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Interviste SOMMARIO

MAESTRO MISTHERIA (VIVALDI METAL PROJECT): Sinfonie metalliche dal sapore barocco!

A poche ore dall’attesissimo evento di Mercoledì 31 Ottobre al Teatro dei Marsi di Avezzano (AQ), premiere italiana del 2018 di questo tour europeo dell’avveniristico progetto symphonic metal Vivaldi Metal Project, il carismatico e disponibilissimo Giuseppe Iampieri (in arte Maestro Mistheria – n. d. r.) si racconta in esclusiva per noi di VeroRock.it: tante le domande e le curiosità che un fan e appassionato di musica classica e rock, come il sottoscritto, ha posto al simpatico ospite, che ci ha rivelato tanti aneddoti e curiosità riguardo al suo altisonante e avvincente progetto a cui sta ormai lavorando da ben cinque anni, il Vivaldi Metal Project, che vede coinvolti tanti musicisti della scena metal internazionale (Mark Cross, Dino Fiorenza, Leonardo Porcheddu, Mark Boals solo per citarne alcuni – n. d. r.), oltre a raccontarci le sue storiche collaborazioni con nomi del calibro di Roy Z Bruce Dickinson degli Iron Maiden! Insomma ce n’è per tutti i gusti, perciò preparatevi a “gustare” questa invitante e ricca intervista dall’inizio alla fine: buona lettura!

Salve Maestro, benvenuto su VeroRock. It, grazie per il tempo che ci stai dedicando, è un onore per noi!
(Mistheria): Grazie a voi di VeroRock per dedicarmi il vostro tempo e spazio!

Parlaci innanzitutto della genesi ed evoluzione di questa fantastica rock opera sinfonica, Vivaldi Metal Project. Come è nata questa idea? Quante e quali sono state le fasi cruciali per portare a compimento questo ambizioso progetto?
(Mistheria): il progetto nasce nel Dicembre 2013 da una mia idea che si era annidata tra i miei sogni musicali da realizzare. Una sera d’Inverno, seduto al mio Pianoforte, butto giù l’idea e un demo che poi hanno dato il via ai lavori. Fasi cruciali direi che non ce ne sono state, ogni giorno è stato un mattone aggiunto ad un “edificio” che diventava sempre più grande ed impegnativo, ma anche stimolante ed esaltante.

Relativamente alle liriche che hai scritto assieme anche al contributo di Douglas R. Docker, Rob Rock e Lance King: quanto è stato difficile scrivere dei testi adatti alla musica rivisitata del compositore barocco Antonio Vivaldi?
(Mistheria): i testi son stati scritti prevalentemente da Douglas Doucker su un’idea base (concept) definita da me. Alcuni testi, per lo più per il coro, scritti da me. Rob Rock e Lance King hanno lavorato su due miei brani originali, l’intro “Escape from Hell” e l’outro “Doomsday”. Devo dire che Douglas ha reso tutto semplice, e fantastico! Rob e Lance hanno ultimato i miei brani con testi che completavano perfettamente il “concept” da me definito, basato sull’evoluzione delle quattro stagioni dell’uomo.

Come tutti ben sanno, il tuo background tecnico e musicale spazia da una formazione classica al rock e al progressive sinfonico. Quali sono stati i tuoi riferimenti iniziali ad inizio della tua carriera e quali sono tutt’oggi i tuoi riferimenti stilistici? Facci un breve excursus della tua evoluzione come musicista e ascoltatore!

(Mistheria): sono un musicista forgiato sulla musica Classica che adoro. La passione per il Rock e Metal è arrivata successivamente con l’ascolto di Pink Floyd, Genesis, Marillion, YES, Deep Purple, Rainbow, e altre bands storiche per poi, dopo qualche anno, iniziare a fondere tali sonorità con la Classica, una mistura che ha sempre definito il mio stile compositivo ed esecutivo.

Essendo stato (nel mio piccolo) anche io tastierista in passato, ti pongo due domande abbastanza specifiche! La prima: quali sono stati e sono tutt’ora i tuoi riferimenti tastieristici? La seconda: quale strumentazione solitamente utilizzi nei tuoi live rispetto al set in studio?

(Mistheria): riferimenti tastieristici restano i grandi della Classica quali Chopin, Liszt, Beethoven. Davvero non ne ho altri nell’epoca “moderna”. Soprattutto sulla Keytar, ho sviluppato una mia tecnica a livello sonoro ed esecutivo, anche perchè una vera a cui far riferimento non esisteva. Il mio set in studio e live è simile, essendo basato su strumenti virtuali e una serie di master keyboards, oltre ovviamente alla mia immancabile Keytar.

In passato hai avuto l’onore di collaborare con artisti della scena internazionale quali ad esempio il leggendario frontman della Vergine di Ferro, Mr. Bruce Dickinson, Rob Rock e Roy Z, solo per citarne alcuni: com’è nata la tua collaborazione con il frontman degli Iron Maiden? Hai avuto altre occasioni di incontrarlo recentemente? Siete ancora in contatto? Ha avuto modo di ascoltare il tuo Vivaldi Metal Project?(Mistheria): sono stato introdotto a Bruce Dickinson dal suo produttore Roy Z che avevo conosciuto quando ho collaborato con il cantante statunitense Rob Rock durante un mio viaggio in Florida. Rob, a cui avevo fatto ascoltare alcuni dei miei lavori, mi presentò a Roy Z e registrai sull’album “Eyes of Eternity” del 2003. Un anno dopo, ricevetti la telefonata di Roy per registrare su “Tyranny of Souls” di Bruce con cui siamo in contatto e che ho incontrato lo scorso mese di Luglio 2018 in occasione del concerto degli Iron Maiden a Zagabria. Certo, ha ascoltato i miei ultimi albums, “The Four Seasons” del Vivaldi Metal Project e il mio solista “Gemini”.

Quali sono state secondo te le esperienze e gli incontri musicali che ti hanno cambiato la vita?

(Mistheria): la vita me l’ha cambiata la mia scelta di entrare in Conservatorio all’età di tredici anni e la voglia di non mollare mai anche in momenti molto difficili. Due periodi importanti nella mia carriera sono stati la collaborazione con Roy Z e l’idea di creare il Vivaldi Metal Project.

Mercoledì prossimo 31 Ottobre presso il Teatro dei Marsi di Avezzano (AQ) si terrà la prima assoluta italiana del Vivaldi Metal Project: che emozioni proverai nel suonare davanti al pubblico nella tua terra natia?

(Mistheria): credo che il momento dell’inizio del concerto mi svelerà le vere emozioni. C’è tanto entusiasmo nella mia città intorno a questo appuntamento e spero solo di poter ricambiare tutto l’affetto che mi stanno dimostrando.

Riguardo anche gli effetti scenici dello spettacolo, ho letto che sul palco verrà predisposto un allestimento abbinato a ciascuna opera, sviluppato dall’artista polacco Adrian Olebinski: com’è nata questa collaborazione e di cosa si tratterà?

(Mistheria): ho conosciuto Adrian Olebinski in Finlandia nel 2017 al “Kitee International Music and Art Festival” a cui sono stato invitato dall’organizzatore Plamen Dimov per un concerto in acustico del Vivaldi Metal Project, una versione in duo con me al piano e la cantante Tsena Stefanova. In quell’occasione Adrian aveva creato delle opere visuali digitali per un altro spettacolo (Kiteenarium). Rimasi colpito da quei lavori e gli proposi di creare opere originali per il Vivaldi Metal Project. Durante il nostro concerto del 31 Ottobre al Teatro Dei Marsi di Avezzano, ogni brano sarà commentato visivamente da grafica digitale proiettata sul palco.

Quali sono le aspettative relative all’evento? E cosa dovranno aspettarsi gli spettatori presenti?

(Mistheria): come dicevo, tanto entusiasmo che ci viene dimostrato ogni giorno oramai da mesi. Un calore davvero fantastico da parte dei nostri amici e fans che dovranno aspettarsi dodici musicisti sul palco che cercheranno di trasmettere un sentito “grazie!” in musica.

Trasporre in musica, attraverso una rilettura originale e contemporanea, un capolavoro della musica di tutti i tempi qual è per l’appunto “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi è stata certamente un’impresa difficile e titanica ma a mio parere ben riuscita! Quali sono stati i riferimenti ad altre opere di rock-sinfonico dalle quali hai tratto ispirazione?

(Mistheria): è stato un processo lungo che ha richiesto tanto studio e impegno quotidiano durato circa tre anni. Mi fa piacere che tu lo ritenga un bel lavoro. Non ho avuto riferimenti, ho voluto creare un’opera così come l’avrei voluta ascoltare io, grazie anche ad altri dieci arrangiatori che hanno creato con me quello che si ascolta nel disco.

Cosa significa oggi per un musicista confrontarsi con dei Maestri immortali del passato come Antonio Vivaldi? Quanto risulta essere ancor oggi contemporanea e al passo coi tempi la loro lezione?(Mistheria): è sempre un impegno delicato e che va dosato a volte, spinto oltre i limiti in altre occasioni. Capire la partitura originale e cercare di farla propria è il processo più importante per restare fedele al compositore ma dare un contributo proprio che si fonda in modo fluido e pertinente.

Siamo giunti all’ultima domanda Maestro, grazie ancora per averci dedicato parte del tuo prezioso tempo: quale consiglio daresti a tutti i giovani musicisti che si apprestano ad iniziare una lunga e difficile gavetta nel mondo del metal/rock?

(Mistheria): soprattutto oggi in un mondo basato su Internet e con tanto (troppo?) materiale mediatico a portata di mouse, dedicare tempo allo studio senza voler accelerare l’apprendimento resta un obiettivo importante che permetterà di crescere e creare un proprio stile. Poi, suonare tanto dal vivo in diversi contesti resta la scuola migliore, sempre. Grazie di nuovo a te Raffaele per questa piacevole intervista, piacere mio, e a tutti i lettori di VeroRock che ringrazio e saluto, sperando di incontrarvi presto dal vivo. Stay epic!

Mistheria


www.mistheria.com

www.vivaldimetalproject.com

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