborazione.
Progetti futuri: qualche novità in vista? state già lavorando ai pezzi del prossimo album in studio?
(MadHouse): attualmente siamo impegnati totalmente nella promozione del nuovo album. Pensiamo di tornare in studio verso fine anno. Nel frattempo non smettiamo comunque di creare e comporre proprio in visione di questo futuro step.
Il vostro sogno proibito: ci sono band famose con le quali vi piacerebbe andare in tour?
(MadHouse): si parla di sogni impossibili? A chi non piacerebbe aprire agli Iron Maiden o Alice Cooper?
Grazie per il tempo che ci avete concesso! Se volete lasciare un messaggio a tutti i lettori di Vero Rock Italia questo è il momento adatto!
(MadHouse): grazie alla vostra redazione per il supporto costante che date al nostro progetto e un saluto a tutti i lettori di Vero Rock! Vi invitiamo non solo ai nostri live ma anche ad ascoltare il nostro nuovo album “MadHouse Hotel” che è disponibile su tutti i digital store. Seguiteci sul nostro sito www.madhouseband.it e sui social come “madhouse rockband”.