E’ sempre un piacere scambiare quattro chiacchiere e conoscere meglio delle giovani realtà musicali del panorama contemporaneo italiano: nonostante il sottoscritto
sia da sempre legato (o relegato che dir si voglia – n. d. r.) ad ascolti e sonorità più vintage ed old school nonché poco avvezzo a suoni più al passo coi tempi, devo ammettere che questa giovane realtà musicale, i Viperium, mi hanno stupito soprattutto per la maturità con cui affrontano la fase compositiva e soprattutto per il messaggio positivo che tendono a veicolare coi loro testi, attraverso un’analisi attenta della realtà umana anche dal punto di vista antropologico: è stato dunque un piacere toccare con loro svariati argomenti, dal loro recente debutto discografico ‘Antropofobia’ (uscito a Giugno 2018 per la partenopea Volcano Records & Promotion – n. d. r.), passando per le loro esperienze live più importanti e la loro evoluzione sonora fino ai progetti futuri e altro ancora!
Ciao ragazzi, grazie innazitutto per il vostro prezioso tempo che ci state concedendo e benvenuti su VeroRock.it! Partiamo con la prima domanda: ci raccontate brevemente la storia della band e quali sono stati i punti di svolta che vi hanno portato fino ad oggi?
(Viperium): il progetto nasce tra il 2011 ed il 2012 da un’idea di Alessandro Sarni e Valeriano Castelgrande, rispettivamente batteria e voce della band ed unici compositori. Registrammo un demo di 4 brani con approccio molto minimale e influenzato soprattutto dal genere Alternative che andava a convogliare le varie influenze di allora. Ma la band, dopo svariati cambi di formazione, trova il suo reale corpo con Aurora Corcio al basso e Francesco Catalano ed Antonio Quatrale alle chitarre, iniziando così il percorso che ci portò alla realizzazione di “Antropofobia”, primo album in studio e prima vera svolta del progetto.
Pochi mesi fa, per l’esattezza nel mese di Giugno scorso, avete finalmente dato vita al vostro primo full lenght, ‘Antropofobia’, per gli amici della Volcano Records & Promotion! Com’è stata la gestazione di questo vostro debutto e soprattutto come avete approcciato alla composizione dei singoli brani?
(Viperium): è stato un parto! Abbiamo lavorato per quasi un anno alle registrazioni, concentrandoci sul sound. Volevamo qualcosa che suonasse in maniera completamente differente dalla solita musica Metalcore e Djent che eravamo soliti ascoltare durante i live delle band underground della scena di allora; quel sound “confezionato ad hoc”, freddo e tagliente, curato al millimetro non ci apparteneva. Quindi abbiamo iniziato a sporcare il tutto, concentrandoci sull’emotività, sull’istinto, alla ricerca di un sound che potesse risultare “vero”, concepito realmente da una band alle prime armi e che ha ancora tanto da imparare. Di sicuro abbiamo rischiato molto non essendoci schierati con quelle che erano le sonorità del momento, ma per lo meno possiamo dire che il risultato rispecchia fedelmente quello che siamo sul palco ogni volta che ci esibiamo. Il punto focale sicuramente sono i testi, dai quali poi tessiamo come veri e propri sarti dei vestiti su misura, che fanno di ogni brano un mondo a sé stante, tutti completamente differenti fra di loro ma accomunati dallo stesso protagonista, l’essere umano.
Come siete entrati in contatto con la Volcano Records & Promotion e con la SoundsrockAgency/Brothel Of Sound?
(Viperium): abbiamo fatto come crediamo facciano la maggior parte delle band emergenti: una volta terminato il materiale abbiamo inviato il tutto al maggior numero di etichette possibili e rimasti in frenetica attesa. Ci sono arrivate un paio di proposte interessanti ma alla fine abbiamo scelto la Volcano, che ci è sembrata la più seria e credibile al momento. La Soundsrock ci è stata segnalata dalla stessa Volcano, e siamo stati felicissimi di poter collaborare con loro nonostante la nostra ancora piccola e breve esperienza.
Rispetto ai vostri esordi, oltre ai cambi di lineup che si sono succeduti negli anni, quali sono gli elementi principali che sono rimasti fissi nel vostro suono e quali invece quelli secondo voi che hanno subito maggiori cambiamenti?
(Viperium): sicuramente il più grande cambiamento è stato abbandonare la scelta di una sola chitarra ed arricchire il sound con due chitarre completamente differenti fra loro: Francesco Catalano utilizza una Diezel VH4 e spingendo sulle medio-basse riesce a tirar fuori un suono molto caldo e greve. Mentre Antonio Quatrale utilizza una Mesa Boogie Dual Rectifier con un suono molto pulito, quasi “chirurgico”, che nell’insieme, nell’amalgama dei due, dà modo di avere un sound molto limpido ma allo stesso tempo caldo e corposo. La caratteristica principale rimasta invariata è l’approccio alla composizione: tendiamo sempre di dare delle parti differenti a tutti gli strumenti, come fossero attori diversi di una stessa opera, cercando di ottenere qualcosa di diverso nell’unione del tutto; un po’ come unire due o tre sapori diversi in un piatto può portare alla creazione di un sapore unico e che non esisteva in origine. Ecco – tolti ovviamente quegli obbligati che spingono e sorreggono parti principali e fondamentali come un inciso – abbiamo da sempre cercato di dare voci diverse a tutti gli strumenti e nell’impasto il sound acquisisce colori che non ci potrebbero essere altrimenti.
Leggendo la vostra biografia sulla pagina Facebook sono rimasto colpito dalla definizione “Il nostro progetto volge ad analizzare l’essere umano sotto un punto di vista antropologico, cercando di mettere in musica le varie esperienze umane, i sentimenti, gli atteggiamenti caratterizzanti l’essere umano.” Come nascono i vostri testi e in particolar modo qual è il processo compositivo che seguite di solito nell’approcciare a brani nuovi?
(Viperium): i testi sono analisi che facciamo su noi stessi e sugli altri. Come detto in precedenza il punto focale dell’intero progetto è l’essere umano, è cercare di fare un viaggio introspettivo alla ricerca di consapevolezze maggiori, e la musica ne fa da contorno. Nascono quindi da situazioni assolutamente reali che viviamo di persona o che vediamo vivere intorno a noi, perché il fine ultimo è sempre cercare di dare voce alla realtà, una spasmodica ricerca del vero.
In riferimento ai concerti, nonostante la vostra giovane carriera musicale, quali sono stati quelli che ricordate con particolare soddisfazione?
(Viperium): uno dei più importanti è stato senza ombra di dubbio quello che ci ha visti sullo stesso palco in apertura agli Extrema, una delle band Thrash Metal più importanti del panorama italiano, se non la più importante. È stato un live che ci ha dato modo di apprendere tanto sia a livello di sound che di presenza scenica ed impatto sul pubblico; il livello era altissimo e abbiamo imparato tanto.
Domanda abbastanza scontata ma doverosa: quali le vostre principali influenze e band di riferimento, anche al di fuori del panorama nu metal/alternative, quali i vostri ascolti principali con cui siete cresciuti?
(Viperium): attualmente siamo 5 persone provenienti da 5 mondi completamente differenti, ed è proprio questo il punto di forza della band che ci offre la possibilità di fare di ogni brano un mondo a sé stante. Nella composizione non ci poniamo alcun limite di genere; le etichette infatti ci stanno strette ma sappiamo che prima o poi qualcuno te le cerca e deve necessariamente affibbiartele, ma nel complesso ascoltando i nostri brani potrai trovare del Nu Metal ed Alternative grazie ad ascolti come Korn, Deftones, Limp Bizkit, Slipknot, Mudvayne, un bel po’ di Thrash ispirati da band come Slayer, Pantera, Machine Head, Sepultura, Progressive grazie a Dream Theater, Opeth, Tool, Post-Hardcore Fugazi, At The Drive In, Drive Like Jehu…insomma ne abbiamo tante di influenze e soprattutto adoriamo la contaminazione. L’unico limite è la tua immaginazione.
Suonare spesso comporta anche il conoscere e il confrontarsi con altre realtà musicali affini o differenti: ci sono band con le quali avete suonato recentemente che vi hanno colpito in modo particolare?
(Viperium): la band che più ci ha colpiti, con la quale abbiamo avuto il piacere e l’onore di condividere il palco come detto poc’anzi, sono senza dubbio gli Extrema. Ottimi musicisti ma anche ottimi performer, il che fa la differenza quando suoni dal vivo.
Avete progetti per il futuro in cantiere? Un nuovo tour? State già lavorando ai pezzi del prossimo album in studio?
(Viperium): abbiamo brani a sufficienza per un eventuale secondo album ma per il momento sentiamo l’esigenza assoluta di spingere il più possibile il nostro primo lavoro, cercando di crescere diffondendo la nostra musica dal vivo.
Qual è il vostro sogno musicale che avete nel cassetto? Ci sono band famose con le quali vi piacerebbe andare in tour?
(Viperium): crediamo sia il sogno di ogni musicista con la “M” maiuscola che si rispetti, ossia fare della nostra musica la nostra principale fonte di guadagno e quindi un lavoro. Può sembrare scontato ma è dura farlo in parallelo, i sacrifici sono tanti e molto spesso non si riescono a trovare il tempo e le energie giuste per farlo, così da perdere lungo la strada la motivazione e far morire lentamente il tutto. Una band che ci ha colpiti molto ultimamente e con la quale sarebbe un piacere enorme condividere il palco sono i Code Orange, band freschissima ma che si sta dando un gran da fare per ridisegnare quei vecchi schemi di suono e composizione che hanno le grandi band famose appartenenti ormai al passato. L’abbiamo già detto e lo ribadiamo, amiamo le contaminazioni e il non porsi limiti!
Grazie per il tempo che ci avete concesso! Se volete lasciare un messaggio a tutti i lettori di Vero Rock Italia questo è il momento adatto!
(Viperium): grazie a voi per lo spazio dedicatoci. Per i lettori una sola cosa…uccidete la stupida scimmia che alberga in voi e che vi relega in un corpo morto fatto di pregiudizi, stereotipi e frasi fatte e abbracciate l’essere umano senziente che vi contraddistingue dalle bestie.